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Autore: Cronos22    09/01/2017    1 recensioni
Erano trascorsi diversi anni dalla sconfitta dell’esercito non-morto comandato da Serienor e la pace era stata finalmente ristabilita in tutto l’universo,il figlio dei due salvatori era nato ed era cresciuto in clima senza guerre sotto le ali protettive dei genitori,fino quando numerose entità cominciarono ad apparire all’interno delle loro vite,distruggendo la pace che con tanta fatica avevano creato e risvegliando una divinità sopita fin dall’inizio del tempo stesso
Sequel de “Le Cronache di una Gemma:Il risveglio degli angeli caduti”
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pearl/Perla, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di una gemma'
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Trame oscure nel castello del caduto
 
Sulla Terra,molto tempo dopo l’assalto di Homeworld ad opera di Naya e dei suoi seguaci,Sapher continuava imperterrito ad allenarsi all’interno del Verion insieme a Noir,eseguendo diverse tecniche di attacco con la spada insegnatagli dalla gemma nera su di un manichino d’acciaio,che sembrava piegarsi dopo ogni colpo,continuando imperterrito nel suo addestramento dinanzi agli occhi costantemente preoccupati,ma allo stesso tempo orgogliosi di Lapis e Peridot,che osservavano con fierezza il lento ma costante rafforzarsi del ragazzo,che rispetto al passato ora possedeva una struttura simile a quella di suo padre,con i capelli lunghi di un colorito rosso-verde che percorrevano tutta la sua schiena,un paio di occhiali rettangolari neri leggeri ed indistruttibili composti da una lega metallica serafica infrangibile,il naso simile a quello di sua madre,ma più piccolo e con la punta rivolta verso l’alto,rivestito dall’armatura familiare rosso fuoco scintillante,con al centro del petto una placca nera dove era situato il simbolo dei paladini oscuri ed alle spalle un vasto mantello nero simile a quella della guerriera,ma di un colore blu notte,che al suo interno nascondeva il fodero della spada e lo scudo rosa intenso donatogli da Steven
-Per oggi abbiamo finito-esclamò con decisione la guerriera oscura,guardando il figlio del suo ex comandante riporre con cura l’arma all’interno del fodero dietro la sua schiena –In questi ultimi nove anni posso affermare che hai raggiunto un livello davvero impressionante-continuò con orgoglio nella sua voce
-Si vede che ho una brava insegnante-aggiustandosi con le dita gli occhiali,mostrando un piccolo sorriso,che culminò in una lieve risata,che fece sorridere la sua insegnante per la felicità
-Ed io ho avuto un bravo allievo che ha saputo comprendermi-poggiando entrambe le mani sopra l’elsa del suo spadone,che le fungeva temporaneamente da bastone –Peccato che tra poco il nostro tempo insieme finirà-continuò sospirando –Mi sarebbe piaciuto continuare ad essere la tua maestra-strofinandosi il retro del capo con la mano con sconsolatezza
-Allora facciamo in modo che queste ultime ore siano le migliori-ribatté il ragazzo estraendo la sua spada dal fodero ed impugnando il suo scudo con il braccio sinistro –Io Sapher ti sfido in un duello per decidere chi di noi due è il più forte paladino esistente-
-Ed io Noir comandante in capo dei paladini oscuri accetto la tua sfida-impugnando con entrambe le braccia il grande spadone nero,rimanendo immobile dinanzi al suo studente,che nel frattempo la stava attentamente scrutando con lo sguardo,osservando con attenzione ogni suo movimento corporeo,lanciandosi improvvisamente all’attacco con un fendente orizzontale facilmente parato dalla lama della guerriera,che guardò delusa il suo allievo mentre le loro due lame si incontravano –Mi aspettavo di meglio come primo assalto-dando un colpo di spada che fece allontanare il giovane combattente –Forse questi nove anni non sono bastati-continuò ridacchiando e schernendolo con le sue parole –Non sei all’altezza di quanto mi aspettassi-
