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Autore: Yumiko    14/01/2017    2 recensioni
I nostri beniamini sono guidati dai sentimenti: legami affettivi più o meno stretti, legami di natura molto diversa tra loro - legami che, in ogni caso, si trovano alla base dei rapporti umani. In questa raccolta la parola d’ordine sarà, appunto, legame – sia esso amore, amicizia, rispetto, rivalità.
01. Amore paterno: Vegeta puntò lo sguardo severo sul piccolo davanti a sé. [...] "Io non so cosa farmene di te." Trunks lo guardò con i suoi occhioni azzurri, un sorrisino accennato appena sul faccino tondo.
02. Amore fraterno: Il volto del bambino si rasserenò. Si strofinò la faccia per scacciare via le lacrime e guardò intensamente il fratello, colmo di speranza. “Me lo prometti, fratellone?”
03. Rispetto: L’Angelo gli rivolse un ultimo, gentile sorriso e si recò verso il banchetto che aveva adocchiato al suo arrivo, lasciando il Dio della Distruzione a bollire nel suo brodo di vergogna.
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- EDIT del 03/02/’17 - 
Dlin dlon, informazione di servizio: ho deciso di trasformare quella che in origine era solo una one shot in una raccolta. Al suo interno pubblicherò one shot che abbiano come idea di fondo il concetto di “Legami affettivi” e giostrerò con diversi personaggi: ogni storia avrà personaggi differenti e, naturalmente, una trama e un ciclo narrativo a sé. E niente, spero che l'idea vi piaccia!

Grazie a chi leggerà e a chi dedicherà un minuto per farmi sapere cosa ne pensa!
Buona lettura e a presto,
Yumiko
- FINE EDIT -








 
Legami: Amore paterno







Il primo vagito del piccolo Trunks risuonò in sala parto in piena notte. Bulma sorrise stanca, portandosi una mano sulla fronte sudata, e si preparò ad accogliere per la prima volta tra le braccia quel fagottino dai grandi occhi cristallini come i suoi. Se ne innamorò all'istante. Sarebbe potuta andare diversamente?
Quella notte turbolenta si concluse con un paio di ore di sonno agitato, intervallato da continue premure e attenzioni al nuovo arrivato che, dopo essere stato sottoposto alle normali visite di controllo, sonnecchiava beatamente stringendo i minuti pugnetti davanti a sé, il corpicino fasciato da una copertina bianca e azzurra. La ragazza lo cambiò un paio di volte prima che il sole facesse capolino con timidi e caldi raggi al di là dell'orizzonte. 
"Mio piccolo tesoro, quanto sei bello.", sussurrò commossa davanti al primogenito, sistemandogli meglio la cuffietta di cotone sulla testolina.
Mai avrebbe pensato di diventare madre, a dirla tutta non si sarebbe nemmeno immaginata che in un giorno di primavera sarebbe convolata a nozze con Vegeta. E invece...
Sorrise. Era innamorata di suo marito, non sapeva ancora – di preciso - come fosse potuto accadere, ma ne era assolutamente certa. Lo amava. E lui a modo suo amava lei. Non che fosse il più tenero e affettuoso degli uomini, erano rari i momenti di dolcezza tra di loro, tuttavia il Principe dei Saiyan non mancava mai di dimostrare quanto ci tenesse a... Al loro amore? Sorrise ancora. Sì, era così. E avrebbe amato profondamente quel bambino, ne era sicura. Forse avrebbe avuto difficoltà i primi tempi, ma poi avrebbero cucito un gran bel rapporto, dopotutto era suo figlio, il suo erede, un esserino che sarebbe diventato un uomo forte di cui andare fieri. Bulma scosse la testa, interrompendo il vortice di fitti pensieri. Tempo al tempo, si disse, lasciamolo crescere con tutta la calma che sarà necessaria. Lo guardò ancora per qualche minuto, poi approfittò di quel piacevole silenzio per scivolare nel mondo dei sogni ancora per un po': aveva dato alla luce un futuro Saiyan solo cinque ore prima e si sentiva decisamente sconvolta. 




