Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: saffyj    16/01/2017    12 recensioni
Bella ha una vita perfetta, non le manca nulla... fino a quando non tiene in braccio la figlia della sua miglior amica e capisce che invece una cosa nella vita le manca: un bambino!
Non cerca l'amore, l'uomo giusto o cose del genere... vuole solo un bambino!
Ma come può fare? L'inseminazione artificiale? Adottarlo? Nooo... troppo facile...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciaooo!! Forse mi sto incasinando tra l'aggiornare questa storia e "Cotta".... o sarà solo la febbre... non lo so, spero solo di non aver fatto pasticci con la risposta alle recensioni e agli aggiornamenti! ahahhahahah
Vi lascio al prossimo capitolo e...
GRAZIE A TUTTE PER QUESTA STORIA!!
SONO ANNI CHE SCRIVO SU EFP E NON AVREI MAI IMMAGINATO CHE QUESTA SAREBBE STATA LA STORIA PIU' SEGUITA!
HA SUPERATO, NEI TRE ELENCHI, PERSINO "DALLE STELLE ALLE STALLE" ED ERAVATE GIA' TANTISSIME!!! QUINDI GRAZIEEEEEE!!!! VI VOGLIO BENE E DA ORA IN POI SCRIVERO' SOLO PIU' SOTTO L'EFFETTO DEL CIOCCOLATO!!! AHAHAHAHA!

Image and video hosting by TinyPic
 

PARTE TERZA

 
Che serata strana!! Iniziata con i peggiori dei presupposti e finita divinamente!
Non pensate subito male! Non sono finita a letto con Edward… non ci riuscirei dopo quello che gli ho fatto! Perché lo devo ammettere, il preservativo bucato e il teatrino per rubargli il seme è stato veramente un gesto poco carino, per non dire terribile… anche se l’idea di avere una figlia con i suoi occhi e le sue mani non mi sarebbe dispiaciuta affatto!
Quando il test ha dato il responso negativo, mi sono sentita persa. Ho visto sgretolarsi davanti a me l’immagine di Angela. I suoi occhi che mi guardavano sorridenti, le fossette sulle guance, le sue manine allungate per abbracciarmi… è stato un momento bruttissimo ed ho pianto tutte le lacrime, ma sono abituata alla porte in faccia e nessuna mi ha mai spezzato le gambe. Ho superato momenti più difficili, insuperabili, incontrovertibili … e supererò anche questo.
Ho passato la nottata a farmi coccolare da Alice, con un’enorme vaschetta di gelato di fronte mentre guardavamo l’intera saga de “Il signore degli anelli”… Legolas mi ha fatto dimenticare per un istante il mio sogno infranto… anche se nella notte il viso di Angela ha continuato a chiamarmi e chiedermi di abbracciarla.
Ho chiuso in un cassetto il mio dolore, dopo anni di allenamento non mi è stato difficile, e ho mascherato il tutto con un bel sorriso e ripetendo come un mantra: Sono giovane… prima o poi qualche preservativo bucato mi darà Angela!
Alice non ha creduto molto alla mia scenetta, ma non importa, adesso non posso intralciare il suo momento. Il destino ha voluto che trovasse la sua anima gemella, e mi auguro vivamente che lo sia veramente! Ed io ho già mandato a rotoli la sua prima cena romantica!
Non conosco Jasper, l’ho visto solo la sera della festa di Cullen, ma mi sembra un bravo ragazzo ed estremamente innamorato della mia pazza amica… sentimento ampiamente ricambiato.
Sapevo che per lei era una serata importante e volevo nasconderle il fatto che avevo appena acquistato il test, ma Alice è un tornado ed ha il radar per certe cose. Ha capito che lo avevo comprato ed ha voluto che lo facessi… “Così stasera non festeggerò solo la prima sera romantica con Jasper, ma anche l’arrivo del mio nipotino!” aveva detto… peccato che il test si sia fermato ad una sola lineetta.
E’ brutto ammetterlo, ma me lo merito! Ho usato un uomo per i miei fini. Come potevo sperare che un gesto così meschino portasse qualcosa di buono come la mia splendida Angela?
Sono giovane… arriverà… come ricompensa a qualche buona azione… e poi non dimentichiamo che le opzioni sono molte. Potrei adottare una bambina, fare l’inseminazione artificiale, o ritrovarmi incinta dopo una notte di sesso sfrenato… non devo abbattermi…. Giusto? 
Per quanto riguarda Edward devo ammettere che è stato una piacevole sorpresa. Inizialmente, quando l’ho visto al ristorante, mi sono sentita morire quando, per pochi istanti, si è trasformato nella mia Angela. E’ stato tremendo, non ho retto, e sono scappata come una ragazzina da quel luogo che mi toglieva il respiro, ma il vedere Alice accusare ingiustamente Jasper e le parole di Edward “Tutto ciò che è successo era consenziente” mi hanno fatto tornare la donna matura che sono. Ho convinto Alice a non rovinarsi la sua prima uscita con Jasper per me e i miei capricci ed ho terminato la serata in compagnia di Leggenda.
Edward ha le mie stesse ambizioni, le mie stesse idee riguardo l’amore e le priorità della vita. E’ un uomo colto, molto intelligente e pieno di sorprese. E’ ironico, simpatico e mooolto vanitoso, ma non lo giudico, perché può permetterselo… come ha detto lui!
Sa anche essere un gentiluomo! Infatti mi ha accompagnata a casa e siamo rimasti a chiacchierare fino all’alba. Fa un lavoro simile al mio e, come me, adora il jazz, gli piace viaggiare e il suo sport preferito è il sesso… non ci siamo accorti del tempo che passava presi dal raccontare la nostra vita così simile. Lui ha ancora la famiglia ed ho apprezzato il suo sguardo senza compassione quando gli ho detto di mia madre. Per quanto riguarda mio padre… gli ho solo detto che non ho idea di dove sia!
Ricapitolando: Leggenda Cullen è una sorpresa continua e non penso abbia difetti… forse l’essere molto sicuro di sé e della sua bellezza… ma con il lavoro che fa non potrebbe essere differente… nel nostro campo devi essere sicuro al cento per cento delle tue capacità o ti schiacciano come un moscherino, ed il suo carisma insieme alla sua sicurezza nel successo sono state sicuramente le armi vincenti per arrivare alla vetta… proprio come me!
Quando stavo scendendo dalla macchina mi ha invitata a pranzo, ma ho dovuto rifiutare. Non sono sicura di voler instaurare un rapporto di amicizia con lui. Lo so, lo so, ho appena detto che abbiamo passato una serata fantastica e forse mi sono dilungata troppo a descrivere le sue qualità… ma non dimentichiamo che ho provato a fregargli il DNA!
Non sono brava a mentire a lungo termine. Dire una piccola bugia per nascondere una delusione o convincere un cliente a firmare un contratto… su quello sono bravissima… ma con gli amici non sono proprio in grado di mentire. Quelle poche volte che ho dovuto farlo sono finita a letto con l’emicrania e un senso di colpa che non auguro a nessuno!
Quindi non posso continuare a frequentare Cullen sapendo che gli sto nascondendo il vero motivo del nostro primo incontro e, dato che è il miglior amico di Jasper, l’amore della vita di Alice, non credo sia furbo fargli sapere la verità!
Sei riuscita a liberarti per pranzo? Ho trovato un chiosco che fa dei panini niente male! E.
Il messaggio di Edward mi risveglia dai viaggi mentali e mette alla prova la mia sincerità.
Non ho voglia di uscire. A causa di un uomo sono andata a dormire tardi… e il letto mi ha arpionata a sé. Sarà per la prossima! B.
Visto che sono brava? Non ho mentito… ma non posso dirgli la verità su quella sera.
Non dire letto… altrimenti stuzzichi un altro appetito! E.
E tu sazialo! Non va bene rimanere affamati! Io torno a dormire, che domani mi aspetta una giornata piena!!! Buona scopata… volevo dire… Buona giornata! B.
Sto per appoggiare il cellulare sul comodino e ritornare sotto le coperte, quando inizia a squillare.
