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Autore: Alexys_Tenshi    15/01/2017    4 recensioni
[IwaOi|future!fic|OS|Kuroo e Bokuto sono (sempre) presenti]
Oikawa scuote la testa e il suo sguardo cattura qualcosa sul tavolo della cucina. Prende tra le mani la cartolina raffigurante Greenwich Park. Sorride e gli occhi brillano. Gira la cartolina e nota la scrittura ordinata e piccola di Iwaizumi. Come sempre il testo è breve, tipico di Hajime.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questa OS partecipa al "Contest Per festeggiare i 400 membri di Amici di efp" (link al gruppo). Il secondo prompt viene dalla community piscinadiprompt.
E' una future!fic in cui Tooru, Bokuto e Kuroo vivono insieme a Tokyo durante il periodo dell'università. Iwaizumi è a Londra. Kuroo e Bokuto hanno invaso questa storia... dovevano apparire di rado ma... beh, si fanno notare.

Prompt:
  • 19. Cartoline che scrivo per te.
  • Primavera, estate, autunno, inverno, e ancora primavera
 
 
A year in postcards.
 

1. Primavera
L’ultima lezione all’università termina con mezz’ora di anticipo per la fortuna di Oikawa che il Mercoledì ha ben quattro lezioni consecutive da seguire. Sistema i quaderni nello zaino ed esce dall’aula controllando l’orario esatto sul telefono. Sono le 18:00 e se corre, crede di riuscire a prendere il treno delle 18:15. Sblocca il telefono e invia un messaggio a Kuroo per avvisarlo del rientro anticipato. Quest’ultimo risponde con l’emoticon di un gatto sorridente.
Esce dalla sede universitaria e corre verso la piazza centrale per scendere in metropolitana. Spera con tutto il cuore di non dover aspettare troppo per l’arrivo della metro. Per sua fortuna deve attendere solo un minuto e si appoggia alle porte quando si chiudono. Sposta il peso da un piede ad un altro e si sistema i capelli. Quando riemerge in superficie, attraversa la strada per raggiungere la stazione. L’aria fresca che respira lo fa sentire vivo e sorride inconsciamente.
 
Quando apre la porta dell’appartamento che condivide con Kuroo e Bokuto, li trova seduti sul pavimento, in tuta, mentre giocano alla playstation.
“Sono tornato” annuncia Oikawa posando lo zaino nella sua camera.
“Bentornato!” urlano i due ragazzi non staccando gli occhi dallo schermo della televisione.
“Avete almeno pensato a cosa mangiare per cena?” domanda Tooru raggiungendo il frigorifero per prendere la bottiglia d’acqua. Nessuna risposta. Osserva il contenuto del frigo e dopo averlo chiuso scrive velocemente quello che manca sulla lavagnetta che hanno appeso al muro. Alza un sopracciglio e “Bokuto, il cioccolato l’ho preso ieri…” dice allungando la testa in direzione del ragazzo.
“Oikawa… l’ho mangiata tutta oggi!” risponde Bokuto facendo  uscire la punta della lingua e portandola sul labbro inferiore. Si sta davvero concentrando per battere Kuroo.
Oikawa scuote la testa e il suo sguardo cattura qualcosa sul tavolo della cucina. Prende tra le mani la cartolina raffigurante Greenwich Park. Sorride e gli occhi brillano. Gira la cartolina e nota la scrittura ordinata e piccola di Iwaizumi. Come sempre il testo è breve, tipico di Hajime. Sta bene, i corsi non sono troppo difficili da seguire anche se in lingua inglese e continua ad allenarsi. Ovviamente la squadra di pallavolo del campus universitario gli ha proposto di giocare con loro per quell’anno.
“È una cartolina di Iwaizumi?” domanda Kuroo alzandosi e raggiungendo il coinquilino. Oikawa annuisce e borbotta qualcosa come “io non riesco a stare un anno senza vederlo e ricevere cartoline all’improvviso.”
“Ma se vi vedete ogni sera!” commenta Bokuto prendendo dallo scaffale in alto a destra dei noodle in scatola, mostrandoli a Kuroo che annuisce semplicemente.
“Bokuto, ci chiamiamo su Skype per dieci minuti prima che lui debba scappare a pranzo. Al massimo ci inviamo messaggi vocali su Telegram. Odio troppo il fuso orario.”
 