-In passato le tue parole mi avrebbero ferito e condotto verso uno scatto furente-materializzando le sue tre ali bianche come le stelle,librandosi lentamente nel cielo –Ed è quello che tu volevi ottenere-posizionando parallelamente la lama al petto –Una tattica psicologica poco convincente mia cara maestra-scendendo in picchiata verso di lei,eseguendo un affondo schivato con difficoltà,con la lama che si incastonò all’interno del terreno creando numerose crepe intorno al punto d’impatto,causando una difficoltà di movimento al serafico,che si ritrovò inizialmente impossibilitato ad estrarre la sua arma,con la guerriera oscura che notando tale difficoltà cominciò a correre contro di lui,caricando dall’alto un colpo verticale che sbatté fragorosamente sopra lo scudo del ragazzo,che creò una lieve onda d’urto che fece indietreggiare la sua avversaria e che allo stesso tempo indebolì la struttura del pavimento permettendogli di estrarre la spada dalla ruvida pietra
-Non è facile cogliermi alla sprovvista-voltandosi verso la sua avversaria con occhio deciso –Lo dovresti sapere bene dopo nove anni di addestramento insieme-scomparendo improvvisamente dinanzi agli occhi della gemma e riapparendo alle sue spalle con la punta dell’arma ad un passo dal penetrare la sua schiena,sbattendo con fragore sopra la pelle levigata della gemma,emettendo un fragoroso tintinnio metallico che riecheggiò per tutta l’arena,che lasciò inizialmente sconvolto il giovane serafico,che si allontanò rapidamente dalla sua maestra prima che ella potesse imbastire un contrattacco,rimanendo alle sue spalle e scorgendo sopra il suo abito nero da ballerina una placca metallica,che rivestiva la sua schiena e che lentamente rientrava all’interno del suo corpo
-Esiste un motivo se ero il braccio destro di tuo padre all’interno dell’ordine-tramutando il suo braccio destro in un gigantesco arto demoniaco infuso con l’acciaio,con artigli al posto delle dita e con spuntoni che avvolgevano tutto il suo braccio –Le perle nere sono molto rare ed allo stesso tempo molto pericolose-sbattendo con forza il pugno sul terreno,scatenando un onda d’urto energetica che si avventava con forza verso Sapher,che riuscì a schivarla con difficoltà librandosi rapidamente in cielo –Su Homeworld venivamo catalogate come difetti perenni data la nostra forza equivalente a quella di un quarzo ben addestrato-estendendo il palmo della sua mano verso di lui materializzando una sfera rosso sangue,che lanciò con spietata freddezza e che si ingrandiva sempre più e che si dirigeva minacciosamente verso il ragazzo,che per niente intimorito dalla colpo energetico lanciatogli dalla ragazza,si preparò con prontezza a respingerlo con lo scudo,quando improvvisamente tra di loro si intromise Serienor,che apparendo da dentro un portale grigio scuro come le nubi,fece sparire con un semplice schiocco delle dita la gigantesca sfera energetica,osservando con volto deluso entrambi i combattenti situati ai suoi lati,levitando lentamente verso il pavimento con dolcezza,poggiando con leggiadria entrambi i suoi piedi sopra il terreno ormai distrutto e logorato dalla precedente battaglia,rimanendo immobile al centro dell’arena con entrambe le mani sopra il manico del suo bastone,che osservava entrambi i combattenti riporre le loro armi ed i loro poteri dopo il suo arrivo
-Comprendo il vostro desiderio di sfida dopo tutto questo allenamento-sbattendo con violenza la punta del bastone sul pavimento –Ma non dobbiamo dimenticarci che siamo in guerra e non dobbiamo perdere tempo in inutilità come il decidere chi è il più forte dei paladini oscuri-girando lentamente il suo sguardo verso Noir con volto contrariato e con espressione irritata –Ci siamo intesi?!-con la gemma che nera che non alzò neanche lo sguardo per ribattere alle parole forti emesse dall’antico guerriero
