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Autore: Crybaby    20/01/2017    3 recensioni
Possono gli aspetti più variegati di un'amicizia essere paragonati ai gusti delle patatine?
Se l'amicizia in questione è quella fra Choji e Shikamaru, la risposta non può che essere affermativa.
Una racconta di one-shot, senza pretese, tutta dedicata al rapporto più ordinario e speciale del mondo di Naruto.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Choji Akimichi, Shikamaru Nara
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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DISCLAIMER(aggiunto per sicurezza): ogni possibile riferimento a fatti realmente accaduti o persone realmente esistenti o esistite, ed ogni possibile somiglianza con altre fanfiction presenti in questo o altri siti, è puramente casuale.

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FLAVOURS

1: Light

Stessa ora, stesso posto.
Le indicazioni non potevano essere più semplici da ricordare, ma Choji non aveva fatto altro che ripetersele mentalmente tutta la mattina, e anche la sera precedente, per essere assolutamente sicuro di non mancare all’appuntamento.
Quindici minuti prima dell’ora concordata, il più giovane esponente del clan Akimichi salutò mamma e papà e uscì di casa, per correre di volata al luogo dove lui e quell’altro bambino si erano messi d’accordo per incontrarsi di nuovo.
Choji si sentiva incredibilmente euforico, ma anche molto nervoso. L’idea che un suo coetaneo volesse frequentarlo lo rendeva felice ma, allo stesso tempo, non essendo abituato ad una simile occasione, aveva anche timore che qualcosa potesse non andare per il verso giusto.
Stando attento a non incrociare la strada con gli altri bambini lungo il tragitto, Choji si recò in uno dei quartieri alla periferia del villaggio di Konoha; salì un paio di rampe di scale, e giunse infine alla terrazza baciata dal sole in cui si erano conosciuti il giorno prima.
Appena salì l’ultimo gradino, Choji rimase sorpreso. Il suo nuovo e primo amico era già arrivato, e da molto a quanto pareva: era sdraiato a pancia in su sulla panca di pietra al centro della terrazza, con le braccia incrociate dietro la testa a fargli da cuscino, e aveva gli occhi chiusi.
In punta di piedi, Choji gli si avvicinò quatto quatto.
-Sh… Shikamaru?- disse con un filo di voce -sei… sei sveglio? Se non sei sveglio, magari ripasso dopo…
Il bimbo con il codino socchiuse le palpebre.
-Sono sveglio, stavo solo riposando gli occhi nell’attesa.
Dandosi lo slancio con le gambe, Shikamaru si mise a sedere. Il suo sguardo fu subito magnetizzato dal sacchetto che l’altro bambino stringeva tra le mani.
-Patatine anche oggi?
-Non esco mai senza. Ne vuoi un po’?
-Volentieri!
Choji aprì il sacchetto con un colpo secco. Per i primi minuti, i due bambini, seduti fianco a fianco, non fecero che mangiare, in totale silenzio.
Poi, tra una patatina e l’altra, Shikamaru fece un’osservazione.
-Mmm… Non hanno proprio lo stesso gusto di quelle di ieri. C’è qualcosa che manca, o sbaglio?
-Hai indovinato, infatti sono dietetiche. Ma non le ho scelte io oggi, è stata un’idea di mia mamma.
-Uh? Come mai?
Istintivamente, Choji si mise una mano dietro la nuca.
-Be’ sai, le ho parlato di te, e lei mi ha detto che un po’ sapeva già chi eri, visto che conosce tua mamma, e che è felicissima che noi due abbiamo fatto amicizia…
-Però?
-Però, visto che tu, secondo loro, non sei un tipo “molto attivo”, mi ha detto che è meglio se io cominci a mangiare leggero, altrimenti se mi faccio coinvolgere dalla tua “inattività” rischio di diventare ancora più paffutello di quel che sono.
Lì per lì, il piccolo Nara non fece commenti, limitandosi a masticare l’ultimo boccone con lentezza.
-N-non sei… arrabbiato, vero?
-Puoi scommetterci che sono arrabbiato!- disse il bambino alzando la voce, calmandosi però all’istante -non con te, tranquillo. Ce l’ho con gli adulti. Solo perché non mi piace giocare ai ninja come gli altri bambini, pensano che io sia un mollaccione. Tutti, anche mia mamma, pensano che io non sia capace di fare altro che dormire, annoiarmi e sprecare il tempo a non fare niente… Ma non è vero! E te lo posso dimostrare!
Shikamaru guardò verso il cielo, con l’aria di chi era pronto a spaccare il mondo.
Con enfasi, piegò un braccio dietro la testa. Poi l’altro.
Infine si sdraiò di nuovo sulla panca, come prima che Choji arrivasse. All’Akimichi spuntò inevitabilmente una gocciolona.
-Stenditi anche tu- gli disse Shikamaru, notando il suo sguardo dubbioso -presto, finché il tempo è favorevole.
Choji mise da parte il sacchetto di patatine ed obbedì. Col naso rivolto al cielo, il bambino notò per caso che una perturbazione stava spingendo proprio sopra Konoha un banco di nubi di svariate dimensioni.
-Le nuvole… è vero, a te piace guardare le nuvole!- esclamò Choji, ricordandosi di quello che gli aveva detto il giorno prima.
-Eh, già. Però bada bene, io non mi limito a guardarle e basta, come pensano gli adulti. Ti va di provare il gioco che ho inventato?
-Eccome!
-Allora, ti spiego le regole. Prima di tutto, devi rilassarti. Con dei bei respiri, rilassati finché non ti senti assopito. Devi svuotare il cervello, fare finta che il mondo e le sue preoccupazioni non esistano.
-È un po’ come addormentarsi! …oh, scusa…
-No, no, hai ragione. Il principio è proprio quello: rilassarsi fino a sentire sonno. Prova.
Choji seguì le istruzioni. In pochi minuti, complice anche il caldo di quel pomeriggio, iniziò a sentirsi assonnato. Talmente assonnato che, senza riuscire a trattenersi, gli scappò un grande sbadiglio.
-Bravissimo, hai capito subito!- si complimentò Shikamaru, sorridendo -adesso, arriva la parte difficile. Devi tenere gli occhi aperti. Non spalancarli, però. Tienili semplicemente socchiusi. Pensi di farcela?
-Ci posso provare. E poi?
-E poi, niente. Le nuvole faranno il resto.
Shikamaru non aggiunse altro, e Choji prese quel silenzio come segno che il gioco era ufficialmente cominciato.
Ben presto, il piccolo di casa Akimichi dovette ammettere che le poche regole dettate dal suo amico erano tutt'altro che facili da seguire. Il torpore, all'inizio piacevole, col passare dei minuti era diventato un ostacolo insormontabile, che aveva reso il semplice compito di tenere gli occhi aperti e guardare le nuvole un'impresa titanica.
I cirri, i nembi e i cumuli scorsero e cambiarono forma rapidamente sopra gli occhi sempre più appesantiti di Choji. Che, al contrario, si sentiva la mente più leggera. Quasi senza rendersene conto.

