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Autore: ritakwon    14/01/2017    0 recensioni
Si tratta della storia di Kim Selena, una ragazza italiana di diciassette anni appena compiuti, che è costretta a trasferirsi in Corea del Sud, precisamente a Seul, per via del lavoro di suo padre.
I genitori non ebbero svariati problemi a cambiare casa, dato che ogni estate trascorrevano i mesi estivi dai parenti da parte del padre, ma Selena, si.
Era una ragazza metà europea e metà asiatica, aveva gli occhi piccoli ma non a mandorla e aveva la corporatura minuta; non era granché alta.
[In questa storia, l'età dei personaggi non corrispondono alla realtà.]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daesung, G-Dragon, Seungri, T.O.P., Taeyang
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage
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Fu svegliata dalle gomitate del padre, che ansioso di tornare nella sua città, la stava chiamando dicendole che erano quasi arrivati a destinazione.

La ragazza aprì un occhio e mugolò. Aveva dormito per quasi tutto il viaggio restando sempre accanto al finestrino. Sua madre le sorrise dolcemente mentre suo marito le stringeva la mano.

A Selena andava bene iniziare una nuova vita ma aveva una grande paura. Era abituata a essere osservata da un uomo con gli occhi asiatici, che era suo padre, ma non un intero continente. Poi il resto erano le solite preoccupazioni: si sarebbe fatta nuovi amici? Si sarebbe trovata bene nella nuova scuola? Si sarebbe sentita a casa nella sua nuova casa? Tutto questo le rimbombava nella mente mentre cercava di scendere ordinatamente dall'aereo dalle scale, senza perdere di vista i propri genitori.

Appena prese i bagagli, si diresse, insieme alla sua famiglia, fuori dall'aereo porto dove li attendevano ansiosamente i parenti.

Appena si videro, si abbracciarono e si fecero le classiche domande prima di partire: "come state?", "il viaggio è stato stressante?", "siete stanchi?" ed eccetera.

Selena capiva la lingua abbastanza ma non aveva una pronuncia perfetta. Certo, ai suoi genitori e parenti non importava, ma chissà se a scuola avrebbe avuto peso? Si pose altre mille domande in testa di questo tipo mentre in auto, erano diretti nella così detta "Nuova casa".

Appena arrivati in casa Kim, tutti si guardarono intorno e poi si congratularono per l'ottimo acquisto: la casa era grande abbastanza per tre persone, c'erano due bagni, un salotto, la sala da pranzo, dove c'era anche la cucina, poi andando al piano di sopra c'erano quattro camere da letto.

«Ti piace la nuova casa, Selena?» domandò orgoglioso il padre.

«Tantissimo! E' accogliente.» rispose sorridendo.

«E' perfetta!» commentò anche la madre eccitata.

«Perfetto, domani sistemeremo i bagagli per bene. Oggi direi che dovremmo provare i letti dato che sono le dieci di sera e siamo stanchi.» consigliò il padre avendo come risposta un "sì" pieno da entrambe le donne.

Selena salì al piano di sopra e, dopo aver scelto la camera da letto, entrò in bagno per spogliarsi e infilarsi il pigiama. Una volta uscita si diresse nella sua nuova stanza.

Andò davanti alla finestra per vedere il panorama, ma tutto ciò che vide, era un'altra finestra poco distante dalla sua. La casa del suo vicino era leggermente più grande.

Le luci erano spente: o c'era qualcuno che dormiva o non c'era nessuno.

Improvvisamente si accesero le luci e Selena vide un ragazzo dai capelli rasta che sbadigliava e si stropicciava gli occhi come un bambino assonnato.

Quel ragazzo notò il suo sguardo e la fissò per un po'; poi aprì la finestra.

«Hey, sei la nuova vicina di casa?» gridò curioso.

Selena aprì la finestra dandogli una risposta.

«Si!» rispose accennandogli un sorriso.

«Da dove vieni?» domandò ancora una volta.

«Dall'Italia.» gli rispose.

«Wow!» disse sorpreso «e che ci fai qui?» chiese ancora.

«Quante cose vuoi sapere?» domandò lei.

«Quante bastano per sapere che durante la notte la mia vicina di casa non mi ucciderà!» rispose ridacchiando.

«Per lavoro di mio padre.» rispose alla domanda precedente senza smettere di sorridere.

«Interessante.» commentò «Oh, che sbadato, non sai nemmeno come mi chiamo. Sono Dong Young Bae, felice di conoscerti.» si presentò Young Bae.

«Io sono Selena Kim, il piacere è tutto mio!» si presentò anche lei.

«Selena? Ho sentito bene? Che nome strano.» commentò meravigliato.

«Ti piace?» chiese lei curiosa.

«Si, è carino. Molto.» disse ancora.

Lei annuì e sbadigliò: segno che era molto stanca.

«Scusa, ti sto trattenendo. E' meglio che tu riposa. Ciao, buonanotte.» le augurò salutandola e lo stesso fece lei.