-Non è stata colpa sua tutto questo-si intromise Sapher attirando l’attenzione dell’anziano –Maestro sono stato io a chiederle di combattere-portandosi una mano sul petto ed abbassando leggermente la testa verso il basso –Non deve punire lei per un mio errore-
-Io non avevo proprio intenzione di punire nessuno-sorridendo e lasciando spiazzate tutti i presenti all’interno dell’arena –Diciamo che mi ero un po’ preoccupato per la vostra incolumità-sbattendo il bastone due volte sul terreno –Forse mi sono affezionato un po’ troppo a voi due-sospirando e grattandosi la testa per la rassegnazione
-Dopotutto Serienor-esclamò Lapis scendendo lentamente dagli spalti insieme alla sua compagna –Non possiamo rinnegare per sempre la nostra umanità-camminando lentamente verso di loro ed abbracciando con forza suo nipote per la gioia
-Hai ragione Lapis-sbattendo con forza il bastone due volte sopra il pavimento,generando un portale alle loro spalle –Ma ora basta con le tenerezze-osservando con le lacrime agli occhi il suo allievo che con tanta cura insieme a Noir ha avuto la possibilità di crescere ed addestrare –E’ arrivato il momento di salutarci-allontanandosi dal portale,dirigendosi lentamente verso la paladina oscura,che anch’ella con le lacrime che le scendevano copiose dagli occhi non riusciva a contenere la sua tristezza nel dover salutare il suo compagno e allievo
-Stammi bene principe Sapher-eseguendo un mezzo inchino con il viso rivolto verso il basso –Che gli spiriti dei paladini caduti possano vegliare su di te durante l’arco della tua vita-digrignando i denti mentre parlava per la malinconia,manifestando però un sorriso contrastante con il suo stato d’animo,che non passo inosservato dinanzi gli occhi dell’ibrido serafico,che camminando verso di lei,la avvolse in un lungo e caldo abbraccio,con la gemma nera che si abbandonò a lui in un pianto liberatore all’interno delle sue braccia,macchiando con le sue lacrime la scintillante armatura rosso fuoco
-Noir questo non è un addio-cercando di consolarla con le sue parole,mentre gli strofinava con dolcezza la mano sulla chioma nera come la pece –Tornerò altre volte a trovarvi entrambi-separandosi lentamente da lei,mostrandole un rassicurante e raggiante sorriso –E’ una promessa-voltandosi successivamente verso l’antico guerriero,che con volto nuovamente serio lo osservò con attenzione prima di dargli l’ultimo saluto –Maestro Serienor-rivolgendosi con riverenza verso il serafico anziano –Lei mi ha aiutato nel momento del bisogno e non posso far altro che ringraziarla per tutto quello che ha fatto per me-
-In realtà non devi essere tu a ringraziare me-spiazzando il giovane che lo fissava con stupore –Sono io che devo ringraziare te per avermi salvato dall’oscurità del mio animo perduto-rivolgendogli mentre parlava la mano in segno di amicizia –Questo è un arrivederci mio caro Sapher-portandosi l’altra mano al petto al livello del cuore –Che le nostri strade si incrocino ancora in futuro-
-E che i nostri cuori battano all’unisono sotto l’insegna maestosa del popolo serafico-concluse il ragazzo stringendogli la mano con decisione,prima di voltarsi e di fare cenno alle due ragazze di seguirlo all’interno del portale,varcandone lentamente la soglia,non prima di dare un ultimo sguardo alle persone che lo hanno guidato durante i suoi anni difficili,sparendo insieme alle sue zie dentro di esso,riapparendo all’interno della grande sala del castello di suo padre dov’era nato e cresciuto prima che Jasper rovinasse la sua vita con la sua campagna di vendetta verso i suoi genitori,scrutando con gli occhi ogni singolo angolo di quella sala maestosa e notando che ogni zona di quella sala era rimasta pulita e priva di erosioni,come se qualcuno avesse provveduto direttamente al suo mantenimento durante i suoi lunghi anni di assenza