-Le nuvole sono passate- gli disse Shikamaru, chissà quanti minuti più tardi, scuotendolo per una spalla -ora puoi rialzarti!
Stiracchiandosi e sbadigliando vistosamente, Choji si rimise seduto.
-Mi… Mi dispiace, Shikamaru, temo di essermi addormentato del tutto.
-Non importa. Hai visto qualcosa?
Choji fu sul punto di dire di no, ma un evento molto strano accadde in quel momento. Il ricordo, freschissimo, di una scena assurda e senza senso gli risalì nella mente.
-Ho visto… Qualcosa… Ho visto una banana… con una faccia…
-Una banana con una faccia?!
-Sì, l'ho vista! Aveva un sorriso maligno, ma poi pian piano si è piegata su sé stessa, e il suo sorriso è diventato una smorfia di dolore… Alla fine la banana è scomparsa, schiacciata da una forza invisibile… poi, basta, non ricordo di aver sognato altro.
-Quindi, riassumendo, hai visto una banana cattiva che è stata immediatamente punita per la sua cattiveria. È un po' poco… ma come inizio non c'è male, bravo! Io invece ho assistito a una battaglia tra due gruppi di creature volanti.
-Una battaglia tra creature volanti? Bello!
-Beh, in realtà uno dei due gruppi stava solo fuggendo volando all'indietro, mentre l'altro cercava di raggiungerlo per rubargli il territorio…
Choji ascoltò rapito lo strano racconto di Shikamaru, spalancando gli occhi per la meraviglia ad ogni nuovo dettaglio che aggiungeva. Una storia come quella non si sentiva tutti i giorni.
-Il gruppo in ritirata, stufo di fuggire, si era fermato sopra un bosco ad attendere l'arrivo dei nemici per la resa dei conti finale. Ma ecco che all'improvviso…
-All'improvviso?
-Una mezzaluna gigantesca era comparsa alle spalle dei cattivi, che per la paura avevano smesso di lottare e si erano uniti ai loro avversari per fronteggiare il nuovo pericolo! La mezzaluna era sul punto di schiantarsi sul bosco e i due eserciti, ma ad un passo dal colpire… si era rimpicciolita, tutta da sola, fino a scomparire.
Choji sospirò di sollievo.
-Meno male! E i due eserciti poi, cos'hanno fatto? Hanno ripreso a litigare?
-Questo purtroppo non l'ho visto, ma nulla mi vieta di pensare che abbiano fatto pace.
-Lo spero anch'io! …ti invidio, Shikamaru! Hai fatto un sogno molto più avvincente del mio!
-Non l'ho sognato. L'ho visto con i miei occhi, tra le nuvole, così come tu hai visto quella banana cattiva.
L'Akimichi spalancò la bocca, meravigliato. Finalmente aveva capito appieno lo scopo del gioco, e già non vedeva l'ora di riprovarci.
-Poter vedere i sogni con i propri occhi attraverso le nuvole… è bellissimo! Come l'hai scoperto?
-Per puro caso. Un giorno che non sapevo cosa fare e mi stavo annoiando, senza pensarci ho guardato il cielo e ho scoperto che le nuvole possono assumere le forme più svariate. Il resto è venuto da sé.
-Ma… cosa fai quando non ci sono nuvole? O quando piove?
Shikamaru puntellò i gomiti sulle ginocchia e si lasciò cadere la testa sulle mani, prima di rispondere.
-Niente.
-Niente di niente?
-Niente di niente. Ma per me non è un problema. Come ti ho dimostrato prima quando stavo riposando gli occhi, io sfrutto ogni singolo momento di inattività per rilassarmi. Perché me lo chiedi? Per caso hai anche tu qualche gioco da proporre?
Choji, in grande imbarazzo, prese a giocherellare con gli indici.
-Ecco… A dire il vero… Non ho molto… Anzi, a parte mangiare patatine, non ho proprio nulla di divertente da fare… E non sono nemmeno un gran chiacchierone…
-E allora? Possiamo frequentarci anche senza dirci una parola, quello che conta è farsi compagnia. Sei d’accordo?
-D… Dici davvero?
Shikamaru annuì, convintissimo.
-C’è una cosa che non ti ho detto, Choji. Non è solo perché è faticoso che non mi piace giocare ai ninja. Li hai visti anche tu, gli altri bambini: per loro conta solo vincere, e se per caso fai anche solo un piccolo errore…
-…ce l’hanno tutti con te- concluse Choji amaramente, per poi riacquistare subito il sorriso -sì, sono d’accordissimo! Farsi compagnia è la cosa più importante! Ancora patatine?
-Non c’è bisogno di chiederlo.
E i due bambini ripresero a mangiare voracemente, senza scambiarsi una parola, ma nemmeno senza sentirsi soli.

