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Autore: _Pulse_    29/05/2009    1 recensioni
Era bello vedere che nemmeno in casi così Vera perdeva la voglia di insultare Sharon. Strano che non avesse insultato anche me. Mi trovai a sorridere. (Ad una mia cara amica, Vera, la mia sola ed unica Friend, perchè mi manca e voglio che torni, senza di lei non è più lo stesso!! Ary)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Strinsi le gambe al petto. Un gesto abituale, ormai. Mi proteggevo dal mondo esterno con il mio stesso corpo, facendomi pure male da sola, perché la solitudine uccide. E ero lì che gridavo: Solitudine, uccidimi, una volta per tutte!

Poi vidi mia madre passare per il corridoio, abbassai lo sguardo.

“Che cosa c’è?”, mi chiese.

“Nulla”, dissi flebilmente.

“Come nulla, c’hai una faccia! Sembri un cadavere.”

“Per favore, non… non parlare così…”

“Senti, perché non mi dici qual è il problema? Evito anche di fare la figura del poliziotto cattivo che ti tira fuori le parole di bocca!”

“Mamma…”, tremai, le mani strette sempre più sulle braccia, le nocche bianche dallo sforzo. “Voglio andare a trovare Vera…”

“E andiamo!”

Mi illuminai e saltai giù dal letto. Mi infilai le prime cose che vidi e scesimo. Salimmo nella Panda rossa di mia madre e arrivammo all’ospedale in un quarto d’ora.

Ero stata così male senza vederla… senza poterla sentire per quel cazzo di campo che non c’era mai e il telefono non prendeva.

Ora che ero lì… Un nodo alla gola, le gambe che si pietrificarono di fronte alla stanza.

Ero davvero pronta a tutto quello?

Deglutii e bussai alla porta.

“Avanti.”

La sua voce era chiara, ma debole. Mi feci coraggio ed entrai. La vidi sul letto, che si ricopriva la gamba. Sua madre era con suo padre, sul balconcino fuori dalla stanza.

“Ehi, Friend!”, mi salutò, ma si vedeva che era ancora un po’ spenta.

“Friend…”, dissi con le lacrime agli occhi. “Mi hai fatto così preoccupare…”

“Shhh!!”, mosse la mano Sharon di fronte alla piccola tv sul comodino, che guardava Uomini e Donne, un programma veramente inutile alla società secondo me.

Non avevo notato che c’erano pure lei, Deborah e Mara. Sorrisi a Vera, sdraiata sul letto, la gamba ingessata sollevata e tenuta su da un peso.

“Lasciala perdere quella mongola”, mi disse sorridendo.

Il suo sorriso mi tolse già un grande peso dallo stomaco.

“Porca di quella vaccona, Derby!”, disse anche Sharon, imprecando di fronte all’antenna che faceva le bizze.

“Non è mica colpa mia!”

“E no, chi l’ha toccata?!”

Io e Vera ci guardammo ancora e sorridemmo. Mi misi seduta sul letto e le presi la mano, ne accarezzai il dorso con il pollice, cercando di trattenere le lacrime.

Stava per morire… Più ci pensavo più stavo male.

Stava per morire, stava per lasciarci…

“Sono contenta che tu sia venuta”, mi sussurrò.

“Anch’io”, annuii. “Mi sei mancata tanto in questi giorni, sai? A scuola non è più lo stesso senza di te. Senza i tuoi insulti… è tutto così noioso! E poi anche la verifica di storia sarebbe stata diversa.”

“Mmh, com’è andata?”

“Bene, ha fatto copiare tutti la Friend”, disse Sharon sorridendo e chiudendo gli occhi, in quel modo che mi piaceva tanto.

“Ma avevi i riassunti sotto al foglio?”

“Sì.”

“Che grande la Friend, eh?”

“Grazie”, sussurrai rossa di vergogna, lo sguardo basso.

