Salve. Forse qualcuno di ricorda di me. No?

Be', non importa. Vi rinfresco le idee.

Dato il mio odio incondizionato per il caro Sovrintendente Lvellie ho deciso di fargliela pagare a modo mio.

Certo, la storia non sarà incentrata solo su di lui. Anzi, a dire la verità solo la prima parte lo sarà.

Comunque, capirete leggendo.

Le recensioni, buone o cattive, sono sempre gradite.

Disclaimer: D.Gray-man appartiene al sensei Hoshino, non a me.

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Prologo

Lvellie sedeva nel suo ufficio, nella sede della Centrale.

Sorseggiava una tiepida tazza di tè, ripensando soddisfatto al suo lavoro.

Era riuscito a investigare sull'improvvisa sparizione di Cross Marian ed era riuscito a scoprire che le alte sfere della Centrale avevano inviato un sicario per chiudere la bocca al Generale.

Lo stesso assassino si era poi assicurato di far sparire il cadavere, in modo da intimorire l'Ordine e ristabilire il reverenziale rispetto dovuto alla Centrale.

Il Sovrintendente si era ritenuto soddisfatto del lavoro svolto dall'assassino e non si era dato troppa pena a rammaricarsi per la precoce scomparsa del Generale.

Non gliene era mai importato troppo di quell'uomo e poi aveva cose più importanti a cui pensare.

Innanzitutto era molto contento del loro nuovo acquisto bellico: Timoty.

Ne aveva fatto la conoscenza il giorno prima; un bambino vivace, intelligente, ma anche impertinente, che, grazie al Cielo, era stato affidato alle cure del Generale Cloud.

In secondo luogo era decisamente colpito dall'esperimento compiuto dalla direttrice della Sede Nord-America, Renny. La creazione di questi “terzi esorcisti” aveva aperto le porte ad un nuovo capitolo di questa Crociata contro il Conte.

Per coronare il tutto bastavano altri due pensieri.

Il primo era quello di avere finalmente acquisito un arma formidabile a danno del Conte: l'Arca.

Tutto merito di quel ragazzino-gentiluomo Allen Walker e dell'anziano signore che veniva amorevolmente tenuto in vita dalla Centrale.

Grazie a loro non solo era riuscito ad avere più notizie sul “Quattordicesimo”, ma aveva volto la situazione a suo vantaggio, legando indissolubilmente sia Walker che l'infermo all'Ordine.

Il secondo pensiero era una mera questione d'orgoglio.

Dopo anni passati a sguazzare nel mare di cartacce che Komui gli inviava pur di non farlo impicciare negli affari dell'Ordine, finalmente era riuscito a rimettere al suo posto quello scienziato pazzo.

Era sicuro delle capacità di Komui, ma era anche conscio del fatto che l'uomo prendeva quella guerra in modo troppo personale e rischiava di farsi sfuggire ghiotte occasioni, pur di salvare i suoi esorcisti.

Già.

Lvellie sentiva un profondo senso di completezza che lo faceva stare bene.

Si sentiva in pace con il mondo mentre sorseggiava il suo tè, ammirando il paesaggio fuori dalla finestra.

Purtroppo, il caro Sovrintendente non sapeva che le cose stavano per cambiare.

Fine. Spero di avervi incuriosito!

Ciao...

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