 
*



Vegeta puntò lo sguardo severo sul piccolo davanti a sé. Una lieve smorfia gli si dipinse sul volto corrucciato. Un figlio. Era diventato padre. Lui, proprio. Assurdo. Scosse la testa, annoiato. 
"Io non so cosa farmene di te.", disse, incrociando le braccia al petto, i muscoli contratti nella divisa da combattimento. 
Per tutta risposta il piccolo Trunks lo guardò con i suoi occhioni azzurri, un sorrisino accennato appena sul faccino tondo. 
"È inutile che mi guardi in quel modo, non funziona. Sei solo un moccioso capriccioso, non fai altro che piangere tutto il giorno."
Il bambino piegò le labbra all'ingiù, quasi si sentisse offeso da quell’affermazione.
"Non mi fai neanche dormire, bisogna darti da mangiare in continuazione. Per non parlare della puzza disumana che proviene dai pannolini. Tsk." Vegeta osservò il neonato con un'espressione di disprezzo, scuotendo la testa nervoso e infastidito. Non aveva mai desiderato un figlio e, invece, ora se ne trovava uno tra i piedi. 
Trunks strinse i piccoli pugni continuando a guardare in alto, lo sguardo cristallino saettava vispo da una parte all'altra della stanza. Emise un versetto per riconquistare l'attenzione del padre. 
"Si può sapere cosa vuoi? Non ho tempo da perdere con te, mi devo allenare." 
Il tono duro e scontroso del Saiyan spaventò il piccolo, che cominciò a piangere e a dimenarsi nella culla. 
"Ci mancava solo questa!" Vegeta si tirò una manata in fronte, profondamente turbato. E adesso?
Le rosee guance paffute del bambino si bagnarono di grandi lacrime, scivolando fino al mento e arrivando a bagnare la tutina bianca. Dimenò i piedini avanti e indietro, tendendo le braccine in avanti per tentare, invano, di raggiungere l'abbraccio paterno. 
Vegeta fu quasi tentato di andarsene e di lasciare da solo il figlioletto a strillare disperato. Poi qualcosa in lui si mosse. Una luce fioca si accese. 
"E va bene, ma solo per questa volta.", disse, rivolgendosi più che altro a sé stesso. 
Si piegò sul lettino e strinse il neonato tra le braccia, un po' impacciato ed insicuro. 
"Non so nemmeno se sia il modo giusto. Bulma di solito fa così, però.", sussurrò, assicurandosi inconsapevolmente che il piccolino fosse comodo e nella giusta posizione. 
Il piccolo Trunks smise di piangere all'istante, trasalendo a quel primo, estraneo contatto. Alzò gli occhi su Vegeta. 
"E adesso perché mi guardi così?", stizzito, il Saiyan continuò a dondolare sul posto, nonostante il pianto fosse ormai cessato. "Se non ti sta bene ti rimetto giù subito, e -"
Vegeta non finì di parlare. Rimase incantato davanti al piccolo Trunks che ora gli sorrideva felice, gli occhi azzurri luccicanti e una manina paffutella appoggiata sulla sua guancia ispida. 
Gli somigliava così tanto.
In quel momento realizzò di essere diventato padre. Per davvero. 
"Mio figlio, tu sei mio figlio...", sussurrò, mosso da un'emozione nuova, calda e potente. 
Vegeta, per la prima volta dalla nascita di Trunks, sorrise. E si sentì felice come mai prima di allora. 
Non sapeva se sarebbe stato in grado di prendersi cura di lui, ma gli avrebbe voluto bene. 
A modo suo, certo.
Di questo, però, ne era assolutamente sicuro.
 
 
 
 
Fine
 



Note:
Salve!
Se siete giunti fin qui, spero che questa prima one-shot vi sia piaciuta almeno un po’ ^_^
Cosa posso dirvi, mh. Mi è venuta in mente così per caso, scritta così – a caso. ^^’
Io adoro Vegeta e adoro Trunks... E li adoro insieme *_* Mi piaceva l’idea di un momentino così, un po’ dolcino ma non troppo : - )
Penso che la trama non sia molto originale, in effetti, e probabilmente in giro ci saranno altre fic molto simili, mh.. In tal caso ogni riferimento è assolutamente casuale e mi scuso. >w<
Se vi va fatemi sapere che ne pensate,
A presto!
Yumiko

 
  
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