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Autore: Starlow632    15/01/2017    2 recensioni
IMPORTANTISSIMO: Questa storia NON è una mia creazione originale ma la traduzione di una fanfiction americana ad opera dell'artista Dordtchild su DA.
Profilo DA dell'artista: http://dordtchild.deviantart.com/
Link del primo capitolo sul profilo di "MissBlueBee"(DA): http://missbluebee.deviantart.com/art/FWTBT-Ch-1-138230015
SINTESI DELLA TRAMA: Si pensava tutto fosse tornato alla normalità: Blumière e Farfalà erano insieme in un paradiso dove sarebbero vissuti per sempre felici, gli ex-scagnozzi del Conte vivevano in pace a Svoltadilà, Dimensio era ormai morto e nessuna minaccia era in agguato...
Sarà proprio così?
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Conte Cenere/Blumière, Dimensio, Luigi, Mario, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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*capitolo violento, siete avvisati*

“Ehm, ciao” Luigi parlò per primo, “Quindi tu sei Volix, giusto?”
Nessuna risposta.
“C-certo, sappiamo anche che avevi un…rapporto speciale con Nastasia,” Mario si grattava la nuca.
Finalmente Volix rispose. I suoi occhi annoiati si spostarono verso Mario e Luigi. Luigi era un tantino spaventato dallo sguardo dell’uomo. Dopo alcuni lunghissimi minuti quel silenzio imbarazzante fu interrotto dalla voce di Volix che sembrava tipo quella di uno che si era appena svegliato dalla bara. 
“Perchè…siete…al…mio…cospetto…umani?”
Mario e Luigi si guardarono tra di loro, poi si girarono di nuovo verso Volix.
“Beh, come avrai capito, ci è giunto all’orecchio che sei l’ex di Nastasia.”
“…Che…cos’è…l’amore…?” Volix parlava a sforzo, “Mai…sentito…”
“Oh santa mamma, parla come uno zombie.” Luigi sudava, intanto.
Volix abbassò lo sguardo e si alzò lentamente. Ad alzarsi, il mantello si mosse dal petto scoprendo una cavità nella sua gabbia toracica con organi e tessuti macellati. La cosa strana era che mancava il cuore. Sconvolti, i due fratelli fecero diversi passi indietro.  
“Non…ho…cuore…lo so…vedo…che vi fa…ribrezzo.” Si spostò dall’altra parte della stanza, “Invidio la gente…intorno a…me…voi avete…un cuore…il mio è...stato tolto…”
Schioccò le dita e magicamente una fiamma apparve sull’estremità del dito. Toccò la parete imbottita e questa prese fuoco rivelando uno specchio gigantesco adornato di pietre preziose. 
“Wow, figo.” Diceva Luigi fissando lo specchio con ammirazione.
“Questo è…uno Specchio dei Ricordi…un regalo…da parte del re…di Specchia…per il re…dei Senza Faccia. Tu dici qualcosa…questo specchio…te la rivelerà.” Mentre diceva questo mise una mano sull’oggetto, “anche eventi…dimenticati…che non…sono tuoi.” 
Schioccò di nuovo le dita e lo specchio brillò. Delle immagini cominciavano ad essere riprodotte come se quello non fosse uno specchio ma una TV. Milioni di milioni di ricordi apparivano veloci come flash davanti al gruppo. Erano i ricordi di due razze ormai estinte (la Tribù dell’Oscurità e la tribù dei Senza Faccia). Tutti questi ricordi tutti insieme facevano girare la testa a Luigi.
Un ricordo su tutti attirò l’attenzione dell’idraulico rosso. Avrebbe giurato di aver visto qualcosa di familiare. Mario strattonò il mantello di Volix per farmare lo “zapping” dei ricordi. Volix, allora si fermò e fece qualche passo indietro per permettere all’eroe di usarlo. Mario mise una mano sull’oggetto magico.
“Volix, ma come faccio a far apparire un ricordo?” 
