Clandestini
Venticinque anni prima…
“È arrivata una nave dall’isola giudiziaria!”
Sakazuki sorrise soddisfatto a sentire tale notizia volare di bocca in bocca nei corridoi della base.
Una nave da Enies Lobby portava notizie da un’instabile Rotta Maggiore, portava rapporti e portava riconoscimento a una Marina che aveva bisogno di sentirsi forte in un mondo dove sempre più pirati si stavano facendo crudelmente un nome.
Portava anche un clandestino.
Una clandestina.
Non la cercò nemmeno con lo sguardo. Si limitò a nascondere un malevolo nuovo sorriso.
« Non dovresti lasciare la finestra aperta: potrebbero entrare dei malintenzionati ~» la voce della donna appoggiata su bordo della finestra arrivò melliflua e flautata, venata di una sfumatura gelida e derisoria.
« O degli assassini… » completò il viceammiraglio.
La donna ghignò, spostandosi dietro l’orecchio una ciocca dei lunghi capelli neri: « Quanto disprezzo, viceammiraglio … la causa per cui ci battiamo è la stessa ~».
Sakazuki si astenne per una volta dal commentare quanto i metodi della Marina differissero da chi agiva per la giustizia nell’ombra. Si limitò ad appoggiarsi meglio allo schienale della propria poltrona.
« Che notizie dal mondo, agente Kojikyn? ».
Angolo autrice:
Ed ecco un nuovo capitolo per questa storia. Il personaggio di Kojikyn entra in scena e in realtà è tutto da costruire, sperando di farlo al meglio. Se qualcuno lo vuole sapere il "kojikyn" è un enzima che fa fermentare e quindi diventare alcolico il sake. Perché, pochi lo sanno, "sakazuki" tradotto vuol dire essenzialemente "calice", ma più propriamente sono le coppette con cui i giappnesi bevono il sake... perciò ecco spiegato il motivo. Spero di tenere IC i personaggi canon e di non sforare troppo con il mio OC, che è appunto un agente del cp9 e perciò prego di non renderlo alla fine troppo forte...
Detto questo, grazie a Birdcage D Swan che ha commentato lo scorso capitolo.
A presto
Marauder Juggernaut