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Autore: Robigna88    16/01/2017    0 recensioni
Elijah Mikaelson ha una personalità complessa anche se spesso preferisce essere visto solo ed esclusivamente come l'Originale moralista che rimette insieme i pezzi nel caos lasciato dalla sua, più impulsiva di lui, famiglia.
Ma se nella sua vita ci fosse un unico punto costante, un'unica persona a cui si sente libero di mostrare ogni parte di sé?
Serie di one shot omaggio al mio Originale preferito.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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WHAT IF SHE DIDN’T CALL ME?

(Parte II)

 

 

 

 

 

Non svenire, rimani sveglia!

Allison se lo ripeteva oramai da un bel po’ anche se, se glielo avessero chiesto, non avrebbe saputo dire da quanto perché non aveva idea di quanto tempo fosse passato da quando suo fratello l’aveva portata in quel posto. Con gli occhi stanchi e ancora gonfi si guardò intorno cercando di ignorare il dolore che le catene le procuravano ai polsi. Non svenire e rimanere sveglia era tutto ciò su cui stava provando a concentrarsi perché se avesse chiuso gli occhi non era sicura che li avrebbe riaperti.

Sentiva male in ogni parte del corpo, dalle sue labbra a ritmo costante, cadevano gocce di sangue che le finivano sui jeans chiari formando una macchia. Si chiese se Klaus avesse immaginato cosa fosse successo e si rispose che sicuramente lo aveva capito vista la scia di sangue che aveva lasciato sul pavimento mentre suo fratello la trascinava fuori dalla stanza tirandola per i capelli, dopo averle morso tutte le parti di corpo che era riuscito a mordere.

Senza dubbio il suo amico Ibrido aveva telefonato ad Elijah e si era premurato di avvertirlo, anche se lei gli aveva chiesto di non farlo.

Abbassò il capo e cercò di fare un grosso respiro che le fece bruciare il petto e la gola e la fece tossire fino a rimanere senza fiato. Fu allora che suo fratello entrò nella stanza con in mano un hamburger e tirando una vecchia sedia di ferro le si mise a sedere davanti.

“Ti ho sentita tossire” le disse. “Stai bene?” scoppiò a ridere allungando le gambe e incrociandole.

Allison si sforzò di mantenere un tono calmo e con la poca forza che le rimaneva gli sorrise appena. “Sto benissimo” replicò. “Se credi che basti pestarmi a sangue per spezzarmi allora devo dirtelo; sei un idiota. Sono stata torturata dal diavolo in persona, da angeli vendicatori, ho mangiato una pizza con Morte e fatto un giro multidimensionale con Dio. Credi che basti un vampiro sarcastico e pallone gonfiato come te a spaventarmi?”

Matt diede un altro morso al suo panino e fece un grosso respiro prima di deglutire. “E tu credi che le tue parole mi impressionino in qualche modo? Credi che ti basterà mettere insieme nello stesso racconto Morte, Lucifero, Dio e i tuoi cari amichetti angeli per farmi paura? Per farmi abbandonare il mio piano?”

“E quale sarebbe esattamente il tuo piano? Farti uccidere da un Originale? Perché è quello che accadrà quando Klaus mi troverà. Tu morirai, io vivrò e me andrò da questo posto.”

“Giusto!” esclamò suo fratello. “Gli hai chiesto di uccidermi, quasi lo dimenticavo. Vi ho sentiti mentre parlavate; lui ti accarezzava con dolcezza i capelli… Mi domando cosa avrebbe pensato il nobile Elijah se avesse assistito alla scena. Non è proprio con lui che ti sei rotolata tra le lenzuola diverse volte?”

“Vai all’Inferno!”

Matt rise di gusto. “Forse l’espressione rotolarsi tra le lenzuola non ti piace? Preferisci bruciare di passione insieme? Devo ammetterlo, dal modo in cui ricordo ti guardava credevo che ti amasse ma poi, recentemente, ho sentito dire che vorrebbe ardentemente scaldare le lenzuola del letto della madre di sua nipote, la figlia di Klaus. Credo si chiami Hayley, se la memoria non mi inganna, pare che sia un’autentica bellezza.”

“Ti sei dato al gossip a quanto vedo.”

“Io la chiamo ricerca. Mi è bastato fare qualche domanda ad un tizio di nome Liam, un giovane vampiro pieno di risentimento nei confronti di colui che si è eletto leader ma che, a suo dire, non è proprio all’altezza. Uuh…” Matt si lasciò andare contro la sedia. “Dovevi sentirlo, un fiume in piena.”

“Grazie per averci dato il nome della persona che uccideremo dopo aver ucciso te!”