“Visualizza…nella…tua...mente…quello…che vuoi…vedere…lo specchio…penserà al…resto”
Lo specchio rifletteva ancora l’immagine di Mario. Quest’ultimo chiuse gli occhi e visualizzò quello che aveva visto appena prima. L’idraulico si sentì attraversato da un emozione indescrivibile ma bella. Aprì gli occhi e vide riflessa sullo specchio l’immagine di una giovane Ghastium che camminava mano nella mano con un mago Senza Faccia. Sembravano entrambi al settimo cielo. Erano diretti in una terra dove l’amore tra razze diverse non era accettato, ma a loro non importava poiché lui era più potente di ogni altro Senza Faccia (il re escluso). 
All’improvviso si fermarono. Nell’aria si sentivano urla e grida. La terra tremava così forte che si stava spaccando. I due smisero di camminare. L’aria era invasa da urla di milioni di persone. Il Regno stava per essere distrutto. Ovunque c’erano solo donne, uomini e bambini che urlavano nella speranza di essere aiutati o che provavano a fuggire dal Regno. I due corsero velocemente verso il Castello dei Zebus, al centro del Regno. Proprio vicino alla struttura vi era un vuoto che era praticamente identico a quello che incontrò Mario nella sua precedente avventura.
‘Volix, dobbiamo andarcene di qui!’ gridò la donna, ‘Sono sicura che ci sia Ashtros dietro tutto questo!’
‘Non posso andare senza il principe! Ho giurato alla famiglia dei Zebus e al re che avrei dato la vita per proteggere suo figlio! Vattene via da qui, sta crollando tutto!’ 
‘Non senza di te!’
L’uomo e la donna entrarono velocemente nel castello e videro di come fosse stato già in parte succhiato dal vuoto, come la maggior parte del regno, del resto. Dalla cima del castello si sentivano delle urla squillanti. I due si diressero lì e video un bambino piccolo vestito da giullare attaccato ad un palo di metallo. 
‘Nastasia, vai a vedere se c’è qualcun altro intrappolato qui! Io devo salvare il principe!’
‘Promettimi che non morirai, ok? Sappi che non voglio perderti!”
 ‘Fin quando sarò incorruttibile dal tempo non ti lascerò mai, mia dolcezza! Ora vattene!’
La Ghastium si precipitò verso un corridoio ormai sul punto di crollare mentre l’uomo scattò in aria per cercare di prendere il bambino. Quest’ultimo non poteva più reggere l’azione attrattiva del vuoto e si staccò dal palo. Il piccolo giullare, volando nell’aria verso il vortice, cacciò un urlo aspettando la sua fine…per fortuna Volix lo prese in tempo.
‘Bene, ora ti ho in mano, mio principe!’
‘Volix, sei tornato-AAAUGH!’
Il mago Senza Faccia mise il bimbo sul pavimento dei sotteranei del castello.
‘Mi perdoni, principe Dimensio, per ora è giusto che stia nei sotterranei!’ 
L’uomo flippò per tornare sul pavimento rotto del castello. Il vuoto diventava sempre più potente e insieme a lui anche le urla della gente. L’uomo intanto notava con orrore di come i suoi amici stavano essere tutti risucchiati dal vuoto insieme al paesaggio. Nel panico l’uomo cominciò a girare senza sosta per tutto il castello per cercare la sua ragazza. Temendo ormai che il vuoto avesse già disposto di lei, gridò il suo nome. 
Giunse verso una sala da ballo mezza distrutta e stette fermo davanti alla porta. La donna si era aggrappata al marmo crepato per salvarsi la vita. Un grande terremoto scosse le rovine di quel castello e cominciarono a cadere le pareti. L’uomo prese un colpo quando vide degli enormi blocchi di pietra cadere sulla donna.
‘NASTASIA, ATTENTA!’ Si buttò verso di lei e l’afferrò.
Mentre il mago coprì la ragazza col suo mantello, l’immagine dello specchio scomparve. Mario dovette aspettare un bel po’ di minuti prima di vedere altro. Questa volta il ricordo era molto familiare all’idraulico. Il cumolo di macerie nel ricordo si mosse e i due si misero in piedi. Assunsero un’espressione sconcertata mentre fissavano uno spazio vuoto, tutto bianco, che prima era il regno dei Senza Faccia. Cominciarono all’improvviso a piangere.
‘No…è finita…non c’è più niente. Più niente.’
