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Autore: thankyouzayn    10/01/2017    0 recensioni
"Zayn era sempre lo stesso, forse solamente un po’ più uomo e con un po’ più barba sulle guance. Ma era bello ed affascinante ed Irene si ricordò perfettamente del perché avesse messo da parte gli appunti della signorina Thompson per dedicarsi a lui, per prestargli l’attenzione che si meritava."
© thankyouzayn | 2016
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera dei caratteri di queste persone, né offenderle in alcun modo. Vorrei ricordare che il tutto, è solo frutto della mia immaginazione: ovviamente la realtà è ben diversa dai fatti raccontati!

08

Allie era seduta sul divano, con le gambe incrociate, una pesante coperta a coprirla ed un libro sotto gli occhi.
I capelli, spettinati e mezzi raccolti, andavano in tutte le direzioni mentre con la matita batteva ritmicamente sulla pagina che stava accuratamente studiando.
Quando, però, Irene si chiuse la porta d'ingresso alle spalle, la ragazza mise subito in pausa ciò che stava facendo per puntare i suoi occhi scuri sulla sua amica che le sorrise mentre si spogliava della sciarpa e del pesante cappotto.
La temperatura all'interno dell'appartamento era piacevole ma Irene si strinse ugualmente nel maglione di lana che alla fine aveva deciso di indossare.
Lo sentiva, lo percepiva che Allie non vedesse l'ora di sommergerla di domande o almeno parlare a raffica fino a quando non sarebbe rimasta senza voce.
Per questo, ed anche perché anche Irene smaniava dalla voglia di raccontare a qualcuno l'accaduto, si concesse il tempo per farsi una bella tazza di tè e prendere un po' di biscotti dalla dispensa dato che mancavano, in fin dei conti, pochi minuti alle otto e non aveva voglia di chiamare nessun ristorante d'asporto o, ancor peggio, cucinare.
Allie si sarebbe adeguata.
Irene, che nel frattempo si era legata i capelli in una coda improvvisata quanto spettinata, raggiunse la sua amica, incrociando anche lei le gambe e rimanendo appositamente in silenzio.
Allie, che la pazienza non sapeva nemmeno di che pianeta fosse, sbuffò in modo teatrale prima di dare una forma ai suoi capelli e gesticolare in modo animato, aggiungendoci poi un «Davvero? Per quanto altro tempo vuoi startene in silenzio?»
Irene, invece, che di pazienza ne aveva fin troppa, sogghignò e si prese il tempo per bere l'ennesimo sorso della sua bevanda prima di puntare i suoi occhi chiari sull'amica che, nel frattempo, aveva aggrottato le sopracciglia e arricciato le labbra in una smorfia buffa.
Se Niall fosse stato presente avrebbe preso a ridere ottenendo, come risultato, una Allie ancora più imbronciata e un paio di guance arrossate per il divertimento per lui.
E dal quel momento in poi il momentaneo silenzio venne rimpiazzato dalla voce di Irene pur sempre intervallata dalle domande, numerose, di Allie che non riusciva proprio a trovare una soluzione per saziare la sua sete di curiosità.
Ogni tanto ridacchiavano e si scambiavano occhiate complici.
Andare ad abitare con Allie, per Irene, era stata, secondo lei, la miglior decisone mai presa nella sua giovane vita. Non sarebbe mai resistita al College ed alle varie pressioni senza il suo punto fisso accanto.
Sì perché ormai la sua amica era una costante nella sua vita e dopo tanti anni trascorsi in compagnia l'una dell'altra separarsi avrebbe voluto dire addio ad un pezzo importante delle loro vite.
«Ok», esordì a quel punto Allie, sistemandosi una ciocca dei corti capelli dietro l'orecchio sinistro e spostando le gambe sotto il suo corpo. «Domanda cruciale: ti ha baciata?»
E lì, nel salotto dell'appartamento  che condividevano da poco più di cinque mesi, con le luci basse, Irene arrossì per l'ennesima volta in quel pomeriggio uggioso e freddo.
Allie, da spiccata osservatrice, le puntò un dito contro mentre si lasciava andare in un sorriso entusiasta.