-E come se il tempo dentro questo luogo si fosse fermato-esclamò Peridot avvicinandosi lentamente al trono in pietra situato al centro della sala –Ogni cosa dopo la nostra assenza sembra essere rimasta al suo posto e trattata con estrema cura-toccando con la mano il bracciolo dell’artefatto di pietra
-E’ come se questo luogo non sia stato mai abbandonato-continuò Lapis udendo in lontananza uno strano scricchiolio provenire da dentro il corridoio situato dietro l’enorme mobilio in pietra –Come se fosse stato abitato-dirigendosi con lentezza verso l’apertura con passo lento ed impercettibile all’orecchio
-Chi potrebbe mai entrare senza avere la possibilità di aprire l’entrata sigillata con lo stemma magico di mio padre?-sentendo anch’egli un lieve brusio di voci provenire da dentro i meandri della costruzione
-Non importa come o perché-rispose con secchezza la gemma blu manifesta dal suo gioiello dell’acqua che trasformo con rapidità in una spada di ghiaccio –Qualcuno è entrato all’interno del castello è sta a noi scoprire chi-addentrandosi dentro il lungo tunnel scarsamente illuminato insieme a suo nipote ed alla sua compagna di squadra,camminando lentamente al suo interno con passo felino in direzione della fonte sonora,che si faceva sempre più forte ed intensa fino a giungere davanti ad una grande scalinata,che li condusse dinanzi ad un grande hangar illuminato artificialmente,dove al suo interno era collocata tra varie assi di ferro che la tenevano ancorata al suolo,la nave spaziale usata da Lance durante la sua spedizione su Homeworld durante la guerra contro Nekroz e la sua armata di gemme corrotte e con due figure indistinte che discutevano tra di loro dinanzi all’astronave.
-Chi sono quei due?-si domandò Lapis Lazuli entrando all’interno della stanza,nascondendosi dietro una grande cassa di legno e facendo segnale agli altri due raggiungerla,mentre con lo sguardo scrutava i due esseri davanti a lei,osservando il primo di loro due vestito con un abito antico dell’ottocento,con un enorme mantello bianco che gli copriva parte del busto,con una maschera che gli celava completamente il volto e un bastone nero con un diamante incastonato sull’apice,che sembrava fungergli da supporto
-Guarda che io mi fido solo di te per questa missione-esclamò l’antico poggiando entrambe le mani sul supporto in metallo
-Conte Cenere può star sicuro che con me è in buone mani-esclamò il secondo essere completamente celato dentro una cappa verde speranza,che celava tutto il suo corpo ed il suo viso e con un anello metallico da combattimento situato tutt’intorno al suo corpo,tenuto saldamente attraverso i due manici in pelle ai lati opposti dell’arma –Non ho mai fallito una missione da quando sono stato rianimato-
-Ricorda mio caro che questa missione non proviene dall’alta sacerdotessa o dalla divinità-lo avvertì il guerriero sbattendo con decisione il bastone sopra il pavimento –Nessuno deve sapere del nostro incontro e del piano che ti ho illustrato-con Lapis che impugnando la sua arma li ascoltava con cura maniacale per i dettagli,pronta in qualunque momento a sferrare un offensiva contro gli intrusi che avevano profanato la dimora di suo fratello,quando improvvisamente alle spalle apparve Garnet,che gli mise una mano sulla spalla,facendole cenno con il dito di non parlare e di non muoversi,rimanendo anch’ella ad osservare i due esseri che si voltarono verso la nave spaziale,scrutandola con attenzione e con cura prima che Cenere generò dietro di lui un portale bianco e argento che emetteva delle scariche elettriche colpivano violentemente il pavimento circostante
-Ricorda che l’arca è la chiave che alimenta il nostro piano-sparendo dentro di esso,lasciando solo l’entità incappucciata che con un semplice schiocco delle dita scomparve in una coltre di fumo verde,lasciandoli da soli all’interno di quel grande hangar,avvolti da mille domande che attanagliavano la loro mente