“La mia terra…il mio re…i miei amici’ L’uomo scoppiò in lacrime, ‘Che cosa ha fatto Ashtros?’
I due si abbracciarono. Le loro lacrime diventarono un fiume. Il nulla li circondava…solo uno “spazio” bianco. Non c’erano né caldo né freddo, nè voci. A quanto pare erano gli unici due esseri viventi rimasti. 
‘Volix, cosa pensi di fare adesso? Sei l’unico rimasto della tua razza.’
‘Non saprei. Ho passato tutta una vita nel regno dei Senza Faccia. Tutte le persone meravigliose che ho conosciuto e la famiglia reale…riuscirò mai ad elaborare il lutto?’ 
‘Ma hai me, Volix. Non importa quanto ci vorrà, non importa quanto durerà quest’incubo io ci sarò sempre per te. Ti amo, Volix’.
Sorridendo leggermente, l’uomo si abbassò verso la sua piccola ragazza. Con lei non si è mai sentito solo. Si avvicinò a lei e le accarezzò le guance. C’erano infinite cose che si potevano dire in quel momento, ma Volix voleva solo un bacio che potesse dargli un po’ di conforto. Peccato che quel bacio fu presto interrotto dal suono di una lama tagliente. Si alzò e cominciò ad ascoltare attentamente per capire da dove fosse venuto quel suono, ma prima che fosse riuscito a capire qualcosa l’uomo fu trafitto al petto da qualcosa. La donna urlò alla vista di quello scettro incastonato di pietre preziose tipiche della terra dei Ghastium. 
Prima che la ragazza potesse aiutare il ragazzo, fu scagliata verso quello che doveva essere un muro rotto da quest’ultimo. Davanti a loro vi era un uomo con un mantello scuro che somigliava a quello di Blumière, ma sembrava più anziano e più cattivo di lui. Il suo sguardo era fisso verso il mago.
‘Sembra che abbiamo tralasciato della merda qui. Che schifo. Pensavo di essermi sbarazzato di quella disgustosa razza. Per fortuna i miei uomini stanno collaborando.’
Ormai l’uomo non riusciva più a parlare. La sua gola e i suoi polmoni erano tutti pieni di sangue. Ashtros, da vero sadico, rideva di fronte al dolore dell’uomo e procedeva a muovere lo scettro nel suo petto facendolo urlare di dolore e facendogli sputare il suo stesso sangue.
‘Ti piace a fare il fesso con i membri della mia tribù, eh? Come hai osato mischiare il tuo lurido sangue con quello puro della mia razza con le tue sporche abitudini?’ Ashros estrasse di violenza lo scettro dal povero Senza Faccia. 
L’uomo reagì gridando a pieni polmoni sanguinanti. In seguito si calmò fino ad emettere solo dei leggeri sibilii. Alla fine dello scettro di Ashtros vi era una gemma rossa a forma di stella. L’uomo cadde sul suolo e svenne, terminando così la visione. Mario, ancora sconvolto, stette lì fermo per qualche secondo davanti allo specchio.
“Mario, cosa hai visto? Volix aveva appena finito di dirmi che se metti la mano sullo specchio solo quello che lo sta toccando può vedere il ricordo…quindi, che hai visto?” Disse Luigi seduto sul letto accanto a Volix.
Mario proprio non riuscì a rispondere a Luigi. Il terrore a cui aveva appena assistito l'aveva lasciato senza parole. Si girò verso Volix e disse lentamente: “Ha distrutto la tua terra con il ‘Libro del Destino’...vero?”
Volix annuì lentamente. Mario non immaginava che quel libro potesse essere capace di qualcosa di simile. Strinse la mano in un pugno e cominciò a tremare e a battere i denti. Ora tutto ciò che disse Dimensio la prima volta aveva un senso per lui. Tutto questo tempo aveva creduto che Dimensio fosse solo uno psicopatico da rinchiudere in un manicomio, ma ora sapeva la verità. 
“Grazie per avermi fatto usare lo specchio, Volix. Andrò a dire agli altri cosa ho visto. Luigi, se vuoi sentire anche tu, vieni con me!”
