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Autore: braver than nana    27/05/2009    6 recensioni
Nel mio universo parallelo un Sasuke ha appena finito di leggere il famoso manga numero 34, nel quale finalmente torna in scena più grande e figo di prima. Peccato che non ne sia contento e quando il suo amico mangaka, autore di quella storia, lo viene a trovare gli farà una scenata per poi provare a fare pace ^^ (sasu naru)
Attenzione! Spoiler del manga in questione. Se non lo hai letto o non hai visto la puntata a cui si riferisce stai attento.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
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Più recente delle mie one shot è anche la mia preferita (questo da precisare in data 27 maggio, perchè molto probabilmente potrò cambiare idea molto velocemente e sembrarmi una schifezza u_u). Mi è venuta fuori dalle mani subito dopo aver letto il manga numero 34. Famoso numero per la ricomparsa di Sasuke. Non voglio fare spoiler a nessuno quindi vi avverto che se non avete letto quel volume o non avete visto la puntata (che hanno fatto ma è modificata nelle frasi che ho messo, argh che rabbia >.<) non dovreste leggere questa fic perchè vi spoilereste. Nonostante non dica molto sull'episodio, io vi ho avvertiti.
Comunque, dopo aver letto quel manga sono rimasta malissimo. Perchè Sas'ke ama Naruto ed è uno scempio farsi trattare in quella maniera mentre il loro cuore grida di stare insieme (non starò esegerando?? xD) e quindi ho deciso di "riscriverlo" a maniera mia.
Naturalmente non mi sostituirei mai al grande Masashi Kishimoto quindi è solo un' AU che gira attorno a quel manga (vedere titolo xD)
Ora vi lascio al mio scempio u__u


Buona lettura.

MANGA N° 34


Il piccolo libro, appoggiato sul davanzale, veniva riletto dal vento. Ancora e ancora.
Le pagine scorrevano, mostrando troppo velocemente le immagini in bianco e nero.
Troppo veloce per tutti, ma non per quegli occhi d’ossidiana che le fissavano roventi. Ormai le conoscevano troppo bene.
Tante e tante volte le avevano lette. Cercando di trovare un secondo significato a quello che potevano interpretare. Ma il senso era sempre lo stesso.
Sempre lo stesso.
 
Seguiva con assiduità quel manga dalla sua uscita. Anche da prima.
Lui era quel manga.
 
La storia era nata da lui e da quel suo pazzo migliore amico mangaka.
Infondo, da piccoli era sempre stato il loro gioco preferito. Far finta di essere ninja.
Era bello sognare di avere strane capacità, di poter camminare sull’acqua, di salire sugli alberi. Era divertente assegnare poteri strabilianti al loro amici.
Infondo era stato incredibilmente facile attribuirli.
Gli occhi terribilmente chiari degli Hyuuga avevano sempre suscitato timore a tutti. Sembrava davvero potessero vedere tutto dappertutto.
Quella mania dell’Inuzuka verso i cani rese quel gioco fin troppo facile. Quel fiuto sviluppato più del normale Kiba aveva sempre detto di averlo veramente. In molti ci credono ancora.
L’Aburame e la sua passione per gli insetti era risaputa fin dai primi anni della loro amicizia.
Per tutti era stato facile trovare qualche caratteristica da trasformare in abilità ninja.
 
Poter affidare anche a loro due un potere magico, una caratteristica da poter sfoggiare durante i giochi, era stato il compito più difficile.
Ancora li vedeva quei pomeriggi.
Chiusi nella grande villa Uchiha o nel loro parco.
A spremersi le meningi per quel gioco che gli aveva assorbito l’infanzia.
 
 
Un pomeriggio Fugaku Uchiha tornava da lavoro.
Doveva essere particolarmente stanco perché appena entrato in casa iniziò a urlare, senza nessun apparente motivo.
Aveva solo sei anni. E in quel momento, suo padre gli fece particolarmente paura.
Si era nascosto dietro la gonna della sua mamma e con il faccino terrorizzato guardò il padre. E lì ci vide l’illuminazione.
Suo padre aveva negli occhi una strana tonalità di rosso. Che sembravano ipnotizzarlo.
Nascose un sorriso compiaciuto e corse a raccontare tutto a Naruto.
Pensava di farlo contento. Voleva vederlo sorridere.
Ma non sapeva che in quel momento, per il suo migliore amico, iniziava a cambiare tutto.
 
