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Autore: Seekerofdreams_    13/01/2017    0 recensioni
Louis e Liam vengono selezionati per entrare in una prestigiosa scuola d'arte. Non tutto è semplice come immaginano e fin dal primo giorno entrambi troveranno una distrazione.
O semplicemente AU dove Harry è l'insegnante di danza classica di Louis e Louis non è portato affatto per questa disciplina e dove Liam dovrebbe imparare a non disturbare i pianisti eccentrici.
Mini - long Larry/Ziam
Dancer!Louis Dancer!Liam Teacher!Harry Pianist!Zayn
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La danza non è un esercizio. E’ uno stato dell’anima che esce attraverso il movimento.
(Antonio Gades)

 

 

*

 

Sei mesi di stop. Louis calcia via un sassolino mentre ripensa alle parole di Niall. Sarebbe tornato a casa da lì a pochi giorni e avrebbe iniziato la terapia lì, circondato dall'affetto della sua famiglia e dei suoi amici di sempre. È felice che il suo amico avrà le persone che lo amano attorno eppure si sente scombussolato. Quando capita qualcosa di brutto in un modo o nell'altro si finisce a pensarlo sulla propria pelle e lui non sa proprio come avrebbe reagito. Non con la stessa forza di Niall, o forse si?

Tira su la zip della felpa grigia che indossa e ci affonda il viso, fino a coprirsi la bocca e metà naso. Le mani in tasca e lo sguardo perso. Ha sempre provato a tenere lontano il dolore, non perché non vuole affrontarlo, ma perché gli è stato insegnato che il dolore si combatte vivendo e che dalle situazioni difficili si può solo imparare. Mette un piede dopo l'altro confondendosi tra i passanti, cercando di non inciampare e di trovare il lato positivo in tutta quella situazione, ma la verità è che questa volta non vede niente, se non il sogno di un suo amico andato in frantumi per una sciocchezza. Sa che deve ballare anche per lui, affrontare gli esami con uno spirito in più eppure si sente solo stanco. Entra in un bar, lasciando che lo sbalzo di temperatura dall'esterno gli appanni gli occhiali da vista, non era solito portarli, ma aveva un gran mal di testa in quei giorni.

“Due paste alla marmellata da portar via, grazie.” Resta in piedi accanto alla cassa in attesa che il barista, ancora un po' assonnato, lo serva. Sembra stanco anche lui, con i capelli non del tutto sistemati e le occhiaie violacee. Louis si specchia in una porzione lucida del bancone di vetro e sistema un ciuffo dei suoi capelli, non ha una bella faccia e non vede l'ora di tornare a casa da Liam.

È uscito presto per andare da Niall all'ospedale e ha lasciato il suo miglior amico in camera a dormire tranquillo e non osa immaginare cosa potrebbe succedere se dovesse svegliarsi senza trovarlo. Controlla il cellulare, ma non c'è nessun messaggio minaccioso ad aspettarlo e tira un sospiro di sollievo. Paga la colazione e afferra il sacchetto lasciandosi alle spalle l'odore di caffè e la parlantina rumorosa dei lavoratori mattinieri.

Cammina isolandosi dal resto del mondo e non si accorge di qualcuno che lo sta chiamando a gran voce, fino a quando una mano lo trattiene, afferrandogli il braccio con dolcezza.

“Louis!” Lo sente quel brivido partirgli dal cuore, la riconosce quella voce e come non potrebbe? L'ha sognata persino di notte. Si gira battendo le ciglia ed è come se all'improvviso tutta la pesantezza dei suoi pensieri si fosse volatizzata, per lasciar spazio al suo sorriso.

“Harry.”

Non possono farsi vedere in atteggiamenti intimi al di fuori delle mura delle loro case, Harry è pur sempre il suo professore, ma agli occhi degli altri non sfugge il modo in cui i loro corpi si muovono insieme, attratti l'uno dall'altro.

“Che fai già fuori a quest'ora?” chiede il professore, lasciando la presa sul suo braccio riluttante.

“Sono stato a trovare Niall e ora torno a casa da Liam.” Louis sventola il sacchetto con la colazione davanti al suo viso e Harry, per un secondo, invidia Liam. Vuole essere libero di abbracciare Louis, svegliarsi e averlo nel letto; vuole la fiducia che Louis riservava solo a lui; vuole un Louis con gli occhiali, bello come il sole, con la colazione per loro. Ma non è Liam e allora fa un passo indietro, costringendosi ad allontanarsi da Louis fisicamente e mentalmente. Si erano baciati, certo, si desiderano, ma non possono essere niente, non senza rinunciare a qualcosa.

Louis lo osserva abbassare la testa e fingere un sorriso e si sente in difetto, colpevole. Osserva la busta nelle sue mani e si morde un labbro.

“Pensandoci a Liam non piace la marmellata, perché non andiamo a casa tua e fai colazione con me?”

A Liam piace la marmellata, tanto e Louis spera di non deluderlo.