“Non dire balle Swan! E’ mezzogiorno… non si dorme a mezzogiorno, si mangia!” esclama senza nemmeno salutare.
“Non quando hai più sonno che fame”
“Vieni a mangiare… poi se vuoi ti faccio compagnia a dormire… sai, anch’io ho fatto tardi ieri sera” propone con la voce sexy.
“Tesoro! Non penso che due ninfomani come me e te in un letto riuscirebbero a dormire… o stai insinuando che la mia compagnia è soporifera?” gli chiedo fingendomi offesa.
“La tua compagnia non è soporifera… e credo di avertelo dimostrato quella famosa sera”
“Non voglio parlare di quella sera!” rispondo forse un po’ troppo seccamente facendolo rimanere in silenzio. Prendo un profondo respiro e cerco di rimediare. Lui non sa cosa significa per me quella sera, e sono in debito con lui quindi è giusto che non lo offenda “Senti. E’ stata una serata fantastica e se vuoi che ti dica che sei stato l’amante migliore che ho avuto nella mia vita… ok, lo ammetto… come mi hai fatto godere tu non c’è mai riuscito nessuno!” sorrido nel sentirlo respirare affannosamente “Ma non rivanghiamo il passato e dato che la nostra unica volta fa parte di quello… non parliamone più, ok?” gli chiedo addolcendo la voce.
“Perché dovrebbe essere la nostra unica volta?”
“Perché non concediamo mai il bis?” gli ricordo uno delle regole che ci accomunano “E perché non sono egoista… ci sono troppe donne al mondo da soddisfare per pretendere un bis da Leggenda!”
“Se non fosse contro i miei principi ti chiederei di sposarmi!”
Scoppio a ridere e lui con me.
“Vai a mangiare, che il letto mi chiama! Buon appetito!”
“Buon riposo!” e riaggancia lasciandomi finalmente tornare a dormire.
***  
La mia vita va avanti come sempre. Al lavoro continuo a stendere la concorrenza, le serate sono all’insegna del divertimento con i miei amici, ai quali si sono aggiunti Jasper e Edward, e i giorni liberi li passo alla casa famiglia.
Continuo a provare quel senso di vuoto per la mancanza di una bambina nella mia vita, e cerco di tenerlo buono utilizzando tutto il tempo disponibile a fare volontariato.
Sto risolvendo parzialmente i miei problemi con l’universo maschile grazie a Edward. Lo so, può sembrare l’ultimo esemplare adatto allo scopo, ma proprio perché non ho aspettative su di lui, so che non potrà mai deludermi!
E’ un ottimo compagno di serate e da quando c’è lui il divertimento è salito alle stelle.
Mi diverto un sacco a fare i teatrini per allontanare qualche racchia che lui non vuole, o qualche ubriaco che non capisce che non lo voglio. Siamo l’uno la spalla dell’altro e ci consigliamo senza vergogna i posti dove appartarci con la nostra conquista della serata. Ok, le mie non sono numerose come le sue… nell’ultimo mese ho solo fatto tre conquiste finite a letto, anche se non disdegno il sesso, mi piace anche essere corteggiata, uscire a cena, andare al cinema senza per forza finire a letto, ma la media è alzata dalle conquiste plurime di Edward a serata!
Il sesso occasionale non è solo un ottimo esercizio per il corpo e un toccasana per il nostro ego, è anche un momento di pura follia e ultimamente entrambi stiamo incontrando partner fuori di testa!
Lui ha trovato una tipa che voleva essere legata e frustata… alla 50 sfumature… e voleva farlo anche a lui! Poverino! Era sconvolto quando è arrivato a casa mia!
Io invece ho trovato un uomo che mi ha chiesto in sposa! Che ridere! Si è inginocchiato, ancora nudo come mamma lo ha fatto, e mi ha chiesto di sposarlo, di fuggire con lui a Las Vegas e andare a vivere con lui nel Wisconsin! Era veramente un ragazzo bellissimo. Con degli occhi azzurri così belli da ipnotizzarmi. Una mandibola squadrata tutta da mordere e un fisico che nemmeno un modello ha. Per non parlare dei denti, così dritti, perfetti… e le mani? Un po’ tozze, forse non può fare il pianista, ma sicuramente sa usarle benissimo…
“Per un momento ho pensato di chiedergli di donarmi il suo seme…” scoppio a ridere mentre racconto la scenetta a Edward e lui sputa la tisana che sta bevendo “Ma ti immagini la mia bambina con quegli occhi così azzurri?” continuo rivedendo vivida l’immagine di Angela con gli occhi di Marc, il ragazzo che voleva sposarmi.
“Gli occhi azzurri sono freddi!” risponde Edward facendo una smorfia.
“Beh! Forse il colore di quelli di Angela sono un mix perfetto tra il mio verde e il suo azzurro… sai che bella che sarebbe? E poi gli hai visto il naso? Così dritto ed all’inglese… per non parlare dei denti… mmmm… quei denti… sicuramente non dovrei spendere capitali dal dentista per migliorarle la dentatura…” continuo a sognare a occhi chiusi immaginandomi Angela che mi sorride come Marc.
“Angela?” mi chiede Edward spezzando la fantasia.
“Mia figlia! Angela” gli rispondo ovvia.
“Hai già scelto un nome?”
“Certo! Mi manca solo la materia prima! Ho già tutto! Il nome, l’idea di come sarà, la lista delle scuole che frequenterà… tutto!” rispondo sorridendo e cercando nella rubrica del cellulare il numero di Marc.
“Cosa stai facendo?”
“Cerco il numero del ragazzo… se era disposto a sposarmi, credo che sarà disposto a donarmi il suo seme!”
“Ma sei impazzita?” sbotta togliendomi il cellulare dalle mani.
“Perché?” gli chiedo confusa.
“Perché la nostra prima regola è: non concedere il bis”
“Ma il suo DNA è perfetto!” piagnucolo cercando di riprendermi il cellulare, ma Edward lo tiene oltre la sua testa ed anche saltando non ci arrivo.
“Ed il mio non lo è?” mi chiede con un sorriso che non gli arriva agli occhi. Perfetto! Come rovinare un’ottima giornata di sole e ricordarmi il perché non dovevo accettare l’amicizia di Edward.
“Ridammi il telefono” gli ordino facendogli capire che non ho più voglia di giocare. Lui me lo restituisce guardandomi serio. “Credo proprio che sia meglio che io vada a casa.” E me ne vado senza nemmeno salutarlo.
“Ehi, aspetta!” prova a chiamarmi, ma io aumento il passo. Odio avere le gambe più corte delle sue, perché in due falcate mi raggiunge “Ehi!” mi richiama fermandomi per un braccio e facendomi voltare. “Si può sapere cosa è successo?” mi chiede prendendomi il viso tra le mani.
“E’ successo che non dovevo esserti amica!” rispondo sincera.
“Stavo scherzando! Se vuoi chiama quel ragazzo dal sorriso da spot per dentifrici! Mica sono geloso! Volevo solo ricordarti la nostra regola!” mi accarezza con entrambi i pollici le guance e mi alza il viso “Una regola che è ferrea quando si parla di me e te… credevo che non ci fossero eccezioni” i nostri occhi si allacciano e le nostre labbra si attraggono come due calamite. Non sento più nessun suono se non il suo respiro e chiudo gli occhi per spezzare qualunque cosa stia succedendo. “Mi conosci e sai quanto il mio ego sia ferito dal tuo rifiuto al bis” ammette soffiandomi sulle labbra e continuando a massaggiarmi la base del collo mentre con i pollici disegna cerchi immaginari sulle guance.
“Non posso concederti il bis perché… perché sono una persona di merda che non merita un tuo bis…”
“Ma cosa stai dicendo? Sei una donna splendida. Piena di risorse, con un cervellino così fino da confermarmi che le donne hanno anche un cervello oltre che un buco tra le gambe” scherza ed io lo schiaffeggio allontanandolo “Dai!” esclama ridendo mentre si para dai miei schiaffi “Lo sai che scherzo!” ma poi ritorna serio e mi ferma le mani “Veramente Bella, perché non mi hai mai concesso il bis?”