Allison volse lo sguardo verso la porta dove Klaus ed Elijah stavano fermi, fianco a fianco. Lo sguardo dell’Ibrido pieno di odio e rabbia, quello dell’Originale elegante pieno di preoccupazione e fermo su di lei.

Matt fece un applauso mettendosi in piedi. “Bravi!” disse loro. “Devo dirvelo, non credevo che sareste riusciti a trovarmi, non così presto almeno.”

“Ti sei lasciato dietro una notevole quantità di sangue. Avendo quello fare un incantesimo di localizzazione è un gioco da ragazzi” gli fece sapere Klaus. “Un errore molto comune… per un principiante come te.”

“Il fatto che tu sia uno stupido oltre che un principiante è stato di aiuto” aggiunse Elijah spostando finalmente lo sguardo su di lui. “Detto questo” aggiunse togliendosi il cappotto e la giacca e infine arrotolando le maniche della camicia. “Lascia andare Allison e forse ti lascerò vivere.”

L’altro annuì con espressione seria, si avvicinò alla sedia sulla quale era legata sua sorella e le poggiò entrambe le mani sulle spalle. “Oh credevi che stessi venendo a liberarla?” chiese con un sorriso sarcastico quando Elijah gli riservò uno sguardo perplesso. “Oh no, mi sono spostato da questa parte della stanza per godermi meglio lo spettacolo. Che i giochi abbiano inizio!” esclamò e la stanza si riempì di vampiri pronti a scontrarsi fino alla morte con i due Originali.

Klaus si guardò intorno, poi guardò suo fratello e scoppiò a ridere. “Hai ragione, è proprio uno sciocco.”

La battaglia iniziò.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Ovviamente, come era prevedibile, lo scontro finì con la morte di tutti quei vampiri che Matt aveva aizzato contro gli Originali, e questo portò Allison a riflettere; suo fratello non era stupido, niente affatto, sapeva che quella piccola battaglia sarebbe finita in quel modo quindi che senso aveva schierare inutili vampiri contro Elijah e Klaus se la loro fine era inevitabile?

C’era qualcosa che non la convinceva anche se non sapeva esattamente cosa. Mentre guardava Elijah indossare di nuovo la sua giacca e Klaus pulire via il sangue che gli era rimasto agli angoli della bocca non poté fare a meno di parlare.

“Perché hai messo quei vampiri a combattere contro di loro?” chiese scuotendo poco il capo. “Sapevi che ucciderli sarebbe stato un gioco da ragazzi, quindi qual è il senso?”

Matt ridacchiò. “Oh sorellina” le disse spostando le mani sul suo viso. “Sei sveglia, non c’è che dire. Vedi, volevo che credessero di averti salvata. E adesso lo credono, quindi quello che sto per fare farà loro tanto tanto male. Soprattutto al tuo affascinante amico in giacca e cravatta…” disse indicandolo con un dito.

Proprio Elijah avanzò di qualche passo ma si accorse, con sua grande sorpresa, che non poteva andare oltre un certo punto. Era abbastanza vicino da poterla toccare appena ma non a sufficienza per poterla afferrare e portare via.

“Se non la lasci andare subito ti giuro che ti pentirai di essere nato.” Sibilò fissando Matt.

Ma lui sorrise sornione e afferrò un vecchio tubo che era poggiato lì a terra. “Quante vuote minacce” disse scuotendo il capo. “Io d’altro canto preferisco i fatti alle parole.” Senza esitazione colpì Allison e il tubò le passò da parte a parte all’altezza dello stomaco.

“No!” urlò Elijah agitandosi contro la parete invisibile.

“E così muore l’ultimo umano della famiglia Morgan!” proclamò Matt con tono teatrale. “La barriera calerà fra poco ma temo che sarà troppo tardi per lei. A non rivederci mai più.”

Gli occhi di Klaus si colorarono di dorato mentre Matt Morgan usciva da una porta secondaria aldilà della barriera ed Elijah, in ginocchio, cercava di trovare un modo per superare quell’invisibile forza.

“Grazie di essere venuti per me” Allison tossì sangue mentre sentiva la vita abbandonarla. Abbassò lo sguardo fino a guardare il tubo che l’aveva praticamente uccisa, poi guardò Elijah. “Io ti amo” gli sussurrò. “So che non è il momento né il luogo più adatto ma non avrò un’altra occasione per dirtelo” un altro colpo di tosse e gli occhi dell’Originale si riempirono di lacrime. “Ti amo da sempre, da quel giorno che abbiamo ballato a Mystic Falls tanti anni fa, ma mi sembravi incredibilmente troppo per me; troppo affascinante, troppo gentiluomo, troppo elegante. Guardati” ridacchiò ma il suo cuore perdeva ogni minuto un battito. “Hai ucciso una dozzina di vampiri e il tuo completo è ancora perfetto, tu sei ancora perfetto. E guarda me, sono un disastro.”