 
In ospedale i corridoi sono lunghi e bianchi.
E un bambino si perde tanto facilmente. Fortuna che quel giorno teneva stretta la mano si suo fratello mentre cercava ansioso la stanza del suo migliore amico.
Lo trovarono in una pallida camera con il viso coperto di bende e gli occhi chiusi. Steso su di un lettino, immobile.
Strinse spasmodicamente la mano che era vicino la sua.
Non pianse perché lì c’erano anche Itachi e suo padre, ma faticò molto per ricacciare le lacrime indietro.
Un’infermiera si avvicinò alla famiglia e raccontò silenziosamente cosa era successo e chiese con discrezione se potessero dare all’ospedale informazioni sui parenti più vicini del bambino.
-Kushina e Minato Uzumaki.
Rispose ingenuamente il bambino di sei anni che ascoltava la conversazione.
La signora gli scompigliò i capelli con un sorriso malinconico.
Povero bambino innocente di sei anni.
 
Se ci pensa adesso, povero ragazzo fin troppo scaltro di vent’anni, si dà ancora dello stupido.
 
Da quel giorno tre cicatrici per guancia segnarono il volto di quel bimbo, allora steso su quel lettino.
La gente iniziò ad additarlo.
Sentiva la sua solitudine, il suo sentirsi diverso. La sua disperazione.
Ma la sua natura ottimista rovesciò quella situazione inconsolabile.
Da lì nacque il suo potere. Quel grande demone cattivo che avrebbe portato dentro per sempre.
 
Il ragazzo dagli occhi d’ossidiana sapeva che però la morte dei suoi genitori, nella realtà, la sentiva molto più pesante di qualsiasi demone, sulle sue graciline spalle.
 
*_*_*_*_*_*_*_*_*
 
Adesso odiava quel manga con tutto se stesso.
Come poteva? Come poteva il suo migliore amico vederlo in quel modo?
 
Non riusciva a ragionare.
La testa ribolliva.
Ma rimaneva seduto su una poltrona a fissare quel fogli muoversi cercando di incenerirli con lo Sharingan.

Ah se lo avesse avuto veramente!
 
A volte si personificava fin troppo bene con quella storia.
Ecco perché adesso avrebbe ammazzato molto volentieri il suo amico senza nessuno scrupolo.
 
A quel pensiero, finalmente, si alzo di scatto dalla pelle nera della sua poltrona e tirò con violenza il manga contro il muro.
Cadde aperto su una pagina precisa.
Quando si dice il destino. Avrebbe detto Neji.
No, quello era perché aveva fissato tante di quelle volte quelle due pagine che ormai aveva lasciato il segno.
 
Il suo volto. Indifferente. Cattivo.
Il volto di Naruto. Sconvolto. Preoccupato.
 
Il grande scenario di un baratro nella roccia.
 
Era arrivato correndo. Cadendo. Aveva sussurrato il suo nome.
Nella testa lo poteva sentire chiaramente.
Quella voce che sussurra «Sasuke…»
 
Distolse lo sguardo.
Sapeva che non aveva a disposizione strani poteri per distruggerlo. Fissare quelle pagine lo faceva…
 
Lo faceva stare male.
 
Il campanello suonò.
Lui era immerso nei suoi pensieri contorti verso un fumetto insulso e qualcuno osava disturbarlo.
 
Stizzito si trascinò verso la porta.
E quando vide quei capelli biondi sbucare dallo spioncino digrignò rumorosamente i denti.
A quel punto avrebbe dovuto farlo entrare per forza ma non sapeva se si sarebbe trattenuto dal fagli una scenata.
Respirò cercando di scordare quelle maledette pagine.
Quei maledetti disegni così troppo perfetti.
Quelle frasi che gli bruciavano in testa.
 