“Perché non posso… e perché ho sbagliato ad avvicinarti… a fare sesso con te… diventare tua amica… ho sbagliato tutto con te… e forse è meglio che tu ritorni alla tua vita ed io alla mia…” mi guarda negli occhi per capire se sto scherzando e poi esclama: “Wow!” si passa la mano tra i capelli e si guarda intorno come per cercare le parole “Sembra che tu mi stia mollando”
“Non siamo mai stati insieme” gli ricordo.
“Lo so! E quindi non capisco il tuo discorso! E’ il discorso di una ragazza che molla il fidanzato! Ma io non sono il tuo ragazzo… sono solo un amico e un amico non si molla… a un amico non si dice che deve tornare alla sua vita…”
“Svegliati Edward! Noi non siamo amici! Non siamo amanti! Non siamo fidanzati! Siamo solo due coglioni con la stessa voglia di scopare e le stesse priorità nella vita!” gli spiego con foga “E’ raro trovare persone come me e te che preferiscono il lavoro e gli amici all’amore eterno… ero felice di aver trovato una persona come me, che non cerca di farmi cambiare idea sull’amore, ma che mi aiuta a superare le difficoltà del lavoro, che mi indica un’opzione alla quale non avevo pensato… una persona che tiene al proprio aspetto fisico quanto me, senza nascondere dietro una finta umiltà il fatto che si piace quando guarda allo specchio… una persona che torna a casa la sera e ammira il proprio appartamento fiero di come lo ha arredato… ma non possiamo essere amici perché tra amici non si deve mentire!”
“Io non ti ho mai mentito!” si difende guardandomi come se avessi tre teste.
“Nemmeno io!” sbotto ormai in preda ad una crisi isterica. “Ma non voglio esserti amica! Non voglio vederti mai più! Voglio che sparisci dalla mia vita che prima di conoscerti era perfetta! PERFETTA!”
Ma lui non capisce e con uno scatto mi prende tra le sue braccia e mi bacia con passione, tenendomi ferma la testa con il palmo della mano e stringendomi il braccio intorno alla vita. Le nostre lingue lottano e danzano in un ballo misto tra rabbia e desiderio. Non c’è amore o dolcezza, ma la voglia di sfogarsi, si assaggiarsi… e le immagini di quella sera tornano vivide insieme a quella di Angela/Edward distrutta da una linea rosa. Lo spintono con tutta la forza che posseggo e lo colpisco in pieno viso prima di scappare via da lui.
 
***
Ovviamente Edward non è uno che demorde facilmente e la mia uscita di scena con tanto di schiaffo e pianto mentre correvo verso casa non è stato il modo migliore per fargli capire che non lo voglio più nella mia vita!
So perfettamente quanto quella sberla abbia ferito il suo ego… e mi dispiace sinceramente. Sono stata tentata di scrivergli le mie scuse, ma dopo i messaggi che mi ha mandato se le può scordare!
Dopo aver sfondato il mio campanello a forza di suonare ed essere entrato in casa obbligando Alice a farlo entrare quando è tornata, e dopo aver quasi buttato giù la porta della mia camera a suon di colpi urlando di aprirgli e di smettere di fare la bambina… ha iniziato a mandarmi messaggi… non so se era ubriaco o se li ha scritti da lucido, ma non importa… quei messaggi mi hanno fatto capire che è meglio allontanarlo dalla mia vita e smettere questo giochino di amicizia tra uomo e donna… soprattutto tra due persone come noi… aveva ragione Jake: siamo troppo simili e troppo pericolosi l’uno per l’altra!
Volete sapere i messaggi? Così, giusto per convincermi ancora di più che ho fatto la scelta giusta a ferirlo nell’unico punto in cui soffre… cioè il suo ego?
Smettila di fare la bambina! Vuoi il seme di quel fighetto? Vai, scopatelo! Sai che cazzo me ne frega!!
Sorvolo il fatto che mi hai deturpato la faccia con il tuo schiaffo a tradimento, ma non sorvolo il fatto che ti stai comportando da bambina! Che cazzo ti è preso? Fai l’adulta e rispondi!
Allegata ad una foto del suo obelisco, come lo chiama lui, mentre affonda in una passera completamente rasata. Dato che tu non vuoi seguire la regola, anche io concedo il bis! E.
Questi sono solo alcuni esempi! Adesso capite perché non gli chiederò mai scusa per lo schiaffo? Meglio chiudere questa parentesi e tornare alla mia vita perfetta lontano dal genere maschile che non sia gay o sposato!
***
Finalmente, dopo giorni, Edward ha voltato pagina! Non mi ha più scritto, non è più venuto a cercarmi a casa e non ha più chiesto mie notizie a Alice. Sono di nuovo libera di uscire! Di tornare al lavoro e alla casa famiglia… quanto mi sono mancati quei bambini!
Lo ammetto, ho preso ferie! Dopo anni di lavoro senza pausa, ho sfruttato gli arretrati per svanire un po’ ed evitare Edward. Per paura? Forse! Avete idea di cosa significhi schiacciare l’ego di un vanitoso con un rifiuto? E’ pericoloso! Ed io non ho voglia di rovinare ulteriormente la mia vita perfetta!
Quando arrivo alla casa famiglia i bambini mi salutano calorosamente, mi abbracciano, mi baciano e mi raccontano i loro progressi ed io… piango come una fontana sentendo il vuoto crescere in me…
Esco di malavoglia da quel luogo magico pieno di vita e rimango di sale nel vedere Edward appoggiato alla mia macchina. Ha le braccia conserte, il cappellino che gli copre mezzo viso ed il piede appoggiato alla portiera della mia macchina.
Senza salutarlo e facendo il minimo rumore mi avvicino al lato guidatore.
“Vuoi così tanto una bambina che hai deciso di adottarla?” mi chiede senza alzare lo sguardo e rimanendo fermo nella stessa posizione.
“No” rispondo secca aprendo lo portiera. Apre anche lui la portiera del passeggero sul quale era appoggiato e si siede…maledetta apertura centralizzata. “Scendi” gli ordino spintonandolo, ma senza smuoverlo.
“No. Adesso tu mi dici che cazzo succede” alza lo sguardo su di me e rabbrividisco nel vederlo così determinato.
“Faccio volontariato alla casa famiglia…. Da mesi… sono venuta a salutarli”
“Intendevo cosa cazzo sta succedendo nella tua testa”
“Nulla.” Mi stringo nelle spalle.
Scoppia a ridere, ma di una risata quasi satanica. “Mi molli anche se non usciamo insieme. Mi tiri una sberla e non mi rispondi al telefono… non lo chiamerei nulla!”
Prendo un bel respiro e mi volto completamente verso di lui.
“Forse la vera domanda è: che cazzo sta succedendo nella tua testolina?” sorrido perfida “Da quando Leggenda si preoccupa delle parole insensate di una donna, o del fatto che lei non gli risponda?” e incrocio le braccia soddisfatta per averlo messo all’angolo.
“Rispondo a questa domanda solo dopo che tu mi dirai cosa ti frulla in testa” risponde spiazzandomi e sorridendomi compiaciuto.
“Non succede nulla nella mia testolina! Per un momento… mesi… ho voluto giocare all’amica di un ragazzo, ma è un gioco che mi ha stufata… quindi…” mi stringo nelle spalle come se la conseguenza fosse ovvia.
“Quindi tra noi era solo un gioco”
Annuisco “Sei la mia copia al maschile! Sai che le persone come noi non si affezionano all’altro sesso. Noi abbiamo altre priorità nella vita… l’altro sesso serve solo per la ginnastica da camera… e tra noi non c’era nemmeno quello!”
“Perché tu non hai mai voluto!” ringhia prendendomi per le spalle “Hai sempre detto che è stata la notte migliore della tua vita, ma non hai mai voluto replicare! Perché?” stringe così forte da farmi male ed io inizio a spaventarmi. Sarebbe il momento giusto per dirgli la verità, ma è furioso e non credo sia consigliabile.