Il film sta per iniziare, i tre ragazzi sono seduti sul divano pieno zeppo di ciotole di patatine e popcorn. Oikawa ha già indossato gli occhiali, per non sforzare troppo gli occhi, quando sente il telefono vibrare nella tasca dei pantaloni. È una chiamata di Skype e corre in stanza senza dire una parola. Si stende sul letto ed accetta la chiamata. Il viso di Hajime appare sempre troppo vicino allo schermo e Tooru ride per qualche secondo.
“Buonasera Iwa-chan! Oh, scusa, buongiorno! Tra poco andrai a pranzo? Com’è andata la mattinata? Io ho avuto una giornata super stressante ma sono tornato prima a casa.”. Tooru sorride e lascia che il pollice destro sfiori lo schermo freddo del telefono proprio dove si trova la guancia di Iwaizumi.
“Ho avuto una prova intercorso e poi una lezione. Domani sarai libero, quindi puoi anche riposare un po’… e poi studiare!” risponde il ragazzo cercando di posizionare meglio il telefono. È nella sua stanza, quella che condivide con un irlandese dai capelli biondissimi e gli occhi azzurri. Si chiama Tom se Oikawa non ricorda male.
“Tom è già uscito?” domanda mordendosi il labbro inferiore. Di solito s’intravedeva sempre mentre stava chino sulla scrivania a leggere chissà quale libro.
“Tooru, non ho tempo per fare qualcosa… ci sentiamo per messaggio prima che vada agli allenamenti” si affretta a dire Iwaizumi prima di prendere la felpa e le chiavi della stanza. Saluta Tooru e chiude la videochiamata.
 

2. Estate
Sua madre lo accoglie a braccia aperte e gli schiocca un lungo bacio sulle guance. È sempre felice quando suo figlio torna a casa da Tokyo, anche solo per qualche settimana. Tooru posa la valigia nella sua stanza e si butta sul letto. Dovrebbe farsi una doccia e poi scendere al piano inferiore per mangiare qualcosa, ma l’unica cosa a cui pensa è la consistenza soffice del cuscino e i raggi del sole che filtrano dal vetro della finestra e lo colpiscono sulle braccia, riscaldandole.
Dei passi risuonano nel corridoio e dopo pochi secondi Oikawa si ritrova stretto in un abbraccio da parte di suo nipote. Fa finta di volerlo allontanare e nel frattempo gli fa il solletico sui fianchi, il punto debole del ragazzino.
“Finalmente sei tornato zio Tooru! Mi annoiavo tanto senza di te” dice suo nipote sorridendogli. “La nonna ha detto che devi subito lavarti e scendere giù oppure non ti lascerà la fetta di torta che ha preparato” continua guardandolo fisso negli occhi.
Tooru sposta suo nipote come se non pesasse nulla e corre in bagno. Sua madre non può sempre minacciarlo in questo modo.
 
L’odore di erba tagliata da poco investe Tooru. Il giardino dietro casa è rimasto sempre lo stesso, tranne per qualche nuova pianta che sua madre ha deciso di aggiungere negli ultimi anni. Decide di iniziare subito con i palleggi, posizionandosi a pochi metri dal muro bianco. Il rumore del pallone contro il muro lo porta in una sorta di trance, è davvero un suono ipnotico per il ragazzo. Qualche uccello passa sopra la casa, alcuni ragazzi camminano lungo la strada e lui continua a palleggiare senza sbagliare.
Ricorda come Iwaizumi passava quasi tutti i pomeriggi con lui, in quel giardino, a giocare a pallavolo o soltanto a parlare del più e del meno. Due ragazzini con le ginocchia sbucciate che bevevano il tè freddo che sua madre portava in veranda dopo aver finito le faccende.
“Zio Tooru?” la voce di suo nipote lo fa tornare alla realtà e Oikawa ferma il pallone, stringendolo forte tra le mani.
“Ho finito i compiti… quindi posso provare con te qualche schiacciata?” domanda il piccolo puntellando il piede destro a terra.
“Certo che puoi! Se ne farai dieci di fila potremmo andare a prendere il gelato in quel bar vicino alla posta… dicono che sono i gelati migliori di tutto il quartiere!” risponde Tooru sorridendo.
È come tornare indietro nel tempo. Lui ad alzare la palla e qualcun altro a schiacciare. Stavolta non è Hajime, però non smette di sorridere quando suo nipote alza le braccia e salta per battere le mani con le sue.
 
