Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: saffyj    12/01/2017    9 recensioni
Anche se sembrava che le scelte sbagliate e le bugie li avessero allontanati per sempre... il destino ha in serbo delle sorprese per Edward e Bella... e appena il passato si sarà risolto... saranno pronti a vivere il presente ed affrontare il futuro!
TERZA E ULTIMA PARTE DI "UNA COTTA PERICOLOSA"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cotta Pericolosa'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutte! 
speravo di aggiornare ieri sera, ma sono arrivata tardissimo... ed anche stasera lavoro...
quindi mi mando avanti!
Buona lettura!
 
Image and video hosting by TinyPic  

Volturi Group

Durante il tragitto sono riuscita a rilassarmi ascoltando Bart mentre mi raccontava la vita dei signori Cullen. Ma tutta la tranquillità accumulata sulla limousine svanisce appena arriviamo nel mega-lussuoso ristorante. I camerieri sembrano finti da quanto sono perfetti e gli occhi mi fan male da quanto luccica il locale. Tutti gli ospiti sono vestiti con un abbigliamento che io e Bart possiamo solo ammirare nelle riviste. Sono tutti molto composti e tra loro vedo facce conosciute tramite la televisione.
“Rilassati! Ho tutto sotto controllo. Tu segui me!” mi sussurra Bart stringendomi il braccio in vita.
Ci avviciniamo al signor Cullen che educatamente ci presenta la sua dolce sposa e gli uomini con il quale sta parlando. Mrs. Cullen è una signora sulla quarantina con gli occhi dolci color caramello, ma il portamento da matrona. Ingioiellata come se fosse una gioielleria e un vestito che costerà quanto guadagno in due-tre anni di lavoro. Si presenta allungando la mano per permettere a Bart di farle il baciamano e mi saluta mantenendo il volto alto come se fosse in posa, anche se non mi sfugge un sorriso birichino che cerca di nascondere.
Per fortuna che i Cullen erano persone semplici e non pompose!
“Venite accomodiamoci, tra pochi minuti i miei pubblicitari di fiducia ci raggiungeranno.” Esclama sorridente il signor Cullen.
Sento le gambe cedermi e mi stringo a Bart cercando di nascondere il panico.
“Tranquilla” mi sussurra aumentando la stretta attorno alla mia vita.
“Non sono ancora pronta” ammetto cercando di convincere le mie gambe a muoversi e camminare fino al tavolo.
“Sì che lo sei, solo che non lo sai” e mi fa l’occhiolino.
Ci accomodiamo e ricomincio a respirare appena vedo che i posti riservati ai pubblicitari sono ancora vuoti.
“Le piace il ristorante?” mi chiede Mrs. Cullen gentilmente.
“Molto raffinato” le rispondo sorridendole.
“La prima volta che sono entrata qui dentro mi sono sentita un pesce fuor d’acqua” esclama a bassa voce facendo un risolino imbarazzato “una ragazza che arriva da un paese sperduto del Texas non è pronta ad affrontare tanto lusso” ammette facendomi l’occhiolino. “Ho proposto a mio marito di cenare a casa nostra. Non mi piace mettermi in ghingheri e atteggiarmi da gran signora, ma quel testone ha voluto accontentare Volturi…”
“Nessun problema. Non importa il luogo, ma la compagnia” le rispondo sorridendole cortese.
Annuisce compiaciuta e fa battere i nostri bicchieri insieme per brindare alla nostra futura collaborazione.
Dopo alcuni minuti, mentre stiamo bevendo l’aperitivo, un uomo dell’età del signor Cullen si avvicina al tavolo e allunga la mano all’editore.
“Carlisle, Esme… è un piacere rivedervi”
“Aro, sono felice che tu sia riuscito a venire... e, come promesso, stasera ti ho portato la prossima star della nostra casa editrice.” Ed allunga il braccio per indicarmi “La signorina Swan, direttamente da Seattle” mi presenta ed io mi alzo per stringergli la mano.
“Incantato signorina Swan” e mi bacia la mano “Mi chiamo Aro Volturi, ma può chiamarmi semplicemente Aro”
“Solo?” gli chiede la signora Cullen guardando infastidita alle spalle di Aro.
“Purtroppo il signor Masen è stato trattenuto da un altro cliente e si scusa per la sua assenza”
Rilascio un sospiro di sollievo e Bart mi stringe la mano sulla gamba facendomi un sorriso complice.
La serata scorre piacevole e mi dà modo di conoscere le persone con il quale dovrò collaborare nell’immediato futuro. I coniugi Cullen sono persone molto a modo, determinate e difficilmente raggirabili, ma nello stesso tempo dolci e disponibili oltre che bravissimi a farmi sentire a mio agio. Il signor Volturi è un uomo sicuro di sé, ben consapevole delle sua capacità e molto carismatico. Me lo ero immaginato viscido e mellifluo, invece sono stata piacevolmente sorpresa nel constatare che è un uomo tutto d’un pezzo che sa essere lusinghiero senza scadere nell’ambiguo.
Si è prolungato molto nel lodare il suo braccio destro e di come sia riuscito a scovare un ragazzo con le qualità di Masen
“Sarebbe stato un vero problema per la mia società se fosse finito nelle mani della concorrenza”
“Per questo vuoi farlo entrare in società?” gli chiede Mrs. Cullen alzando un sopracciglio come per rimproverarlo di una scelta avventata.
“Non voglio rischiare di perdere un elemento così brillante.”
“Ma non è un po’ presto? Lo conosci solo da alcuni anni…” gli fa notare continuando a guardarlo sospetta.
“Conosco quel ragazzo… e sono sicuro della mia decisione” e brindando al futuro socio della Volturi Group chiude definitivamente il discorso.
Qualsiasi discorso affrontato durante la cena mi conferma che Cullen e Volturi sono molto legati. Si conoscono da quando erano ragazzi ed insieme hanno intrapreso il viaggio verso il successo. L’uno è stato l’appoggio dell’altro durante la scalata ed il loro rapporto è indissolubile… ciò significa: che dovrò, volente o nolente, collaborare con signor-scommessa, ed esibire il mio miglior sorriso… sempre!
 
