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Autore: Ran 4hever    17/01/2017    1 recensioni
Kazuha ha deciso di ritornare nella sua città dopo 7 lunghi anni, potrà rivedere la sua famiglia, i suoi amici e...Heiji.
Cosa farà Heiji dopo aver saputo che Kazuha è tornata? soprattutto adesso che ha capito di provare qualcosa per lei?.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mi manchi...'
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                                       Si può ricominciare da capo?

 

Sento la sveglia suonare e controvoglia mi alzo dal letto.

Scendo le scale e sento subito un buon odorino. Arrivo in cucina e noto sul tavolo un ciambellone a cioccolato, il mio preferito. 

"Buongiorno tesoro" mi saluta  mia madre mentre mi siedo a tavola,  "giorno" ricambio il saluto io,  "papà?" chiedo non vedendolo  "è in centrale" mi dice e io annuisco.

"Oggi hai da fare?" mi domanda mia madre,  "beh in verità dovrei andare a parlare con il preside della  scuola d'arte  'Bijutsu gakko'* " dico  "verso che ora?" mi chiede, ma perche tutto questo interesse?  "ci dovrò andare alle 10:00, ma perche" gli chiedo confusa dal perche mi abbia fatto queste domande,  "per curiosità" mi dice per poi fare un sorriso a 32 denti. Non so perche ma ho un brutto presentimento.


Prendo dall'armadio un jeans blu scuro e una camicetta bianca semplice, delle converse dello stesso colore dello jeans. Mi pettino i capelli, mi metto un po di mascara e del lucidalabbra, mi spruzzo del di profumo alla vaniglia e sono pronta. 

Scendo le scale di corsa e apro la porta, "MAMMA IO ESCO" le urlo per poi uscire di casa.

Cammino per la strada diretta alla scuola dove insegnerò per un po di tempo, e non faccio altro che guardarmi intorno.  Mi vengono in mente tanti ricordi. Quante volte io e Heiji abbiamo percorso questa strada scherzando e prendendoci in giro come al solito.  Abbasso lo sguardo costatando che non faccio altro che pensare a lui, che non riesco a dimenticarlo. Infondo abbiamo passato tutta la nostra vita insieme fin da bambini, e non è facile dimenticare tutto quello che abbiamo passato insieme, i momenti felice e i momenti tristi.  

Persa nei miei pensieri mi accorgo di essere arrivata solo quando vedo la grande insegna della scuola davanti a me, scuoto al testa ordinandomi di non pensare più a quelle cose ed entro.

Mi avvicino a quello che presumo essere il bidello per chiedergli informazioni,  "mi scusi, mi può dire dove si trova la segreteria?" gli chiedo e lui si volta sorridendo, è un uoma anziano, ha i  capelli grigi e sorriso dolce.  "Ma certo signorina, salga le scale che troverà in corridoio, è l'ultima porta a sinistra" mi dice indicandomi il corridoio dove si trovano le scale,  "la ringrazio".

Mi guardo attorno, ci sono pareti super colorate e dai lunghi corridoi.

Arrivo davanti alla porta della segreteria e busso, un 'avanti' mi giunge alle orecchie e apro la porta.  

"Buongiorno signor preside, sono la sostituta dell'insegnante d'arte, insegnerò qui  fin quando l'insegnante non guarirà" dico entreando, e ricordandomi che  l'insegnate che c'era prima ha l'influenza.

