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Autore: MimiMoonCosplay    11/01/2017    4 recensioni
In questa fanfiction ho deciso di utilizzare i nomi dell’adattamento anime italiano degli anni ’90 per un motivo preciso.
Mentre nel manga la storia d'amore fra Usagi e Mamoru appare molto vera, appassionata e paritaria nell'anime storico i due passano la maggior parte del tempo a bisticciare, a fantasticare su terze persone senza quasi mai lasciarsi andare al romanticismo. Inutile sottolineare quanto Bunny sia stereotipata come il "sesso debole" che deve sempre essere salvata e spronata da Milord. E' da queste incongruenze che è nata la mia idea. Mi son chiesta cosa sarebbe successo se Bunny, rapita da Diamond, avesse subito un lavaggio del cervello simile a quello subito da Chibiusa. In sostanza: cosa succederebbe se a Bunny venisse la sindrome di Stoccolma?
Da questa fan fiction è nato il mio nuovo cosplay e spiega come sono arrivata a creare questo nuovo personaggio mai visto nell'opera originale.
Spero possa piacere la ad altri la mia idea e non mi resta che augurarvi buona lettura!
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Chibiusa, Demando/Diamond, Inner Senshi, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate | Contesto: Seconda serie
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La Regina Nera

Esmeralda era troppo forte per noi, senza Sailor Moon rischiavamo di non farcela: << dove sei finita Bunny? Perché non posso salvarti anche questa volta? >>.
<< Milord, stai indietro. Pressione prorompente del fulmine, azione! >>.
Era tutto inutile, ogni attacco delle Guerriere ci veniva rispedito contro e ormai eravamo stremati: << è la sua corona ad emanare lo scuso, dobbiamo colpirla da dietro >> Sailor Mercury sembrava aver trovato il suo punto debole ma in soccorso di Esmeralda arrivarono i restanti membri della Luna Nera. Era la fine. Se non fosse arrivata Sailor Moon … guardai Diamond, se lui era li dove teneva prigioniera Bunny?
Strinsi Chibiusa fra le braccia avvolgendola con il mantello. Sembrava strana, i suoi occhi e i suoi capelli stavano lentamente sbiadendo quando un rumore di tacchi rimbombò nel palazzo lasciandoci tutti con il fiato sospeso. Doveva essere sicuramente Sailor Moon e allora perché sul viso di Diamond si dipinse un sorriso divertito?
<< Scusate se ci ho messo così tanto, prima mi sono voluta liberare del Grande Saggio … >> la voce di quella donna era così familiare ma non riuscivo a riconoscerla così in penombra. La sua acconciatura però era indistinguibile: << Quel viscido individuo mirava solo a distruggere ogni cosa, avrebbe rovinato tutto >> non riuscivo a capire di cosa stesse parlando ma quella testolina buffa … era sicuramente lei: << Bunny! >> le guerriere Sailor mi seguirono in coro con la voce piena di gioia nel rivederla sana e salva: << Sailor Moon! >>.
Bunny iniziò a ridere avvicinandosi al Principe Diamond. L’euforia lasciò il posto alla confusione, non capivo. Era lei, potevo vederla chiaramente a quel punto ma non indossava né la divisa da guerriera né l’abito da principessa. Le sue forme erano più accentuate, strette in un corsetto di seta nera che riportava gli stessi decori dorati del vestito di Serenity. Un lungo strascico corvino le scendeva lungo i fianchi e un vistoso spacco le lasciava scoperta una gamba: << Sailor Moon non esiste più! Quella sciocca piagnucolona buona a nulla fa parte del passato. Io sono la Regina Nera >>.
Sulla sua fronte la mezza luna si era capovolta e dipinta di nero. No, non poteva essere vero. Il potere del Cristallo d’Argento era più forte, avrebbe dovuto proteggerla. Perché il potere nero l’aveva infettata? Perché non si era fatta forza per una volta? << Perché se non corro ad aiutarti finisci sempre nei guai? >> ero frustrato perché non ero riuscito a salvarla e finii per rimproverarla senza pensarci, non era quella la mia intenzione. Una scarica di potere nero mi colpì scagliandomi a qualche metro di distanza. Le guerriere stavano per frapporsi fra me e lei ma Diamond e i suoi seguaci le fermarono. Il Principe vestito di bianco le immobilizzò come aveva fatto in precedenza con Sailor Moon mentre il suo entourage le circondava.
Guardai Bunny camminare verso di me, era stata lei a colpirmi: << oh ma è proprio per questo che sono diventata la Regina Nera caro Marzio, per dimostrarti che non ho alcun bisogno di te >> il suo piede pestò violentemente il carillon a forma di stella che mi aveva regalato Serenity nella nostra vita precedente. Doveva essermi scivolato dalla tasca quando mi aveva sbalzato via. Il vetro del quadrante si ruppe ma lei continuò a fare pressione finchè non smise di suonare. Fu come se in quel momento, sotto il suo piede, ci fosse il mio cuore che smetteva a poco poco di battere.
A quel punto la voce di Chibiusa esordì in un acutissimo: << Mamma! >>.
Per fortuna Chibiusa stava ancora bene, avevamo qualche speranza di farla tornare come prima e chi meglio di nostra figlia poteva guarirla dal potere del Cristallo Corvino?
<< Piccola mia! Sono così felice di vedere che stai bene >> Chibiusa l’abbracciò e la Regina Nera si chinò per fare altrettanto ma più le guardavo più capivo che c’era qualcosa che non andava. I capelli di Chibiusa erano di un pallido oro rosa e i suoi occhi da rossi erano diventati di un profondo color indaco. Quando vidi il marchio della Luna Nera sulla sua fronte capii. Quella non era più Chibiusa: << la mia piccola Lady Nera >> Diamond arrivò a completare quel quadretto famigliare e, dopo averle abbracciate entrambe, la Lady Nera assunse il suo aspetto definitivo. Crebbe sotto i miei occhi impotenti, avvolta in un bozzolo di pulsante oscurità: << sono proprio io papà, la figlia che tu e la Regina Nera avrete in futuro. La Lady Nera e ora che la famiglia è al completo possiamo sbarazzarci di questi inutili intralci e portare a termine il tuo piano >>.
Mi sembrava tutto così assurdo.
Le guerriere Sailor imploravano disperate Sailor Moon di tornare in sé, Luna piangeva disperata e io non avevo nemmeno più la forza di alzarmi da terra: << Bunny, se sei ancora li da qualche parte, trova la forza di opporti. Torna in te, ti prego >>.
Si avvicinò di nuovo a me e si chinò a guardarmi. Il suo viso, a pochi centimetri dal mio, sembrava lo stesso di sempre eppure così diverso in un modo che non so nemmeno spiegare: << ma non lo vedi? Io l’ho già trovata la forza di oppormi. Di oppormi a un uomo che non sa dirmi che mi ama nemmeno in un momento simile, di oppormi a un destino di sofferenza e indifferenza >> allontanandosi mi colpì ancora e ancora e ancora. Il mio corpo stava per cedere e la vista a tratti mi abbandonava ma potevo sopportarne ancora se serviva a farle capire che l’amavo davvero: << amore mio poni fine alle sue sofferenze, a questo punto non ha più senso infierire >> Diamond fingeva pietà nei miei confronti mentre stringeva la mia Bunny fra le sue viscide braccia: << non … toc…non toccarla >> con l’ultimo flebile respiro cercai di oppormi ma l’ultima cosa che vidi furono le labbra di Bunny, della Regina Nera anzi, baciare quelle di Diamond prima che un’enorme scheggia di cristallo corvino si conficcasse nel mio petto.