Poi, in modo assurdamente ridicolo, si sventolò con una mano il viso provocando l'ilarità di Irene che non poté fare a meno di chiudere gli occhi e scuotere la testa arresa.
«Non ci credo!» Urlacchiò poi ma, subito dopo, aggrottò le sopracciglia e «No, aspetta. Non ho mai messo in dubbio che non lo facesse.»
In ogni caso Irene rimase in silenzio, anche se ormai non doveva più stupirsi più di tanto.
«Voglio sapere i dettagli. Tutto insomma.»
Ed Irene si lasciò andare in uno sbuffo prima di inumidirsi le labbra e «Bacia molto bene», dire, enfatizzando soprattutto il molto.
Allie, da amica orgogliosa quale era, assentì con il capo e lasciò che un sorriso le illuminasse il viso truccato perfettamente. Qualunque ora del giorno fosse, la ragazza, sfoggiava sempre un ottimo make-up.
Le sue labbra, dipinte di quella strana tonalità e che lei stessa chiava con un certo nome -e che Irene, ovviamente, non si ricordava-, le si posarono sulla guancia mentre con un braccio andava ad avvolgere le spalle di Irene per inglobarla in un dolce quanto affettuoso abbraccio che sapeva di un'amicizia che durava ormai da troppo tempo.
«Non ho voglia di preparare la cena», disse a quel punto la bionda, la testa appoggiata sulla spalla dell'altra.
Allie, in risposa, rise appena, appoggiando il capo su quello di Irene e prendendo il telefono.
La verità era solo una: avevano fame ma erano troppo pigre per mettersi al lavoro. «Perché cucinare quando possiamo avere un cuoco tutto nostro.»
E se Irene sulle prime fu confusa e con le sopracciglia aggrottate rise poi non appena sentì la voce roca dall'altra parte della linea ed un Harry che masticava imprecazioni tutte riservate a loro.
«Coraggio Styles», lo riprese Allie, usando il suo solito tono ingannevole. «Lo so che hai fame anche tu.»
Una manciata di minuti dopo era da loro, come volevasi dimostrare, con un sacchetto stretto nella mano sinistra e le labbra arricciate nella smorfia più buffa di tutti i tempi. Esattamente dietro di lui, invece, Niall si fece strada nell'appartamento delle due ragazze senza troppe cerimonie e, dopo essersi tolto le scarpe -sotto consiglio di Allie e sotto forma di minaccia da parte di Irene- si accomodò sul divano ed accese la tv, sintonizzandola su un canale di partite.
Irene, disgustata dal calcio e totalmente apatica per qualsiasi sport che comprendesse una palla, si girò suoi stessi passi e ne approfittò per rubare una carota ad Harry, più che impegnato a preparare la cena per tutti, e sedersi su uno dei banconi che costellavano la cucina prima di incrociare le gambe e notare con la coda dell'occhio Allie raggiungere l'amico biondo senza dire nemmeno una parola.
«Piccola Re perché non metti un po' di musica?»
E lei lo fece, giusto perché sapeva che anche Harry avesse intravisto quello che era appena accaduto nella stanza accanto e perché non erano per niente fatti loro, o forse in fin dei conti erano fin troppo fatti loro.
Irene, allora, s'inumidì le labbra e con un sorriso su di esse lasciò che le note di una canzone latina, perfetta per l'estate e poco adatta per il mese di Febbraio, si disperdessero per le mura e li lasciassero divertire tra le risate.
«Sei quasi scontata», le disse anche Harry, prima di iniziare a muoversi in modo scoordinato e canticchiare. Irene continuò a masticare la sua carota osservando anche divertita l'amico che sembrava più che rilassato ed a suo totale agio.

Il venerdì seguente Irene era più che in ritardo.
Tutto il suo corpo le gridava di rallentare, di prendere un po' di aria e di magari cercare di arrivare viva alla sua aula.
Numerose imprecazioni avevano già lasciato le sue labbra sin da quando si era accorta di non aver caricato la sveglia la sera prima e di essersi trattenuta troppo nel letto maledettamente confortevole.
Allie, che ovviamente alla mattina era più riconglionita di dieci uomini sbronzi messi assieme, era uscita di casa alle otto meno dieci senza dire niente a nessuno e senza nemmeno accorgersi che c'era, ancora, la sua amica nella stanza accanto.
