Storie originali > Poesia
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Autore: Callimaco_Beta    18/01/2017    0 recensioni
Poesie tratte dalla mia esperienza personale ed esistenziale, fatta di riflessioni filosofiche e di momenti di disperazione d'amore e, tragicamente, di tanta vita. Incertezza, dubbio, morte di Dio: queste le parole chiave di un'anima complessa, rea di delitti inconfessabili, inattuale, che cerca se stessa in un baratro da cui non entra la luce. Stile vario, sull'orma della raffinata musa dell'ellenismo e ricerca del proprio posto in un mondo in putrefazione. Poikilģa. "Non amo la poesia comune e odio/la strada aperta a chiunque./Odio un amante goduto da tutti/e non bevo ad una pubblica fontana./Odio ogni cosa divisa con altri./Certo, Lisąnia č bello! Bello! E ancora/non l'ho detto che un'eco gią ripete:/«Č anche d'un altro.»" (Callimaco, Ant. Pal. XII, 43, trad. di Salvatore Quasimodo)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Declaratio tenuis poetices
Λυσανίη, σὺ δὲ ναίχι καλὸς καλός· ἀλλὰ πρὶν εἰπεῖν/τοῦτο σαφῶς, ἠχώ φησί τις· Ἄλλος ἔχει.
(Tu, Lisania, sei bello, bello proprio - ma prima che io possa dirlo/chiaramente, ecco che l'eco ribatte: "č anche di un altro!")
Mostrati, dolce mia Musa! Appari!
Non č tuo dovere esser coperta,
Dunque sarņ io stesso che toglierņ
Il velo, manifestazione pura!
Ecco le tue parole che giungono
Alle mie umili orecchie, sublimi!
Io odio tutto ciņ che č volgare,
Comune, spartito, oclocratico.
Via pecorelle del gregge, tornate
All'ovile: quando mai il pastore
Dorme nelle sporche stalle, invece
Che nella comoda capanna? Anche
Se semplice e rustica, č giusto:
A ognuno il suo, non vorreste dir
Che il signore č uguale allo schiavo?
E prima di gettarmi pietre, bravi
Servi della morale e del giusto
Verso i pił deboli, ascoltate bene:
Non per nascita, non per censo, non per
Carattere, saranno decretati i 
Signori ma per merito: il principio
D'uguaglianza č buono solo fin a
Quando sei una debole preda, che non
Fa nulla per fuggire dalle rete,
Aspettando ch'altri lo faccian per sé!
Dunque via le cose in comune: via
Le fontane pubbliche, e via ogni
Amante che č goduto da tutti:
L'unicitą sia vanto, ugualmente 
Lo sia l'egoismo e la proprietą di
Sé! Cosģ anche in poesia, dice 
La Musa sottile e io in coro:
Gloria alla poesia divergente,
Gloria alla profonda sinceritą,
Gloria alla curiositą crudele.
Che valore ha vivere se dopo
Ogni cosa che fai, l'eco risponde:
"Sei un granello nel deserto d'oro"?
   
 
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