-Che cosa volevano quei due?-domandò Lapis uscendo allo scoperto ed osservando la grande nave dinanzi ai suoi occhi –E perché l’Arca Onore Silente sarebbe la chiave del loro piano?-grattandosi il mento con la mano destra,quando repentinamente i suoi pensieri si rivolsero verso l’altro essere in compagnia del nobiluomo,cominciando improvvisamente a correre verso le scale inseguita rapidamente dalle altre tre gemme,che cercavano di tenere il passo con lei,seguendola per tutto il castello fino a giungere dentro una grande sala,dove al suo interno vi erano riposte sopra vari scaffali vari tipologie di armi ed armature ed al centro della stanza vi era un grande armadio in legno nero semi aperto e con l’anta sinistra che cigolava lievemente,con la gemma blu che si avvicinava lentamente ad esso aprendo di scatto la porta in legno e scoprendo che al suo intero non vi era altro che un mezzo busto in acciaio spoglio e senza armi o armature sopra di esso–L’hanno rubata!-sbattendo con forza l’anta dell’armadio –Hanno rubata l’arma e l’armatura che Lance custodiva con cura da questo armadio-voltandosi verso le tre gemme dietro di lei –Dobbiamo rintracciarli immediatamente e recuperare quegli oggetti-camminando come una furia verso l’uscita della stanza,venendo rapidamente afferrata per un braccio da Garnet,che le impedì di lasciarle e di fare un qualunque gesto sconsiderato
-Non è il momento di compiere delle follie-tenendola stretta per il braccio destro –La situazione in questo momento è più grave di quello che possa all’apparenza sembrare-
-Più grave di due esseri che profanano il castello di mio fratello e di sua moglie?!-liberandosi dalla presa della fusione –Non esiste niente di più…-venendo improvvisamente interrotta da un urlo della gemma rossa,che perse improvvisamente la calma,facendo spaventare con questo sue gesto i tre accanto a lei
-Homeworld è caduta!-esclamò con decisione lasciando scioccati tutti e tre nell’udire una tale frase dal capo delle Crystal Gems –Quell’uomo…Cenere è colui che insieme ad un’altra donna è riuscito a piegare un pianeta intero senza l’ausilio di un esercito-portandosi una mano sopra la fronte e cercando di calmarsi –Lui è un emissario di Naya nonché uno dei suoi generali più forti-
-Come fai ad essere certa che il pianeta madre è caduto?-domandò leggermente impaurita la gemma verde,distogliendo lo sguardo dalla fusione
-Noi abbiamo trovato la gemma di Diamante Bianco e di Perla Gialla sopra la torre di cristallo marino accanto alla piattaforma interplanetaria distrutta-massaggiandosi le tempi,cercando di trattenere la rabbia -Dopo tre giorni che l’abbiamo trovate si sono rigenerate e ci hanno raccontato tutte quello che è accaduto due anni prima al pianeta-estraendo una carta all’interno della sua tuta,lanciandola contro un muro e manifestando un portale nero come le tenebre –Ora però non è il tempo delle domande-camminando lentamente verso l’apertura spazio-temporale –Seguitemi e avrete dal diamante tutte le risposte alle vostre domande-sparendo dentro al fenditura seguita dalle altre tre gemme,che attanagliate dal dolore,causato dalla probabile perdita dei loro amici più cari su Homeworld,e dai dubbi che attanagliavano il loro animo riguardo l’imminente guerra in cui erano stati involontariamente catapultati dopo anni di pace apparente e in un nuovo conflitto che li vede contrapporsi al potere ad una divinità ed al suo esercito di risvegliati.
 
Note dell’autore
Io:Cenere insieme ad un losco figuro incappucciato
Lapis:Un mistero dietro l’altro
Sapher:Come se di misteri non ne mettessi già troppi?!
Io:Non fa mai male una goccia di mistero
Lapis:Ma esagerare a volte è pesante,soprattutto per noi
Io:Siete voi che dovete risolverli non io
Sapher(Uscendo dalla stanza):Lo sai che ti dico pensaci tu
Lapis(seguendolo):Lo stesso vale per me
Io:E come al solito sono il solito a chiudere il capitolo
Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo capitolo
  
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