Aprì con un secco rumore.
Lasciò cigolare la porta.
 
Si ritrovò il suo, ormai, ex migliore amico. E lo guardò con occhi di fuoco.
Cercando in tutti i modi di nasconderlo.
Lo lasciò entrare soffocando un ringhio.
 
-che vuoi?
-ne Sas’ke. Lo hai comprato il manga?
-si.
 
Camminò velocemente verso la camera dell’amico, quel tornado biondo.
 
-ehi, perché lo ha buttato a terra? Lo hai letto?
-si.
-beh, che ne pensi? Questo non te lo avevo voluto far leggere perché volevo farti una sorpresa. Ti piace Sas’ke?
 
«I legami confondono e indeboliscono i desideri più forti e i sentimenti più importanti.»*1
 
Ribollivano nelle orecchie. Parole di fuoco.
Cosa ne pensava? Davvero gli stava chiedendo cosa ne pensava?
Avrebbe sputato veleno sul suo amico in quel momento se anni e anni di esercizio all’indifferenza non fossero stati dalla sua parte.
Assunse un’espressione che sarebbe potuta essere interpretata come riflessiva.
 
Ma le labbra leggermente irritate non lo erano dai pensieri. Ma dalle parole che fremevano per uscire e che venivano ingoiate, pesanti e amare.
La fronte in alcuni punti corrucciata non lo erano per il formulare una risposta a quella indecente domanda. Ma per cercare di trovare nel fiume in piena che si ritrovava nella testa qualche frase che non fosse completamente maligna.
Purtroppo sembrava proprio non trovarne.
 
Allora sussurrò poche parole.
-davvero mi vedi così?
Non voleva uscissero così rabbiose, quei sussurri, ma non potè farne a meno.
 
-co…cosa?
-sono davvero così ai tuoi occhi, ormai?
-in che maniera?
-così…odioso. Indifferente. Da quando sono diventato uno dei cattivi nel tuo manga?
 
Tremava impercettibilmente.
Si sentiva così offeso da quelle pagine.
Quando gli aveva raccontato che finalmente sarebbe tornato tra le pagine della sua storia, era stato quasi contento. Gli aveva quasi sorriso.
Impaziente era andato a comprarlo il primo giorno in edicola.
 
-MA TI RENDI CONTO CHE TI STAVO PER UCCIDERE?
 
Aveva alzato la voce e non se ne era reso conto.
Trascinato dai suoi pensieri la rabbia era risalita con un conato di vomito ed era stato impossibile trattenerlo.
 
-Sas’ke…ma che stai dicendo?
-io non potrei mai ucciderti. Ci ho pensato qualche volta, ma non lo farei mai…
-lo so, lo so. È solo un manga…
 
Alzò gli occhi di scatto.
Sapeva che era solo un manga. Non aveva perso la concezione della realtà, lui.
Ma gli aveva fatto comunque male.
Infondo quelli erano loro.
Era sempre stato tacitamente orgoglioso della trama.
Anche se a volte faceva la parte dello scontroso alla fine, chi veramente sapeva leggere quelle pagine, sapeva cogliere tra le righe la profonda amicizia che univa i due ragazzi.
Aveva accettato anche la fuga verso Orochimaru.
La avevano progettato insieme quella svolta della storia.  
 
Non lo ammetteva, ma lo faceva sentire importante immaginare che Naruto avrebbe fatto qualsiasi cosa per  salvarlo e riportarlo a casa.
 
-io…io non lo sopporto quel manga.
 
Fece una paura per respirare.
Adesso gli avrebbe detto tutto.
Un respiro e avrebbe parlato. Sputato ogni piccolo insignificante pensiero.
Tutto quello che aveva pensato leggendo.
Tutto quello che non aveva sopportato di quelle pagine.
 
-lì dentro ci siamo noi Naruto. Ci siamo io e te. Giusto? Sasuke Uchiha, quello con quella strana palandrana sono io. Naruto Uzumaki, con le cicatrici e la tuta arancione sei tu. Allora perché tu puoi comportarti esattamente come faresti mentre io…io non lo sopporto quel Sasuke Uchiha.
 