Elijah scosse il capo. “No, non sei un disastro. Sei la donna più sconvolgente che mi sia mai capitato di incontrare. Quella sera a Mystic Falls hai messo ogni cosa sotto sopra dentro di me, di improvviso tutto era confuso e Dio mi è testimone, è la confusione più bella che abbia mai sperimentato nella mia intera esistenza.”

“Allora tienitela stretta, così non ti dimenticherai di me.”

Lui sentì il viso rigarsi di lacrime. “Non potrei mai dimenticarmi di te Allison Morgan, neppure fra un milione di anni.”

La cacciatrice gli sorrise, poi volse lo sguardo a Klaus. Era triste ma non sembrava così sconvolto. Tipico di Klaus Mikaelson. “Ti voglio bene amico mio” gli sussurrò. “Grazie.”

“Non ringraziarmi adesso” l’Ibrido scosse il capo. “Lo farai dopo. Andrà tutto bene.”

Allison chiuse gli occhi con l’eco di quelle parole nelle orecchie.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

La donna aprì gli occhi e subito li richiuse, acciecata dalla luce che la colpì e le fece bruciare le iridi. “Cavolo, il Paradiso è davvero super luminoso come nei film” mormorò lasciandosi ricadere sul letto e fissando lo sguardo sul soffitto, rendendosi conto solo allora che quel posto lo conosceva. Con uno scatto si mise a sedere al centro del letto e si ritrovò Klaus davanti; le sorrideva con le braccia incrociate sul petto.

“Ce ne hai messo di tempo a svegliarti.” Le disse.

Lei lo fissò confusa. “Perché l’aldilà somiglia alla camera da letto che occupo sempre quando vengo alla vostra tenuta a New Orleans?”

“Perché il mio gusto per l’arredamento è divino!”

Allison corrugò la fronte, poi scoppiò a ridere e lo fece per un lungo istante. Istante in cui realizzò di essere viva anche se non sapeva come. “Cosa…” domandò quando riprese il controllo.

“Diciamo che ho preso delle precauzioni quando ho chiesto a quella strega di rintracciarti. Strega che, tra le altre cose, è mia sorella Freya e non vede l’ora di conoscerti.”

“Precauzioni?” la cacciatrice sembrò illuminarsi. “Le hai fatto fare un incantesimo di protezione vero?”

Klaus annuì e si avvicinò per porgerle la mano ed aiutarla ad alzarsi. Mentre lo faceva Allison scoprì di indossare un abitino bianco che le arrivava alle ginocchia. Suppose fosse di Rebekah.

“Elijah non ne sapeva nulla, ho pensato che se tuo fratello ti avesse uccisa avrebbe dovuto sembrare credibile così che non gli venisse alcun dubbio riguardo alla tua morte.”

La donna si fermò quando sentì il nome di Elijah, si portò una mano alla bocca e scosse il capo. “Credevo che sarei morta e ho detto quelle cose…”

“Intendi la tua dichiarazione d’amore a mio fratello?” domandò l’altro con tono divertito. “Tranquilla, credo che il sentimento sia reciproco. Ma c’è solo un modo per scoprirlo in fondo.”

Allison fece un grosso respiro. “Dov’è?”

“Sono qui” Elijah entrò nella stanza in quel momento e rimase fermo a fissarla come se non la vedesse da anni. Per Klaus quello fu il segno che era tempo di lasciarli soli.

E soli rimasero, in silenzio per un lungo minuto. Fino a quando Elijah non le si avvicinò e le accarezzò il viso con due dita. “Ho creduto che fossi morta. Ho creduto di averti persa per sempre.”

“Come ho cercato di far capire a mio fratello, sono un osso duro.”

“Sì lo sei. Anche se con questo vestito sembri la più delicata delle creature” le disse lui con un sorriso.

Allison ricambiò facendo spuntare le fossette, abbassò lo sguardo e si diede un’occhiata poi lo rialzò sull’Originale. In quel suo sguardo scuro c’era una luce particolare, un perfetto misto di dolcezza, gioia e speranza. Al diavolo! pensò. La vita è breve. Con decisione gli prese il viso con entrambe le mani e sollevandosi sulla punta dei piedi lo baciò. Elijah rimase immobile per un solo secondo, poi la prese in braccio e la strinse forte, una mano tra i capelli morbidi, l’altra sulla schiena mentre la sdraiava sul letto per amarla ancora una volta dopo tanti anni.

 

 

 

   
 
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