 

*

 

Le luci della sala prove sono soffuse e Liam si muove a ritmo di musica liberamente, cercando di mettere nei suoi passi quello che sente dentro. Si libera dell'ansia per Niall in ospedale, di quella per Louis che lo aveva lasciato a casa dal mattino con un messaggio di scuse a ora di pranzo. Sente la musica fin dentro le ossa, si lascia travolgere e fissa i suoi movimenti nel grande specchio posto lungo la parete più lunga. Si ferma, asciugandosi il sudore con una tovaglietta nera prima di ripartire e correggere degli errori. Chiude gli occhi quando l'intera coreografia prende forma e riparte da capo, senza fare un errore ed è solo allora che si stende a terra, dopo aver spento la musica e respira a pieni polmoni. Allarga le braccia, disegnando a terra un angelo immaginario, godendosi il silenzio della stanza e della sua testa. Ama la sensazione che prova addosso quando finisce di ballare, la testa non fa più rumore, è libera e felice, come lui.

Il silenzio viene rotto dal suono insistente del suo telefono che lo avvisa dell'arrivo di alcuni messaggi. Gattona verso la sua borsa e lo estrae, mettendosi seduto con la schiena contro il muro freddo. Indossa una canotta nera e sobbalza al contatto della sua pelle bollente con la parete.

Ciao Liam!”

Legge il primo messaggio di Zayn e sorride come un ebete continuando a scorrere la loro conversazione.

Che fai? Io mi annoio da matti.”

Non sto scherzando, mi annoio tanto!”

Vieni a farmi compagnia?”

Liam deglutisce e poggia la testa contro il muro. Zayn lo manda fuori controllo, disturba la sua routine, il suo essere preciso e calcolatore. Non è una di quelle persone che passa e quando va via non ti lascia niente, no, Zayn è qualcuno che passa, se ne va e ti fa sentire la sua mancanza.

Lo odia un po' per questo eppure è tanto pesante la sua mancanza quanto bella la sensazione di sapere di poterlo rivedere. Si alza sistemando tutto e mentre raggiunge lo spogliatoio per fare una doccia digita una risposta: “Sono a scuola, dammi dieci minuti e sono da te”.

Non sa di preciso quando ha deciso di lasciar andare le sue paure e farsi vedere da Zayn, forse il primo giorno in cui si sono incontrati, si, dev'essere stato proprio quel giorno. Non si sono mai nemmeno baciati eppure ogni volta che si vedono si comportano come se stessero insieme da anni.

Si lava velocemente Liam, gli occhi bruciano a causa dello shampoo finitoci dentro e borbotta qualcosa di indecifrabile sulla fretta. Passa un asciugamano sui capelli, frizionandoli un bel po' prima di vestirsi con i suoi adorati jeans, gli scarponcini e una felpa grigia, calda e morbida. Prende tutte le sue cose e scende le scale agitato, ansioso e con il sorriso sulle labbra.

Lo sente ancora prima di vederlo, il rombo della moto lo fa voltare verso sinistra e il cuore gli si blocca nello stesso istante in cui Zayn alza la visiera e gli fa l'occhiolino. Si guarda attorno furtivo e corre verso di lui prima di infilarsi il casco e stringersi a lui. Non parlano, non si dicono nulla, vanno via semplicemente con il sorriso sulle labbra.

 

*

 

Louis controlla il cellulare per l'ennesima volta, mentre Harry è in bagno e sbuffa sonoramente non trovando nessun messaggio di Liam, incrociando le braccia al petto e distendendo le gambe sul tavolino di legno scuro al centro della stanza. Casa di Harry è ordinata e sistemata nei minimi dettagli e a Louis mettono un po' ansia le foto in bianco e nero sparse per il salotto. Si alza per osservarle una ad una, sono belle, particolari anche se a molte non riesce a dare un senso. Si incanta davanti a quella che dev'essere una delle ultime foto appese, se ne accorge perché non è in riga con le altre, sembra quasi che il posto dove metterla non c'era eppure Harry ha voluto appenderla comunque. Ritrae l'ombra di una figura maschile che danza, si vedono i polpacci sodi e le gambe non troppo lunghe, ne rimane affascinato e si avvicina ancora di più, per studiarla meglio. È così che lo trova Harry quando torna in salotto, rimane a fissarlo e si morde le labbra quando vede la foto che sta guardando.

“Sei tu” dice dando voce, senza pensarci, ai suoi pensieri.

