Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: littleheda    16/01/2017    0 recensioni
Stati Uniti d'America, 2139.
Sono passati oltre 100 anni dalla rivoluzione che sconvolse gli Stati Uniti, le 6 città che rimasero in piedi formarono 5 stazioni, più la capitale.
Ogni 5 anni, dieci ragazzi delle 5 stazioni americane che formavano gli Stati Uniti venivano scelti per la Selezione, una missione in cui venivano mandati su un'isola sperduta per mettere in atto le proprie capacità.
Quel posto molto pericoloso, ha molti segreti nascosti che a lungo andare i ragazzi scopriranno. Sarò dura vivere, dovranno costruirsi una casa e lotteranno per la sopravvivenza fin da subito, ma sono sicuri di una cosa:
non sono soli.
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chris e Darry si trovavano nella sala d'attesa del campo. Il ragazzo accanto a Chris non faceva altro che cambiare posizione anche stando seduto, accavallando prima una gamba e tre secondi dopo l'altra mentre si mangiava le unghie dal nervosismo.
 
"Ma tu non hai paura di quello che ci succederà? Non pensi alle nostre famiglie? Io non voglio partire" chiese di colpo il ragazzino rompendo il silenzio.
"Non ho paura" rispose il ragazzo "e poi non ho una famiglia" continuò con la tristezza che gli passava nei suoi occhi castani.
"Come no? E chi era quella ragazzina che urlava mentre ti portavano via?" chiese curioso il ragazzino con gli occhi scuri intensi mentre cercava lo sguardo del ragazzo accanto.
"I miei genitori sono morti. E quella 'ragazzina' è mia sorella. Non me ne frega niente di partire, temo solo per lei" rispose Chris evidenziando la parola 'ragazzina' con le dita.
"Ah mi dispiace, non lo sapevo" mormorò Darry imbarazzato "Cosa pensi di fare con lei?"
Chris non fece in tempo a rispondere che la porta alla loro destra si aprì e una donna di mezz'età sbucò fuori.
"Towell, vieni con me. C'è la tua famiglia" annunciò la donna mentre aspettava che il ragazzino si alzasse.
Darry si alzò dalla sedia ed entrò. Finalmente pace, pensò. Non voleva rispondere all'ultima domanda di quel ragazzino strano. Non perchè non gli andasse, ma perchè non aveva una risposta.

Non conosceva un modo per non lasciare Alexa da sola. Se lui si fosse imbarcato per l'isola non sarebbe mai più tornato indietro. Tutti i suoi momenti, la stazione e i suoi amici sarebbero diventati solo ricordi. Non avrebbe mai rischiato la vita per quel paese.
 
Un'altra donna, sicuramente più giovane, aprì la porta della stanza davanti a lui.
"Sei Chris Walters?" chiese la signora mentre leggeva su un foglio. Il ragazzo annuì.
"Vieni, hai una visita" lo invitò ad entrare. Pensò fosse Alexa, ma non era pronto a prendere una decisione.

 
Quando vide il suo amico Johnathan rimase un po' stupito, ma anche sollevato.
"Ehi" esclamò il biondo cercando di abbracciare l'amico "mi dispiace tantissimo. So che domani partirai ma volevo prima salutarti. O probabilmente dirti addio" la sua espressione in faccia era strana, un misto tra malinconia e tristezza.
"Probabilmente lo è" non riusciva a guardare il suo amico negli occhi "Johnathan, questa storia mi puzza. C'è qualcosa di strano che il consiglio non vuole dirci. Non possono aver spedito tutti questi ragazzini a morire. Non è possibile che siano ancora vivi su un'isola deserta in mezzo all'oceano. Non si può sopravvivere così" finì la frase e il biondo annuì.
"Nelle prime Selezioni, i partecipanti dopo un tot di tempo furono rispediti a casa, sempre se ancora vivi. Ma poi qualche coglione ha cambiato le regole. Perchè farlo? Nascondono qualcosa di strano, e io cercherò di scoprirlo per voi. E' crudele compiere questi atti" concluse guardando l'orologio appeso al muro. Johnathan era sempre stato un impiccione, pensava Chris, ma era di buona parola. Il ragazzo non ricordava mai una volta in cui non si fosse scordato di una promessa. Aveva molta fede.
"Grazie, sei un vero amico" i due si abbracciarono, ma Chris non aveva finito di parlare "Johnathan, prenditi cura di Alexa, fino alla fine. Mi fido di te, lo sai" il ragazzo pensava alle grida di sua sorella mentre lo guardie lo trascinavano alla scalinata.
"Certo, non preoccuparti. La tratterò come la mia dolce sorellina" i due risero per un istante, fino a quando la donna di prima interpellò Johnathan, che fu costretto a lasciare la sala.
"Spero di rincontrarti. Buona fortuna amico" il tempo di un ultimo abbraccio, e Chris si ritrovò da solo, con la mente confusa.

 
Non era pronto ad affrontare nuovi pericoli, non era pronto a lasciare tutto per ricominciare.
Ricominciare senza sua sorella.


 
-------
"Mi sono allenata abbastanza" confessò Jennifer sotto lo sguardo del direttore del campo.
"Scott, deve allenarsi ancora un'altra ora per l'allenamento extra. Forza" replicò Jackovinch ed uscì dalla palestra D7.
"Sei stanca Scott?" la voce di Gwen la fece balzare, mentre la mora rise a quel movimento.
"No, a dire il vero non ho proprio voglia di spaccare altre tavolette" un sorriso ironico si mostrò sul suo bel viso, e Gwen distolse lo sguardo concentrandosi sulla sua freccia.
"Ho sempre pensato che fossi una persona simpatica. Ti ammiravo per come eri, ma dopo quello che hai fatto non ho avuto più voglia di vederti" disse decisa, mentre teneva gli occhi fissi sul bersaglio.
"Lo so, e mi dispiace tantissimo, Gwen. Sai che non avrei mai voluto che mio padre lo scoprisse. Non avevo idea che fosse a casa quel pomeriggio" era molto dispiaciuta, ma gli occhi di Gwen le fecero capire che lei non l'avrebbe mai perdonata.
"Hai incarcerato mio padre, e ora non potrò mai più vederlo" Jennifer vide i suoi occhi lucidi "solo per colpa tua. Mi ero fidata di te, e hai tradito la mia fiducia" non voleva piangere davanti a Jennifer, non poteva. Lei era forte e dura come una roccia.
"Gwen, provo ancora rimorso per tutto, va bene?"
"Non voglio discuterne ancora. Domani dobbiamo partire e sarà un lungo viaggio. Questo è un argomento chiuso" concluse infine la mora dai profondi occhi verdi, e prese un'altra freccia dalla custodia.
 
Jennifer ammirò la sua forza ad andare avanti, e ammirava anche quanto fosse diventata forte con il suo allenamento. Avrebbe tanto voluto fare pace, ma non se lo poteva ancora permettere. Erano passati due anni, il tempo guarisce le ferite, ma qui la ferita era ancora aperta.


​ciao a tutti, spero che il capitolo vi sia piaciuto, è un po' corto ma ne farò di migliori :) saluti!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: littleheda