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Autore: guimug    15/01/2017    0 recensioni
Quando serve protezione, quando il coraggio manca o quando la speranza sembra essere fuggita via fermiamoci un momento ad ascoltare... forse un frullo d'ali tradisce al presenza di un angelo custode che non chiede di meglio che prendersi cura di noi, non è detto debba trattarsi di un giovane con le ali ma potrebbe essere più concretamente qualcuno che ci tende una mano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Candy saga'
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Ospedale S.ta Johanna – Chicago 11 Maggio 1926
 

Angelo, prenditi cura di lei

 

Varcando il portone dell’astanteria, Candy fu assalita da una moltitudine di ricordi. Quanto tempo aveva passato in quell’ospedale quando lavorava come infermiera!

Le corsie, i corridoi e perfino quell’odore penetrante di disinfettanti le erano talmente familiari che in un certo senso la facevano sentire a casa. Lì, dopo il tirocinio alla scuola Mary Jane, aveva imparato il duro lavoro che comporta il doversi prendere cura delle persone che soffrono, aveva sperimentato la fatica dei turni di notte ed aveva conosciuto tante persone diverse.

Aveva rincontrato Albert, che vi era stato portato ferito ed affetto da una grave amnesia. Lei lo aveva curato e restituito alla salute e, chissà, forse era stato proprio in quel periodo che aveva cominciato a nascere il loro amore… Albert, ancora adesso faceva male pensare a come la sua vita era stata portata via per un maledetto regolamento di conti fra bande rivali in cui si era trovato coinvolto suo malgrado.

Ma forse era stato un passaggio necessario, uno di quegli strumenti strani di cui si serve il destino per realizzare il suo disegno. Infatti la disperazione seguita alla morte di Albert aveva innescato una serie di eventi che l’avevano riportata a chi da sempre era stato l’uomo della sua vita

Tutte queste cose passavano per la mente di Candy, ma all’improvviso un crampo al ventre le ricordò il vero motivo per cui era lì. Chiamò un’infermiera che passava.

“Mi scusi, mi chiamo Candice Andrew Granchester, ho bisogno di aiuto… Credo che il momento sia arrivato!”

La ragazza, una tirocinante a giudicare dallo sguardo leggermente spaurito, la guardò prima negli occhi e poi, notando il pancione, fece quasi un salto.

“Oh Signore! Ecco si sieda… Io vado a chiamare la caposala… Non se ne vada!”

“E dove vuoi che vada?” pensò Candy divertita, rivedendosi un po’ in quella ragazzina alle prime armi. Poi si sentì in dovere di rassicurarla.

“Non si preoccupi, credo che ci vorrà ancora un po’ di tempo. Faccia pure con calma, io l’aspetterò qui”

La ragazza annuì e l’accompagnò verso una comoda poltroncina e poi, facendo frusciare la divisa inamidata, sparì verso l’interno dell’ospedale. Accomodandosi Candy pensava a quando aveva scoperto di essere incinta, ed a come l’inizio di quella gravidanza era stata travagliata con il subdolo piano ordito da Neal per separarla da Terence e dalla famiglia Andrew. Ma tutto gli si era ritorto contro ed il ragazzo era finito in galera, Candy non aveva più avuto notizie di lui ma ogni tanto pensava a cosa facesse o come vivesse in un ambiente come quello di un carcere. Non gli serbava rancore, lei non ne era capace; come altre volte si scoprì a mormorare una preghiera perché un angelo ponesse la sua mano sul capo di quello scapestrato.

Passarono circa dieci minuti e la giovane infermiera si ripresentò da Candy spingendo una barella in compagnia di una collega.

“Ecco signora, si accomodi qui! Questa è la caposala, si prenderà cura di lei!”

Candy alzò lo sguardo ed incontrò quello di un’altra infermiera, ma questo era molto più deciso attraverso le lenti di un paio di occhiali. Un’espressione seria, ma nel contempo amichevole, le delineava il viso incorniciato da capelli neri raccolti a coda di cavallo. Nonostante gli anni, Flanny Hamilton sembrava avere il dono di non cambiare mai!

“Ciao Candy” la salutò cedendo ad un sorriso, cosa rara per lei che godeva della fama di essere una persona fredda come il ghiaccio “Allora, è arrivato il momento?”

“Flanny! Ma sei proprio tu! Sapessi come sono felice di vederti!” esclamò Candy, facendo però una smorfia per l’arrivo di un’altra contrazione “Sei tornata a Chicago e non mi hai detto nulla! Da quanto sei qui?”

“Non da molto, saranno due mesi o poco più. Il dottor Leonard aveva bisogno di una nuova caposala e si è ricordato di me. Mi ha scritto a New York per farmi la proposta ed io ho accettato.”

Candy sorrise alla su ex collega, anche se non erano state mai delle grandi amiche lei aveva sempre avuto il massimo rispetto per Flanny e per la dedizione che metteva nello svolgere quel difficile compito. Non avrebbe potuto chiedere di meglio in un momento simile.

“Sono felice che ci sia tu ad assistermi, pensa che sono dovuta venire qui da sola… Almeno avrò vicino una faccia amica… un angelo custode.”

“Come da sola? E Terence dov’è?”

“Terence sta arrivando, gli ho telegrafato a Milwaukee dove era impegnato con la sua compagnia e lui ha preso il primo treno… Ma sarà qui solo fra qualche ora ed io non potevo certo aspettare. Meno male che il sig. George era a Lakewood e mi ha accompagnata con la macchina, ma ora è dovuto andare via per avvisare la zia Elroy, quindi in questo momento sei l’unica persona conosciuta qui dentro!”

Flanny le sorrise ancora, era contenta che Candy facesse affidamento su di lei.

“Non preoccuparti, ora andiamo in reparto” e spingendo la barella entrò nei recessi dell’ospedale.

 
  
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