Quando chiuse la finestra non smise di pensare a quanto era bello e adorabile quando sorrideva. Non riusciva a toglierselo dalla mente, infatti si addormentò dopo trenta minuti esatti.

Il giorno dopo la ragazza si svegliò a causa della luce del sole che si infiltrava dalla finestra. Si alzò e si rese conto che erano le otto di mattina. Forse l'emozione di essere in un nuovo posto l'ha aiutata a svegliarsi così presto? O magari, era il fuso orario che le faceva dei brutti scherzi.

Si alzò dal letto e si preparò ad affrontare una giornata pesante passandola fra i bagagli che dovevano essere sistemati al quanto prima.

«Buongiorno!» disse Selena stropicciandosi ancora gli occhi.

«Ciao tesoro, dormito bene?» chiese la madre.

«Si, abbastanza.» disse soddisfatta.

«Buongiorno.» disse il padre arrivando dall'altra stanza.

«Ciao papà.» lo salutò.

«Sei pronta per oggi? Dobbiamo sistemare i bagagli e fare un giro in città. Poi ti devi preparare psicologicamente per la scuola dato che la incomincerai domani.» disse il padre con entusiasmo.

«Non mi ci far pensare!» gridò in presa al panico.

«Dai, tanto lo sai che andrà tutto bene.» disse la madre con sicurezza.

«Già...dato che passare dal liceo delle scienze umane ad un istituto completamente diverso è una passeggiata.» disse ironicamente iniziando ad innervosirsi.

«Dai, tranquilla, per favore.» cercò di tranquillizzarla il padre.

Passò il giorno molto lentamente e Selena rivide Young Bae, con la solita distanza, dalla sua camera. Si salutarono come il giorno precedente e poi si misero a dormire.

Il giorno seguente Selena dovette svegliarsi alle sei di mattina per prepararsi alla grande per il suo primo giorno di scuola a Seul!

Dopo essersi preparata, quindi cambiata i vestiti, truccata e assicurarsi di aver tutto, i suoi genitori accompagnarono Selena a scuola in auto. Per strada Selena notò Young Bae che camminava a piedi. A lei sarebbe piaciuto offrirgli un passaggio, ma essendo ancora troppo sconosciuti, evitò.

Arrivati a scuola, i genitori gli fecero tutte le solite raccomandazioni che un padre e una madre facevano sempre al proprio figlio. Poi se ne andarono.

Un po' tremando Selena entrò nella scuola notando già gli sguardi, dei ragazzi nel cortile, pesarle addosso. A testa alta chiese alla segretaria quale fosse la sua classe e lei gli diede risposta.

 Salì le scale per andare al secondo piano, dove ci sarebbe stata la sua rispettiva classe.

Entrò e qualche ragazza già presente, la squadrò. Poi le si avvicinò vedendola disorientata.

«Sei la nuova compagna, deduco.» ipotizzò la ragazza poco più alta di lei.

«Si. Sono Selena Kim, piacere.» si presentò timidamente.

«Ciao, io sono Sin Mi-Hi.» si presentò anche lei.

«Oh, lo devo imparare!» disse imbarazzata.

«Tranquilla, imparerai. Dai vieni, siediti qui, accanto a me. Tanto a quel cretino non dispiacerà.» commentò spostando lo zaino del suo compagno di banco che era sulla sedia.

«No, io non voglio che si offendi.» commentò gentilmente Selena.

«A Taeyang non frega niente e di nessuno, tranquilla. Siediti.» disse invitandola a sedere.

Scrollò le spalle e si sedette accanto a lei. Parlarono un po' e nel frattempo arrivò un ragazzo che si posizionò davanti al suo banco. Lei lo guardò e si sorprese.

«Young Bae?» domandò sorpresa.

«Selena?» chiese a sua volta Taeyang.

«Già vi conoscete?» chiese Mi-Hi annoiata dalla presenza del suo compagno di classe.

«Si, è la mia nuova vicina di casa!» esclamò Young Bae sorpreso ancora.

«Già.» disse lei «Ma che nome hai pronunciato prima?» domandò a Mi-Hi «era tipo "Toeting" o "Taejan", roba così.» chiese lei.

«Taeyang?» domandò Young Bae.

«Si!» rispose.

«Ah, è il mio soprannome. Se ti è più facile, chiamami così.» parlò ancora Taeyang.

«Grazie.» ringraziò lei, poi si alzò «il posto è tuo, scusa, siediti pure.» disse scansandosi.

«Ma ci mancherebbe! Puoi sederti, tranquilla, mi sacrifico, per questa volta andrò nell'ultima fila.» disse facendole l'occhiolino mentre Mi-Hi sollevò gli occhi al cielo disperata.

«E' stupido.» commentò ancora la ragazza vedendolo spostarsi in fondo alla classe.

Selena accennò una risata. Poi si fermò vedendo un altro ragazzo entrare dalla porta.

«E lui chi è?» domandò guardandolo meravigliata.

   
 
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