Mario lasciò I due e camminò verso la sala pranzo del ristorante per avvisare gli altri del vero potenziale del ‘Libro del Destino’. Volix si mise in volo e se ne andò anche lui, ma Luigi non li seguì. Si voltò verso lo specchio, gli era appena venuta un’idea. 
“Hum…mi chiedo se questo specchio faccia vedere pure i sogni. Ne ho dimenticati diversi ultimamente.
Mario intanto spiegava con calma a Blumière, Nastasia, Mimi e Pugnazzo ciò che aveva imparato sul libro e il ricordo di Volix. Darla e gli altri Senza Faccia non credevano ancora ad una sola parola sulla presunta “cattiveria” di Dimensio. Volevano delle prove, ma Mario al momento non ne aveva. 
“Non sarà semplice. Solo lo Scrittore della Profezia sa come finisce il libro ed è in mano a Dimensio.” Sospirò Blumière, “Oddio, cosa farei per avere la mia cara Farfalà in questo momento.”
“Anche noi vorremmo tornare a casa, ma non possiamo lasciare che Dimensio distrugga il mio pianeta anche se per ricostruire il suo. Ci sono oltre sette miliardi di persone qui, e non le voglio tutte morte…dobbiamo fermarlo prima che sia troppo tardi”. 
“Ma ora che facciamo?” Nastasia si asciugò le lacrime, rassicurata che Volix fosse in quella stanza con lei, “Dimensio potrebbe essere ovunque or-”
“AAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH NOOOOOOO!”
L’urlo di Luigi si sentì in tutto il ristorante. Tutti corsero verso la stanza di Volix (Darla e company inclusi). Mario aprì sbattendo la porta e trovò Luigi steso sul pavimento. Era tutto raggomitolato e tremava. Mario stave per aiutare il fratello quando Volix gli fece appoggiare la testa sulle sue gambe. Luigi aveva gli occhi enormi con pupille piccolissime. Volix diede un’occhiata alla mano di Luigi e vide che il suo guanto era bruciato. 
“L’idiota…ha…appena…visto dentro…la sua coscienza…”
“Luigi,” Mario si chinò al livello di Luigi e gli scosse le spalle, “E che cazzo, fra! Che è successo? Hai usato quello specchio senza permesso, vero?” 
“G-g…g-gil…” Disse Luigi con voce sconvolta. 
“Ma che cavolo era quel coso? Luigi, che hai visto?”
“Gil…Gilga…ga…g-gill,” Luigi non riusciva a smettere di balbettare, “m-m…mesh..g-g…gilga…”
“Luigi, non sto capendo niente. Che vuoi dire?”
“Gilgamesh,” Intervenne Volix con lo sguardo fisso verso lo specchio.
Registrando lo sguardo di Volix, Mario e gli altri guardarono verso lo specchio. In questo modo le immagini viste da Luigi furono di nuovo proiettate. Tutti videro uno schermo nero che tremava, come nei vecchi film. Si percepiva qualcosa nel buio. Qualcosa si stave muovendo. Cominciavano a comparire della line bianche che diedero man mano una visione più chiara dell’immagine. L’essere che ne risultò era orribile. Questa creatura cacciò un urlo che fece urlare di paura i presenti. 
“KOIX, DOVE SEI!?” Fu l’unica cosa che si sentì dal mostro.

ANGOLO DELLA TRADUTTRICE 
Hello yello bimby!! Rieccomi tornata dalle vacanze e dai primi compiti (*slowly dying*). Chiedo scusa per il ritardo, per farvi perdonare eccovi un bel capitolo pieno di sangue e sadismo (*risata sadica*). Spero che non vi siate traumatizzati a vita e alla prossimaa!
BONUS:

(Come ha vissuto Dimmy la distruzione del proprio regno by Dordtchild: http://dordtchild.deviantart.com/art/World-Nothing-177597633
TRADUZIONE: "Ahhh...ah. E che cacchio, oddio. Mi sento come se fossi stato appena colpito da un Chomp!"
"Hugh...cosa-"
"Il mio Regno?! Dove sono finiti tutti?! Perchè è tutto vuoto? Che è successo?!"
"Hugh...un...germoglio flora?"
"Che ci fai qui? Come fa ad essere l'unica cosa rimasta?"
)
  
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