***
 
Al mattino vengo svegliata da un bussare leggero. Mi alzo controvoglia e, strisciando i piedi, mi avvio alla porta. La apro e, vedendo che è Bart, gli volto le spalle per rituffarmi sul letto.
“Forza pigrona!!! Tra meno di un’ora i signori Cullen ci attendono alla Volturi Group!” esclama con voce troppo alta per il mio cervello addormentato e togliendomi le coperte sotto il quale mi stavo nascondendo nella speranza di poter tornare a dormire.
Prova più volte a svegliarmi, ma le braccia di Morfeo mi tengo strette a lui rendendomi impossibile aprire gli occhi. Mi sento alzare di peso e una doccia tanto inaspettata quanto gelata mi sveglia lasciandomi senza respiro.
“Ma sei pazzo?” grido cercando di riprendere fiato e di alzarmi per sfuggire dai ghiacci che scendono dal sifone.
“A mali estremi, estremi rimedi!” esclama scoppiando a ridere ed io, senza pensarci due volte, lo trascino sotto il getto inzuppandolo completamente.
“Ero già vestito” si lamenta spegnendo l’acqua ed uscendo dalla doccia.
“Ben ti sta! Ti sembra il modo di svegliarmi?” gli chiedo inviperita mentre cerco di asciugarmi i capelli che gocciolano sul pavimento.
“Mancano solo più quaranta minuti all’incontro più importante della tua vita e devi ancora farti la doccia, vestirti e fare colazione… senza contare che ci vogliono almeno venti minuti prima di arrivare alla Volturi Group… traffico permettendo!” mi fa notare arrabbiato mentre esce dal bagno per andarsi a cambiare. “Ti concedo dieci minuti per fare tutto! Quindi sbrigati, ingrata!” grida prima di uscire sbattendo la porta.
Come un tornado riesco a fare tutto in dieci minuti. La doccia, vestirmi e mi ingozzo con la colazione che magicamente si è materializzata sul tavolino in camera. Mi lavo i denti, mi trucco leggera ed esco dal bagno nello stesso momento in cui Bart bussa nuovamente alla porta.
Mi sorride compiaciuto mentre controlla che sia in ordine e mi porge il braccio invitandomi a seguirlo all’ascensore.
“Sapevo che una doccia fredda ti avrebbe messo le ali ai piedi” scherza mentre scendiamo nella hall.
“Non ci provare mai più se pensi di voler ancora procreare”
“Mi sta minacciando signorina Swan? Me? Il suo agente preferito? Colui che le ha trovato l’editore migliore sulla piazza e la sta accompagnando negli uffici dei pubblicitari più famosi d’America?”
“Sì, proprio lei! L’uomo che ha avuto il coraggio di svegliarmi con una doccia ghiacciata!” ringhio minacciandolo con l’indice. Scoppia a ridere e mi dà un bacio sulla tempia.
“Ok! Ti prometto che non mi permetterò mai più di svegliarti in un modo così poco ortodosso se tu mi prometti che non manderai all’aria il nostro sogno solo per sfuggire dal latin lover del tuo passato”
E con poche parole è riuscito a farmi tornare l’ansia!
“Ci proverò!” esclamo poco convinta.
Ma un sorriso mi nasce spontaneo al pensiero che forse la fortuna non mi ha ancora abbandonata. Forse Masen è ancora, in chissà quale città lontana, trattenuto dal cliente che mi ha evitato di incontrarlo ieri sera!
 