“Qui non mangio niente, solo quello che mi porta mamma da casa; la notte non riesco a dormire, mi immagino sempre il volo che ho fatto…”

“Posso…”, mi sporsi per vedere la sua coscia. Lei alzò il lenzuolo: era gonfia, con un livido grosso come un pugno, in più era piena di graffi, come il suo gomito.

“E mi è andata bene…”

“Sì, lo so”, sussurrai.

“Però si sta saltando tutte le verifiche!”, disse Sharon.

“Sì, cavolo, ho finito la scuola prima”, concordò sorridendo.

“Hai sentito Paola?”, chiese Mara.

“Sì, ieri sera e prima.”

“Come sta lei?”

“Mmh, peggio di me.”

“Ti annoi, vero?”, le chiesi.

“Cavolo Friend! Sì! Ieri quel frocio di mio zio doveva portarmi il pc con msn, ma non me l’ha portato! E poi la tv in bianco e nero…”

“Hai già mandato a cagare qualcuno qui dentro?”

“Eh! Prima! C’era quella che doveva togliermi la garza al piede. Le dicevo che mi faceva male ma quella non mi ascoltava! Le ho gridato contro!”

“è bello vedere che sei sempre la stessa, sai?”

“E beh, certo Friend!”

“Allora ti operano domani?”

“Sì, ieri avevo la febbre. Adesso non ce l’ho più.”

“Ma ti fanno l’anestesia?”

“La spinale.”

“Cazzo…”

“Tu non sai le punture che mi fanno… quelle in pancia sono terribili.”

“Dai Vera, non dire queste cose!”, si impressionò Sharon, sbattendo i piedi a terra.

“Guarda che è vero, cogliona!”

Era bello vedere che nemmeno in casi così Vera perdeva la voglia di insultare Sharon. Strano che non avesse insultato anche me. Mi trovai a sorridere.

“E in pratica devono mettermi un ferro nella gamba…”, continuava a raccontare scatenando in Sharon quelle reazioni così infantili e così adorabili.

“E va bè… Ah, ha detto la Vismy (la prof di scienze) che vuole venire a salutarti.”

“Ah, sì, ok. Basta che non fa venire la De Ponti, perché quella asciuga…”

Ci misimo tutti a ridere, senza pensieri.

Uscimmo un attimo sul balcone, perché Vera doveva parlare con l’anestesista, per l’operazione del giorno successivo.

La mamma di Vera, la mitica Giusy, mi sorrise.

“è bello che siate venute a trovarla, si sente sempre sola… piange sempre quando non ci siete…”

“La capiamo… povera.”

“Non vuole nemmeno che vada a casa, devo sempre stare qui, ha paura di tutto. Le ho chiesto se le riportassimo il motorino qui se ci risalirebbe. Lei ha detto di no.”

“Beh, è ovvio.”

Arrivarono altri amici di Vera, che non conoscevamo. Uno aveva un pacchetto rosa enorme in mano. Glielo porse e lei si commosse quando vide la tartaruga gigante di peluche che c’era dentro. Le tartarughe sono il suo animale preferito.

“Vera, noi andiamo.”

“Mi raccomando, fai la brava e non scannare nessuno.”

“Sì, Friend…”, mi sorrise.

La baciai sulla guancia e uscii per ultima dalla stanza, non schiodando gli occhi dai suoi. Annuii e le sorrisi, lei ricambiò.  

 

Grazie a chi l’ha protetta, dall’alto, come farei senza la mia Friend?

 

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Nota: Piccola e inutile storia sulla realtà, che mi ha però permesso di sfogarmi un po’. La dedico a Vera, che mi è sempre stata vicina e questo, anche se non avrei voluto, è proprio il mio momento per ricambiare. Mi manchi Friend!! Riprenditi presto, mi raccomando!

Non mi aspetto recensioni, è una cosa che ho scritto per me, ma se volete lasciare qualcosa mi fa piacere ^^ Grazie a tutti, Ary.

   
 
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