Sapevi che si trovava lì, l'aula era grande ma non abbastanza.

Sapevi che si trattava di un evento ciclico destinato a ripetersi a determinati intervalli. D'altronde, da quando anche tu avevi iniziato a frequentare quel luogo, quell'evento si era sempre verificato con una naturalezza tale da risultare quasi normale.

Sapevi che, anche oggi, sarebbe toccato a qualcuno. Eri felice perché sapevi di non essere tu, ma questo non bastava, ovviamente, a garantire a tutti la medesima sicurezza. Così, dal tuo posticino sicuro dietro a quell'opaco e spesso vetro, osservavi di tanto in tanto la situazione intorno a te per vedere chi sarebbe stata la vittima di quel giorno.

E dal nulla, capitò. La sedia maledetta fece un'altra vittima.

Nel silenzio generale un ragazzo, la barba lunga ed i capelli corti, vestito pesantemente visto il freddo polare che si era alzato in quei giorni, aveva preso quella sedia da un angolo della sala, probabilmente ignaro di tutto: aveva poggiato le sue dita sullo schienale ed aveva iniziato, probabilmente, a muoverla lentamente. Quando meno se lo sarebbe aspettato, lei ha fatto ciò che fa ogni volta, ha compiuto il suo rito ed ha fatto cadere la sua maledizione sul malcapitato di turno.

Dalle mani del ragazzo la sedia si staccò in due pezzi separati, cadendo per metà a terra con il solito frastuono che fece girare tutti verso di lei, per l'ennesima volta. Il poveretto assunse un'espressione mortificata per aver creato un tale rumore in un'aula studio colma di studenti universitari, ma fu subito rincuorato dal fatto che nessuno parve darci peso. E ciò perché lui non sapeva che quello era un evento ciclico, ormai ritenuto un appuntamento giornaliero imprescindibile. Ogni giorno qualcuno scambia quella sedia-miraggio, sempre libera anche nelle ore più congestionate, per una sedia normale. Così, anche lui divenne una vittima della sedia maledetta, l'unica sedia difettosa presente in aula, la sedia che viene spostata da un capo all'altro della stanza, talvolta rotta ma sempre ricomposta, dalla quale nessuno si aspetta mai di venire beffato, ma che almeno una vittima riesce sempre a portarsela via.