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Autore: Sethmentecontorta    15/01/2017    2 recensioni
|steampunk|pirati&sirene|mini-long di cinque capitoli|4418 parole totali|Storia partecipante al contest "Steampunk tendecies" indetto da Haykaleen sul forum di EFP|

William Nightshade è un pirata. Un corsaro per la precisione, ma non è ricco come gli altri capitani della sua specie. Ha una nave di nome Ella, una ciurma per cui darebbe la sua stessa vita, una ladra mezzafata dal perenne sorriso sornione come compagna di viaggio ed un numero spropositato di lettere bianche come latte della sua Regina, poco altro.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Seth's corner: Salve a tutti, miei cari lettori! Che ci conosciamo già o meno, è un piacere per me conoscervi. 
Finalmente riesco a pubblicare questa storia, ahah, e pensare che mi sembra di averla consegnata coooosì tanto tempo fa. Le vacanze sono state tremendamente piene, per me, e la prima settimana di scuola tremendamente estenuante. Dunque, per riuscire a finire di pubblicare questa storia entro la consegna dei risultati del contest, vi avviso che dovrei pubblicare un capitolo ogni giovedì ed ogni domenica, fino a domenica 29 dato che, come è scritto nella descrizione, i capitoli in tutto sono cinque.
L'immagine inserita come banner mi era stata assegnata come ambientazione per la storia, poi è stata modificata da me perché mi piaceva renderla un po' più in sintonia con l'atmosfera della storia. Nei prossimi capitoli metterò anche dei miei disegni dei vari personaggi che verrano poi man mano ad inserirvi, per ora conoscere soltanto i nostri due protagonisti.
Questo progetto nella mia testa è cresciuto ed è stato progammato per mesi, per cui oramai sono affezionata a lui e a tutti i personaggi, anche quelli nati più per caso. Quindi non posso che sperare che anche voi miei lettori apprezzerete, perché io ci tengo davvero tanto. Tengo ad ogni mia storia, ovviamente, ma quelle più sudate sono quelle che ti entrano più dentro. 
Penso di aver detto tutto, se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe piacere e mi rassicurerebbe, in caso di un commento positivo, in vista dei risultati. Ma ovviamente sono più che aperta alle critiche, che se non ci fossero si migliorerebbe cento volte più lentamente. 
Spero di rileggerci di nuovo in futuro, mio caro lettore!

 
I

l’anello del pirata

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Gli occhi del color delle foreste di William vagavano sulle scure onde marine, che si infrangevano sullo scafo della sua nave, la Ella, con fragore; le folte sopracciglia aggrottate, il pollice premuto contro le labbra sottili come lame. Sarebbe stato difficile dire se fosse preoccupato o semplicemente perso nei suoi pensieri. Le sue palpebre si abbassarono, mentre inalava il rassicurante odore del mare e si godeva la carezza del vento tra i suoi capelli scuri come ebano. Un rumore di passi che si fermavano al suo fianco lo portarono ad aprire gli occhi e a portarli sulla persona che, come lui, si era poggiata al parapetto.
– Non dovresti essere sempre così pensieroso, caro il mio capitano. A volte bisogna semplicemente prendere la vita per come ci si propone. – la ladra si sistemò una ciocca di capelli ramati, che era sfuggita alla presa delle due trecce che li tenevano lontani dalla sua fronte, unendosi dietro il capo.
– Tu pensi troppo poco, North. Hai idea di quanti porti ci abbiano bandito per colpa dei tuoi continui furti? – commentò lui, spostando lo sguardo sull’orizzonte. – Oltretutto, non sono il tuo capitano. Non mi è ancora del tutto chiaro perché tu sia sulla mia nave, ad essere sinceri.
Perché sei divertente. – la ragazza reclinò la testa, lasciandosi andare ad una lieve risata cristallina. – Sono qui da mesi, spero non vorrai cacciarmi proprio ora che arriva la parte più interessante. 
– Già, rischiare la vita per Lei, questo sì che è interessante, non è così?
Le iridi dorate di North si puntarono sul suo viso. – Sei preoccupato? 
– Temo ciò che ci aspetterà. Le Sue missioni sono state sempre più ardue, recentemente, sento come se ci stesse preparando a qualcosa di grosso. – la sua schiena si fece ancora più curva, tutta piegata per poggiare i gomiti sul legno ormai consunto del parapetto. 
– Eppure godi del Suo favore, molti ucciderebbero per conquistarselo, quando a te immagino basti guardarLa con quei tuoi begli occhioni e la tua faccia spaventosamente neutra, per farLa uscire di testa. Sai com’è, tutte le donne che hanno sempre ciò che desiderano sono attratte da ciò che non possono avere. 
– Sciocca, sai bene che non L’ho mai vista, come tutti del resto. 
– Ma Lei avrà certamente visto te.
William scosse il capo, divertito dal modo di fare eternamente scherzoso della giovane donna. Non importava cosa facesse, in quale situazione si trovasse, fosse anche pericolosa, lei aveva sempre una curva sorniona dipinta sulle labbra. Gli venne in mente che la prima volta che l’aveva incontrata era stato in una taverna. Per la precisione, lei era appesa per le gambe ad una delle travi del soffitto, e da lì lo guardava con quei suoi ridenti occhi da gatta, la bocca colorata di un rosso bronzeo tirata in un sorriso. Scoprì poi che aveva rubato un orologio da taschino finemente lavorato, in quell’occasione, ma passò ugualmente sopra alla cosa. Fatto sta che la trovò aggrappata alla polena della propria nave, poche ore dopo. Tentarono di cacciarla, ma continuava a tornare, per cui alla fine smisero di provarci ed accettarono la sua presenza quasi come fosse parte dell’equipaggio. Si lasciò andare ad un lieve sorriso, pensando a tutti i casini in cui North li aveva cacciati. 
– È esattamente questo ciò di cui parlo, scommetto che molte donne si strapperebbero i capelli a vicenda, pur di vedere quel sorriso. E scommetto anche che Lei ti manda in missioni pericolose per recuperare gioielli e, al tuo ritorno, poter fantasticare e fingere che siano tuoi regali. – disse, toccandogli una guancia con l’indice.
– Non è un mio anello, quello? – chiese lui in tutta risposta, accennando con la testa al monile che portava al pollice della stessa mano con cui l’aveva appena toccato. 
– Ti sbagli. – sorrise lei, accarezzando lo smeraldo incastonato in una montatura di bronzo, visibilmente troppo grande perché potesse portarlo a qualunque altro dito.
   
 
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