Iwaizumi chiude il libro e sospira. Quella giornata è stata davvero pesante tra i corsi, gli allenamenti e ovviamente lo studio. Tom gli ha lasciato degli appunti prima di andare ad allenarsi in piscina, quando tornerà dovrà ringraziarlo.
Il telefono vibra e s’illumina lo schermo. Hajime si allunga verso il letto per prenderlo e sbloccarlo. Una notifica di Telegram. Oikawa gli ha inviato una foto. Iwaizumi la apre e si sofferma sul viso di Tooru per qualche secondo. È un selfie che ha fatto con suo nipote mentre mangiano una coppa extra-large di gelato al cioccolato con la panna.
Torna alla chat ed invia un audio. “Perché sei ancora sveglio?”
Oikawa risponde dopo pochi secondi. “Iwa-chan! Mi ero dimenticato di farti vedere la foto. Stavo leggendo la tua cartolina prima di andare a dormire e mi è venuto in mente. Potresti scegliere delle cartoline con dei paesaggi migliori… non puoi sempre prendere le prime che trovi sotto gli occhi.”.
La voce di Oikawa è bassa, perché in Giappone sono le 02:30 del mattino e non vuole svegliare gli altri.
Hajime scrive velocemente un “dormi, Shittykawa. Ci sentiamo domani” e chiude la chat. Tooru risponde con l’emoji di un cuore. Subito dopo aggiunge “mi manchi Iwa-chan!”
La notifica resta sullo schermo, a far pesare la situazione. Digita veloce una risposta e si alza per andare in bagno.
 
Tooru si gira nel letto e guarda la cartolina che ha lasciato sotto il cuscino. Un semestre e tutto tornerà normale. Non saranno più divisi.
Il cellulare vibra e il messaggio lo fa sorridere come un bambino. “Anche tu” ha risposto Hajime. Quella notte Tooru sogna di abbracciarlo.
 