Ovviamente la mia fortuna mi ha abbandonata e, nemmeno il tempo di accomodarmi con i signori Cullen nell’immensa e ultra scintillante sala riunioni della Volturi Group, che Aro fa il suo ingresso seguito dal suo fedele braccio destro.
Gli occhi sgranati di signor-scommessa appena mi vede, mi danno conferma che non si è dimenticato di me ed infatti… durante le presentazioni.
“Signor Wallace, signorina Swan… vi presento il migliore dei miei collaboratori: Edward Masen” e con un gesto della mano indica l’adone che mi trafigge con lo sguardo.
“Piacere di conoscerla signor Wallace e… sono stupito di riverti Isabella Swan” saluta gelido stringendo solo la mano di Bart.
“Vi conoscete?” chiede confuso Aro.
“Abbiamo frequentato la stessa università.” risponde sedendosi di fronte a me.
“Perfetto” esclama felice il signor Volturi mentre i coniugi Cullen mi guardano cercando di capire perché non li avessi messi al corrente “Sarà più facile una collaborazione.”
“Non pensavo che il libro di una scrittrice emergente richiedesse le attenzioni del suo miglior collaboratore” prova a salvare la situazione Bart.
“Ma come? Certo che richiede l’attenzione del migliore membro del nostro staff! Il primo libro è il più importante, il trampolino di lancio… quello che determina il futuro della scrittrice!” spiega con foga Aro, mentre io vorrei essere inghiottita dal pavimento.
Bart mi guarda dispiaciuto ed io gli sorrido cercando di fargli capire che saprò gestirla, anche se non sono sicura di farcela, in particolar modo se Masen continua a trafiggermi con il suo sguardo carico di odio.
“Pensavo che la specialità del signor Masen fosse la pubblicità degli artisti di Hollywood, non degli scrittori. Per l’editoria non era incaricato il signor Stiller?” chiede ancora Bart.
“Stiller? Che lavora per il mio amico Carlisle quando possiamo utilizzare le capacità di Masen?!” lo riprende amichevolmente Aro “Secondo te, dopo le lodi che hai tessuto per questa bravissima scrittrice e sicura best seller, io non ti affido il mio miglior collaboratore?” chiede rivolto al signor Cullen inarcando un sopracciglio. “Stiller è bravissimo, ma Masen saprà far volare la tua scrittrice su vette che nessun scrittore ha mai toccato” e rivolge un sorriso pieno di orgoglio al suo ‘braccio destro’.
Il signor Cullen scruta me e Masen prima di accettare con un cenno del capo.
“Perfetto!! Quindi se siamo tutti d’accordo possiamo incominciare!” e strofinandosi le mani si siede e prende il faldone con il mio manoscritto. Lo sfoglia e annuisce soddisfatto. Dopo alcuni minuti di silenzio, dove le occhiate di Masen mi fanno sperare che la tortura finisca presto, Aro alza il capo soddisfatto.
“Non hai assolutamente esagerato nel descrivere questo libro, Carlisle” esclama sorridente passando il faldone a Masen. “E puoi star certo che la nostra società saprà valorizzare questo capolavoro!”
“Chiedo scusa per la domanda, ma adesso come si svolge il tutto?” chiede Bart dando voce ai miei stessi dubbi.
“Beh! Direi che potremmo iniziare con l’andare a mangiare” risponde guardando l’orologio “E dandoci appuntamento a domani pomeriggio, per dare il tempo al mio fidato braccio destro di leggere il manoscritto e farsi un’idea di quale potrebbe essere la copertina più appropriata. Poi passeremo all’editing ed infine alla scaletta della pubblicità. Le presentazioni nelle librerie, le interviste alla radio e alla tv… e perché no… la proposta ad un mio caro amico regista per trasformare il libro in film!” risponde sicuro.
“Basta un pomeriggio al signor Masen per leggere l’intero racconto?” chiede dubbioso Bart.
“Devo solo rendermi conto di quale sia il tema principale e di come presentarlo in una sola immagine. Non devo leggere ogni singolo dialogo” risponde freddo signor-scommessa.
Bart alza le mani in segno di resa e si alza porgendomi la mano.
“Perfetto! Quindi ci vediamo domani… a che ora?” chiede posizionandosi meglio la giacca.
“Credo che per le diciassette sia perfetto. Vero Edward?”
Masen sfoglia il faldone e annuisce solamente.
“Adoro quando il lavoro è semplice! Adesso andiamo a mangiare!” e porgendo il braccio alla signora Cullen ci invita a seguirlo fuori dalla sala.
“Tu verrai sempre con me, vero?” chiedo a bassa voce a Bart per non farmi sentire.
“Certo! Non ti lascio sola. Ed anche se penso che dovreste lasciarvi il passato alle spalle, credo che non sarà una collaborazione facile” mi risponde stringendo il braccio intorno alla mia vita per farmi capire che qualunque cosa accada non sarò sola.
 