"Oh certo entri pure signorina Kazuha Tiyama giusto?" mi chiede indicandomi la sedia,  "si sono io" gli rispondo sedendomi.  "Bene signorina lei insegnerà per 3 settimane, è il tempo di ferie che si è presa l'insegnate d'arte" mi informa e io annuisco.  "Dovrà insegnare nella 3A" mi dice scrivendo qualcosa che io non riesco a leggere su un foglio.  "Non c'è problema, da quando posso iniziare?" gli chiedo sorridendo,  "da domani stesso " mi dice ricambiando il sorriso   "da domani allora" dico non smettendo  di sorridere.  "Aspetti a cantar vittoria" mi dice all'improvviso e il mio sorriso si spegne,  "che intende dire?" gli domando non capendo  "nella 3A c'è un ragazzo un po particolare" mi dice e io alzo un sopracciglio,  "nel senso che è un ragazzo senza voglia di studiare, svogliato e non perde tempo a fare confusione" mi dice e io capisco subito,  "il solito bulletto?" gli chiedo e lui annuisce. "Non si preoccupi direttore, farò del mio meglio con quel ragazzo e con tutta la classe, ma come si chiama il bulletto" chiedo  "Benkei Tanaka".

Sto ritornando a casa è ho ancora quella strana sensazione, mi sembra di aver già sentiti il cognome di quel ragazzo, ma non so dove...

Apro la porta con le chiavi che avevo in borsa  "SONO A CASA" urlo per farmi sentire da mia madre  "ciao tesoro" mi saluta lei più raggiante che mai,  "come mai cosi felice?" le chiedo seguendola in soggiorno.

"Ho una bellissima notizia da dirti" mi dice non smettendo di sorridere  "che notizia?" gli domando incuriosita,  "stasera andremo a  cena dagli Hattori" mi dice e io sgrano gli occhi e il mio cuore inizia a battere forte, alto che bella notizia...

"Ma perche?" domando,  "beh ho detto ai genitori di Heiji che sei tornata, e loro non veevano l'ora di rivederti" mi dice e a questa frase sorrido involontariamente. Ho sempre voluto molto bene ai genitori di Heiji, li considero da sempre dei secondi genitori e iop per loro sono come una figlia, e mi rende felice sapere che non vedono l'ora di rivedermi. Da una parte non vedo l'ora di correre lì ad abbracciarli, dall'altra parte invece non ho voglia di rivedere Heiji.  Sorrido a mia madre e salgo le scale sotto il suo sguardo confuso.

Ora ho solo voglia di liberarmi la mente, e ho un ottrimo modo per farlo...dipingere.

Quando dipingo posso esprimere su tela tutte le mie emozioni, questo mi perette di sfogarmi.


 

************************


Sono appena tornato dalla centrale di polizia con mio padre, dopo finita l'università ho cominciato a lavorare con lui.

Sento il buonissimo odorino di riso al charry provenire dalla cucina dove io e papà ci dirigiamo.

"Bentornati" ci saluta mia madre dando un bacio a papà e sorridendo a me.  "Scommetto che siete affamati" ci dice porgendoci i nostri piatti che prendiamo e cominciamo subito a mangare.

Noto un rorriso felice sul volto di mia madre che mi insospettisce, no che non sia contento che lo sia ma mi sembra strano, è come se avesse ricevuto una bella notizia. 

"Mamma che succede? Ti vedo piuttosto felice" decido di dare voce ai miei pensieri e sia lei che papà mi guardano.  "Beh si sonop molto felice" ci confessa   "perche? cos'è che ti rende tanto felice?" domanda mio padre incuriosite e sia lui che io guardiamo la mamma aspettando che risponda. 

"Beh vedete..." dice con un sorriso e noi ci facciamo sempre più attenti,  "prima mi ha chiamata la moglie di Toyama..." dice guardando prima mio padre e poi me,  "mi ha avvisato...che...che la mia Kazuha è tornata" dice con le lacrime agli occhi, e io appena sento quel nome il mio cuore comincia a battere forte.  "Davvero?" chiede mio padre evidentemente felice e mia madre annuisce anche lei sorridendo.

Kazuha è come una figlia per i miei genitori, gli sono molto affezzionati, per questo sono felici in questo momento. Hanno sofferto molto quando Kazuha ha deciso di andarsene soprattutto mia madre che sperava che noi due ci mettessimo insieme così da poterla avere come nuora.