3. Autunno
Kuroo esce dall’aula e fissa Oikawa. L’esame è durato davvero troppo poco, pensa il ragazzo dai capelli castani e la cosa è sospetta.
“Ho preso 30” annuncia il suo amico ghignando come il gatto del Cheshire. L’ultimo esame della sessione autunnale è andato.
“Non ha voluto mettermi la lode perché ho sbagliato una domanda. Dico, ti rendi conto? Solo una!” Kuroo scuote la testa mentre scende le scale e scrive un messaggio a Kenma.
Oikawa ridacchia e gli passa una mano sulle spalle. “Almeno hai finito gli esami per quest’ anno!” gli ricorda.
“Andiamo da Bokuto a festeggiare? È ancora il suo turno a quest’ora vero?” domanda Kuroo guardando l’orologio. Tooru annuisce e i due si dirigono verso l’uscita dell’università.
Bokuto lavora come barman in un locale a poche fermate di treno dal loro appartamento. I suoi coinquilini si ritrovano sempre lì quando hanno qualche ora libera ed è il suo turno, perché possono bere sempre qualcosa di più e avere uno sconto.
“Kuroo! Congratulazioni! Per festeggiare ti darò uno dei miei cocktail speciali!” urla Bokuto mentre prende tre bicchieri e inizia a mischiare quattro tipi diversi di alcolici.
“Bokuto, non credo che dovresti bere durante il tuo turno… il tuo capo si arrabbierà” borbotta Kuroo guardandolo male.
“Non dire sciocchezze! Sto solo provando un nuovo prodotto… non vorrei mai che il cliente si sentisse male” risponde il ragazzo prendendo uno dei bicchieri e alzandolo. “A Kuroo! Che sotto sotto è un secchione!” urla ancora.
Gli altri due scontrano i bicchieri e bevono il contenuto. Per fortuna non è così nocivo come Bokuto pensava.
“Notizie di Hajime? Non doveva arrivare una delle solite cartoline? Certo che ha proprio voglia di inviartele ogni mese.”.
Oikawa si gira per guardare Kuroo ed annuire. “L’ho presa questa mattina mentre tu eri ancora intento a studiare e Bokuto dormiva.” Tooru inclina la testa e il ciuffo castano gli ricade sugli occhi.
“La squadra della sua università sta vincendo quasi tutte le partite – anche se Iwa-chan non si trova a schiacciare al cento per cento – ovviamente è perché non ci sono io come suo alzatore. Gli esami gli stanno andando bene e spera di poter inserire anche qualche seminario nel suo piano di studi” informa Oikawa mentre continua a bere.
“Tutto questo scritto su una cartolina?” chiede Kuroo portando una mano nella tasca della felpa. Kenma deve aver risposto al messaggio.
“Ha il dono della sintesi” risponde Tooru.
Bokuto torna da loro dopo aver servito un gruppo di ragazze e passa ai suoi coinquilini due bicchieri di birra. Tornano a casa insieme, cercando di non dare troppo fastidio alle altre persone nel treno. Oikawa invia messaggi ad Iwaizumi – come in tutti i momenti liberi della giornata. Bokuto balla senza una vera base di sottofondo e Kuroo registra il tutto per postarlo sui vari social.
 

4. Inverno
Si rigira la cartolina tra le mani e prende un sorso di tè caldo dalla tazza a forma di alieno. Dalla stanza da letto che Bokuto e Kuroo condividono si sente musica rock. Getta uno sguardo fuori la finestra e osserva la neve cadere ed imbiancare Tokyo. Ad Iwaizumi sarebbe piaciuto quel panorama. Quando erano piccoli giocavano sempre nella neve, sfidandosi nel costruire il pupazzo di neve più bello e poi ritrovandosi a correre per sfuggire alle palle di neve che si lanciavano.
Alza la cartolina, si sistema meglio gli occhiali da riposo e torna a leggere. Cerca di immaginare il ragazzo mentre la sta scrivendo: chino sulla scrivania, con la luce della lampada e la penna nera con il tappo pieno di morsi.
Non crede di poter resistere un giorno in più senza vedere dal vivo il suo viso. Se lo ripete ogni giorno, poi quando viene sera e lo vede attraverso lo schermo si calma leggermente. Deve farsi bastare questo, deve riconoscere che è fortunato, può vederlo e sentirlo e tra qualche mese sarà finalmente tornato in Giappone.
 
Correre lungo il fiume è diventata un’abitudine di Oikawa da qualche mese. Gli allenamenti di pallavolo sono sospesi perché la palestra è inagibile, così ha deciso di allenarsi da solo. Quando Kuroo e Bokuto sono disponibili si divertono a sfidarsi tra di loro per vedere chi sa schiacciare meglio e questo dà a Tooru un ottimo pretesto per continuare ad alzare la palla a qualcuno.
Rientra a casa e si fionda sotto la doccia. Il freddo si sente di meno negli ultimi giorni, ma le previsioni dicono che nella settimana successiva pioverà quasi tutti i giorni. Oikawa non potrà sempre allenarsi sotto la pioggia o si prenderà un raffreddore… o peggio.
“Oikawa! Guarda che c’è una sorpresa per te” urla Bokuto da dietro la porta del bagno.
Tooru esce dalla doccia ed apre la porta. “Cosa?”
“Smettila di farlo tutte le volte! Mettiti qualcosa addosso” gli dice il ragazzo tornando in camera e lasciandogli tra le mani un’altra cartolina.
Dopo essersi vestito, aver bevuto dell’acqua e mangiato una banana – “la vitamina B è molto importante” dice sempre lui – fissa la cartolina.
Iwaizumi è riuscito a trovarne una con uno scorcio di Londra pieno di neve. Sul retro, vi sono pochissime parole scritte quasi nell’angolo a sinistra. “Ti penso.”
Scuote la testa, perché Iwaizumi è sempre un tipo che cerca di fare il duro, soprattutto con lui. Ritrovare calore solo leggendo quelle due parole è la cosa migliore che gli sia capitata da quando si è svegliato.
Corre a prendere il telefono che aveva lasciato sul letto e accede a Skype. Non sa se Hajime risponderà ma prova lo stesso a fare un tentativo.
La chiamata è accettata. La connessione non è delle migliori, Hajime cerca di non far cadere il telefono che regge con una sola mano mentre con l’altra mantiene i libri.
“Grazie. Ti amo Iwa-chan” dice Oikawa facendo arrossire il ragazzo dall’altra parte del telefono.
 