Il ristorante è poco distante dal palazzo della Volturi Group, ed anche se non è sfarzoso come quello della sera precedente, è sicuramente troppo raffinato per le mie abitudini.
Ci accomodiamo ad un tavolo e Aro, dopo aver chiesto se c’era qualche cibo che non gradivamo, ha ordinato per tutti la specialità della casa.
Mentre i coniugi Cullen chiacchierano piacevolmente con Volturi e Masen, io e Bart abbiamo un discorso fatto solo di sguardi. Cerco di mangiare per non far capire all’adone che la sua presenza mi crea non pochi problemi, ma dopo pochi bocconi lo stomaco si chiude definitivamente mettendosi in sciopero.
Mi rilasso solo quando, finalmente, mi siedo sul taxi che mi riporterà in hotel.
“Sei stata grande oggi” spezza il silenzio Bart guardandomi con dolcezza ed io lo guardo confusa “Ho faticato io a tenermi dagli sguardi glaciali che ti ha indirizzato il signorino “sono il migliore e lo so” … quindi, complimenti per il sangue freddo che hai dimostrato”
Gli sorrido poco convinta appoggiando stancamente la testa al sedile.
“Non sarà una passeggiata” sussurro mettendo sulla bilancia la mia voglia di pubblicare il mio libro con un famoso editore e la mia non voglia di passare le prossime settimane a stretto contatto con Masen.
“No, ma la meta è importate. Non perdere mai di vista la meta” risponde ai miei pensieri Bart stringendomi la mano nella sua.
 
