Storie originali > Poesia
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Autore: Njki    19/01/2017    0 recensioni
Collezione di poesie.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo in balcone, con la sigaretta in mano che si consumava piano piano.
La nube bianca della sua anima bruciata aleggiava nell'aria densa, a causa della caluria del pomeriggio.
Il bicchiere di vino spumeggiava bollicine e mi aspettava, poggiato sul tavolino.
Lo presi e lo assaggiai: aroma di vecchio, di legno e di pane, constatai.
Da tanto non bevevo del vino, ma quel giorno era importante, quindi lo bevvi.
Mi guardai le gambe, sembravano spessi tronchi di quercia intenta a morire, consumati dalla vita.
Aspiravo e bevevo, poi pensavo. Alla vita, a me e ad altre genti.
Concentrata fissai un panorama ben poco meditativo, continuamente disturbato dalla cacofonia della città.
Desideravo pace, calma. Il silenzio e solo musica, solo piacere, amore e passione.
Ma quei giorni eran ben lontani, nel passato e nel futuro. Poco mi regalava il presente in quell'istante.
Affranta, ancora aspiravo, giocando contro la vita che ormai piú mi apparteneva.
Cercai sollievo nel sole, ma esso bruciava lentamente la mia pelle e mi scacció. Pure lui.
Misi il bicchiere mezzo pieno nel lavabo e andai a letto.
Non trovai la pace nemmeno a guardar il soffitto spoglio, che una volta mi donava attimi di solitudine benefica.
Avevo l'anima brulicante. Mille pensieri ed emozioni si muovevano dentro di me, come formiche in un formicaio in fiamme.
Confusione e presenza inattiva scandivano i miei giorni, fra le ore che passavano non vissute.
Disconnessa dalla terra la mia anima volteggiava in una dimensione sconosciuta ai piú, persino a me.
Stavo persa nel nulla infinito. Avevo bisogno d'esser affrancata, salvata, da una mano amica che liberandomi da questa bolla mi riportasse ad accovacciarmi a terra e baciare il suolo, capirne l'esistenza e la materialità.
Ricominciare a sorridere.
A quella mano mi sarei aggrappata senza scrupoli e vergogna, piangendo lacrime di gratitudine e inadeguatezza a questo mondo che così poco m'appartiene.
Come se fossi creatura estranea, trapiantata in questo luogo, che di mio, nulla possiede.
  
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