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Autore: Lady Eleanore    20/01/2017    1 recensioni
E se i poteri lunari che Stella ha perduto da tempo fossero l'unico modo per salvare Solaria dall'imminente guerra che ha dichiarato il pianeta Nemesi? Luna regina di Nemesi. Stella si troverà a rischiare la sua vita per cercare di ottenere le uniche doti che potrebbero risparmiare a Solaria una cruenta e devastante guerra, decidendo di combattere contro la madre Luna sul suo pianeta inospitale. Riuscirà a salvare Solaria o le oscure macchinazioni del Trono di Nemesi avranno la meglio? Ma altre forze macchinano nell'ombra per sconvolgere l'equilibrio...
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Stella, Winx
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Luna le aveva scagliato una potente ed oscura sfera d’energia che l’aveva immobilizzata a lungo e, una volta liberatasi, la fata guardiana di Solaria aveva risposto con un micidiale colpo solare che era andato ad infrangersi su uno specchio, disintegrandolo… ne era susseguita una raffica di attacchi e contrattacchi con i nomi più assurdi in cui nessuna delle due fate sembrava poter prevalere davvero sull’altra.
Stella aveva l’impressione che la madre non fosse più forte come un tempo e le sue energie unite del sole, luna e stelle fossero capaci di permetterle di concludere lo scontro a suo vantaggio, però non era ancora riuscita a sferrare un attacco tale da mettere la madre in condizione di non reagire più… ogni tanto Neryde le sussurrava alle orecchie il suo nome, il colpo mortale che avrebbe messo fine a quell’assurdo combattimento fra madre e figlia permettendole di vincere, ma Stella la ignorava.
Una parte di sé pensava a come sarebbe cambiata la sua vita se avesse scagliato quel colpo di non ritorno e s’immaginava regina di Nemesi, essendo l’unica erede dell’attuale regnante, con una grande corte di adulatori senza volto, in quel castello oscuro che avrebbe fatto rimodernare... e poi immaginava di attendere la morte di Radius per salire anche al trono di Solaria e unire i due regni sotto il suo incontrastato dominio.
Stella I, Regina di Nemesi e Solaria.
Quell’appellativo la faceva sorridere e la gratificava profondamente.
Una volta regina di quei due grandi e potenti regni neppure la fata della Fiamma del Drago avrebbe potuto combattere contro di lei o continuare a dirle che cosa doveva o non doveva fare per essere una fata, una donna migliore. Quanto tempo, quanto, aveva trascorso a subire le sue ramanzine sulla sua frivolezza e mancanza di tatto? Chi era Bloom per poterle insegnare? Una fata sconosciuta, una ragazza goffa che s’era ritrovata a ricoprire il ruolo di principessa di Domino, ma che non lo sarebbe mai stata per davvero! Un’insulsa terrestre.
Una volta regina di Nemesi e Solaria avrebbe potuto finalmente opporsi a quella stupida fata dai capelli color pomodoro, farla stare zitta per tutte le volte che aveva aperto quella bocca chiacchierona e così anche ad Aisha! Sì, Aisha, lei che era così fiera della sua posizione di principessa ereditaria di Andros quando, in realtà, il suo titolo si estendeva solamente alle terre emerse di quel regno che comprendeva solo qualche striscia di terra bagnata contornata da un immenso e desolato mare! E che arie si dava la principessa di Andros!
Una volta regina di due regni, avrebbe davvero potuto rompere quell’odioso Winx Club e vivere il suo destino di sovrana come meglio credeva ed essere finalmente se stessa! Ah, che soddisfazione!
Musa, dolce piccol, bisbetica, Musa, una plebea insolente che le rendeva le giornate un inferno, anche lei avrebbe subito una buona dose delle premure della sovrana!
-Non sapevo che ti saresti stancata così presto, mia cara! Sei una buona a nulla!- le disse la madre sferrando l’ennesimo colpo ancestrale.
Uccidila… uccidila e diventa regina di Nemesi… e di Solaria… Stella sentì quel pensiero nella sua testa ancora una volta, ma non sapeva se erano le dodici lune a fuorviarla oppure era davvero lei che desiderava avidamente regnare su Nemesi e Solaria lasciandosi alle spalle i cadaveri dei genitori.
Usami, sono qui. Neryde. Neryde, Tu devi regnare, solo tu! Stella Regina, non senti come suona bene? Uccidila e sarai libera di essere te stessa!
-Smettila!- gridò forte Stella. -Mi hai scocciato! Sta zitta!-
-Adesso parli anche da sola? Oltre che stupida sei pazza!- la insultò la madre, ridendo acidamente.
Stella si guardò intorno e vide solo allora che nulla era mutato attorno a lei... combatteva senza mai fermarsi e non sentiva le sue forze diminuire… forse su Nemesi il tempo aveva un corso diverso? Forse i suoi nuovi poteri… ma perché la luce fuori dalla finestra era sempre alla stessa altezza?
-Cometa di cristallo!- nel sentire quel grido il volto di Luna si contrasse in una smorfia di stupore e poi svanì. -Fantastico sono stata qui a combattere per giorni, prigioniera di una illusione come una fata al primo anno di Alfea, accidenti!- Stella si rese conto della realtà e vide, effettivamente, che nell’atrio era sola e Luna se n’era andata, chissà da quanto tempo, lasciandola lì a combattere con i suoi demoni.
-Luna! Luna! Non scappare! Ti troverò!- gridò alle mura solide del palazzo, ai suoi arazzi, ai suoi orpelli segni di un prestigio perduto.
Alla voce lusinghiera di Neryde, nel suo aspetto oscuro, disse che mai e poi mai avrebbe ucciso la madre. Non desiderava regnare prima del tempo e le sue amiche erano la sua forza, con i loro pregi e difetti, sì, così come il Winx club che mai avrebbe lasciato!
Aisha e Bloom ti hanno messo in ombra: vendicati!
-Smettila! Io voglio bene ad Aisha e a Bloom, a Musa, a Tecna e Flora con i loro pregi e difetti esattamente come loro sopportano i miei! Non tediarmi! Io non desidero regnare prima del tempo! Solaria ha un valoroso sovrano a proteggerla! Sì, Bloom spesso si comporta come una maestrina saccente ma è una fata dal grande coraggio! Aisha è superba, Musa bacchettona, Flora ingenua ed io sono un po’ troppo superficiale! Nessuno è perfetto neppure le Winx, Neryde, nessuno, ma noi sei ci completiamo insieme!-.
Solo allora la voce della Neryde Oscura tacque, arrendendosi almeno per il momento.
-Dove sarà andata a finire la regina di Nemesi? Dove sei andata vigliacca che non sei altro?- Stella osservò la luce lunare che filtrava dalla finestra. -Ovunque tu sia andata a nasconderti, io ti troverò e ti farò passare la voglia di giocare al gatto con il topo, perché questo topo si è stufato!- dichiarò incamminandosi verso l’interno del tetro palazzo, con i pugni serrati. 


