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Autore: Dark Lady 88    17/01/2017    2 recensioni
“Adesso la tua anima è vuota come la pagine del tuo libro. Devi cominciare a scrivere. Imbratta le pagine con i tuoi pensieri, anche i più disparati. Vedrai che presto la tua storia prenderà vita.. e all’ultima pagina, ti riscoprirai cambiata. D'altronde chi viene sull’isola in questo periodo dell’anno deve avere per forza una storia da raccontare. O ne ha passata una, o ne sta cercando una nuova”.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ci ho messo molto ad ottenere il lavoro. Il signor Nicosi non mi ha fatto neanche lasciare il curriculum: come un veggente, ha capito al volo cosa ero venuta a cercare.
“Sembri una che è scampata da una calamità naturale”, mi dice senza guardarmi.
Mi dà le spalle, cercando tra i registri sotto una piccola scrivania di legno. Si muove con sicurezza, facendo quello che immagino faccia tutti i giorni, i suoi gesti di routine con i quali inizia la giornata: accende la macchina del caffè, versa la bustina di zucchero dentro la tazzina ancora vuota; immette la cialda, aspetta che la macchinetta sia pronta, preme il bottone e l’aria si riempie di profumo. Prende un panno bianco sporco e comincia a passarlo tra gli scaffali affollati di libri: questo posto me lo immaginavo più sporco e strambo, invece è solo una libreria dall’apparenza come tante altre. Solo se ci si avvicina ai libri si nota qualcosa di strano: i titoli sembrano tutti scritti a mano.
“Prova a prenderne uno”, mi dice Nicosi.
Titubante, scelgo un titolo: sembra una scrittura femminile. Infatti, leggo sulla copertina in cuoio del libro, l’autrice è una certa Roberta Rocchi. Il titolo: “Il volo del gabbiano”, sottotitolo in corsivo stretto: “Storia del cuore che ha imparato a volare”. Mi sembra tutto alquanto melenso, ma apro una pagina a caso e comincio a leggere. Stupita, vedo che anche all’interno è tutto scritto a mano. Scorro le pagine a tratti macchiate d’inchiostro, studio la grafia leggera ed incerta della donna, farsi mano a mano più sicura. Anche il modo in cui si esprime l’autrice cambia: le frasi lunghe ed articolate – cosparse di virgolette, trattini, parentesi – si trasformano in periodi brevi ed incisivi.
“Avevo paura di quella paura che mi tarpava le ali”, scrive la donna nell’ultima pagina, “Ma ho imparato a lasciarmi andare.. come quei gabbiani che dal molo si alzano in volo, verso orizzonti sconosciuti. A noi di loro, non rimane altro che la visione di piccoli puntini neri che si stagliano contro il sole. Così il mio cuore, privo delle proprie catene, ha imparato a volare”.
Davvero struggente, penso.
“Quindi questi cosa sono.. diari? Della gente che viene qui?”.
Nicosi mi osserva divertito.
“Prendi”, mi dice porgendomi un libro, “Questo è per te”.
Questo libro non è come gli altri: non appena lo prendo in mano assume subito un’aria familiare. Non c’è scritta nessuna indicazione, né il nome dell’autore né il titolo. Apro le pagine: non c’è niente dentro. Solo bianco immacolato che si sussegue fino alla fine. Un niente che fa male agli occhi, dà una strana sensazione di vertigine. Un niente che spaventa. Questo libro è vuoto come me.
So cosa Nicosi vuole che io faccia.
“Io non sono una scrittrice”.
“Non importa, Alice. Questo è il prezzo: se vuoi lavorare qui, devi scrivere il tuo libro”.
“Ma non ho niente da dire.. davvero. Di cosa potrei parlare?”
“Adesso la tua anima è vuota come la pagine del tuo libro. Devi cominciare a scrivere. Imbratta le pagine con i tuoi pensieri, anche i più disparati. Vedrai che presto la tua storia prenderà vita.. e all’ultima pagina, ti riscoprirai cambiata. D'altronde chi viene sull’isola in questo periodo dell’anno deve avere per forza una storia da raccontare. O ne ha passata una, o ne sta cercando una nuova”.
Incerta, rigiro le pagine bianche del libro tra le mani. Richiudo la copertina grigia su quel bianco accecante, lo stomaco all’improvviso stretto in una morsa. Non voglio più sentirmi così vuota. Prendo un bel respiro: è strano ma.. sì, ho davvero voglia di scrivere qualcosa.
  
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