“Se mi lasci andare te lo spiego… in parte” dico le ultime parole a bassa voce solo per liberarmi la coscienza, ma non voglio che le senta.
Lui allenta la presa, si sistema sul sedile e mi fa cenno di continuare.
“Se ti dicessi le motivazioni sarei patetica…”
“Hai detto che me le avresti dette!” mi ammonisce con lo sguardo “… se ti ha fatto schifo, sono grande e vaccinato e ho mille donne che affermano il contrario, quindi dimmelo senza mezzi termini!”
Nego con il capo e sorrido nel constatare che parlare con lui è come parlarmi allo specchio “E’ stato divino! Lo giuro” esclamo guardandolo negli occhi per fargli capire una volta per tutte che non mento “Non ho mai avuto un buon rapporto con il genere maschile… solo con i fidanzati delle mie amiche o i gay… uomini dal quale sapevo non dover pretendere nulla. ” scuoto il capo e decido di essere sincera almeno sulle motivazioni “Non ho mai avuto un padre. E non perché non esiste, ma perché non mi ha voluta… nemmeno quando l’ho rintracciato… la figura paterna per me non è una figura positiva... nessun padre che ho conosciuto lo è: il padre di Alice, di Rose, di mia madre… tutti dei gran bastardi che hanno abbandonato le proprie famiglie per seguire giovani ragazzine allupate come loro!” Edward allunga la mano per accarezzarmi la guancia, ma io la allontano “Credevo che con te fosse facile instaurare un rapporto. Sei un porco fiero di esserlo, un uomo che non ha mai nascosto la sua voglia di scopare con chiunque, e non ha mai illuso nessuno con false promesse… ma non ci riesco… e io non voglio continuare questa amicizia destinata a finire… io voglio una bambina, Edward! E’ l’unica cosa che mi manca per reputare la mia vita perfetta! Ma se ci sei tu vicino a me… io non riesco a concentrarmi su nessuno… perché continuo a vedere Angela con i tuoi occhi, con le tue mani, con il tuo sorriso…” scuoto il capo allontanando l’immagine di mia figlia perfetta, e guardo Edward negli occhi anche se la vista è annebbiata dalla lacrime “Voglio Angela più di ogni altra cosa al mondo e la tua presenza mi impedisce di realizzare il mio sogno.” Mi abbraccia ed io scoppio in lacrime inzuppandogli la maglia e singhiozzando come una bambina.
“La immagini con i miei occhi, con le mie mani, con il mio sorriso… allora perché non vuoi che ti dia il mio seme? Perché vuoi quello di Marc?” mi chiede tenendomi stretta a lui.
“Perché non è giusto. Perché… perché non è possibile…” mi scosto e lo guardo accarezzandogli i capelli “Perché non posso chiederti di non far parte della vita di mia figlia… perché non posso chiederti di essere padre, ma dimenticarti di esserlo…”
Aggrotta le sopracciglia e si morde il labbro nervosamente, ha capito quale è il punto.
“Non voglio diventare padre…”
“Lo so… ma io voglio diventare madre… quindi la cosa migliore è che tu continui la tua vita da single d’oro mentre io cerco il pezzo mancante della mia vita.”
“Non riesco a immaginarti madre… non riesco ad immaginare una bambina che ti assomiglia ed al contempo assomiglia a Marc, o a Peter, o a Quill…”
“Quill?” gli chiedo facendo una smorfia! Il mio collega che da mesi ci prova spudoratamente ma che non toccherei nemmeno con una matita!
“Quindi… ognuno torna alla sua vita…” chiede guardando oltre il finestrino.
“Sì” lo faccio voltare e gli sorrido “Grazie per questi mesi… è bello sapere che al mondo c’è una persona che mi assomiglia così tanto… Ti auguro una buona vita e… tantissime scopate stratosferiche!” lo bacio sulla bocca con un bacio a schiocco e lui mi trattiene con una mano dietro la nuca.
“Dici di conoscermi bene… e poi non mi proponi del buon sesso come addio?” mi alita sulle labbra.
“Non credo che sia una buona idea”
“Io invece penso proprio di sì… metti in modo… direzione appartamento dell’amore!!” mi sorride complice ed io eseguo i suoi ordini!
 ***
Entriamo nell’appartamento di Edward, quello che usa per portarci le donne. È un open-space senza tanti fronzoli. Un mega letto al centro con specchi in ogni dove, un piccolo cucinino con il solo frigo per le bevande e la caffettiera appena entri sulla destra. Una mega vasca idromassaggio sulla sinistra, dalla quale si può ammirare la città mentre si viene cullati dall’acqua.
E’ il regno di Edward e il profumo che si respira, i colori… tutto trasuda sesso! Nemmeno una frigida riuscirebbe a trattenersi in una stanza come questa!
Mentre osservo l’appartamento Edward mi sfila la giacchetta baciandomi il collo scoperto. Inclino il capo per dargli maggior spazio e lui continua la discesa, facendo scivolare la spallina del vestito. Mi bacia con delicatezza, senza urgenza, assaporando ogni singolo centimetro e risale verso il lobo dell’orecchio sfiorandomi con la punta del naso. “Hai un profumo delizioso” mormora con la sua voce strappa mutande e le mie sono già da buttare.
Inizia a slacciarsi la camicia, ed io mi volto fermandogli le mani “Ci penso io” e lentamente gliela slaccio. Bottone, dopo bottone. E’ l’ultima volta e voglio gustarmela completamente. Gli bacio il petto mentre mi inginocchio di fronte a lui per liberarlo dei pantaloni che gli stanno diventando stretti.
Mi lecco le labbra assaporando il momento in cui assaggerò di nuovo il suo leggendario obelisco, ma lui mi prende per le spalle e mi fa alzare.
“E da quella sera che ti immagino su quel letto…” e mi fa allacciare le gambe ai suoi fianchi, tenendomi per il sedere. Ci baciamo aumentando la nostra libido e mi lancia sul letto senza cerimonie. “Dio! Ancor meglio di come immaginavo” esclama con gli occhi neri di passione e leccandosi le labbra mentre si libera dei pantaloni.
Mi sfila le scarpe ed inizia a baciarmi i piedi. Risale lento leccando la gamba facendosi strada accarezzandomi. Arriva al mio centro ed io mi muovo in un esplicito invito “Con calma, Bella… abbiamo tutta la notte” e continua a baciarmi sopra al vestito risalendo l’intero corpo. Si appoggia al mio e fa combaciare i nostri centri. Io completamente vestita e lui completamente nudo.
Mi muovo per liberarmi dal suo peso e spogliarmi, ma lui mi ferma tenendomi i polsi con una sola mano sopra la mia testa. “Non avere fretta” mi sussurra all’orecchio leccandomelo. Mi muovo sotto di lui per avere sollievo sfregando i nostri sessi e lui mi morde dolcemente il lobo facendo partire una scarica elettrica che mi attraversa completamente. "Voglio farti venire senza toccarti… vestita…” ed io stringo i denti per non dargli soddisfazione dato che ci sta riuscendo solo parlandomi. Continua a baciarmi, leccarmi, mordermi… ed anche se i vestiti diminuiscono le sensazioni, esplodo nell’orgasmo più potente che abbia mai avuto quando unisce la sua lingua alla mia dandomi un colpo secco con il suo obelisco nel mio centro.
Sono ancora frastornata, con i fuochi d’artificio che esplodono nella mia testa e nel mio corpo, da non rendermi conto che mi ha tolto il vestito. Mi guarda con il suo sorriso da schiaffi e mi strappa il tanga con un gesto secco. “Dio… un altro sogno realizzato” e si avventa su di me baciandomi con passione mentre il suo obelisco si struscia sul mio centro. “Completamente rasata… divino” mormora guardando i nostri centri che si sfiorano con sempre più voglia di unirsi.
