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Autore: DK in a Madow    15/01/2017    4 recensioni
Potrei essere ovunque. So solo che sono qui ed ora, i miei piedi questa notte sono ancora sulla terra. Potrebbe anche essere l’ultima, chi se ne frega.
Un nodo alla gola, l’urlo è solo nella mente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My way to you

 

 

 

 

 

 

 

Chiudo le braccia.
Un cerchio sghembo fatto di ossa, pelle e ghirigori.
Sono sfinito, letteralmente.
Potrei essere ovunque. So solo che sono qui ed ora, i miei piedi questa notte sono ancora sulla terra. Potrebbe anche essere l’ultima, chi se ne frega.
Da qualche parte sento ancora vibrare le corde, un ultimo accordo che spiega le ali nell’aria pregna di sudore e lacrime.
I miei palmi sono madidi, scivolano sulla camicia ormai bagnata. Sento ogni singola costola, i muscoli contrarsi. Sotto la mia mano destra avverto un tonfo. Forte, deciso, secco e al contempo liquido.
Chiudo gli occhi e avverto qualcosa incastrarsi tra le ciglia …
 
 
- Svegliati, svegliati cazzo!
 
 
Un nodo alla gola, l’urlo è solo nella mente.
 
 
La fronte è umida, fredda. Riverso sul pavimento coperto dai tappeti persiani, sembra solo una macchia nera. Il bianco anonimo del soffitto si riflette nel verde splendente dei suoi occhi. Sembra un insulto alla singolare bellezza di quello sguardo che ora sembra perso.
- Billie!
- N-non…
Sembra quasi che gli abbiano annodato la gola, il pomo d’Adamo esposto. Suda e trema, la cassa toracica è cosi allargata che sembra che il cuore gli stia per esplodere. E forse…
- Billie, che cazzo hai fatto?? – gli accarezzo la fronte, affondo le dita nei capelli. Cerco di tranquillizzare lui mentre a malapena riesco a tener ferme le mani.
Cerca di rispondere, ma ciò che ne esce è solo un fischio.
La mia mente è ormai un pallone pronto ad esplodere. È come avere un’ulcera nel cervello. Lo abbraccio, aspetto. So che finirà, è sempre stato così. L’euforia prima, la rabbia poi. Tutte le frustrazioni vengono a galla, la depressione che gli segna il viso e lo deforma. Potrebbe avere cinquant’anni o solo cinque in questo momento, ma sarebbe sempre a un passo dal vuoto. Billie non ha età ora, ma solo smania. A malapena riesco a tenerlo fermo tra le braccia.
- Scusa
È tutto ciò che riesce a pronunciare.
- Non è me che devi scusare – sussurro al suo orecchio – Io sarò qui, qualsiasi cosa accada. Sei tu il tuo nemico.
Contro la mia guancia sento qualcosa di umido. Io non ho più lacrime da versare, sono sfinito. Mi volto a guardarlo. Sono sue.
- Take me to the emergency.
 
 
… questa volta piango. La felicità ha strani modi per manifestarsi.
- We’re still breathing!
Lo urla dentro al microfono con tutto il fiato che riesce a contenere, e questa volta è vero.
Respira, accoglie il mondo dentro di se. Respira l’amore di quelle migliaia di facce che ci guardano da sotto il palco e quelle dagli spalti. L’amore di chi lo circonda e di chi, da lontano, gli indica la via come una stella polare.
Non è mai stato solo, mai lo sarà.
Non finché ci sarò io.
Gli bacio la guancia umida che sa di sale. È un buon sapore, sa di vita. Il bambino lasciato indietro, ora guarda l’orizzonte. Come soldati dopo una lunga guerra persa, torniamo per la prima volta a casa.
Questa è casa nostra.
Lo sento respirare di nuovo. Sorride.
 
- Grazie Mike.












L'angolo della pazza:
Buonasera! ^^
Dio mio, da quanto tempo non passavo da qui. Credo sia passato qualche annetto.
Sì, sono una vecchia recluta, care matricole.
Sì, sono tornata, vecchie bastarde! :'D
Non so quanto tutto ciò abbia senso. Ho accozzato tre canzoni (tra le mie preferite, obviously).
Non sono stata a nessuno dei quattro concerti, non fisicamente almeno. Ho immaginato questa scena in base alle foto, alle dirette e a tutto ciò che in questi giorni mi ha fatto vivere questi spettacoli.
I tre vecchi nani ci danno dentro alla grande e a dodici anni di distanza dalla prima volta in cui ascoltai Boulevard of Broken Dreams, non potevo fare a meno di dedicargli quattro righe.
Il pov di Mike è uno dei miei preferiti e penso si sia capito abbastanza in fretta che fosse lui.
Comunque, lasciatemi qualche parolina se volete e potete. Io ho fatto il mio meglio nonostante un po' di ruggine sulle dita.
Un abbraccio a tutti.
Franny
   
 
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