"Heiji tu lo sapevi?" mi domanda ad un tratto mio padre  "beh ecco io veramente...si" dico e vedo mi madre sgranare gli occhi,   "COSA? E SI PUò SAPERE PERCHE NON CI HAI AVVERTITI?" urla mia madre infuriata, "ecco perche..." mormoro io impaurito  "lascialo stare, non importa adesso se lo sapeva o no, la cosa importante è che Kazuha sia tornata" dice mio padre salvandomi e io tiro un sospiro di sollievo quando vedo mia madre calmarsi.  "Già hai ragione, per questo li ho invitati a cena stasera" ci informa mia madre e io alzo lo sguardo verso di lei sorpreso,  "hai fatto bene" dice mio padre. Il pranzo continua con i discorsi di mia madre che dice che non vede l'ora di potrer riabbracciare Kazuha.

Osservo il soffitto della mia camera da 10 minuti ormai. 

Non faccio altro che pensare a Kazuha, e che stasera la rivedrò. Non sopporto questa situazione, questo distcco che c'è tra me e lei, ma infondo è tutta colpa mia.

 

 

***********************

 

 

"Hai capito Aiko?" chiedo alla mia amica attraverso il telefono mente scelgo i vestiti dal mio armado.  "Si ho capito, dai che sono sicura che ce la farai" mi risponde,  "no invece non posso farce, non riuscivo guardarlo negli occhi figurati a cenarci insieme" dico sull'orlo della disperazione.

"Puoi farcela invece, si tratta solo di una cena, di un paio d'ore, e poi magari troverete il modo di chiarire" mi dice  "ne dubito" rispondo prendendo in mano una camicetta rossa e guardandola, "beh per qualsiasi cosa io sono qui" mi dice e io sorrido,  "lo so, ora devo andare ci sentiamo domani" gli dico e dopo che lei mi ha salutata con un  'ciao a domai' riattacco e scelglo i vestiti da indossare. Opto per un vestitino rosa confetto semplice a maniche lunghe, delle calze color carne e delle ballerine dello stesso colore del vestito. Ho lasciato i capelli sciolti come sempre, e dopo essermi truccata e profumata un po scendo al piando di sotto.

"Siete pronte?" ci chiede mio padre e io e la mamma annuiamo, prendiamo le noste borse e usciamo da casa seguita da mio padre.

Siamo arrivati a casa Hattori e il mio cuore non vuole finire di battere, scendiamo dall'auto  avviandoci  alla porta e mio padre bussa il campanello. Ad aprirci con un sorriso è la signora Hattori, entrano prima i miei genitori per poi entrare io.  La signora Hattori appena mi vede si mette a piangere e apre le braccia aspettando che io l'abbracci. Non passa neanche un secondo che mi trovo tra le sue braccia a piangere,  "mi sei mancata tanto Kazuha" mi dice accarezzandomi la testa,  "anche lei, non sa quanto" dico, poco dopo ci raggiunge anche il signor Hattori che mi accarezza la guancia.  "Ben tornata Kazuha" mi dice e io sorrido, giro lo sguardo e vedo Heiji che scende le scale e si avvicia a noi.  "Ciao Kazuha" mi saluta sorridendomoi,   "ciao" rispondo  non guardandolo negli occhi e lui abbassa lo sguardo.  "Bene venite che la cena si raffredda" ci dice la signora Hattori non accorgendosi del nostro comportamento, e ci dirigiamo tutti in cucina.

"Ti sei trovata bene a New York?" mi chiede la signora Hattori e io annuisco,  "si benissimo, le persone lì sono molto gentili, e ho fatto delle amicizie all'università" dico sorridendo mangiamdo una polpetta di riso.

"E ora cosa farai visto che sei qui?" mi domanda il signor Hattori,  "per un po lavorerò in una scuola d'arte ma sarà per poco, poi chi sa" dico sempre sorridendo. La cena si svolse così, loro che mi chiedevano delle cose sul mio lavoro e io che rispondevo, ma mi sentivo sempre gli occhi di Heiji addosso.

Dopo la cena ci siamo diretti in soggiorno bevendo una tazza di cioccolata.