Ora, che erano le otto e dieci -quasi undici, a dire la verità-, Irene si ritrovava a dover correre per il college, con la sciarpa malamente legata attorno al collo e senza aver preso il suo amato caffè -roba che se si sarebbe ammalata o addormentata in classe avrebbe cantato l'Ave Maria-.
La lezione era cominciata già da dieci minuti e lei si sarebbe ritrovava gli occhi di tutti puntati addosso.
Grazie al cielo aveva chiesto ad Harry di tenerle un posto, giusto per essere sicura di essere riparata dalle sue grandi spalle in caso di troppa vergogna.
Il ragazzo non si risparmiava affatto la palestra.
I grandi corridoi, per metà deserti (questo perché tutti si erano alzati in orario), li fece quasi correndo e guadagnandosi qualche occhiataccia storta dai pochi presenti. Borbottò anche qualcosa prima di proseguire la sua maratona e raggiungere l'aula corretta.
Storia dell'arte l'affascinava ma se quella mattina non ci fosse stata non si sarebbe rammaricata poi molto.
Si concesse appena un respiro e mezzo non appena arrivò davanti alla porta e per qualche secondo meditò anche di tornare indietro e saltare proprio la lezione ma, in fin dei conti, aveva corso fino a quel momento e non se ne sarebbe di certo andata a gambe levate per un paio di occhi in più addosso.
Avrebbe, quindi, fatto la parte della ragazza matura, si sarebbe scusata con il professore per il suo ritardo e si sarebbe messa ad ascoltare il resto della lezione in silenzio e prendendo quanti più appunti le era possibile.
Solo che, e qui bisogna proprio dirlo, i suoi piani cambiarono quando, dopo aver bussato ed aperto la porta, si ritrovò davanti chi, proprio quella mattina, non aveva in programma di vedere. Accidenti, avrebbe fatto bene a prendere l'altra metà del respiro: le sarebbe potuto tornare utile.
Con le guance arrossate per il vento e per la corsa appena conclusa, i capelli un poco spettinati, i vestiti scelti alla svelta per la troppa stanchezza e fretta di dover uscire di casa ed il poco trucco, anzi l'inesistente trucco, sul viso non era neanche lontanamente degna di osservare Zayn Malik.
Lui, che con un paio di pantaloni beige, le sneakers ai piedi ed una camicia bianca sembrava pronto a salire su una passerella di alta moda.
I loro occhi si incontrarono per una frazione di secondo, giusto il tempo necessario per renderli coscienti della presenza dell'altro, prima che il professore si schiarisse la voce ed Irene fu costretta a spostare la sua attenzione sull'uomo, poco lontano da lei, che la guardava con sguardo vigile e severo.
Una mano posata pigramente sul ventre tondo.
«Mi scusi per il ritardo», disse la ragazza, con voce appena udibile, il rossore delle sue guance sempre più in evidenza e con la consapevolezza di avere addosso tutti gli occhi dei presenti, anche se quelli che bruciavano di più rimanevano sempre e comunque quelli di Zayn.
Lui che, dal canto suo, non aveva neanche provato a spostare la sua attenzione sul resto degli studenti. Anzi, aveva osservato Irene con particolare attenzione sin da quando aveva messo piede nell'aula fino a quando non si sedette al suo posto: in seconda fila, sulla destra tra due suoi amici che l'accolsero con un sorriso e qualche parola sussurrata.
Harry, che da buono osservatore aveva notato tutto, si concesse di osservare Irene sedersi, con uno sbuffo accompagnato da una smorfia disegnata sul suo viso, che borbottò anche qualcosa di poco comprensibile per lui. E approfittò del momento in cui la ragazza si fece scivolare di dosso il giubbino che l'aveva protetta dal freddo di quella mattina per avvicinarsi ad Irene e notare con la coda dell'occhio che, Zayn, cosciente o meno stesse seguendo ogni minima mossa della sua amica. Infine si accertò che il professore non stesse guardando nella sua direzione e «Hai fatto colpo, piccola principessa», le disse in un sussurro.
Il divertimento a macchiargli il volto e gli occhi verdi.