Abbassò lo sguardo. Non reggeva il peso delle parole che avrebbe detto per finire quel monologo.
 
-non ti direi mai quelle parole, Naruto. Mai.
 
Sapeva che forse Naruto, in quel momento, avrebbe sorriso imbarazzato.
Lo sentì muoversi, raccogliere il manga.
Aprirlo e fissare una facciata.
 
-«se mi dovesse rompere le braccia, lo ucciderei a calci. Se mi dovesse rompere le gambe, lo ucciderei a morsi. Se mi dovesse rompere il collo, lo ucciderei con lo sguardo. Se mi dovesse accecare, lo ucciderei maledicendolo… Io strapperò Sasuke a Orochimaru anche a costo di finire a pezzettini.»*2 questa frase mi è uscita proprio bene, non credi?
 
Uno sguardo confuso si alzò e si posò sugli occhi azzurri del ragazzo davanti a se.
Non aveva capito quello che gli aveva detto? Lo aveva ascoltato?
Stava sorridendo ancora con gli occhi sui suoi disegni.
 
-non capisci cosa vuol dire, ne Sas’ke?
 
Cosa voleva dirgli? Aveva alzato la testa e ora lo fissava sorridendo.
Cosa dovrebbe capire?
 
-forse hai ragione. Io in queste pagine scrivo di me quello che veramente farei. Veramente farei di tutto pur di salvarti. Tu nel cuore non hai veramente l’odio che Sasuke Uchiha porta nel manga. Eppure ti conosco talmente bene che so che saresti diventato così. Perché se ti metti in testa una cosa sei pronto a fare qualsiasi cosa per riuscirci.
 
La sua voce si fece più cupa. Il blu dei suoi si scurì mentre lo fissava.
Era uno spettacolo strabiliante.
 
-neanche io sarei riuscito ad aiutarti. Per questo in questi anni ti sono stato vicino cercando di non farti odiare la tua famiglia. Cercando di riavvicinarti a Itachi. Ho sempre saputo che nella mia storia ci sarebbe stato un Sasuke che non sei tu. Che non riuscirò a salvare…
 
Aveva parlato fluidamente. Senza interruzioni.
Sembrava quasi un discorso preparato. Come se si aspettasse una domanda del genere.
Oppure, semplicemente, c’era la piena convinzione di quelle parole, a farlo parlare così.
Quel ragazzo lo conosceva meglio di chiunque altro.
 
-ma il mio Sasuke Uchiha, quello che mi vive affianco, il mio migliore amico, per quel Sasuke io posso fare ancora qualcosa. Io sono riuscito a salvarlo dall’odio come tu hai salvato me, dalla solitudine.
 
In mente gli tornarono attimi della sua vita nella quale gelosia ceca lo aveva assalito mentre il Suo Naruto parlava con Itachi.
Ricorda nitidamente i pensieri di quei tempi.
Aveva paura che quel bastardo gli avrebbe portato via anche l’amico.
Invece Naruto aveva sempre voluto aiutarlo.
 
Infondo adesso con il fratello aveva quasi un rapporto decente.
 
Anche se ancora attualmente non poteva sopportare che i due fossero troppo in confidenza.
Attimi di vita passata affianco al biondo gli tornavano davanti agli occhi.
Tanto veloci, che ora quasi non riusciva a coglierne i particolari. Contorni sfocati della loro vita piena di giallo, azzurro e arancione.
Poteva dire che erano quelli i colori che lo avevano sempre accompagnato.
Quelli che riempivano tutti i suoi sogni.
Tutti i suoi giorni.
In quei pensieri arrovellati constatò che il biondo era sempre stata una delle sue certezze.
 
La rabbia, chissà come, svanì.
 
I pensieri si bloccarono. Come se avesse premuto il tasto STOP e tutto si fosse all’improvvisamente calmato. La stanza non girava più.
Un’altra lancinante constatazione gli balzò alla mente.
Sorrise con lo sguardo verso il basso.
 