Provo a convincermi che ce la posso fare, ma più ci provo e più ho voglia di mollare tutto e ritornare a Seattle, nel mio negozietto, insieme ai miei amici e gioire nel leggere le mie storielle pubblicate nei posti più disparati.
Un leggero bussare mi distoglie dalle mie paranoie.
Mi alzo, sistemandomi i capelli e lisciando il vestito, ed apro la porta con il mio miglior sorriso.
“Signora Cullen?” la saluto stupita della sua visita.
“Buongiorno signorina Swan!” mi saluta gentile “La disturbo?”
“No, nessun disturbo. Si accomodi” rispondo impacciata mettendomi di lato per farla entrare.
“Mio marito non è d’accordo con questa mia visita.” Mi informa sorridendomi “Ma sono una donna e ciò che è successo oggi in quella sala riunioni non mi è passato inosservato, oltre che avermi tremendamente incuriosito” ed inarca un sopracciglio sorniona.
Le faccio segno di accomodarsi e con un sospiro penso alle parole giuste.
“Come ha già dichiarato il signor Masen, io e lui ci conosciamo da tempo.”
“E…” mi sprona sempre più curiosa guardandomi maliziosa.
“E… dopo un breve periodo in cui ci siamo frequentati… ci siamo lasciati con l’amaro in bocca” riassumo brevemente.
“Cavolo! In tutti questi anni non ho mai sbagliato a giudicare una persona, e devo arrivare alla veneranda età di sessantatré anni per sbagliarmi” la guardo senza capire. “Giuro che pensavo fossi una santerellina ancora vergine ed invece scopro che anche tu sei un’oca-Masen” spalanco la bocca per la schiettezza della signora Cullen e per come mi ha etichettata.
“NO! Ma cosa ha capito?” mi difendo velocemente. Ho lottato per mesi contro i miei ormoni per non essere un’oca-Masen e, dopo anni, vengo comunque etichettata come tale. “E’ proprio il contrario!” esclamo accalorata. “Masen mi odia perché… perché… non sono un’oca-Masen… ma ho ferito il suo ego facendogli perdere una scommessa che riguardava me e un letto” ammetto diventando rossa per l’imbarazzo. La signora Cullen mi guarda sconvolta ed un silenzio imbarazzato cade nella stanza.
Dopo alcuni minuti in cui mi maledico per aver raccontato tutto all’ultima persona al quale dovevo dirlo, la signora Cullen scoppia a ridere così forte da avere le lacrime agli occhi. La guardo stranita e lei cerca di riprendere il controllo facendosi seria.
“Mia cara. La reputazione del signor Masen è conosciuta in tutto il mondo! E’ un donnaiolo, molto sicuro di sé e che non guarda in faccia nessuno… quindi sono felice di aver conosciuto qualcuno che lo abbia fatto rimanere al proprio posto” e copre la bocca con la mano per smorzare una risata “Sei una donna fantastica. Lo avevo già intuito leggendo il tuo romanzo, ma dopo questa storia credo proprio che sei arrivata in cima alla lista delle persone che stimo” e scoppia a ridere senza più trattenersi. La lascio sfogare e dopo poco le passo un bicchiere d’acqua senza riuscire a farmi contagiare dalla sua allegria.
Si schiarisce la voce e continua “Io e mio marito abbiamo lavorato sodo per arrivare dove siamo. Abbiamo dovuto ingoiare molti rospi amari per riuscire a non farci travolgere da questa vita piena di lusso e facciate… ma siamo fieri di dove siamo arrivati e vogliamo dare la possibilità a chi ne ha le capacità. Nessuno ha aiutato me e il mio caro Carlisle, ma noi siamo riusciti comunque a farci un nome ed adesso la nostra casa editrice è la più ambita. Non voglio gongolare sulla mia fortuna” Mi guarda sorridendo dolcemente “ma voglio che tu comprenda che conosco questo mondo in ogni sua sfaccettatura. Il signor Masen è un insetto insignificante in confronto agli squali che incontrerai nel tuo percorso… quindi cogli l’occasione per fare la gavetta.” Mi stringe le mani nelle sue con fare materno “Edward è un pallone gonfiato, lo so, lo conosco, ma in fondo è un bravo ragazzo che maschera bene le proprie emozioni”
“Molto in fondo” sussurro facendola sorridere.
“Ho imparato a riconoscere le serpi quando le vedo e posso assicurarti che Masen è solo un uomo molto carismatico e che sfrutta ogni sua capacità per emergere, ma non è una serpe” mi spiega guardandomi dolcemente.
Faccio una smorfia in risposta e lei mi dà un buffetto sulla guancia. “Masen non è la peggior persona che incontrerai… e poi ricordati: chi odia… ama!” e mi fa l’occhiolino. “E poi non sei sola. Ci siamo io, mio marito e Bart ad accompagnarti in questa nuova ed emozionante avventura, perché, anche se ci saranno degli scogli, ti posso assicurare che il cammino che stiamo intraprendendo porterà tantissime soddisfazioni!”
“Grazie signora Cullen”
“Chiamami Esme, signora Cullen mi fa sentire vecchia” e fa una smorfia prima di scoppiare a ridere.
 
