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Autore: Kessi    16/01/2017    1 recensioni
I pensieri di Jacob su Alice in Breaking Dawn, prima che abbia l'imprinting con Nessie.

Eppure quando ora si avvicina a te, silenziosa, non dici nulla e nemmeno ti allontani.
La guardi, la osservi venire nella tua direzione e stava camminando ma avresti potuto giurare che sembrava stesse danzando. Era così aggraziata.
Quando si siede vicino a te, sul divano in bianco pelle, chiude gli occhi.
Eppure sfuggiva dalla definizione di vampiro normale. Sembrava quasi umana.
Ti chiedi, per curiosità, come avrebbe potuto essere da umana, quanto già fosse bella.
Di che colore aveva gli occhi? Forse azzurri? Te la immagini, fragile e già aggraziata, nella sua umanità, con le gote rosse. Puoi persino sentire il suo respiro caldo.
“Sai, dovrei farmi pagare per sopportare la tua puzza”.
“La cosa è reciproca, cane” ti risponde lei, sempre ad occhi chiusi, ma senza cattiveria.
Abbozzi un sorriso. Te la stavi spassando.
“Dovresti essermi grata. Sono la tua aspirina”.
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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Your Aspirin
 
 



Nella casa dei succhiasangue era tutto tranquillo, ovviamente.
L’unica irrequieta sembrava essere Alice.
Ridacchi tra te e te quando ricordi il motivo per cui era così: aveva mal di testa.
Un vampiro che aveva mal di testa era una cosa che non si vedeva tutti i giorni ma lei stessa aveva detto che non era un vampiro normale.
Già.
Quella vampira alta poco meno di 1.60 era una veggente.
Pff! Puah!
Eppure nonostante l’odio sconfinato che avevi per i vampiri, non potevi odiare quella strana succhiasangue.
Quando si era seduta vicino a te o quando ogni volta ti gravitava attorno “perché era come avere gli occhi chiusi accanto a me” non avevi potuto che limitarti a sopportare la puzza e sorridere in te perché era stramba, folle e dannatamente carina.
Certo, il fatto che i vampiri fossero tutti bellissimi non era una novità.
Dovevano essere attraenti per le loro prede ma Alice era di una bellezza sconvolgente, persino per un vampiro.
Era una bellezza più semplice della bionda psicopatica.
Alice era una bellezza devastante, quasi insopportabile.
Sapevi bene che i vampiri belli così erano già belli da umani e la trasformazione accentuava ancora di più questa caratteristica ma non ti eri mai soffermato a osservare una sanguisuga così da vicino.
I capelli neri corvini scompigliati le incorniciavano il viso con lineamenti delicati, esageratamente delicati, quasi da folletto. Aveva persino il naso un po’ all’insù. Era adorabile.
Stare troppo a contatto con i succhiasangue mi fa uscire di testa! Diamine, ho appena definito un vampiro adorabile! Jake, dovresti frequentare più gente della tua specie!
Eppure quando ora Alice si avvicina a te, silenziosa, non dici nulla e nemmeno ti allontani.
La guardi, la osservi venire nella tua direzione e stava camminando ma avresti potuto giurare che sembrava stesse danzando. Era così aggraziata.
Quando si siede vicino a te, sul divano in bianco pelle, chiude gli occhi.
Ridicolo! Come se i vampiri avessero bisogno di chiudere gli occhi
Eppure Alice sfuggiva dalla definizione di vampiro normale. Sembrava quasi umana.
Ti chiedi, per curiosità, come avrebbe potuto essere da umana, quanto già fosse bella.
Di che colore aveva gli occhi? Forse azzurri? Te la immagini, fragile e già aggraziata, nella sua umanità, con le gote rosse. Puoi persino sentire il suo respiro caldo.