5. … e ancora primavera.
“È in ritardo!” Kuroo e Bokuto si girono all’unisono verso Oikawa e alzano un sopracciglio.
Sono tutti e tre seduti sul divano, il computer collegato alla televisione e un film di serie B sugli alieni che continua ad andare avanti, anche se nessuno sta prestando molta attenzione alla trama. Perfino Tooru, che di solito non perde una battuta o un movimento quando si tratta di alieni – è davvero così fissato per loro – si morde il labbro e poggia la testa sulle gambe che ha stretto al petto.
“Cosa?” domandano i ragazzi allungandosi verso di lui.
“La cartolina” mormora alla fine per poi sospirare.
Un alieno appare in primo piano ed entra nella cucina della casa dei protagonisti. Kuroo stacca il film e si alza per prendere delle patatine. “Vedrai che tra qualche giorno arriverà” dice cercando di rassicurarlo.
Oikawa annuisce e si appoggia alla spalla di Bokuto.
 
Sono passati quattro giorni e la famosa cartolina ancora non è comparsa.
Tooru è tornato all’università per le ultime lezioni prima della fine dei corsi ed ha passato l’intero pomeriggio in palestra ad allenarsi. È stanco, il ginocchio ha ripreso a fargli male e non sa davvero se preoccuparsi subito e andare a farsi vedere dal medico della squadra.
In treno riesce a trovare un posto libero e si siede accanto al finestrino, le cuffie nelle orecchie e i pensieri che si fanno più leggeri.
Il sole è quasi tramontato del tutto quando apre la porta di casa e le voci dei suoi coinquilini occupano il posto della canzone che aveva in riproduzione sul telefono.
“Sono tornato” annuncia come sempre prima di togliersi le scarpe.
“Bentornato Shittykawa.”  Tooru crede di star sognando. Alza gli occhi e li punta in quelli di Iwaizumi.
Apre la bocca per dire qualcosa ma non esce nessun suono. Iwaizumi è nel suo appartamento. Non a Londra. Non dietro uno schermo. Può sentire la sua voce, può vedere il suo viso, può toccarlo, abbracciarlo e baciarlo per davvero.
“Iwa-chan!” urla allargando le braccia ed eliminando in pochi e rapidi passi la distanza con il ragazzo. Quest’ultimo ricambia l’abbraccio un po’ impacciato e porta una mano tra i capelli ribelli di Oikawa.
“Non starai mica piangendo?” domanda dopo un po’.
Tooru scuote la testa per negare l’evidenza. Non vuole allontanarsi da lui neanche quando Hajime chiede di potersi sedere di nuovo. Kuroo e Bokuto ridono a crepapelle mentre assistono alla scena.
 
“Non dovevi tornare tra due settimane?” domanda Oikawa girandosi nel letto e passando una mano sulla schiena di Iwaizumi.
“Volevo farti una sorpresa” risponde lui sistemandosi meglio nel letto.
Sorridono e si scambiano un bacio veloce.
La cartolina che Tooru aspettava con impazienza è sulla sua scrivania. La scritta “sono tornato” riempie tutta la parte disponibile per scrivere.
   
 
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