Entrambi, Naruto ad alta voce e lui nei suoi pensieri, avevano aggiunto quel aggettivo possessivo davanti ai reciprochi nomi.
 
Il mio Sasuke…
Il suo Naruto…
 
Loro si appartenevano.
 
La cosa più sensata che gli venne in mente in quel momento fu avvicinarsi all’amico, con ancora il libricino in mano e poggiare le labbra sulle sue.
 
Come scostarsi quando capisci che il fuoco brucia.
Come quando chiudi gli occhi davanti a una luce troppo forte.
 
Naturale. Istintivo. Piacevole.
Come se lo avesse sempre fatto.
 
Sentì Naruto sorridere sulla sua bocca.
Sembrava così per entrambi, a quanto pareva.
 
-finalmente lo hai capito, teme che non sei altro…
 
Ridacchiò premendo con più forza e lasciando cadere per terra il manga.
Liberatosi dal peso posò le mani dietro al collo dell’amico e lo fece aderire di più al suo corpo.
L’adrenalina scorreva come un fiume in piena nel corpo del moro.
Attanagliò le mani ai suoi fianchi e lo attirò a se.
 
Si sentiva…completo.
Era la sensazione più perfetta e giusta che avesse mai provato.
Superando addirittura il formicolio nello stomaco ogni volta che un sorriso alla Naruto era rivolto solo a lui.
Ma questo era molto, molto più appagante.
 
La lingua di Naruto sfiorò la sua bocca che di schiuse al minimo contatto lasciando il libero accesso.
Si scontrarono, quei muscoli vogliosi.
Accarezzandosi, esplorandosi, conoscendosi.
 
Si dovettero staccare, appoggiando le fronti tra loro e fissandosi negli occhi liquidi di piacere ed elettrizzati dalle nuove sensazioni che entrambi provavano.
Non era il primo bacio per entrambi.
Avevano avuto le loro esperienze.
Chissà perché troncate sul nascere dall’eccessiva gelosia mal nascosta da entrambi.
 
I pezzi sembrano combaciare sempre di più.
Ne era quasi sconvolto il piccolo Uchiha.
 
Aveva sempre amato così incondizionatamente il suo migliore amico?
E il dobe lo aveva sempre amato?
 
finalmente lo hai capito… aveva detto.
 
Lasciò vagare le sue mani senza una precisa meta sul corpo dell’amico, nuovo amante e futuro fidanzato.
Scostò la maglietta arancione, per andare a tastare con le sue mani la sua pelle.
I suoi muscoli si tendevano a ogni tocco.
Come al solito aveva le mani fredde. Glielo aveva sempre rimproverato.
Ma perdeva la ragione a sentire in che modo riuscire a far reagire quel corpo abbronzato e tonico.
 
Voleva assaggiarlo.
Il collo aveva un buon sapore, non sapeva perché ne quando ci avesse mai pensato ma era esattamente il gusto che aveva sempre immaginato.
Morse dietro un orecchio.
Un brivido scosse il corpo ormai sotto di lui sul letto della grande stanza.
Contento di aver trovato un punto sensibile continuò a stuzzicare quel pezzo di carne, lasciando un segno rosso. Era soddisfatto.
 
La voce impastata dal piacere del biondo gli arrivò alle orecchie dolorosamente erotica.
 
-Sas’ke…
 
Le mani brunite del compagno sbottonavano la camicia scura che fasciava il corpo sopra di lui.
Era lento in maniera esasperante.
Lo fissava negli occhi e l’espressione dell’amico lo faceva divertire tantissimo.
Era un insieme di tensione. Di adorazione. Di eccitazione.
Lo stava facendo impazzire e ne era orgoglioso.
 
Uscì dall’ultima asola l’ultimo bottone.
La camicia scivolò via e si alzò piano per farsi togliere la maglia sgargiante.
 
Un bacio a fior di labbra.
 
Un piccolo movimento di bacino per lasciar sfiorare le loro sveglie erezioni e gemere senza alcun ritegno.
Perché trattenersi?
 