E se sulle prime lei lo guardò con sguardo vago ed un poco confuso, quando arrivò a capire alzò gli occhi verso il soffitto dell'aula prima di voltarsi per prendere il quaderno nella borsa ma, pur sempre con un piccolo sorriso, orgoglioso e soddisfatto, sulle labbra decisamente più rosee per il freddo.
«Ben arrivata, dormigliona», le disse invece Allie, con il divertimento a riempirle le iridi scure.
Irene, allora, prese la penna dal suo piccolo astuccio nel quale ci metteva solo le cose essenziali e, con molta attenzione per non essere colta in fallo, alzò il dito medio, indirizzandolo solo ed unicamente alla sua migliore amica.
«Questa me la pagherai», le disse anche, prima di rivolgere l'attenzione davanti a sé.
Zayn, che stava gesticolando mentre spiegava qualcosa, le riservò una breve occhiata che, per molti, sarebbe potuta anche passare inosservata ma che, per Irene, significò molto. Sorrise, quindi, cercando di controllarsi il più possibile e prese a scrivere.
Una tredicenne infatuata le faceva davvero un baffo a quanto atteggiamenti.




Note autore:
Buongiorno mie bellissime primule! Sono pienamente consapevole di aver già usato questo soprannome ma oggi sono felice proprio come in un giorno primaverile ed ho, quindi, voluto rispolverarlo.
Qui a casa mia c'è davvero troppo freddo anche solo per uscire e nonostante la marea di verifiche da preparare ed i libri che sono proprio accanto a me ho deciso di dedicare un po' di tempo al capitolo che dovevo postare la settimana scorsa. Purtroppo non ho fatto in tempo per colpa di un piccolo viaggetto inaspettato. Oddio, mi sono divertita molto ma speravo anche di dedicare un po' di tempo alla storia. Spero che potrete perdonarmi.
Volevo, però, innanzitutto farvi un milione di volte auguri di buon anno e dirvi che spero che quest'anno porti a voi tante gioie e soprattutto la felicità e tanta salute. È tutto estremamente importante.
Spero anche che abbiate passato un bellissimo Capodanno e che abbiate avuto al vostro fianco le persone che vi interessavano. Ripongo molte speranze in questo anno e spero che tutto vada come mi sono prefissata. In ogni caso, spero che gli imprevisti siano sempre di tipo gradevole. Bisogna sempre pensare in positivo.
Riassumendo...BUON ANNO A TUTTE e che sia tutto favoloso.
Quindi, ora, con "Shape of you" di Ed Sheeran in sottofondo mi concentrerò sul capitolo.
A differenza di altri è un po' più corto per questioni di organizzazione. Non potevo inserire il pezzo successivo quindi temo che dovrete aspettare.
Però, finalmente, compare la figura di Allie che, come vi sarete aspettate, accoglie Irene con un sorriso e con un'espressione impaziente sul viso.
È normale e rassicurante vedere la propria migliore amica che attende il tuo ritorno a casa solo per sapere per filo e per segno tutto quello che è accaduto. Ogni giorno io ringrazio il cielo e chiunque mi abbia dato la possibilità di avere al mio fianco la migliore amica di sempre. Una persona con cui poter condividere i propri gusti ed interessi è importante e senza di lei probabilmente sentirei che mi mancherebbe qualcosa.
Spero che tutte voi abbiate qualcuno di simile accanto.
Allie, come avrete capito, non si fa molti problemi a chiedere quello che vuole sapere e quando la notizia del bacio giunge alle sue orecchie penso che la sua reazione sia naturale e spontanea. Chi non andrebbe su di giri quando la propria amica racconta che il ragazzo che ha incontrato bacia molto bene? Io di certo lo farei.
Essere felici per l'altra persona è alla base di un buon rapporto di amicizia.
Poi la parte in cui Irene poggia la testa sulla spalla di Allie mi ha ricordato quello che faccio sempre la con la mia Melissa e non ho potuto non sorridere. È un gesto affettuoso che spiega, secondo me, quando sei affezionata ad una determinata persona.
Scusatemi per la mia estrema dolcezza di oggi ma, come ho già detto, sono particolarmente felice.
L'ultima parte del primo paragrafo, quando arrivano Harry in soccorso per la cena e Niall che ruba subito un posto sul divano per guardarsi la sua partita in santa pace è tenera e con quel pizzico di ilarità che mi piace tanto.
