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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    12/01/2017    0 recensioni
[IsshuShipping]
Seguito ideale di "Searching for...".
Touya, N e la foresta Yaguruma mentre Cheren rischia l'infarto.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: N, Touya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
- Questa storia fa parte della serie 'Life of Heroes'
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Titolo: Labbra fredde
Autore: SHUN DI ANDROMEDA/KungFuCharlie
Fandom: Pokémon
Personaggi: Touya, N
Pairing: IsshuShipping
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale
Rating: Verde
Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Ken Sugimori e Nintendo, che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Pokemon Bianco/Nero (tutti i titoli della serie), appartengono solo a me.”
Tabella: Inverno
Prompt: 6) “LABBRA FREDDE”

LABBRA FREDDE

Touya non fu troppo sorpreso di venir svegliato dallo squillo irritante dell'Interpokè quella mattina, o meglio, quasi se lo aspettava, ma si lamentò ugualmente, tirando la mano fuori dal sacco a pelo e afferrando il piccolo dispositivo elettronico abbandonato tra i vestiti misti suoi e di N sparsi sul prato.

Distrattamente, sfiorò lo schermo per rispondere e il viso di Cheren, visibilmente furioso malgrado l'intontimento dovuto al sonno, riempì il monitor, così come la voce rabbiosa dell'amico d'infanzia riecheggiò forte nella foresta Yaguruma: “Di grazia, si può sapere che fine hai fatto?! Ti stanno cercando tutti!”

Toya mugolò infastidito, sfregandosi gli occhi per scacciare gli ultimi scampoli di sonno e facendo bene attenzione che la telecamera non si abbassasse più del dovuto: “Tutti chi?” borbottò il Campione con tono assonnato e massaggiandosi al contempo le spalle con la mano lasciata libera.

Tutti! Bel, la professoressa, perfino Adeku-san! Da quando Fuuro-san ti ha portato a Kanto, nessuno ha più avuto tue notizie! C'è chi dice che il Campione sia stato perfino ucciso!” la voce di Cheren sembrava a metà tra il panico e il sollevato: “Eravamo sul punto di contattare la Polizia Internazionale. Temevamo che fosse accaduto qualcosa di irreparabile.” mormoro' infine il giovane, abbassando subito dopo lo sguardo.

Con un mugolio infastidito, il ragazzo si drappeggiò addosso la coperta e ravvivò i propri capelli tutti spettinati: “Sto bene... Non c'è nulla di cui preoccuparsi, ho solo... fatto una piccola deviazione. Mi sarei fatto sentire io, comunque.” fece notare lui cercando al contempo di rassicurare l'amico d'infanzia.

Touya, sono passati tre giorni dal tuo ultimo contatto. Neppure il Campione di Kanto ha avuto tue notizie. Quando hai intenzione di tornare?” chiese bruscamente Cheren, spiandone il viso sfatto e pallido: “Stai bene? Vuoi che mandi qualcuno a prenderti?” chiese poi a voce piu' pacata, forse preoccupato, “Non dovrebbe volerci molto. Dove sei?”

Touya annui', sbadigliando vistosamente: “S-Sto bene... Solo un po' stanco.” rispose con tono evasivo il giovanissimo, ravvivandosi i capelli con apparente indifferenza, “C-Cerchero' di tornare al piu' presto, promesso.”.

Cheren sospiro', poi annui': “Teniamoci in contatto, pero'.” disse sconfitto, prima di chiudere la comunicazione.

Un movimento improvviso attiro' la sua attenzione, che si concentro' unicamente sul giovane compagno il cui capo era poggiato sulle proprie ginocchia: “Avresti dovuto chiamarli.” disse N con la voce impastata di sonno, gli occhi tenuti serrati per la luce che filtrava tra gli alberi, “Si saranno preoccupati.”.

Lo so, non ci ho pensato.” ammise Touya con tono triste, senza pero' smettere di passare le dita tra i suoi capelli color dell'erba: “Avevo altro per la testa, mi e' proprio passato di mente.”.

N chiuse gli occhi, respirando a pieni polmoni l'aria muschiata del bosco, disegnando nella propria mente ogni foglia, ogni filo d'erba, ogni soffio vitale che permeava gli alberi e che, veicolato dallo stormire placido delle foglie, annunciava il nuovo giorno.

Per la prima volta in tanto tempo, N si sentiva sereno.

Dove sei scappato?” gli sussurrò all'orecchio Touya, chinandosi su di lui prima di rubargli un bacio veloce dalle labbra.

Al contatto, entrambi rabbrividirono, e non per l'emozione o per la passione.

Hai le labbra gelide.” dissero quasi contemporaneamente, salvo poi scoppiare a ridere, imbarazzati come due bambini: “Se ci sbrighiamo, riusciremo ad arrivare in città prima che Cheren decida di mandarmi Aloe-san alle calcagna.”

E' così temibile?”

E'... una mamma. La prima volta che l'ho incontrata, mi ha tirato le orecchie.”

E perché l'avrebbe fatto?”

Beh... Potrei aver dimenticato di fare colazione prima di andare a sfidarla per la Medaglia.”.

Nascondendo un sorriso sotto il cappello, N si alzò e, avvolto soltanto dalla coperta, andò a raccogliere i propri vestiti abbandonati in un angolo della radura, sotto i quali trovò – placidamente addormentato – un piccolo Zorua.

Inginocchiandosi al suo fianco per raccoglierlo tra le braccia, il ragazzo lo passò al compagno e infine si rivestì.

In pochi minuti, ripulito il campo improvvisato, entrambi furono pronti – il piccolo Zorua non aveva fretta di staccarsi dal cappello di Touya, doveva trovarlo delizioso dal momento che sembrava mangiarselo con gusto – poco prima che la nebbia mattutina, alzatasi, cedette il posto al primo, pallido sole del giorno.

Stringendo la mano di N nella propria, il giovane allenatore sorrise e inspirò a pieni polmoni: “Andiamo a far colazione. Non so tu, ma io ho fame.” annunciò con un gran sorriso allegro.

L'ex sovrano Plasma ricambiò, giocherellando con il ciondolo che portava al collo, il suo tintinnio riecheggiò cristallino tra i rami: “D'accordo.” disse, muovendo un passo in avanti verso il sentiero.

Uno strattone leggero lo fermò e, voltandosi, si ritrovò il volto di Touya a pochi centimetri dal proprio: un altro bacio gli venne rubato ma stavolta il ragazzo più giovane non si staccò subito, restò qualche istante immobile, castano nel verde smeraldo: “Spero tu non abbia freddo.” mormorò.

Lui scosse la testa, ricambiando il gesto: “Ora non più.”.

   
 
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