“Per questa notte sei solo mia” e con un colpo secco entra in me ed io grido per il dolore, per il piacere, per tutte le emozioni che mi annebbiano la mente e mi fanno solo sentire lui, il suo corpo…
Si appoggia alle mani, tirando i muscoli delle braccia e chiude gli occhi reclinando la testa indietro mentre pompa in me con sempre più urgenza… è una visione e non riesco a smettere di guardarlo mentre il suo corpo si tende nelle spinte. Il torace perfetto, le braccia possenti, la mandibola tesa… e vengo urlando il suo nome accoppiato a quello del Signore. Lui viene nello stesso momento rendendo il tutto ancora più insostenibile. Lo sento pulsare in me ed è una sensazione meravigliosa. Si accascia tremante, appoggiando il viso sul mio seno. Rimaniamo minuti, forse ore, in silenzio, cercando di regolarizzare il respiro. Sto bene. Sono in pace. E mi sento completa nel sentirlo in me. I nostri corpi si incastrano perfettamente e fare sesso con Edward è qualcosa che non ti prende solo fisicamente. C’è una connessione che non so spiegare. Quando siamo uniti, sembra che anche le nostre anime lo siano… Dio… inizio a parlare come Alice!
“Cazzo!” esclama Edward alzandosi di scatto e guardandosi l’obelisco di nuovo pronto. Dio, quanto mi eccita vederlo così duro, così lucido, così… nudo?
“Cazzo!” esclamo anche io mettendomi seduta e cercando il lenzuolo per coprirmi.
Lui si alza passandosi la mano tra i capelli, si stropiccia la faccia e si china mettendosi con un gesto secco i pantaloni “Cazzo! Coglione! Cazzo!” continua ad esclamare camminando per la stanza stropicciandosi il viso ed io perdo la pazienza.
“Non ho malattie. Hai visto la mia cartella clinica!”
“Non voglio bambini!” mi urla contro lanciandomi il vestito.
“Tranquillo!” gli rispondo alzandomi e vestendomi anche io con un gesto secco, santi vestitini. “Se mai sono rimasta incinta, non vengo a cercarti… e sai come la penso: è meglio che sparisci dalla mia vita se Angela è in arrivo!” prendo le scarpe e la borsa e mi incammino a passo di carica verso la porta.
“Era tutto calcolato?” mi chiede fermandomi per il braccio. E’ furente, come se la colpa fosse mia. E mi dispiace, ma questa volta non ho fatto nulla se non seguire il suo cazzo di proposito di salutarci con del piacevole sesso.
“Cosa?” gli chiedo strattonando il braccio per non farmi più toccare da lui.
“Sono mesi che parli di Angela… e io non ho mai dimenticato di mettermi il preservativo!”
“Mi dispiace tesoro, ma io non c’entro nulla… e poi non capisco quale sia il problema! Sarò l’unica donna che ti sei scopato con il quale non rischi di trovarti l’obbligo di prenderti le tue responsabilità di padre perché io non voglio che mia figlia abbia un padre!”
“Ne parli come se sapessi che Angela è in arrivo!”
“Ho solo risposto alla tua provocazione! Anche perché la tua reazione può essere dettata solo da due rischi: il primo è quello delle malattie, ma sai che sono sana come un pesce. Non ho malattie trasmissibili! La seconda cosa è il rischio che un giorno bussi a questa porta tenendo in braccio tua figlia! Ma sai bene che non mai darei una piaga come un padre a mia figlia… quindi dimmi tu come dovrei parlarne! Forse è di nuovo un bluff… forse Angela non è in arrivo e ti stai scaldando per niente! Hai rovinato il nostro addio come un coglione! Coglione!!!! Addio!” e me ne vado sbattendo la porta. Fulmino con lo sguardo il vicino che si è affacciato e scendo le scale, troppo arrabbiata per aspettare l’ascensore.
Ma non poteva vivere al primo piano?
Arrivo finalmente al piano terra e guardo la porta dell’uscita come se fosse la fine del tunnel. Fanculo Cullen! Leggenda di ‘sto cazzo! Basta un piccolo imprevisto che va in escandescenza! Ma può stare tranquillo, anche fosse avvenuto il miracolo e fossi rimasta incinta, mai darei a mia figlia un padre come lui! Fanculo Cullen!
***
E come un déjà-vu, Cullen ricomincia con i suoi messaggi, le sue telefonate e il suo attaccarsi al mio campanello. Ma questa volta non ho sensi di colpa, quindi non prendo ferie dal lavoro e non mi nego la felicità di vedere i bambini della casa famiglia. La mia vita continua come sempre, solo con un Leggenda noioso e asfissiante a renderla più eccitante, perché sì, mi sto divertendo a scansarlo o fotterlo deviando strada!
Ha provato pure a fermarmi prendendomi per il braccio, ma è bastato iniziare ad urlare aiuto che mi ha lasciata andare come se scottassi. Adoro essere donna!
Voglio solo chiederti di non tenermi all’oscuro se dovessi diventare padre. E.
E con questo ultimo messaggio Edward è svanito dalla mia vita.
Mi domando perché dovrei essere rimasta incinta. Se non è andata a buon fine la prima volta dove tutto era calcolato, non capisco perché questa volta dovrebbe essere differente!
Perché nella mia vita nulla va come deve andare! Ecco perché!
E dopo nemmeno un mese… ecco le due lineette rosa che tanto ho sognato mesi fa che lampeggiano sul test deridendomi!
Urlo la mia rabbia lanciando il test oltre la porta del bagno e scoppio a piangere arrendendomi alla vita che si diverte a rovinarmi tutti i piani!
Capisco il detto: attenzione a cosa desideri, perché potrebbe avverarsi!
Ho desiderato Angela con tutta me stessa… ma la volevo senza padre… solo mia, con il mio amore e la certezza che nessun uomo l’avrebbe fatta soffrire… o almeno, nessun padre!
Ed invece sono qui, ormai da ore, seduta sul pavimento del bagno senza più nemmeno lacrime da versare, che contemplo la parete di fronte a me in attesa che la soluzione si formi con le vie di fuga delle piastrelle.
E adesso cosa faccio?
Non posso non dirlo ad Edward… o sì… posso negare… tanto sa che non è stato il mio unico partner… potrei dirgli che dopo la nostra litigata sono corsa da Marc e gli ho chiesto di donarmi il suo seme… no, meglio non mettere quel figo in mezzo, ha un bel faccino e non vorrei che quel troglodita lo rovinasse… potrei dirgli che non so chi è il padre… che ho provato l’inseminazione artificiale… ma come gli spiegherò che Angela è la sua copia quando la vedrà?
Potrei chiedere il trasferimento in Europa! Sono mesi che il capo me lo propone, potrei accettare… in Italia Edward non mi troverà mai… e quando mia figlia mi chiederà di suo padre? Mentirò anche a lei?
Forse la gravidanza non arriverà a termine… forse questa tensione… ma cosa sto pensando? Sto impazzendo!
Mi trascino nella doccia e accendo il getto sperando che l’acqua mi chiarisca i pensieri.
Alice mi trova così. Completamente vestita, bagnata, con lo sguardo rivolto verso le piastrelle che non si decidono a darmi una soluzione.
“Ma cosa…” mi chiede chiudendo il getto ed io lo riapro. Mi piace sentire il rumore dell’acqua, rende il mondo meno reale. “Ma…” si lamenta richiudendo il getto ed io lo riapro. Sono ancora libera di fare ciò che voglio a casa mia!
“SMETTILA!” strilla tirandomi fuori dalla doccia. “Cosa diavolo è successo?”
“Sono incinta” mormoro scoppiando a piangere e lei esulta come se fosse una notizia da festeggiare. Si ferma e mi guarda confusa “Perché non festeggi? Angela è in arrivo! Il tuo desiderio si è avverato!” 
“Edward è il padre!” dico senza quasi aprire la bocca.
“Come nei piani originali! Fantastico!” batte le mani come se fosse una cosa buona.
“Non voglio che Angela abbia un padre” le ricordo prendendo un asciugamano per asciugarmi il viso… iniziano a darmi fastidio le gocce.