"E a voi come va il lavoro?" domando sia a papà che al signor Hattori,  "molto bene, soprattutto ora che con noi lavora anche Heiji" mi dice mio padre e io per un attimo incrocio lo sguardo di Heiji,  "e cosi ora lavori con loro" dico sempre guardandolo  "già" risponde.

Mente i mie genitori e i signori Hattori parlavano tra loro io mi ero diretta in giardino per prendere un po d'aria. 

Non riuscivo più a stare in quella stanza con Heiji che non mi toglieva gli occhi di dosso. Cammino per il giardino guardando le stelle, amarti fa male, lo so, ma io continuo a pensarti. 

"Kazuha" mi volto e incrocio i suoi occhi blu come l'oceano. Si avvicina a me e mi sorride, ma io non riesco a farlo, ho solo voglia di piangere. Gli do le spalle e ricomincio a camminare,  "Kazuha aspetta" dice fermandomi un polso,  "aspettare cosa Heiji?" gli chiedo voltandomi verso di lui con le lacrime agli occhi, e lui quando mi vede susulta.

"Dobbiamo parlare" mi dice piano ma senza lasciare la presa sul mio braccio, "non ho nulla da dirti" dico cercando di strattonarmi via, ma è tutto inutile, è sempre stato più forte di me.

"Allora vuol dire che parlerò io" mi dice  "ma io non voglio ascoltarti" dico non smettendo di piangere,  "e invece mi ascolterai" dice convinto e io mi zittisco aspettando che parli. Lui capisce che può parlare e mi lascia il polso,  "mi dispiace" dice e io alzo lo sguardo guardandolo,  "mi dispiace, sono stato un vero idiota a non venire a l'aereoporto quel giorno, ma ti prego perdonami" mi dice e io ricomincio a piangere,  "non puoi nemmeno immaginare come mi sia sentita, ti aspettavo ma tu non sei venuto, anche sapendo che avresti potuto non rivedermi più" dico piangendo sempre di più,  "lo so Kazuha, so che sono stato un verme ma ti prego perdonami" mi dice con sguardo triste.   "Sono sicura che non sei venuto per risolvere un altro dei tuoi stupidi casi, infondo sono sempre stai più importanti di me" dico e lui alza lo sguardo su di me. "No Kazuha te lo assicuro non stavo risolvendo nessun caso, e poi tu sei molto più importante" dice arrossendo e io lo guardo sorpresa.  "E allora perche non sei venuto?" gli domando asciugandomi la lacrime, lui abbassa lo sguardo  "perche non volevo vederti andare via" dice e io sgrano gli occhi,  "come?" domando sorpresa.  "Hai capito benissimo, anche se non te l'ho mai dimostrato o detto, io ti voglio bene" dice arrossendo e io mi sento mancare.  "Eri e sei la mia migliore amica, e ti vorrò sempre bene" mi dice e io sorrido. Anche se per lui sono solo un'amica, ha detto che mi vuole bene ed è questo che conta. Non posso obbligarlo a provare i miei stessi sentimenti, e mi va bene così.

"Mi perdoni?" mi domanda speranzosa e io sorrido,  "ma certo che ti perdono, infondo l'ho sempre fatto" dico ricordandomi delle innumorevoli volte che lui mi faceva arrabbiare ma poi io lo perdonavo subito.

Lo vedo sorridere di gioia e questo mi riscalda il cuore,  "possiamo ricominciare da zero? Come se nulla fosse successo? Ritornando gli Heiji e Kazuha di una volta?" mi chiede lui  "ci possiamo provare" rispondo sorridendogli felice, e vedo nei suoi occhi che anche lui è felice.

Forse si può ricominciare da capo.

*scuola d'arte in giapponese

 

 

 

 

                       NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi piaccia.

Che cosa accadrà ora tra i due tonni ora che si sono chiariti?...Boh lo vorrei sapere anch'io ;)

Ci sentiamo ai prossimi capitoli, e mi raccomando recensite.

Bacioni.

   
 
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