A tal proposito il 2017 è finalmente arrivato ed i grandi ed unici One Direction dovrebbero tornare a farsi vivi. Io, nel frattempo, incrocio le dita e spero di un loro ritorno alla svelta perché quei piccoli idioti mi mancano ogni giorno di più e ho anche strettamente bisogno di nuova musica con cui riempire il mio telefono nuovo.
Servirebbe un appello per far capire loro che sentiamo la loro mancanza.
Scherzi a parte continuo a sperare che si stiano riposando, che mangino in modo sano, che facciano attività fisica e che stiano con amici e famiglia. Spero per loro sempre il meglio.
Bene, dopo aver parlato dei bambini diciamo che è meglio tornare al capitolo.
La seconda parte è quella che mi è piaciuta davvero scrivere. Le parole mi sono uscite così naturalmente che neanche io so come abbia potuto fare. Era notte, gli occhi mi si chiudevano ma non riuscivo a chiudere l'applicazione del telefono e smettere di scrivere. L'ho buttata giù tutta di getto ed il risultato mi è davvero piaciuto.
È un pezzo davvero corto, lo so ma quando hai una storia ancora per la mente e non sai bene come la concluderai è un traguardo scrivere in così poco tempo una parte. Poi mettiamoci che solitamente solo davvero lunga quindi potrete capire che per me è davvero un traguardo scrivere in così poco tempo.
Ed è proprio qui che riappare il nostro e caro amato Zayn.
Ecco, anche a lui servirebbe un appello per fargli capire quanto vorremmo un suo tour. Sono al corrente dei suoi problemi con l'ansia e spero che li risolva al più presto per poterlo ammirare in tutta la sua bravura ed in tutto il suo fascino sul palco mentre canto a squarciagola con lui tutto il suo album. "Mind of Mine" è una perla e meriterebbe di essere ascoltato da tutto il mondo.
Zayn è davvero una piccola perla ma questo penso che sia sottinteso.
Ed è proprio per il fascino e la sua bellezza che sfoggia anche essendo vestito semplicemente che Irene rimane interdetta per qualche secondo. Lei, che proprio quella mattina, si è a malapena truccata e indossa i primi vestiti che ha trovato nell'armadio ha avuto la fortuna/sfortuna di incontrarlo.
Ovviamente i loro occhi si incontrato e da quel momento in poi ci vuole veramente poco perché per entrambi sembri di essere soli. Poi, la voce del professore li riporta alla realtà ed Irene, imbarazzata, si va a sedere accanto ad Harry che osserva Zayn ammirare Irene si soppiatto e stare attento a tutte le mosse che fa. Irene è indubbiamente bella, elegante in tutto quello che fa ed emana un'aura di lucentezza tale che è impossibile non esserne contagiati quando si è nei paraggi. Non so ma mi ricorda la figura di un angelo che si è mischiato tra i comuni mortali.
Ragazze scusatemi ma questa è l'immagine che ho io di lei.
E quindi, dopo questo sproloquio assurdo e lunghissimo penso di poter dire di aver concluso il mio flusso, di parole che sembra interminabile.
Ragazze mie i libri mi attendono e devo correre ai ripari se non voglio sacrificare la mia media abbastanza discreta.
Vi ringrazio per essere arrivate fino a qui se ci siete arrivate ed ancora una volta ci tengo ad augurarvi un buon anno. Vi ricordo, inoltre, che nel caso voleste contattarmi potete provare anche se
Ask (anche se non lo uso molto) o direttamente nei messaggi di Efp. Per vedere tutto quello che ho pubblicato negli anni precedenti basta che clicchiate qui. Inoltre, lo metto perché può essere simpatica come cosa, questo è il mio Instagram. Nel caso voleste seguirmi e vedere la mia faccia da strapazzo sarò contenta di ricambiare senza nessuna fatica.
Come al solito è stato un piacere e ricordo a tutte che nel caso ci dovessero essere errori ortografici mi scuso in anticipo e provvederò a correggerli il prima possibile. Detto questo ci sentiamo la prossima volta che spero sia il prima possibile.
All the love. xx
-Micol :)

  
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