“Oh…” esclama capendo il problema. “Edward deve saperlo”
“Secondo l’etica sì, ma non lo voglio come padre di mia figlia! E’ un porco… ninfomane, vanesio… immaturo… pieno di sé… non è adatto per fare il padre… pochi uomini lo sono e lui non lo è sicuramente!” sbotto estraniando tutti i miei pensieri e scaraventando l’asciugamano nella doccia.
“Come farai adesso?”
“Fuggo in Mozambico” rispondo uscendo dal bagno.
“Ma non è un luogo adatto per crescere un bambino… e non ci sono boutique dove farmi assumere, non ci sono nemmeno le agenzie di pubblicità…”
“Faremo le cameriere…”
“Non ho mai fatto la cameriera… e ho studiato tanto per fare la disegnatrice… non potremmo andare in un paese più vicino… tipo l’Alaska? No, cosa dico, troppo fredda, il bambino crescerebbe con i geloni… in California! Li sono tutti fighi… c’è il sole, l’aria sana… mille opportunità per il bambino e devo chiedere conferma a mia madre, ma ho una zia a Santa Monica… lei potrebbe ospitarci fino a quando non avremo trovato un lavoro!”
“Ma tu hai Jasper…” le ricordo togliendomi i vestiti radici.
“Verrà anche lui!” risponde sicura “Se mi ama mi seguirà… non posso lasciarti andare da sola! Ce lo siamo promesso!”
“Non vado da nessuna parte!” affermo dato che la mia battuta non ha avuto l’effetto desiderato.
“A no?” sospira passandosi la mano sulla fronte “Meglio, meno da organizzare… ma come farai con Edward?”
“Non lo so” ammetto lasciandomi cadere sul letto di faccia “Non lo so” ripeto con la voce attutita dal materasso.
“Diglielo. Solo per liberarti la coscienza… tanto sai come è fatto, sarà felice di non doversi preoccupare delle responsabilità che ha un padre, ti lascerà in pace e tu vivrai serena… senza rimorsi” alzo il viso e mi volto a guardarla.
“Sicura che non avrà pretese? Sicura che mi lascerà crescere questa bambina senza intromettersi?”
Alice si siede sul letto vicino a me e inizia a massaggiarmi la schiena.
“Ti piace Edward… e tu piaci a lui… si vede lontano chilometri anche se voi lo avete sempre negato in nome dei vostri principi strambi…” inizia a pettinarmi i capelli con le mani e continua “Non rischi nulla, Bella. Se non vorrà essere padre… tu e tua figlia avrete la vita che ti eri programmata… se vorrà essere padre… avrai un aiuto in più… come ti avevo detto Rose… in alcuni momenti avrai bisogno di un consiglio dal padre e se lui accetta di esserlo, lo avrai…”
“E se ci abbandonasse… non dico adesso… domani o tra un anno… ma quando Angela avrà quattordici anni… o diciotto… e Edward non cambierà mai…” mi metto seduta e le prendo le mani “Conosco i tipi come Edward… e se Angela lo vedrà con una delle sue amichette? Non voglio rivivere la disperazione di Rose… è già stata dura aiutare un’amica… non riuscirei a sopportarlo con mia figlia…”
“Nessuno sa cosa ci aspetta nel futuro… ma ti conosco e so che non vivrai serena se nasconderai Angela a Edward… penseremo poi alle conseguenze… perché come non sappiamo se andrà tutto bene… non sappiamo nemmeno se andrà tutto male” mi accarezza il viso e mi bacia la fronte “Edward è un uomo buono, come te… ha idee strambe, ma un cuore d’oro… diamogli il beneficio del dubbio…”
Annuisco e gli mando il messaggio prima di cambiare idea.
Solo perché me lo hai chiesto e perché voglio avere la coscienza pulita… nessuna pretesa, nessuna richiesta, solo una semplice informazione: sono incinta. Conosci le mie richieste e come io ho rispettato le tue avvisandoti, tu per piacere rispetta le mie. Buona vita. B.
Sospiro effettivamente senza più quel peso che mi attanagliava lo stomaco e sorrido a Alice. Mi posiziono la mano sulla pancia “Non vedo l’ora di conoscerti, Angela… la mamma ti aspetta” e con un balzo mi alzo, prendendo per mano Alice ed iniziando a saltellare per la stanza festeggiando come si deve la lieta notizia!
 
***
“Ma che cuore avete voi due?” la voce di Jasper mi sveglia da un sogno strano dove i visi di Edward e Angela si sostituiscono vorticosamente.
“Bella è stata chiara fin da subito e non credo che il tuo amico soffra perché lei lo ha liberato dalle sue responsabilità. Vincono tutti in questa faccenda. Bella ha il figlio che voleva e Edward può continuare a piantarlo ovunque senza dover dare conto a nessuno!” mi alzo cercando di non fare rumore e apro leggermente la porta per sentire meglio.
“Ma ti senti quando parli?”
“Si! E non capisco quale sia il problema!” risponde piccata Alice.
“Edward ha un cuore, anche se lo nasconde bene!”
“E non è l’organo che usa maggiormente… usa di più il suo obelisco e se Bella gli permettesse di entrare nella vita della figlia, lui non potrebbe più usarlo con la stessa leggerezza!”
“Ti credevo meno superficiale! Credevo che fossi una di quelle persone che vede oltre la maschera che usa la gente, ma mi sbagliavo!” sento dei fruscii di vestiti.
“Jasper…” Alice lo chiama con la voce tremante… mi affaccio e lo vedo mentre si infila la giacca pronto a uscire. “Jasper…” riprova ma lui scuote il capo facendo un passo verso la porta e spostando il braccio per non farsi prendere da Alice.
“Possibile che voi due litighiate sempre a causa nostra?” esclamo entrando in salotto. “Se reputi che la mia decisione sia sbagliata, dillo a me! Non prendertela con lei” mi avvicino e accarezzo il braccio di Alice. “Lei sta solo seguendo la mia scelta. Edward sa che aspetto suo figlio. Gli ho scritto un messaggio… al quale non ha risposto. E sì, abbiamo un cuore, e sappiamo anche come certe persone possano distruggerlo. Io non voglio che il cuore di mia figlia venga distrutto da un padre. Non voglio perché so cosa significa e non permetterò a nessuno di dare questo dolore a mia figlia….”
“Ma Edward è suo padre… ha il diritto…” prova a replicare Jasper.
“… ha il diritto di cosa eh? Conosci meglio di me Edward e sai che essere padre non è nelle sue corde… tu non parli pensando a Edward o al bambino, tu parli seguendo l’etichetta. Una famiglia prevede un padre, una madre e un figlio per essere felice… ma non è così nella realtà! Se veramente volessi bene a Edward sapresti che è la scelta migliore per lui. Lui non cerca l’amore, lui cerca il sesso occasionale con donne sempre diverse… e questa responsabilità lo castrerebbe, lo renderebbe infelice… ed io voglio bene ad Edward, non voglio rovinagli la vita! Voglio anche bene a mia figlia” mi accarezzo la pancia “E non permetterò a nessuno di spezzarle il cuore. Il mio amore basterà per renderla felice…”
“Ha diritto ad avere un padre…”
“Come tutti!” esplodo infervorandomi “Anche io ne avevo diritto! Anche Alice, anche Rose, anche mia madre… ma non lo abbiamo avuto!” prendo fiato e cerco di calmarmi rendendomi conto che sto urlando e non fa bene al bambino. “Mia madre mi ha dato amore che valeva per cento padri, come la madre di Alice, di Rose… ed io non sarò da meno!”
“Non sapevo… non volevo…”
“Lo so Jasper e non ti incolpo di nulla… ti chiedo solo di pensare con il cuore e non seguendo la testa”
“Edward potrebbe essere un buon padre…” prova a difendere la sua idea.
“E se lo sarà, non negherò a mia figlia di conoscerlo” ci abbracciamo, tutti e tre allontanando ogni disputa o rancore.
***
 Il secondo mese è passato. Edward è svanito, nessuno mi parla di lui e io non chiedo nulla.
La pancia inizia a gonfiarsi e i conati mattutini sono diventati la mia sveglia.
