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Autore: Blue Eich    18/01/2017    2 recensioni
Inarcò un sopracciglio, mentre lei lo scrutava come una bimba colta con le mani nel barattolo di Nutella, in procinto di giustificarsi.
«Ecco… Cat mi ha chiamata per un'emergenza, devo raggiungerla al più presto!»
«Oh, certo» l'assecondò, avvicinandosi. La conosceva troppo bene per crederci. «E che ci fai con un biglietto di sola andata per il Messico in mano?»
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fredward 'Freddie' Benson, Samantha Joy 'Sam' Pucket
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era appena tornato dal lavoro e, chiudendo la porta dietro di sé, Freddie vide Sam con uno zaino in spalla e una valigia straripante. Aveva tutta l'aria di qualcuno che sta per andarsene via di nascosto. Inarcò un sopracciglio, mentre lei lo scrutava come una bimba colta con le mani nel barattolo di Nutella, in procinto di giustificarsi.

«Ecco… Cat mi ha chiamata per un'emergenza, devo raggiungerla al più presto!»

«Oh, certo» l'assecondò, avvicinandosi. La conosceva troppo bene per crederci. «E che ci fai con un biglietto di sola andata per il Messico in mano?»

Sam lasciò cadere mollemente le braccia, sentendosi in trappola. Sapeva che non era giusto mentirgli, non era qualcosa da cui sarebbe potuta sul serio fuggire. Era qualcosa di grande, incombente e spaventoso, pronto a inghiottirla come una voragine buia. Non era servito a nulla soffocare urla e lacrime isteriche nei cuscini del divano e camminare in preda al panico per tutta la casa, come una formica spaurita. Nemmeno affogando lo stress in una confezione jumbo di ali di pollo e spaccando senza pietà stoviglie di porcellana era riuscita a calmarsi. Fino a poche ore prima era convintissima che avrebbe colpito anche Freddie con uno dei piatti che continuava a infrangere in mille pezzi sul muro come frisbee, investendolo brutalmente con tutta la sua rabbia. Però, adesso che si trovava davanti il suo viso, così dannatamente preoccupato per lei, l'impellente voglia di gonfiarlo di schiaffi era svanita. «Guarda sul tavolo della cucina» gli disse, in uno slancio di sincerità.

Freddie, fiutando la tensione nell'aria, mosse qualche passo. Non riusciva proprio a capire cosa le fosse preso. Non lo amava più e voleva lasciarlo, magari con un biglietto o un SMS? O forse si era messa di nuovo in guai seri con la polizia e doveva lasciare lo Stato di Washington? La risposta la trovò sul tavolo: uno stick era abbandonato lì, come la prova schiacciante di un crimine.

«Non è possibile» sussurrò di fretta, afferrandolo. Le due linee rosa in evidenza gli fecero alzare tempestivamente il capo, verso una Sam con un mezzo sorriso mesto. «Tu sei…»

«Già, di tre settimane» disse, con gli occhi bassi. «Scusa se ho cercato di scappare. Non mi sento pronta a diventare madre, io… Io non volevo che succedesse» confessò, con una nota di angoscia. «Non doveva succedere.»

Fu allora che il cuore di Freddie perse un battito e andò dritto da lei, per poggiare le mani sulle sue spalle. «Ti prego, Sam, non abortire… Lo cresceremo insieme, penserò a tutto io!»

Per un istante si perse nei suoi occhi color cioccolato. Di solito riuscivano a rassicurarla, ma adesso vi coglieva solo un barlume di panico. Sembravano dirle: non uccidere il nostro piccolo. Scosse il capo con frenesia, sentendo come se dei vermi le divorassero lo stomaco. «Freddie, non è così semplice! Ho fatto la babysitter per qualche anno, okay, ma non so prendermi cura sul serio di un bambino. La mia è stata una madre terribile e…»

Lui la zittì, portandole un dito sulla bocca. «Non dirlo. Tu non sarai una madre terribile, Sam. Certo, non sarai perfetta, ma insieme ce la faremo. Te lo prometto.»

Con una grande ansia dentro, la ragazza si lasciò cullare in un abbraccio per tranquillizzarsi un po' e respirare profondamente contro al suo petto scolpito. Non c'era posto dove si sentisse meglio di quello.

«Tu, però… Promettimi che non te ne andrai» sussurrò Freddie, stringendola di più, come per incatenarla a sé. Era più forte di lui, ma continuava ad avere paura di svegliarsi una mattina e trovare vuota l'altra parte del letto. Che lei sparisse dalla sua vita di punto in bianco, senza lasciare traccia.

Sam gli regalò un sorriso addolcito. «Non me ne andrò, scemo» gli concesse, tollerante. Poi la sua espressione mutò, diventando più rigida. «Ma prova a prendermi in giro una sola volta perché sarò ingrassata e ti tirerò un pugno così forte che ti salteranno via tutti i denti.»

«Sissignora…»

«Si può sapere che hai da sorridere? Guarda che sono seria!» La bionda si accigliò, per poi tirargli una potente gomitata nello stomaco, facendogli emettere un ouch ben poco virile. «Questo era per avermi messa incinta» precisò, acida come uno yogurt scaduto.

«Stavo sorridendo perché pensavo che ti amo» piagnucolò lui, cercando di tenere a bada lo straziante dolore che gli aveva mozzato il fiato. «E-E ti assicuro che mi dispiace, io non…»

«Ti amo anch'io» lo interruppe Sam, circondandogli il collo con le braccia. Come prova di ciò che aveva detto, afferrò con decisione il bavero della sua camicia per attirarlo a sé. Gli diede l'assaggio di uno di quei baci impulsivi che avrebbero potuto durare per ore, ma dopo poco dischiuse le labbra rosee e si tirò indietro. «Beh, che c'è per cena? La mamma ha voglia di pollo fritto!»

Soffocando un'altra risata, Freddie le strappò ancora un bacio, perché quello di prima non gli era bastato. Stavolta Sam si godette la magia, mordicchiandogli dolcemente il labbro inferiore e chiudendo gli occhi, per pensare. Beh, se proprio doveva concepire un figlio, Freddie era la persona giusta da avere accanto. Forse insieme potevano davvero farcela… In ogni caso, era troppo tardi per tornare indietro. Le uniche cose di cui era certa erano che non avrebbe mai cambiato un pannolino in vita sua e voleva assolutamente vedere la faccia della signora Benson, quando avrebbe scoperto che il suo piccolo Freddie non era più così puro e innocente come credeva.

 

 




 
Angolo Autrice
Salve!
Arrivo in ritardo di qualche anno, forse, ma ho scoperto di amare alla follia questa coppia e perciò, finché l'ispirazione mi guiderà, ci scriverò. Per il titolo mi sono ispirata ovviamente alla frase chiave della sigla di Sam & Cat, in riferimento al fatto che andrà tutto bene e se la caveranno. 
Forse nella serie Sam avrebbe avuto una reazione più esagerata, ma qui li immagino più grandi (quindi più maturi), sui 20-25 anni. E niente, spero che sia piaciuta a qualcuno.
Alla prossima, gente!
-H.H.-

 
   
 
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