Anime & Manga > ES
Ricorda la storia  |      
Autore: Shaina    10/04/2005    6 recensioni
[ES]Nell'ultimo numero di ES (il 6°) c'è il funerale di Keisuke Akiba. ES 00, o Shuro, come lo chiama Sakaaki, è entrato nella famiglia Akiba sotto l'identità fittizia di Ryosuke Akiba. Ma non ha cattive intenzioni, e nel ruolo di nipote dell'anziana coppia, si può dire che faccia i suoi doveri... ma anche lui ha dei sentimenti... Quali sono i suoi pensieri, alla morte del vecchio Akiba?
Grazie a Jean Genie, per aver corretto la storia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’ultima sera

Grazie di tutto, Mine

Il cielo è sereno, chiazzato da nuvole bianche. Una giornata serena, come tutte le altre. Oggi c’è il funerale di Keisuke Akiba.

Mio nonno.

Mio nonno?

Ma che sto dicendo? Io non sono davvero suo nipote. Non sono Ryosuke Akiba. Mi sono infiltrato nella sua famiglia come un parassita. Loro… non sono nulla per me.

E ci portiamo dietro anche la tua fidanzata…

Be’, ma come… come fai a saperlo?

Come faccio…? Ma sei innamorato di lei, o no?

Dì un po’… ma sei capace di leggermi nei pensieri?

Ah ah… se avessi avuto questo potere la mia vita sarebbe stata più comoda… L’ho soltanto intuito. Tutto qui… E poi…

E poi?

Lei… è il mio tipo. Non dirlo alla nonna.

Ho riso con lui, in quel momento. Mi sentivo a casa. Come se stessi proteggendo una scappatella mentale di… del nonno.

Mi viene spontaneo chiamarlo così ormai.

E poi… quel colpo di tosse.

Fatale.

Sento le lacrime riempire i miei occhi all’improvviso e mi affretto a nasconderle.

Ci riesco perché ti amo.

Vuoi forse dire che è tutto merito dell’amore?

L’ho soltanto intuito…

Nonno…

Sento la tua mano che mi sfiora il braccio.

Sono crollato.

- Scusi… è ora di far partire la salma…

Mi asciugo le lacrime e rientro.

Quando torno da te, stai chiudendo il cellulare.

- Era la mamma di Yuri. La richiamerò più tardi.

Annuisco, affondando le mani nelle tasche dei pantaloni. – La nonna ha detto che posso tornare a casa, se voglio, visto che il funerale è finito.

Tu non rispondi. Per un attimo sembri aspettarti che io continui. Poi mi baci.

E io ti stringo forte. Di nuovo. Per la seconda volta sei la mia ancora, Mine*

Si è alzato il vento.

Percepisco il cielo rannuvolarsi sulla mia testa.

Poi una goccia d’acqua.

Piove a dirotto.

Istintivamente, alziamo lo sguardo al cielo. Solo un istante, e rientriamo.

Mi prendi per mano. - Dove vuoi andare?

Io stringo la tua mano con forza: - Dove vuoi tu.- Non importa. Davvero.

Mi guardi, preoccupata.

Non so se lo sai. Non so se lo hai capito. Ma mi lascio trascinare da te. Via da qui. Via da questo funerale.

Siamo saliti su un taxi. Siamo seduti dietro, uno accanto all’altra. Ho gettato la testa all’indietro, sul sedile.

E ho chiuso gli occhi.

Sento la macchina muoversi. E mi basta.

So che mi sei vicina. E mi basta.

Guardo distrattamente fuori dal finestrino. L’acqua scorre di continuo.

Un acquazzone.

Per questo il taxista ha rallentato. Non è il caso di provocare un incidente.

Basta dolore per oggi.

I neon accesi illuminano la stazione della metropolitana. Esco dall’auto in silenzio.

Tu paghi il conto, e mi raggiungi.

Il bigliettaio mi riserva un’occhiata strana. Si sta chiedendo che cos’abbia. Ma in fondo non sono affari suoi.

Siamo alle solite.

Odio il mio potere.

Non è bello vivere sapendo tutto di tutti.

L’ho soltanto intuito…

Vorrei saper intuire anch’io… Mi sento in difficoltà proprio perché tu sei la prima persona che non riesco a controllare.

Eppure…

A volte ho l’impressione di riuscirci.

Ho l’impressione di poter capire quello che tu pensi, Mine.

E ne sono felice.

Non voglio sentirmi un diverso.

Non voglio sentirmi più solo.

Sono solo una cavia, ma tu non mi hai mai trattato solo come tale.

Non sono un oggetto d’esperimento per te.

E non lo sono stato nemmeno per Keisuke.

O per la nonna.

Mi gira la testa. Strano. Di solito non risento della forte velocità.

Stiamo andando a casa tua.

Probabilmente non tornerò a casa, stanotte.

La nonna sa che sono con te. Non si preoccuperà.

Voglio restare con te, stanotte.

Perché mi sento tranquillo, nonostante tutto.

È per questo, che ho ancora più paura, adesso. Izak è diverso da me.

È mio fratello. Ma non ha pietà per nessuno. È un pericolo permanente, per te.

Ha ucciso Kimiko.

Ha ucciso l’agente Hotta.

E non credo proprio che si fermerà qui.

Yuri verrà colpita da lui, in qualche modo.

E anche tu.

Per ora ti sta lasciando in pace, perché sa che ti conosco.

Ma non rimanderà in eterno. Prima o poi ti affronterà personalmente.

Prima o poi ci affronterà personalmente.

Dovrà fronteggiarci insieme.

Siamo scesi dalla metropolitana, per salire nel tuo appartamento.

Non ho voglia di cenare. Non voglio mangiare niente.

Ti vedo armeggiare con la chiusura della tua collana di perle, senza riuscire ad aprirla. E mi offro di aiutarti.

Ti cedo il turno in bagno. E quando esci sei già pronta per la notte.

Quando esco, anch’io mi sono cambiato.

Hai preparato un po’ di tè. L’unica cosa che ti ho chiesto.

Mi sono sdraiato a letto per primo, e tu mi hai raggiunto poco dopo. Sei girata sul fianco, e mi dai le spalle. Mi avvicino, e tu lasci che faccia scivolare il braccio attorno alla tua vita.

Ti stringo a me, appoggiando il mento alla tua spalla. Voglio solo questo stasera.

Non c’è nulla da dire. Ci addormenteremo presto, lo so. Ma non importa.

Mi basta questo.

Grazie di tutto, Mine.



* Sto alludendo ad un episodio avvenuto nel quarto numero di ES. Dopo che Shuro si è sottoposto alla seduta, per collaborare con Mine e Sakaaki, ha una crisi, e alla fine, quando Mine riesce a fermarlo, la abbraccia. È in questo episodio, che per la prima volta, viene fuori tutta la sua sofferenza.

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > ES / Vai alla pagina dell'autore: Shaina