Al lavoro procede tutto bene, o quasi… i miei sbalzi ormonali hanno causato un po’ di litigi, ma sono riuscita a sistemare tutto entro fine giornata. Sono ancora andata alla casa famiglia e credo che continuerò a frequentarla anche quando sarà nata Angela, perché l’energia che mi trasmettono quei bambini è vitale per me.
Oggi poi è un giorno importante. Vedrò per la prima volta Angela. Sarà solo una nocciola, un puntino sullo schermo, ma oggi vedrò con i miei occhi che dentro di me sta crescendo una vita.
Non ho voluto nessuno. Alice si è un po’ offesa, ma è un momento mio e di mia figlia… non voglio nessuno… ed ovviamente la vita non fa ciò che chiedo.
“Come facevi a saperlo?” gli chiedo sedendomi nella sala d’aspetto.
“Alice… ma non è stato facile estorcerle l’informazione” risponde freddo sedendosi ad una sedia di distanza.
“Perché sei qui?”
“Perché è il mio posto”
“Non sei obbligato.”
“Invece sì”
“Sai come la penso”
“Ed infatti non ti ho chiesto nulla.”
“Ma sei qui”
“Ed entrerò con te”
“Non voglio un padre per mia figlia”
“Non vuoi un padre che la faccia soffrire… ed io non la farò soffrire”
Alzo il sopracciglio e lo guardo in attesa che si accorga della stronzata che ha detto.
“Sono suo padre”
“Appunto. Questo conferma che la farai soffrire”
“Non tutti i padri fanno soffrire i propri figli”
Mi posiziono meglio sulla sedia e mi volto completamente verso di lui ed inizio a fissarlo fino a quando non si volta.
“Non sei adatto per fare il padre. Sei un ottimo amante. Un ottimo dirigente. Un ottimo pianista, critico d’arte, nuotatore… ma non penso che ti si addica il ruolo di padre”
“Dato che sono eccellente in tutto perché dubiti nelle mie capacità di padre?”
“Perché un ninfomane, narciso pieno di sé… non può essere un buon padre… forse lo pensi adesso, perché è una novità, una sfida… ma ti annoierai… non concedi il bis a nessuna… a tua figlia non puoi negarlo”
“Sua madre mi ha negato il bis… non io”
“E quando te l’ho concesso… ho rischiato di rovinarti la vita” mi alzo e mi siedo accanto a lui. Gli accarezzo la guancia e gli sorrido gentile. “Forse non te ne rendi conto, ma la via che vuoi prendere ti porterà solo alla tristezza. Tu sei uno spirito libero, un uomo che adora essere venerato dalle donne, che vuole eccellere sempre… non farti questo, non negarti una vita felice per fare quello che, secondo la maggior parte della gente va fatto” Lui mi prende la mano nella sua e vi appoggia la guancia.
“E chi ti dice che io non sia felice con te e lei…”
“La tua natura… Edward… questo è un mio sogno, non il tuo… e la tua reazione quando ti sei accorto di non aver messo il preservativo ne è la conferma.”
“Voglio solo essere presente all’ecografia”
“E io non te lo negherò… hai sette mesi per capire cosa intendo… e non ti ostacolerò nel capirlo… potrai essere presente a tutte le visite che vuoi… ti chiedo solo di farti da parte prima che sia troppo tardi”
Il medico chiama il mio nome ed entriamo insieme. Lo presento come un amico e mi faccio visitare senza guardarlo, completamente rapita dallo schermo sul quale posso vedere la mia tanto attesa bambina.
***
“Non potrei essere lo zio?” mi chiede mentre usciamo dall’ospedale.
Lo guardo interrogativa e lui si passa le mani nei capelli nervosamente. Non mi guarda in viso e mi sembra arrossito.
“Può essere un buon compromesso! Io potrò vedere mia figlia, spacciandomi per uno zio, e potrò allontanarmi se effettivamente non sono portato per fare il padre… se invece ci sono portato… le diremo la verità”
“Ma tu sei fuori!” esclamo dandogli le spalle e affrettando il passo verso la macchina.
“Io voglio essere presente nella sua vita” mi blocca e mi volta poco finemente. “Non puoi negarmelo!”
“Sì che posso!” esclamo sicura.
“No, che non puoi! E’ mia figlia quanto tua!”
“Ma io non cerco una soluzione per fuggire se la situazione non mi piace!”
“Cercavo un compromesso”
“Non esistono compromessi con un figlio! Fatti un favore Edward… dimenticaci e vivi la tua vita spensierata! Non ti porto rancore, anzi ti ringrazio per aver realizzato il mio sogno… quindi te lo dico con il cuore: vivi la tua vita dimenticando di avere una figlia!” e salgo in macchina senza permettergli di sparare altre stronzate, o compromessi come le chiama lui.
***
La tenacia di quell’uomo mi sta facendo pentire di averglielo detto! Dovevo seguire la mia testa ancora confusa dalle lineette e dirgli che mi ero fatta impiantare il seme di Marc!
Ormai è un incubo. Ovunque mi giro c’è lui. Solo… e questo mi preoccupa… da quando Leggenda non ha donne intorno a sé?
“Smettila!” esplodo dopo nemmeno una settimana di pedinamenti.
“Non tocco una donna da quando te ne sei andata dal mio appartamento”
“E si vede!” esclamo guardandolo dalla testa ai piedi “L’astinenza ti fa male! Sei dimagrito, hai un colore assolutamente poco sano e …” annuso l’aria “…puzzi!”
Lui si annusa e si difende “Non puzzo! E non sono dimagrito ed il mio colore è solo dovuto alla mancanza di tempo di andare a fare la lampada!”
“Smettila! Non mi interessa!”
“Ed invece a me sì! Hai deciso tutto tu! Hai deciso per me, per la bambina… non puoi farlo!”
“Invece posso, perché il corpo che diventerà inguardabile dopo la gravidanza è il mio! Posso perché sono io che mi sveglio per vomitare e non posso bere o mangiare quello che voglio! Posso perché questo è il mio sogno e non il tuo!”
Lui mi lascia sfogare e mi sorride.
“Possiamo parlare? Come due adulti… tranquillamente… senza ipotesi avventate o prevedendo il futuro… voglio solo parlarti… e poi ti lascerò in pace se non arriveremo a nulla”.
Sbuffo e annuisco, quindi mi indica di seguirlo e ci sediamo al tavolino del parco.
“Voglio la verità… perché non vuoi condividere con me questo momento?”
“Perché non era nei piani…”
“Nemmeno diventare padre era nei miei… ma lo sarò presto” mi sorride allungando una mano sulla mia “Non ho mai avuto un rapporto con nessuno come quello che ho con te. Quando ti parlo, mi sembra di parlare con me stesso. E lo so che avevo giurato di non essere il tipo… ma tu mi completi…” faccio una smorfia alle sue parole e lui scoppia a ridere “… non intendo nel senso romantico del termine, ovvio. Non mi sento un angelo con un’ala sola e solo abbracciati possiamo volare… o come è la frase… io mi sento completo perché con te posso parlare di tutto e so che non mi giudicherai mai male perché la pensi come me. In quasi trent’anni non avevo mai trovato nessuna che mi capisse come mi capisci tu. Mi indichi le soluzioni sul lavoro, in casa, nell’abbigliamento. Capisci il mio essere vanitoso… e lo esalti invece che volerlo distruggere… sei un’ottima amica, e in queste settimane ho sentito tremendamente la tua mancanza, l’impossibilità di raccontarti cosa mi era successo, ha reso tutto noioso… non è divertente fare qualcosa se dopo non posso raccontartela… mi manchi come amica, come confidente, come amante… mi manchi e non sono più felice… credevo che la mia vita fosse perfetta… e lo era… non sentivo la mancanza di nulla… mentre adesso sento la tua mancanza… non sono felice… e non è il sesso occasionale a rendermi tale… ci ho provato, veramente… ma non provo nulla, se non la voglia che finisca… per venire da te… ti prego, non allontanarmi! Non mi importa cosa dirai a Angela… presentami come suo padre, suo zio, suo fratello, suo nonno… ma non allontanarmi da te… non allontanarmi da lei… posso essere migliore… e voglio esserlo per voi”
Lo guardo tra le lacrime che ormai scendono copiose bagnandomi la faccia, la maglia, le nostre mani unite e un senso di nausea mi assale. Non sono dovute alla gravidanza, ma a me stessa.
