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Autore: killian44peeta    12/01/2017    1 recensioni
Era tutto troppo, troppo confuso.
Tutto poteva essere solo un incubo quanto invece poteva essere la realtà.
E non sapevo se essere più spaventato per una o per l' altra possibilità.
Era il momento della mia fine, lo sapevo, ne ero certo.
La donna che amavo, la mia Swan, era davanti a me, le lacrime che le rigavano le guance lattee, con la spada scura in mano che vibrava ancora.
Fremeva, tanto, come il mio petto, mentre cercavo di cacciare dal mio intero corpo quella paura intensa.
La paura della morte, la paura di finire in un posto lontano dal mio amore.
Non sentivo nient'altro che quella, nonostante dovessi mostrarmi forte, temerario, per spingerla a farlo.
Non dovevo averla, dovevo trattenere ciò che sentivo per il bene comune, per il suo bene.
Sapevo che se non mi avesse ucciso, sarei ricaduto in quell'oscuritá che tentava di offuscarmi la mente e i sensi, fino a perdermici e non riuscire più ad uscirne, peggiorando la situazione più di quanto brutta fosse.
E non volevo assolutamente recare altri danni più di quanti ne avevo già fatti.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tutto troppo, troppo confuso.
Tutto poteva essere solo un incubo quanto invece poteva essere la realtà.
E non sapevo se essere più spaventato per una o per l' altra possibilità.
Era il momento della mia fine, lo sapevo, ne ero certo.
La donna che amavo, la mia Swan, era davanti a me, le lacrime che le rigavano le guance lattee, con la spada scura in mano che vibrava ancora.
Fremeva, tanto, come il mio petto, mentre cercavo di cacciare dal mio intero corpo quella paura intensa.
La paura della morte, la paura di finire in un posto lontano dal mio amore.
Non sentivo nient'altro che quella, nonostante dovessi mostrarmi forte, temerario, per spingerla a farlo.
Non dovevo averla, dovevo trattenere ciò che sentivo per il bene comune, per il suo bene.
Sapevo che se non mi avesse ucciso, sarei ricaduto in quell'oscuritá che tentava di offuscarmi la mente e i sensi, fino a perdermici e non riuscire più ad uscirne, peggiorando la situazione più di quanto brutta fosse.
E non volevo assolutamente recare altri danni più di quanti ne avevo già fatti.
-É tutto okay- le dissi, vedendola indietreggiare appena, sia per aiutare lei sia per aiutare me.
Cercai di farle un sorriso, annuendo.
Lei continuava a guardarmi, piangendo silenziosamente, con l' espressione di qualcuno che sta perdendo la ragione di vivere.
Non volevo vederla così, era come se la stessi distruggendo e mi faceva piú soffrire quel suo sguardo che tutto il resto.
Continuavamo a guardarci, gli occhi legati tra loro come un nodo tra due corde, senza cedere alla tensione, alla tristezza, alla rabbia nel semplice fatto che tutto sarebbe finito, oggi.
Due corde, le quali non riescono a staccarsi l' una dall' altra se non vengono sciolte o tirate con forza.
Sentivo gli occhi di anche tutti gli altri puntati su di me e su di lei.
Su di noi.
Quel noi che io dovevo tentare di salvare dalla distruzione che io stesso avevo portato.
Quel noi, che nonostante tutto, sarebbe però sparito.
Sentivo il cuore battermi ad un ritmo folle, sfrenato, lo percepivo il suo battito nelle tempie, nelle dita e nella gola.
La lama brillava sotto la lieve luce serale, lasciandomi la sola sensazione che oggi sarebbe stata l' ultima volta in cui l' avrei vista.
Aspettai diversi secondi, che passarono ad un ritmo lento ed estenuante, susseguendosi.
Poi la vidi.
La vidi avanzare verso di me con una sofferenza mai trovata nei suoi occhi, l'arma alzata e tenuta con entrambe le mani.
Nonostante si fosse praticamente messa a correre, la vidi al rallentatore.
La spada mi trapassó la carne, con durezza, la sentii uscirmi dalla schiena.
Una fitta di dolore mi laceró completamente lo stomaco, facendomi gridare brevemente prima di non aver più neanche la forza per farlo.
Mi si bloccó l' aria in gola, mentre tutto iniziava a scomporsi in maniera inconcepibile nella mia testa.
L' unica cosa che vedevo era Emma , avvolta da una luce propria.
La stessa luce che mi aveva fatto innamorare di lei.
La stessa luce che mi aveva ammaliato, facendomi rendere improvvisamente conto che era tutto sbagliato, una luce che mi aveva inghiottito, trascinandomi via lentamente da quelle tenebre in cui ero caduto e in cui stavo sprofondando sempre di più.
Era stata la prima volta nella mia intera vita in cui avevo cambiato completamente opinione su me stesso.
Avevo amato Milah, ma non mi era mai capitata una cosa simile, nulla mi aveva mai reso così diverso.
La mia intera vita mi passó davanti, la vidi scorrere come un filmato, rapido, svelto, la cui maggior parte dei momenti era passata nel desiderio di vendetta, cosa che adesso mi sembrava così stranamente sbagliata.
I veri momenti giusti erano quelli che avevo passato insieme a lei, in attesa, abbracciandola o baciandola.
Quelli erano i momenti che mi avevano fatto sentire vivo, la rabbia e l'odio erano insignificanti.
Registravo ogni scena a fatica, per via della strana sensazione di vuoto che stava impadronendosi del mio corpo.
Sentivo freddo, mentre l'osso sfiorava la lama e il sangue iniziava a percorrermi la bocca con il suo sapore metallico, caldo, quasi rivoltante, scendendomi anche in gola.
La luce attorno ad Emma svaní, rivelando la Salvatrice, con quella sua giacchetta rossa e i capelli platino, lasciati liberi, che le scendevano a cascata verso la schiena.
Quella era la mia Swan, colei a cui avrei detto addio.
La spada mi faceva molto male, un dolore quasi insopportabile, bruciava dentro alla carne, quasi vi divampassero fiamme, ma cercai di non darlo a vedere, sperando che in qualche modo sarebbe sparito al piú presto.
Avevo dei leggeri spasmi, cercavo di respirare inutilmente, come un pesce fuor d'acqua e sentivo le gambe che stavano per cedermi.
Emma sfiló la spada dal mio corpo, cosa che fu altrettanto dolorosa, sfregando la ferita già aperta, trapassandomi.
Rimasi eretto, in piedi, cercando di rimanere in equilibrio e osservai Excalibur, la cui lama in parte era sporca di sangue, trasformarsi in polvere, svanendo.
Guardai la mia Swan per diversi secondi, per poi boccheggiare, cercando di raggiugerla, anche solo per sfiorarla un ultima volta.
Avevo la vista appannata e non riuscivo a vederla molto bene.
Feci un breve passo, e questo bastó per farmi realizzare che il mio intero corpo non aveva piú forze.
Scivolai inesorabilmente verso terra.
Lei mi prese rapidamente mentre ció accadeva, reggendomi, in un abbraccio.
Le sue braccia mi avvolgevano, in una delicata stretta, quasi temesse di ferirmi e di potermi spezzare ancora più.
Il suo calore era così piacevole, così bello e puro.
La sentivo piangere, ma la vedevo ben poco.
Calde lacrime mi bagnarono il viso.
Avrei voluto poterle parlare,avrei voluto dirle di non piangere, consolarla, dirle che la amavo più di quanto credessi umanamente possibile e che a me andava bene così, dopotutto.
Ma niente se non un flebile respiro uscí dalla mia bocca, mischiato con un sapore di sangue che mi aleggiava nel palato.
Null'altro dissi.
E null'altro vidi.
Fu come se avessi improvvisamente spento una lampada.
O almeno, quasi...