-Purtroppo, è ora che torni a casa- sentenziò Shikamaru più tardi.
-D-di già?
-Beh, non esattamente, ma è meglio che mi avvii adesso se voglio tornare prima che mia mamma cominci a preoccuparsi.
Gettato nel più vicino cestino il sacchetto di patatine ormai vuoto, il Nara e l’Akimichi si alzarono dalla panca e, di malavoglia ma con una certa fretta, scesero dalla terrazza e percorsero insieme la prima parte del tragitto verso casa.
Al momento di prendere due strade diverse, Shikamaru fermò il proprio passo, obbligando il suo nuovo amico a fare altrettanto.
-Ehi, Choji.
-Sì?
-Quando torni a casa anche tu… Te la senti di dire una piccola bugia a tua mamma?
-Co-come? Una bugia?
Questa volta, fu Shikamaru a mettersi una mano dietro la nuca, imbarazzato.
-Ecco… potresti dirle che ti sei divertito oggi in mia compagnia? Così, magari, si convincerà che non sono un pigrone. E non ti obbligherà più a mangiare patatine dietetiche.
-Glielo dirò. Ma non sarà una bugia.
E infatti era la verità. Nonostante non avesse quasi mai mosso un muscolo, quello, per Choji, era stato il pomeriggio più divertente della sua giovane vita.
-Grazie, Choji- sorrise Shikamaru, alzando una mano per salutare -a domani, e alla stessa ora!
-A domani! Ciao!

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Ebbene, lettrici e lettori, sono tornato in attività ^_^
Non a tempo pieno, però. Chi mi conosce sa che ho i miei tempi, e quindi l'aggiornamento di questa raccolta non sarà costante, ma prometto che ci sarà.
Cosa posso dire? Sapete tutti che ho un debole per Choji e che l'amicizia con Shikamaru è uno dei miei argomenti preferiti (e a proposito di lui, state tranquilli che nelle prossime one-shot mi sposterò maggiormente anche sul suo punto di vista), e quindi, vista la recente scarsità di storie sul mio personaggio preferito nella sezione Naruto, ho pensato di rimediare personalmente.
Perché Choji, e tutti i ragazzi e ragazze come lui -che, ahinoi, al mondo non sono mai abbastanza- meritano di essere riconosciuti ed apprezzati.

Per oggi è tutto, alla prossima :)

  
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