***
 
Quando Bart viene a chiamarmi per cena rimane stupito nel vedere che sto canticchiando mentre mi osservo allo specchio.
“Cosa mi sono perso?” mi chiede sedendosi sul letto.
“La signora Cullen è venuta a farmi visita” rispondo continuando ad osservarmi allo specchio.
“La signora Esme è un portento” esclama scuotendo il capo.
“Già! E’ una donna fantastica ed è riuscita a far svanire ogni mio dubbio” mi accomodo vicino a lui sorridendo felice “Mi ha messo in guardia sugli squali che dovremo affrontare e reputa Masen un insetto insignificante” esclamo compiaciuta e gongolandomi in quella definizione “Lei dice che Masen è bravo nel suo lavoro e che mi devo fidare della sua professionalità. Mi ha anche consigliato di non cedere al suo fascino e continuare a tenergli testa come ho fatto all’università” continuo orgogliosa “Pensati che sono l’unica che non ha ceduto al suo fascino” e mi pavoneggio finendo di sistemarmi i capelli “Quindi… io sono più forte di lui e non intralcerò la mia carriera per un amore sbagliato di anni fa”
“Amore?” mi chiede stupito Bart ed io mi stringo nelle spalle.
“Sinceramente il tutto è iniziato con i miei ormoni che impazzivano quando vedevano l’adone con gli occhi di smeraldo… e con il tempo e le parole finte, ma ben dette, di Masen, ho creduto di essermi innamorata” sbatto le ciglia mimando un’adolescente innamorata “Ma penso proprio che fossero solo gli ormoni, perché dopo nemmeno una settimana lo avevo dimenticato!” e mi alzo con un saltello porgendogli la mano per farlo alzare ed andare a mangiare.
“Saprò mai cosa è successo tra te e Masen?” mi chiede dirigendosi verso la porta tenendomi a braccetto.
“Se mi offri la cena… e mi prometti di non giudicare o ridere” gli propongo minacciandolo con il dito e strizzando gli occhi.
“Promesso!” e sorridendo usciamo dalla stanza.
 
