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Autore: evanss    27/05/2009    9 recensioni
Remus fu interrotto di nuovo.
Ecco, adesso ricominciavano.
«Ehi Lunastorta, a parte che non ho idea di chi sia questa Biancaneve e poi, mi stai forse paragonando
a una ragazza anemica?» sbottò James piuttosto contrariato.
Sirius annuì prontamente, poi corse in aiuto del suo compare.
«E poi Rem, già il fatto che questa tale strega parlasse con uno specchio avrebbe dovuto farti pensare.
Insomma, non dovresti dare ascolto a queste storie! Magari la vecchiaccia aveva problemi di alcoolismo
e stava un po’ fuori» disse Felpato con faccia seria, aiutandosi con un po’ di mimica.
Un breve attimo della loro vita, per capire cosa significa, essere malandrino.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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be a marauder.

 

«Questa è in assoluto una delle più belle idee che tu abbia mai avuto, Ramoso» disse Sirius, con fare quasi emozionato.

E già, James aveva davvero dato il meglio di sé.

«Ragazzi, non vi sembra esagerato complimentarvi a vicenda per queste cose?» obiettò Remus, senza alzare il capo dalla sua pergamena.

Stava cercando disperatamente di finire il compito di Storia della Magia, ma in una camera malandrina era davvero difficile.

Ovviamente, con “queste cose”, Lunastorta intendeva i 101 modi per rendere la vita di Mocciosus impossibile. Quei due erano davvero incontenibili.

Che significasse questo essere malandrini? Beh, Remus cominciava a pensarlo davvero. E pensava anche che probabilmente Sirius e James non si sarebbero stancati mai e lui li avrebbe seguiti volentieri.

«Certo che no» ghignò James, mentre balzava giù dal letto e si posizionava davanti allo specchio e Peter lo guardava eccitato.

Ma quanto sono figo? Sembrava ripetersi James, mentre si passava una mano tra i capelli.

«James, ti assicuro che non ti parlerà se rimani li davanti. Non sei né Biancaneve, né la strega cattiva» sbottò Rem, mentre intingeva la sua piuma nuovissima nell’inchiostro.

Sirius fece una faccia disorientata, James lo seguì a ruota.

Peter spalancò la bocca come se avesse appena ricevuto qualche insulto.

Remus sbuffò e represse un sorriso, era troppo abituato a quelle scene. Di quando quei tre lo guardavano straniti, come se lui parlasse arabo. O cielo, avrebbero dovuto fare un bel corso di cultura generale.

«La storia babbana di Biancaneve, la ragazza bella e dalla carnagione chiarissima che provoca l’invidia della strega cattiva, quella che tutti i giorni domandava al suo specchio se..» tentò Remus, ma ovviamente qualcuno lo interruppe.

Ecco, adesso cominciavano.

«Ehi Lunastorta, mi stai forse paragonando a una ragazza anemica?» sbottò James piuttosto contrariato. Sirius annuì prontamente, poi corse in aiuto del suo compare.

«E poi Rem, già il fatto che questa tale strega parlasse con uno specchio avrebbe dovuto farti pensare. Insomma, non dovresti dare ascolto a queste storie! Magari la vecchiaccia aveva problemi di alcoolismo e stava un po’ fuori» disse Felpato con faccia seria, aiutandosi con un po’ di mimica.

«Già, hanno proprio ragione» si unì Peter.

Remus fece una faccia strana.

Quei tre avevano lo straordinario –e terribile- potere di fargli dimenticare sempre  il filo del discorso. Perché dovevano sempre interromperlo?

E cosa diavolo c’entravano tutti quei discorsi di Sirius?

«Beh, ecco io.. non lo so cioè..ok, pensatela come volete» borbottò Remus alzando le mani, mentre tentava di ricordarsi di cosa diavolo stessero parlando prima che lo interrompessero.

«Tanto l’avremmo fatto lo stesso» disse Sirius ridendo e dopo aver battuto il cinque con James e Peter si avvicinò a Remus.

«Il nostro piccolo RemRem. Non ti preoccupare, noi ti vogliamo bene lo stesso, anche se ti appassioni a storie babbane macabre e scandalose» fece Sirius con fare teatrale, alludendo alla vecchia strega “che stava fuori come un balcone”, aggiunse prontamente James.

«Io non do affatto ascolto a…» ma come al solito, Lunastorta non finì mai il suo discorso.

Senza neanche sapere come, si ritrovò a terra e mentre Peter cercava di tenerlo fermo, James e Sirius iniziavano il loro speciale “attacco solleticoso”.

 

 

Remus non ricordò mai per quanto tempo o quante volte stettero lì, a ridere come cretini, incuranti del fatto che fosse notte e magari qualche loro vicino di stanza volesse dormire.

Era sicuro che quei momenti avrebbe voluto viverli sempre, che le risate simili a un latrato di Sirius gli sarebbero andate bene in qualunque situazione, che le occhiate disorientate di Peter gli sarebbero mancate dovunque e soprattutto, che avrebbe pagato oro per vedere la mano di James passare veloce tra i suoi capelli, come se fosse un’esigenza vitale.

Erano proprio quelli i momenti in cui Remus capiva cosa volesse dire, essere malandrino.

 

 

 

 

 

Salve :D

In teoria dovrei essere a ripassare matematica °_° ma i malandrini sono molto meglio, non credete anche voi?

Poco da dire, solo che li A M O, profondamente (L)

Che ne dite? Meglio che mi dedicavo al ripasso?xD

Bacione*

-VALE-

 

  
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