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Autore: Luca98    10/01/2017    0 recensioni
La storia narra di questa ragazza arrivata in questo manicomio come volontaria. Qui scoprirà un lato di se oscuro e darà inizio ad una serie di eventi demoniaci.
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FILASTROCCHIA DEL MANICOMIO
 


Mentre ridevi e mentre scherzavi
è successo ciò che non ti aspettavi
coi denti da barracuda
ho mangiato la tua carne cruda
con le spire di un pitone
ti ho mangiato in un sol boccone
non è stata la sorte
ma sono stata io.. la signorina Morte.
 
 
Questo lavoro non mi è mai piaciuto e mai avrei pensato di finire in questo posto ma è proprio qui che ho conosciuto il mio compagno di vita.. il DIAVOLO.
Era iniziato tutto per gioco in un freddissimo inverno.
C’era questa pazza, di nome Elizabeth, venuta qui per essere impazzita dopo aver soffocato le sue due bambine. Elizabeth quel giorno non era di buon umore e continuava imperterrita a ripetere la frase “TIC TAC, ora è il tuo turno”, probabile che si riferisse alla seconda figlia. Io vivevo un periodo pessimo, avevo perso i miei genitori e d’un tratto mi ritrovai sola.
 
Ore 10:00
Era il momento della colazione ed io ero di turno alla mensa. Come ogni mattina Elizabeth si svegliava strillando in preda ai proprio incubi. Ogni richiesta fatta dai pazienti veniva soddisfatta e la “cortesia” che Elizabeth pretendeva per la colazione era quella di non avere alcun alimento di colore rosso sul suo vassoio. Secondo i racconti delle suore Elizabeth strinse cosi forte il collo delle sue figlie da farle uscire il sangue dagli occhi, talmente tanto sangue da sporcarsi tutto il viso e le mani. Da quel momento in poi non avrebbe più voluto vedere il colore rosso, ma questo fino a quel giorno…
Io non ero una suora ma solo una volontaria con altre due persone del mio gruppo universitrio (avrei spappolato il cranio di queste due persone). Quella mattina però volevo viverla diversamente e mi avvicinai a loro con area sorridente e insieme andammo alla mensa.
*mensa= tavola in cui si consumano pasti
Beh la mensa qui era tutto eccetto questo. Qui malati mentali si incontravano e davano sfogo della loro follia più assoluta. Ogni addetto ai pasti aveva il compito di servire ad una fila di tavoli, io dovevo servire la fila B ovvero quella di Elizabeth.
Appena entrati nel manicomio ci fu consegnata una lista con le persone più pericolose e il significato di quelle file che erano formate nella mensa.
Elizabeth non era finita nella fila B per caso.
 
LISTA
A-NGELS  = I più buoni e innocui
B-LOOD = I sanguinari, coloro che hanno ucciso persone strette
C-RIME= Coloro che sono impazziti successivamente ad un crimine di qualsiasi gener
D-EVILS= I diavoli.. Persone arrivate dagli inferi, non pazzi ma demoniaci. ISOLAMENTO
 
Ore 10:25
Il pasto era pronto ed io mi accingevo a servilo ma all’ultimo istante mi venne l’idea che avrebbe stravolto completamente la mia vita. Uno stupido scherzo combinato con le mie compagne… misi un quintale di ketchup nel panino di Elizabeth.
Le portai il vassoio, diede un morso al panino e probabilmente il diavolo si impossessò nuovamente di lei. Prese il vassoio, mi raggiunse e me lo gettò tutto sulla testa con grande violenza e con la forchetta che impugnava solidamente con la mano sinistra mi inflisse due colpi tra la spalla e il collo.
Le 4 punte entrarono lentamente nella mia carne e le mie orecchie scoppiarono a causa delle terribili grida della donna.
La situazione si calmò ma in me stava nascendo un fuoco che non avevo mai sentito prima. Non era paura, non era voglia di fuggire.. era PAZZIA. La stessa di Elizabeth anzi era superiore, la stessa della Fila D… dei demoni.
 
ORE 23.30
Ero nella mia camera, era notte e non riuscivo ad addormentarmi. Non ero più la stessa persona e non facevo altro che pensare, pensare e pensare a quello che era accaduto, dopo un paio d’ore presi sonno.
Appena chiusi gli occhi mi ritrovai nella stanza di Elizabeth, doveva essere un incubo.. Avevo in mano la stessa forchetta con cui mi aveva colpito e la fissavo dritta negli occhi. Era stesa ma sveglia e ripeteva silenziosamente “TIC TAC”.
Adesso però era il suo turno….
 
“Ah bambina oggi sei stata proprio cattiva
E mi dispiace ma da domani non sarai più viva
Che paura
Dentro questa notte scura
Mostri in giro ad atterrire
Bimbi pronti a inorridire!
Meglio non fare niente certe volte
Altrimenti te la vedrai con la signorina Morte.”
Di nuovo il buio
 
Ore 8:00
Era mattina ed io pensavo solo a quel brutto incubo. “Cosa sta succedendo? Perché sogno certe cose?”
Bisognava svegliare i pazienti e improvvisamente un urlo agghiacciante scoppiava dal padiglione B. Corro e in un attimo sono li… la sig. Elizabeth Fray era deceduta.
Aveva una forchetta conficcata nell’occhio e la gola completamente aperta.
Non era un incubo ma era la mia vita che si trasformava in un incubo.
 
Continua….
   
 
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