Aisha Principessa delle Terre di Andros fu costretta a guardare a lungo quegli occhi tanto amati. Così profondi, così belli e così lontani… erano passati due anni o forse un po’ di più dall’ultima volta che li aveva visti e adesso li stava osservando di nuovo, incredula.
-Mi hai abbandonato, Aisha, hai permesso al dolce sonno della morte di prendermi con sé per sempre senza neppure provare a contrattare la mia libertà- disse il suo interlocutore senza troppi preamboli. - Dicevi di amarmi e mi hai lasciato morire. Mai, in questi anni hai provato o anche solo cercato di riportarmi da te, anzi, ti sei lasciata corteggiare da più uomini abbandonandomi, perdendo il mio ricordo, dimenticando il nostro amore... abbandonando i nostri sogni all’oblio in cui il mio corpo era condannato. Grazie, Aisha, questo mi ha permesso di capire davvero che persona sei.
-Non dire così Nabu! Non dire così… non è vero!-
-E cosa dovrei dirti? E’ giusto che tu ti sia rifatta una vita dopo così poco tempo? Quanto grande dev’essere stato il tuo amore per essere esaurito così presto! Oh Aisha, mia cara Aisha, non ingannarti ancora! Tu non mi hai mai amato abbastanza! Le Winx, il tuo regno, le missioni e smanie di salvare il mondo e diventare una grande eroina sono sempre state più importanti del nostro rapporto e quando me ne sono andato per te è stata una liberazione più che una disgrazia! Sii sincera, amore mio, nessuno può giudicarti adesso, nessuno può sentirti…-
-Non è vero, non dire così! Io ti ho amato, ti amo e ti amerò ancora ma sono giovane! - singhiozzò la fata dei fluidi. - Se ci fosse un modo, un solo modo per farti tornare in vita io correi all’istante per inseguirlo e realizzarlo, questo tu lo sai, il mondo lo sa! -
-Uno c’è…-
-E quale? Dimmelo, io farò di tutto!-
Le sue lacrime non riuscivano a contenere la tristezza e il dolore più profondo.
-C’è un modo per rendermi di nuovo vivo: il tuo sacrificio!- Nabu scagliò contro Aisha un potente raggio che la atterrò e immobilizzò, le si avvicinò e prese dallo stivale sinistro un coltello rituale poi la baciò. -Il nostro amore, la nostra linfa, mi permetterà di vivere visto che a te non è importato nulla della mia morte! Addio Aisha, mio unico ed eterno amore...- il pugnale s’avvicinò prepotente al petto della ragazza e negli occhi di Nabu non si vedeva che il riflesso di un amore ormai perduto. Lei lo pregò, lo supplicò, provò a baciarlo ma non ebbe il coraggio di fermare quella mano.

 
   
 
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