La cintura scattava con un suono secco.
Era il moro che, a quel punto, aveva intenzione di divertirsi.
Le labbra scivolarono lascive su tutto il corpo scosso da brividi.
Si soffermarono sui capezzoli turgidi. Si divertono a stuzzicarli.
Scesero più giù.
La sua pancia aveva un sapore diverso.
Ogni bacio. Ogni leccata sembrava concedergli un pezzo di Naruto sempre diverso, un sapore sempre più buono.
La lingua si intrufolò nel suo ombellico entrando e uscendo maliziosamente.
Scottanti, sentiva le mani del ragazzo sulle sue spalle, sui capelli.
Le orecchie tappate dal piacere facevano arrivare i gemiti vari e diversi urli in maniera sfocata.
Tutti gli altri sensi, al contrario, sembravano intensificati come non mai.
Oltre alle papille gustative ormai in visibilio dopo aver assaggiato la carne del giovane, gli occhi osservavano per la prima volta  il migliore amico.
Mai gli era sembrato così bello.
Mai gli occhi erano stati più belli. Mai la pelle così lucida.
Quell’espressione di totale abbandono era così perfetta sul suo viso.
 
Abbassò gli ultimi indumenti rimastigli addosso ritrovandosi davanti il membro dolorosamente duro del compagno.
 
Nella sua vita aveva avuto altre relazioni omosessuali.
Ma non si era mai sognato di poter prendere in bocca il sesso di uno dei suoi compagni di letto.
Naruto però era così perfetto.
 
Non ci pensò troppo e posò le labbra sulla punta, lasciando un bacio.
 
Sotto di lui il ragazzo tremava.
Sorrise e senza pensarci troppo decise di dare il massimo piacere al Suo, sottolineò nella mente la parola suo, ragazzo.
Si muoveva come aveva sempre visto fare dall’alto.
Le mani grandi e forti gli passavano violentemente tra i capelli.
Gli chiedevano di più. E lui diede di più.
 
Voleva più veloce? Lo avrebbe avuto.
Voleva più potente? Più potente sia.
 
Percepì grazie a un sussulto più potente l’arrivo dell’orgasmo della sua proprietà sotto di lui.
Non si scostò.
Per la testa non gli passò neanche l’idea.
Lo ingoiò tutto perché quello era Naruto.
 
Si riportò all’altezza del suo viso e lo baciò.
Come se non potesse farne a meno.
Come fossero aria quelle labbra.
Come fosse la sua ancora di salvezza per non cadere nel buio.
Naruto, infondo, era sempre stato il suo Sole personale.
 
Un dolore lo sconvolse dalle parti del suo inguine.
La sua erezione pulsava. Richiamava Naruto.
Una scintilla di desiderio lo colpì dritto nel cervello e non ragionò.
Perché era umanamente impossibile resistere dal prendere un sexy e nudissimo ragazzo, che tra l’altro era l’amore di tutta una vita.
 
Avvicinò la mano alla bocca del giovane.
Sorridendo le prese in bocca iniziando a succhiare.
Avrebbe voluto implorare di smettere, perché quelle visione era fin troppo erotica per l’erezione tra le sue gambe e sarebbe potuto venire da un momento all’altro.
 
Quando fu sufficiente la lubrificazione abbandonò quella bocca calda. Secondo lui e l’asta lì in basso.
Si guardarono.
Naruto continuava a sorridere anche se si riusciva a scorgere nei suoi occhi quella nota di paura che stonava con il suo viso.
Ricambiò il sorriso.
 
-non avere paura, amore mio
 
La voce uscì ferma.
L’altro annuì e di sua volontà gli diede le spalle con ultimo sorriso.
Fece scivolare sulla schiena le dita ancora umide fino ad arrivare all’entrata stretta dell’Uzumaki.
Sentiva il respiro dell’altro farsi irregolare.
 
Inserì il primo dito.
Rispose un sorpreso urlo abbastanza smorzato.
 
Lo mosse all’interno del suo corpo.
Respirava pesantemente.
 
Con l’altra mano andò a masturbare lento il membro scosso da quelle attenzioni.
 
L’aria usciva più fluida da quei polmoni.
Chissà se si accorse subito del secondo dito, non ebbe nessuna reazione.
 