***

Non passerà giorno senza che io pensi a te.
[Cit. Killian Jones]

- Emma: Ma tanto per cambiare, lui non era lui e mi ha spezzato il cuore. La risposta ti basta?
- Uncino: Non mi fraintendere ma mi fa piacere.
- Emma: Che mi abbia spezzato il cuore?
- Uncino: Se può spezzarsi vuol dire che funziona ancora

Quando ti conquisterò Emma, e so che ci riuscirò, non sarà grazie all'inganno. Sarà perché tu vuoi me.
[Cit. Killian Jones]

-Emma:Non pensare che staccheró il mio sguardo da te per un solo secondo
-Uncino:Potrei disperarmi se tu lo facessi

Uno di questi giorni, dovró smettere di seguire questa donna.
[Cit. Killian Jones]

Io e te, ci capiamo
Cit. Emma Swan]

Andrei fino ai confini del mondo per lei... o del tempo
[Cit.Killian Jones]

Killian, torna da me
[Cit. Emma Swan]

-Uncino: In queste storie... come sono ? Oltre che un cattivo bellissimo immagino
-Emma: Se baffi impomati e boccoli sono quelli che pensi...

Ho scelto di vedere il meglio di te
Cit. Emma Swan]

Non voglio perdere anche te
[Cit. Emma Swan]

Come desideri
[Cit. Killian Jones]

-Emma: Hai venduto la tua nave per me?
-Uncino: Aye

Sii paziente 
[Cit. Emma Swan]

***

 
  
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