“Sai, dovrei farmi pagare per sopportare la tua puzza”.
“La cosa è reciproca, cane” ti risponde lei, sempre ad occhi chiusi, ma senza cattiveria.
Abbozzi un sorriso. Te la stavi spassando.
“Dovresti essermi grata. Sono la tua aspirina”.
Lei strabuzza gli occhi e scuote la testa. In quel momento avresti voluto avere la capacità di Edward di leggere nel pensiero per sapere a cosa stesse pensando.
Alice non aggiunge nient’altro e rimane semplicemente accanto a te, ferma immobile.
Sbuffi, battendo un piede a terra mentre tra te e te fischiettavi.
Guardi un’altra volta nella direzione della vampira accanto a te, notando che s’era mossa di un millimetro. Indossava una maglietta color prugna e dei jeans aderenti. Solo allora fai caso a quanto fosse ben proporzionata. Nonostante fosse di bassa statura, aveva tutte le forme al punto giusto. I jeans la fasciavano perfettamente e la maglietta …
Deglutisci. Avresti voluto e dovuto smettere di fare certi pensieri su di lei.
È un tuo nemico naturale!
Digrigni i denti e ti alzi di scatto.
“Te ne vai di già?” sussurra con voce dolente, come se le avessero appena dato una brutta notizia.
Fai spallucce “Cose da lupi” sbotti “Devo andarmene”.
“Tornerai?”.
Alzi gli occhi al cielo. Sapevi che te l’aveva chiesto solamente perché tu le alleviavi i mal di testa e che lei stava e amava la sanguisuga bionda che aveva l’aria di chi soffre sempre ma ti ha fatto dannatamente piacere. Ti ritrovi improvvisamente ad invidiare il suo compagno che poteva starle accanto senza sembrare fuori posto, che poteva stringerla tra le sue braccia…
Basta! Sto invidiando un vampiro! Puah.
Non rispondi alla domanda di Alice e ti avvii fuori da quella maledetta casa a grandi falcate.
Edward era davanti all’ingresso con un’espressione a metà tra l’infastidito ed il divertito.
“Che c’è?” chiedi scontroso.
“Sei fortunato che Jasper sia a caccia.” Ti dice solamente e capisci immediatamente che ha ascoltato i tuoi pensieri. Non sai se essere più incazzato o imbarazzato.
“Fatti gli affari tuoi” borbotti.
“Almeno per una volta il fulcro dei tuoi pensieri non è mia moglie” ridacchia, quasi divertito.
Da quando Bella stava meglio sembrava essergli tornato il buonumore “Ma la cosa mi irrita abbastanza uguale. È pur sempre mia sorella”.
Fai di nuovo spallucce “Non sono cose che mi riguardano”, poi lo superi e monti sulla tua moto.
Ti eri dimenticato quanto Edward e Alice fossero legati. Lei era la sua sorella preferita. Non che ci fosse questa gran scelta comunque. La bionda psicopatica era esclusa a priori.
Acceleri a tutto gas per fuggire da quei pensieri.
I Cullen ti stavano intossicando.
Vampiri, puah!
Volevi fuggire da tutto quello, da quell’attrazione inspiegabile.
No, ovviamente non era l’imprinting.
Eppure ti piaceva Alice. Anche troppo in verità.
Perché anche se non lo ammetterai mai, Alice ti attraeva. Troppo.

 

Note Autrice: Piccola fic su Alice e Jacob.
Perchè non ho potuto fare a meno di pensare che da quello starsi vicino, non sia nato qualcosa.
Questi sono i pensieri di Jacob che nascono dopo un pò che Alice continua a ronzargli attorno ed ovviamente non può non notare la sua bellezza.
Ovviamente, non si parla di amore, nè tantomeno di imprinting.
Semplicemente di una probabile attrazione che Jake può provare verso Alice e allo stesso tempo odia avere queste reazioni, è combattuto perchè lei è un vampiro.
Scritta senza pretese.
Spero lascerete una recensione.
xx

 
  
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