Urlò qualcosa di incoerente quando, girando le dita nel suo corpo, trovo quel punto magico.
 
Ancora, chiedeva ancora.
 
-lì…ti pre-ah..go. Di nuovo…
 
Erano incredibili le sensazione che provava nell’essere implorato. Lo accontentò toccando con insistenza quella parte che lo faceva urlare.
Inserì un terzo dito.
Sembrava pronto.
 
Tolse le dita.
Un gemito di disapprovazione lo richiamarono.
 
Avvicinò la punta del suo membro all’entrata ben preparata.
Lo infilò piano. Continuando a masturbare piano il compagno.
Sussurrando frasi fin troppo giustamente scoordinate, per una persona in quello stato.
 
Entrare in quell’anello di muscoli era un’esperienza sconvolgente soprattutto con la consapevolezza che il corpo sotto di se era di Naruto.
Consapevole che chi gemeva grazie a lui era proprio lui.
Chi si muoveva contro il suo bacino per avere di più era davvero lui.
Chi urlava il suo nome ad ogni spinta, ad ogni affondo, era certamente lui.
 
Chi venne, e chi lo fece venire, su quel letto, avvolti dalle lenzuola scure e di seta lisce, tra le sue braccia era assolutamente lui.
 
Lui, lui, lui, lui, lui, lui. Come un mantra nella testa.
 
Si, quello era il Suo Naruto.
Quello che adesso era dappertutto.
Apriva gli occhi e vedeva lui. Li chiudeva ed era ancora lì. Sarebbe stato sempre affianco a lui.
 
-ti amo.
 
Dichiarato seriamente. Ma con tanti di quei sentimenti e di quelle emozioni compresse che avrebbe potuto esplodere.
 
-già. Anche io, da sempre.
 
Nascose la testa contro la spalla.
 
-da sempre
 
Ripeté sulla sua spalla.
Gli prese con dolcezza il viso e lo posizionò davanti al suo.
 
-ho capito. Ho capito che l’amore per te lo ho sempre avuto dentro… c’è sempre stato ma non ero mai a riuscito a capire cosa fosse. La gelosia, l’ossessività…Era perché ti amavo vero? Sono stato tanto stupido…
-si teme, sei stato tanto stupido.
 
Lo disse tanto delicatamente che non potè rispondergli a tono.
Si limitò ad appoggiargli semplicemente un bacio sul collo.
 
Per terra, il manga aperto sulla pagina che li ritraeva fissarsi, ricominciò a muoversi.
Il vento continuava a leggere quelle pagine per poi raccontare del loro amore al mondo che avrebbe incontrato volendo via.
 

OWARI


A
llora. Devo per prima cosa ringraziare chi sta iniziando a seguirmi. Oh grazie grazie grazie u_u
Scrivo per hobby e nient'altro ma le soddisfazioni di sentirsi dire che le schifezze che hai scritto non sono proprio malaccio ti riempie sempre il cuore. Quindi mille grazie anche a chi solamente legge.
Poi, visto che sono solo shot quelle che posto volevo ringraziare chi ha messo nei preferiti "Meraviglioso":

1 - Amicamia [Contatta]
2 - grethy [Contatta]
3 - miiky [Contatta]
4 - Millennia Angel [Contatta]
5 - saruz1986 [Contatta]

E rispondere all'unica santa che mi ha commentato la fic.
ryanforever : allora. Posso dirti una cosa?? Mi stai veramente simpatica xD ti devo ringraziare tantissimo perchè hai commentato ogni schifezza che ho postato. Sono contenta che ti piaccia anche Meraviglioso e adesso beh, lo ammetto, mi aspetto un commento anche per questa xD poi, volevo farti una piccola proposta. Ho visto che sei abbastanza oggettiva come critica, e ho necessario bisogno di una beta seria che mi corregga una fic Kiba Neji che ho appena scritto e che mi fa particolarmente schifo. Se ti va fammi sapere.
Chiunque voglia aiutarmi può farmi sapere.
Grazie.

Baci.
NANA.
   
 
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