“Non… possiamo… perché appena… saprai…” mi asciugo le lacrime e mi faccio forza con un profondo respiro “Io… ho fatto una cosa pessima… non mi merito te… non merito le tue parole…”
“Cosa hai fatto, Bella?”
“La prima volta che siamo stati insieme… non è stato casuale” ammetto senza guardarlo negli occhi.
“Sono io che mi sono avvicinato a te…”
“Seguendo le parole di Jake…”
“Il barista? Cosa c’entra il barista del New Moon?”
Mi allontano leggermente e continuo “Io questo bambino lo cerco da mesi… non mi fidavo della fecondazione assistita… ti rifilano il seme del primo venuto vendendolo come se fosse di un uomo con un fisico da urlo… tempo fa ho provato ad avere una relazione… ero innamorata e stupida, credevo nel noi, credevo nelle sue parole… ma quando ho saltato un ciclo… lui mi ha lasciata spaventato dalle responsabilità… so per certo che qualcosa in me è sbagliato… che la mia vita non prevede un uomo… ho lavorato molto su  me stessa per la relazione con James, non volevo che quel bastardo di mio padre influenzasse la mia vita… ma forse mi ha solo indicato quale fosse il mio destino… non voglio un figlio maschio, ma femmina perché ho paura che, se nascesse maschio anche lui mi abbandonerebbe…” ammetto scoppiando a piangere rendendomi conto di quanto sono patetica.
Lui mi abbraccia, ma io lo allontano.
“Ti ricordi la brutta notizia che ho ricevuto? Quando ho scoperto che non ero incinta?” lui annuisce ed io mi allontano ancora un po’, chiudo gli occhi e lancio la bomba. “Saresti stato tu il padre…”
“Non capisco…” dice con voce tremante, non so se per rabbia o solo confusione.
“Era tutto organizzato… volevo un bambino… nessun uomo… e tu eri perfetto. Un uomo con un fisico da urlo, un quoziente intellettivo oltre la media e nessun interesse a vincoli… più divertente e sicuro della fecondazione assistita” provo a ironizzare, ma il sorriso mi si spegne quando i suoi occhi si uniscono ai miei. Non è il momento di scherzare ed ho paura che stia per esplodere… faccio ancora un passo indietro.
“Tu… hai organizzato tutto per… farti mettere incinta? Mi hai usato come un cavallo da monta?” mi chiede indicandosi e facendo un passo verso di me, ma io mantengo la distanza facendone un altro indietro. “Jake mi ha stuzzicato per approcciarti e tu…” si gratta il capo e mi guarda incuriosito “Ma ancora non capisco come avrei potuto essere il padre di quel bambino… abbiamo usato i preservativi.”
“Preservativi bucati…” mormoro facendo un ulteriore passo indietro mentre vedo il suo corpo andare in ebollizione.
“TU…” mi fulmina con lo sguardo, rosso in viso, e facendo due passi decisi verso di me “TU… hai cercato di fottermi fottendomi?”
Annuisco aumentando la distanza tra me e lui.
“TU hai cercato di avere il mio seme senza il mio consenso?” Annuisco ancora e controllo di essere vicino all’uscita.
“TU mi hai usato!” nego vigorosamente, ma il suo sguardo ammonitore mi convince a non negare l’evidenza e annuisco con lo stesso vigore.
“Capisci perché non voglio…”
“TU MI HAI USATO COME UN CAVALLO DA MONTA?” esplode avvicinandosi a passo di carica ed io mi volto per scappare più velocemente dalla sua furia, ma lui mi placca e con uno strattone mi fa voltare e mi trattiene tenendomi per le spalle “TU mi hai usato! TU mi hai nascosto le tue intenzioni di quella sera per tutto questo tempo! TU mi hai negato una seconda occasione attentando alla mia autostima perché… perché…”
“Mi sentivo in colpa…” gli spiego sperando che mi creda.
Ci pensa ed annuisce, tornando a guardarmi con sguardo pieno di odio “TU volevi usare il DNA di Marc, volevi ingannarlo come hai ingannato me? Con quanti uomini hai provato?” non gli permetto di fare certe insinuazioni e provo a schiaffeggiarlo, ma lui mi blocca sorridendo demoniaco. “No, carina! Non deturperai più il mio viso. Dimmi con quanti uomini hai provato la tua tattica… Dimmelo!”
“Solo con te!” gli urlo in faccia con rabbia “Ci ho provato solo con te! E vedendo che non ero rimasta incinta ho pensato che fossi sterile!” esclamo solo per offenderlo.
“Non sono sterile e Angela ne è la prova!” mi risponde stringendo la mano intorno al mio polso ancora a mezz’aria.
“Sicuro che il bambino sia tuo? Sai quanto me con quanti uomini sono stata… chi ti dice che il bambino sia tuo?” e con quelle parole, distruggo definitivamente ogni sua speranza di essere il padre di Angela.
Mi lascia andare come scottato e si volta senza dire nulla, con il capo chino e sconfitto. Cammina stanco, con lo sguardo perso ed io scoppio a piangere consapevole di essere stata perfida ingiustamente… ma non posso rischiare… non voglio rischiare… troppe volte il mio cuore è stato mandato in frantumi da uomini che amavo… presto avrò una figlia e devo difendermi e difenderla dagli uomini e dal loro cuore di pietra.
***
Torno a casa con passo lento domandandomi il perché abbia dovuto dirgli quelle cose. E’ lui il padre, lo so per certo! Ammetto di aver avuto una vita sessuale attiva, ovviamente non quanto la sua, e ogni volta ho usato il preservativo perché non volevo un donatore qualsiasi…
Cammino senza vedere dove sto andando e non mi accorgo di aver superato casa mia. Cammino e penso. Penso e cammino. L’immagine di Angela mi ballonzola davanti e il suo viso cambia ad ogni passo. Mi sorride dolce, allungando le braccine per abbracciarmi, mi inveisce contro per la scelta di non averle dato un padre, piange disperata incolpandomi di averle presentato un padre che preferisce il divertimento di una notte alla figlia… il viso di Edward sorridente mentre abbraccia Angela e la bacia sulla fronte, il suo viso accaldato mentre scopa una sconosciuta, oppure furente per avergli rovinato la vita, per avergli tarpato le ali… le immagini iniziano a vorticarmi così velocemente davanti agli occhi da farmi venire le vertigini. Cerco un appoggio mentre il mondo inizia a girare e la voce di Angela mi riempie le orecchie. Mi accascio a terra e mi lascio scivolare nella pace del buio mentre le immagini di mia figlia si affievoliscono insieme alla sua voce.



 
ATTENZIONE SPOILER
Voglio bene a Bella. È la sorella che non ho mai avuto, la mia miglior amica con il quale ho condiviso in poco tempo gioie e dolori… ogni cosa che facevo era più divertente perché sapevo che poi l’avrei condivisa con lei… era il pepe della mia vita…
 
IN ATTESA DEI PROSSIMI CAPITOLI... Fate un salto nelle altre mie storie e fatemi sapere cosa ne pensate!!!
from twilight to sunrise edward - POV Edward in NEW MOON (Completa)
Padre senza saperlo - un'isola, una regola... e le sue conseguenze! (Completa)
La donna più felice del mondo - un ragazzo, una ragazza e qualcuno di troppo! (Completa)
Devi essere indipendente - facile innamorarsi di un uomo sexy pieno di soldi, e se fosse solo un sexy imbianchino? (Completa)
Il mio incubo personale - a volte cambiare città non basta per dimenticare (Completa)
Vuoi Compagnia? un uomo, una donna ed un mondo in rovina... quando il sognare è forse l'unica salvezza (completa)
Una cotta pericolosa - e se un gioco ti si rivoltasse contro? (completa... sia la prima che la seconda parte... in corso la terza parte!)
   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: saffyj