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Autore: Elsa Maria    16/01/2017    1 recensioni
Peter Rogers-Stark sa che se i suoi genitori sarebbero venuti a conoscenza della sua relazione con Wade Wilson, avrebbero preso dei provvedimenti tali da fargli preferire di essere protagonista di uno scandalo. Di certo non poteva immaginare che, un giorno, i due fatti sarebbero coincisi.
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[Superfamily] [Peter/Wade+Steve/Tony]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Peter Parker/Spider-Man, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Don't) Kiss me



Wade estrasse la katana dal muro in cui si era conficcata, sbuffò tanto rumorosamente nel farlo che coprì il suono dell’oggetto sfilarsi. Aveva alzato gli occhi in alto, verso il terrazzo dell’edificio dal quale si era buttato per non perdere la sua preziosa figlioletta.
“Come se non sapesse quanto sono preziose.” Si era lamentato, notando finalmente una figura calarsi da un filo, come un ragno, verso di lui. “Allora, Spidey, sei contento? Un altro super cattivo vivo grazie al buon cuore del ragno, pare che avete anche questo oltre il sesto senso.”
“Non fare il bambino indispettito solo perché ti ho levato il divertimento, Deadpool. Inoltre, non chiamarmi…”
“…Spidey?” Disse provocante, alzandosi la maschera fino a scoprire la bocca. “Questa maschera è odiosa, mi secca la bocca e la gola, poi mi viene voglia di sfogarmi e devo trovare una che ci sta a farlo con la benda.”
“Per favore, possibile che il sesso è la risposta a tutti i tuoi problemi?”
“Senti che parla, il casto verginello… Papà ricco e mamma a stelle e strisce non ti aspettano a casina per rimboccarti le coperte.” Peter sospirò dalla sua posizione a testa in giù. Squadrò per la, forse, millesima volta l’eroe mercenario, cercando di percepire, grazie al suo sesto senso del ragno, quelli che erano i suoi pensieri, le sue emozioni, capire cosa rendesse Wade così Wade, qualcosa che prescindesse da quel che gli aveva donato i poteri in cambio del suo aspetto e della sua sanità mentale.
“Devi sempre essere così?”
“Sono me stesso, Petey-pie, dovevi pensarci prima di far squadra con me… E quell’altro con me, e quell’altro ancora e, aspetta!, cosa abbiamo fatto ieri sera mentre eri, come hai detto, a cercare Goblin per metterlo alle strette?” Deadpool si era minacciosamente avvicinato al ragno ricordandogli quel loro piccolo segreto, il quale loro stessi fingevano non esistesse, un segreto ancora più oscuro della sua reale identità o del suo essere Spiderman prima che i suoi lo scoprissero. A causa della sua doppia vita aveva dovuto confrontarsi con loro, convincerli per ottenere quel suo essere supereroe che ora era, ciò insieme alla loro fiducia; per questo se avessero saputo di Wade… Beh, addio ragno, addio vita, addio Peter (Parker) Rogers-Stark.
Si risistemò in posizione (scomoda di certo, ma  riusciva a rappresentare al meglio la sua seconda essenza di aracnide)che per un momento aveva perso ripensato ai ricordi evocati dall’uomo -il suo uomo.
“Tu parli dannatamente troppo e a caso.” Specificò Peter, imbronciandosi –anche se non visibile.
“Ma quanto sei poco originale, me lo dicono tutti che parlo troppo, potresti proporre qualcosa di più originale, magari chiedermi di parlare meno e agire di più.”
“E per fare cosa?” Spiderman lo sapeva, il suo sesto senso lo sapeva: provocare uno come Wade era come dargli il permesso di far correre il criceto che faceva funzionare il suo cervello. Infatti, l’eroe in calzamaglia rossa ci mise un attimo per abbassare la maschera del ragno quanto bastava per baciarlo intensamente.
Traballò solo per un momento, poi Wade lo portò con la schiena contro il muro, mentre lasciava che la sua pelle secca e marchiata graffiasse le labbra morbide del ragazzo, facendo scivolare la lingua sulla sua, in un veloce scambio di passione che avrebbe lasciato insoddisfatto il mercenario – si sarebbe dovuto accontentare dell’unicorno.
Appena quel contatto si era concluso, Peter, tra un balbettio e un altro, si era dato ad una fuga per imbarazzo, essendo stata quella la prima volta che si baciava con l’altro senza aver ricontrollato dieci e più volte intorno a sé, per accettarsi che fossero sempre soli. Certo, sarebbe stato strano che quell’unica volta qualcuno li avesse visti… Insomma, solo per una volta, cosa poteva accadere?
 
“Steve dovresti farti Twitter.” Tony scorreva i vari tweet e re-tweet delle persone che seguiva con disinteresse, pensando a quanti followers avrebbe fatto il capitano in poco tempo. “Per la tua immagine, per mandare quei messaggini tipo: L’America è forte! quelle cose lì.”
“Non mi interessa, trovo sia un modo per perdere tempo.” Steve sorseggiava la sua spremuta, sciogliendosi una spalla intorpidita dall’esercizio fisico appena concluso.
“Oppure Instagram… La gente pagherebbe per vederti così.” Sghignazzò facendogli una radiografia dalla testa ai piedi, perdendosi a seguire qualche goccia di sudore che, in modo lascivo, percorreva tutto il corpo del suo capitano. “Anche solo per farti una scenata di gelosia in grande stile.”
“Non sei il tipo, piuttosto mi esibiresti come un trofeo: Proprietà privata Stark Industries, vietato vendita o noleggio.” Lo sfotté Steve, accompagnando la frase da un sorrisetto che sottintendeva molto, soprattutto agli occhi di Tony che risultò un deliberato affronto al suo sguardo esaminatore.
“Esattamente.” Ma per sfida tornò al tablet per sfogliare ancora la bacheca, ignorandolo. Steve si avvicinò, più per curiosità che per altro.
“Cosa controlli?”
“Mah, nulla. Tutti boriosi che sentono la necessità di dire la loro… Noioso. Noioso. Oh, ancor noios-”
“Torna indietro!” Esordì ad un tratto Steve, convincendo il fidanzato a risalire sulla notizia precedente. Tony ingrandì la foto: c’era quella con in primo piano una ragazza, una modella o fashion blogger forse, poi, affianco a questa, era stato inserita una lente che ingrandiva una scena che si era svolta alle spalle della ragazza, due ragazzi che si baciavano, ma non due qualsiasi…
“…”
“…” Lo sguardo che si rivolsero i due valeva più di mille parole.
“In quanti sanno questa cosa…?”
“Tutta la nazione… È una notizia più condivisa della foto fra Ryan Reynolds e Andrew Garfield.” Steve non comprese il paragone, ma non ne aveva bisogno, perché di una cosa era certo, lo erano entrambi: Peter (Parker) Rogers-Stark aveva appena finito di vivere. 



Angolo dell'autrice:
C'è poco da dire: mi serviva un pretesto per scrivere di quel bacio (per quanto, vi confido, io preferisco Tom Holland come Peter Parker, e quindi di solito quando scrivo di lui lo immagino con il suo bellissimo visino ~ -Io e la mia ossessione) ed eccola qua, Sig.ra One-shot Pretesto. E spero che abbia fatto la brava padrona di casa e vi abbia fatto star bene! 

Qualunque recensione è ben apprezzata! Aiuta a migliorare anche un piccolo incoraggiamento, sarebbe come un: continua così!

Alla prossima! 
Here we Go~

   
 
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