 
<< Uffa, ma io volevo divertirmi un altro po’. Dopo tutto quello che mi ha fatto passare >> ero leggermente dispiaciuta che il mio adorato Diamond avesse inferto il colpo di grazia a Milord ma aveva ragione, era ora di smetterla di giocare.
<< Sailor Moon, se non possiamo farti tornare come prima sappi che ci batteremo contro di te per il bene della Terra >> a quella piccola impertinente di Sailor Mars era sempre piaciuto pavoneggiarsi, non aspettava altro che prendere il mio posto come leader delle guerriere Sailor … patetica. Le piacevano i miei avanzi evidentemente: << e come pensi di fare, sentiamo? Senza la sua Regina la Terra è spacciata, sciocca invidiosa >> per fortuna delle altre potevo fidarmi: << non possiamo combattere contro di lei, è la nostra Bunny >> - << deve pur esserci un altro modo >> Marta e Morea, dolci e premurose come sempre, mi diedero l’idea per eliminare ogni loro dubbio. Saremmo rimaste insieme, nonostante tutto.
Mi avvicinai a Rea, moriva dalla voglia di colpirmi glielo leggevo negli occhi, era così penosa mentre cercava di ribellarsi al potere di Diamond per mettersi in posa per lanciare il suo attacco migliore. Era l’ultima volta che mi guardava con quel fare superiore. Strinsi il suo mento ferendola con le unghie mentre evocavo il mio nuovissimo scettro: << Potere del Cristallo d’Ombra Lunare, vieni a me >> anche il nuovissimo cristallo, nato dall’unione del Cristallo d’Argento e del Cristallo Corvino, si palesò innanzi a me in tutto il suo splendore e, posizionandosi in cima al Black Moon Rod, propagò il suo potere fino a investire le guerriere Sailor, Luna, Artemis e la piccola Daiana.
Sotto gli occhi compiaciuti della mia nuova famiglia le guerriere Sailor tinsero di nero i simboli sulle loro fronti. Le loro divise fecero altrettanto, scambiando quel bianco insignificante con un ben più elegante nero pur mantenendone i colori distintivi dei loro pianeti. Anch’essi, in cielo, iniziarono a risplendere di una nuova luce nera ma uno continuava a resistermi: << cara Sailor Mars, finirai anche tu per piegarti al mio volere >> sfiorai una guancia a Rea, scostandole i capelli dal viso e a quel punto l’ebbi in pugno. Anche la guerriera protetta da Marte venne pervasa dal potere del Moon Shadow Crystal e, finalmente, non sarei più stata sola o tradita.
Le nuove Guerriere Nere si inchinarono a me, tutte, Sailor Black Mars compresa.
<< Sailor Black Pluto … ora puoi gentilmente far tornare tutti nel ventesimo secolo, io resterò qui a godermi il nuovo futuro. Ci rivedremo presto >>. Accarezzai dolcemente la mia bambina ormai cresciuta, sentivo già la sua mancanza nonostante sapessi che nel nostro tempo l’avrei stretta a me molto presto. Annuii dolcemente stringendo la mano di Diamond: << renderemo questo mondo meraviglioso amore mio >> chiusi gli occhi per un breve istante perdendomi nel bacio del mio futuro Re e, quando li riaprii mi ritrovai nel parco della mia città. Ancora avvolta nel caldo abbraccio di Diamond ebbi la certezza che niente mi avrebbe più ferita.
Finalmente era tutto perfetto. Avevo accanto un uomo che mi amava perdutamente, l’immagine della nostra futura figlia impressa nella mente, le mie più care amiche e una schiera di nuovi amici e famigliari e potevo prendermi cura di ognuno di loro: << non dovete più correre a salvarmi finalmente >> sussurrai a Luna grattandole la piccola luna nera sulla sua fronte mentre il Moon Shadow Crystal iniziava a espandersi per tutta la città.
   
 
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