 
“Mi stai prendendo in giro?” mi chiede veramente scioccato, ed io nego con la testa.
“Tu e i tuoi amici avete pianificato un contrattacco alla James Bond e lui è riuscito a girare il tutto a suo favore?” mi guarda cercando di non scoppiare a ridere ed io, con un gesto spazientito della mano glielo consento.
“E’ esattamente una reazione alla Edward Masen” dichiara asciugandosi le lacrime “L’ho visto in azione ed è veramente un mago nel trasformare le difficoltà in opportunità! Credo che sia la sua miglior arma ed anche ciò che ha conquistato il vecchio Volturi”
“C’è stata una falla nel piano” ammetto giocando con il cibo.
“Sì, non conoscevate bene il vostro avversario…” e si ferma a pensare assorto “… anche se affettivamente non saprei come mettere nel sacco un uomo come lui.” Ammette stringendosi nelle spalle.
“L’importante è che non abbia vinto la scommessa e poi… il piano ha funzionato con gli altri bulli!” mi difendo orgogliosa. “Dopo il nostro scherzetto, molti farfalloni sono andati con i piedi di piombo e molte ragazze si sono salvate dalle grinfie di quei trogloditi! Pensati che da quel momento le uniche scommesse che hanno fatto i ragazzi sono state solo sportive” e scoppio a ridere ripensando a come mi aveva accusata Peter di aver tolto il vero divertimento del far parte della squadra.
“E da quel giorno… tu non lo hai più visto?” mi chiede tornando serio.
“No. E’ svanito… ma credo che il motivo fosse che è venuto a vivere qui a New York”
“Già. Un ragazzo fortunato! L’unico stagista assunto dalla Volturi ancor prima di terminare gli studi”
“Solo fortunato?” gli chiedo.
“Beh! Effettivamente è un portento nel campo, ed anche se avete dei trascorsi poco piacevoli devi essere felice di poter sfruttare la sua conoscenza”
“Già” ammetto sconsolata.
“Dovrai solo riuscire a deviare i fulmini che ti lancia quando ti guarda e non rispondergli se ti dirà qualcosa di tagliente. Ma penso che non ti metterà il bastone tra le ruote… è un uomo intelligente e sa che se non vuole perdere le grazie di Aro dovrà trattarti con i dovuti riguardi… il suo capo è il miglior amico del tuo editore… fare uno sgarro a te, è come farlo a Cullen e di conseguenza ad Aro!” mi spiega ridendo nel vedere la confusione che mi ha creato il suo pensiero contorto.
“Non ho capito… ma qualcosa mi dice che il tuo discorso ingarbugliato ha un senso… contorto… ma ha un senso!” e ridendo ritorniamo a mangiare.
 
“Hai già sentito Robert?” mi chiede mentre passeggiamo verso l’hotel.
“Gli ho lasciato un messaggio dove lo avvisavo che ero a New York. Quando ho provato a chiamarlo aveva il cellulare spento” gli rispondo guardando distrattamente le vetrine.
“E gli hai anche detto del perché sei qui… e che c’è una vostra vecchia conoscenza?”
“Diciamo che gli ho solo accennato qualcosa… odio scrivere lunghi messaggi!” mi difendo fermandomi davanti alla vetrina di un negozio di antiquariato.
“Una scrittrice che odia scrivere!” mi deride scuotendo il capo.
Sto per rispondergli quando la figura di Masen riflessa nella vetrina attira la mia attenzione. Mi volto per aver conferma che sia lui. Un nodo mi attorciglia lo stomaco quando lo vedo che fa accomodare su una limousine una stangona e la segue con il suo sorriso malizioso.
“Gelosa?” mi sussurra Bart guardando verso il donnaiolo.
“Assolutamente no” rispondo veloce.
“Ed allora perché hai cambiato espressione?” infierisce sornione.
“Forse perché sono delusa” ammetto ricominciando a camminare. “Non per il motivo a cui stai pensando!” lo blocco vedendo che apre la bocca per parlare “Forse nemmeno delusa…” sospiro “Non so come spiegartelo… diciamo che, anche se sono passati anni, una parte di me ha sempre sperato che fosse l’uomo dolce e premuroso che interpretava durante la scommessa”
Mi sorride fraterno e mi posa la mano sulla spalla senza aggiungere altro. 


 
Persto aggiornerò anche l'altra storia... spero entro fine settimana, ma tutto dipende dal lavoro!!! 
Un abbraccio e fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo! SMACK!
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: saffyj