Louis si gira a guardarlo sorpreso, boccheggia senza saper rispondere e torna ad osservare la foto. “Io?” Gli sembra di essere entrato in una dimensione parallela, non può essere lui, perché dovrebbe essere la sua ombra? Non sa come rispondere, tutto quello che gli passa per la testa sembra stupido o inappropriato. Sbatte le ciglia e Harry si avvicina di qualche passo per rimandare indietro, delicatamente, un ciuffo di capelli ricaduto sulla sua fronte. Sente le dita del suo professore sfiorarlo e chiude gli occhi di riflesso. Un soffio di vento poi delle labbra a premere sulle sue. Vorrebbe avere la forza di tirarsi indietro, ma Harry è così magnetico per lui. Si muove senza pensare, il suo corpo sa già cosa fare. Si scontra con quello dell'altro e prosegue il bacio. Harry gli accarezza la schiena e si sente morire, la testa gli scoppia, ma ne vuole ancora. Stringe le dita dietro la nuca di Harry, alzandosi sulle punte per averlo più vicino e dimentica tutto il resto dei problemi, gli esami, i loro ruoli, Niall e Liam. Si lascia baciare, si lascia coccolare da mani morbide e forti e si spoglia delle sue insicurezze. Harry se ne fa carico, le porta con sé e vuole buttarle perché diamine, Louis è bellissimo e deve saperlo. Continuano a baciarsi per secondi interminabili, si staccano sorridenti per poi rincontrarsi in piccoli baci a stampo che li fanno sentire due ragazzini. In fondo è un po' così, quando incontri la persona della tua vita è come se avessi quindici anni tutti i giorni.

 

*

 

La casa di Zayn era un po' come lui: bella e piena d'arte. Liam sfiorò i tasti del pianoforte mentre fissava il panorama dalla finestra del salotto. “Ecco!” disse Zayn porgendogli una birra già stappata e bevendo un sorso dalla sua. Con un salto si accomodò sulla coda chiusa dello strumento e Liam lo guardò intensamente prima di avvicinarsi e posizionarsi tra le sue gambe. Poggiò la sua bottiglia sul pianoforte e fece lo stesso con quella di Zayn dopo avergliela tolta dolcemente dalle mani, poi lo baciò. Lo baciò perché non ce la faceva più, perché ne sentiva un bisogno fisico e mentale. Si allontanò per poi rituffarsi su quelle labbra rosse e questa volta per molto più tempo. Zayn gli circondò il corpo con le gambe esili e strinse le dita attorno alla sua felpa, per non farlo andare via.

“Era ora” disse ridendo sulle sue labbra e Liam lo guardò curioso. “Lo stavi aspettando?”

Zayn annuì, prima di guardarlo con gli occhi ambra spalancati e lucidi. “Sei così bello!” disse Liam e se lo tirò addosso facendogli agganciare le gambe intorno al suo busto.

“Ma sei sicuro che mangi? Sei una piuma!”

“Ti sembra il momento di chiedermi se mangio?”

Zayn gli morse il labbro inferiore e scoppiarono a ridere entrambi, prima di buttarsi sul divano e ricominciare da dove avevano lasciato.

 

*

 

Le labbra gonfie le hanno entrambi, così come i sorrisi da ebeti e i vestiti sgualciti. Si ritrovano sul pianerottolo e entrano in casa senza parlare. Liam chiude la porta alle loro spalle e si gratta la nuca imbarazzato mentre Louis cammina verso la cucina per mettere su dell'acqua per una tisana. Si sfiorano le labbra entrambi, nello stesso momento e insieme si incamminano verso l'altro. Si scontrano in salotto e ridono come scemi. “Ci siamo baciati” dicono insieme e ridono ancora. “Solo baciati?” chiedono ancora all'unisono e si sentono scemi, si sentono felici e si sentono amati.

“Preparo una tazza anche per te, aspettami sul divano e ci raccontiamo tutto!”

Louis è agitato, ma questa volta anche Liam lo è. Annuisce seguendo le parole dell'amico e si lascia andare sul divano, coprendosi il viso con il cuscino, non sa se sarà in grado di parlare, di raccontare le emozioni vissute. Si sente come un bambino davanti allo zucchero filato, straordinariamente felice e per la prima volta dopo tanto tempo è disposto a condividere qualcosa di suo.

Quando Louis torna e si siede al suo fianco parte a parlare senza fermarsi. Gli racconta degli occhi liquidi di Zayn e del dolore al petto che ha sentito quando si è dovuto separare da lui. Louis lo guarda sorridendo e anche quando Liam non riesce a spiegare le emozioni provate lui lo rassicura. “So di cosa stai parlando” dice. E lo sa bene, sa cosa significa trovare qualcuno che ti manda il cervello in vacanza e il cuore a mille.

“Ti giuro, non mi spaventano più nemmeno gli esami!” dice Liam sorridendo e Louis annuisce. “Nemmeno a me, ce la possiamo fare Lee, ce la faremo!” conferma a parole e le sente dentro, sente la voce di Harry ripetergli che può farcela, che lui è lì per guidarlo e non sente più freddo.

Quella sera, in un tacito accordo, per la prima volta da quando si conoscono vanno a dormire separati e danno l'ultimo saluto del giorno a qualcun altro.

Non vedo l'ora di rivederti” è quello che scrivono entrambi.

 

   
 
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