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Autore: thankyouzayn    21/01/2017    1 recensioni
"Zayn era sempre lo stesso, forse solamente un po’ più uomo e con un po’ più barba sulle guance. Ma era bello ed affascinante ed Irene si ricordò perfettamente del perché avesse messo da parte gli appunti della signorina Thompson per dedicarsi a lui, per prestargli l’attenzione che si meritava."
© thankyouzayn | 2016
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera dei caratteri di queste persone, né offenderle in alcun modo. Vorrei ricordare che il tutto, è solo frutto della mia immaginazione: ovviamente la realtà è ben diversa dai fatti raccontati!

09

La mensa, quel giorno, era affollata. Pullulava di studenti da tutte le parti.
I tavoli, presenti nella grande sala, erano occupati da un numero così indefinito di persone che sembravano una distesa indefinita e destreggiarsi in quella confusione diventava secondo dopo secondo sempre un po' più difficile oltre che fastidioso. 
Harry, con i capelli raccolti e lo sguardo allegro, masticava con entusiasmo il cibo di quel giorno, disposto ordinatamente sul vassoio, mentre osservava Allie mettere in imbarazzo Irene. Quest'ultima, infatti, con le guance arrossate scuoteva la testa nel tentativo di nascondere il viso con le lunghe ciocche di capelli che le incorniciavano il viso. I suoi occhi chiari fissi sul piatto.
Dopo che la lezione era terminata, Irene e Zayn si erano scambiati giusto un paio di parole, attirando qualche sguardo curioso ovviamente, prima che il professore richiamasse l'attenzione del ragazzo e lui si dileguasse con un sorriso ed una carezza sul braccio di Irene.
Da mercoledì sera avevano scambiato qualche messaggio, troppo pochi perché ci si potesse capire qualcosa ma, la ragazza, era contenta. Zayn era stato estremamente cortese e spiritoso per tutto il tempo ed Irene sapeva che aveva fato irrimediabilmente colpo su di lei.
Aveva il coraggio di ammetterlo.
Allie aveva aspettato l'amica nel corridoio, appena fuori dall'aula, e le aveva sorriso una volta raggiunta. Le aveva anche avvolto le spalle ed aveva osservato Irene con un'espressione entusiasta sul volto dai lineamenti delicati. «La mia ragazza sta diventando grande», le aveva detto in più, ironica e spiritosa come sempre, ridacchiando appena e scambiandosi un'occhiata complice con l'amica che successivamente divenne rossa.
Poi, in mensa, dopo discorsi senza capo né coda, Niall, con gli occhi scintillanti di curiosità, e con Harry che lo spalleggiava, sorrise in modo malizioso.
«Piccola Re, Allie mi ha raccontato che hai avuto un appuntamento», disse quindi, con il sui solito accento irlandese ben marcato.
Ad Irene, presa in contropiede e del tutto alla sprovvista, la prima cosa che le venne spontaneo chiedersi fu quando Allie avesse riferito a Niall di lei e Zayn dal momento che vivevano sotto lo stesso tetto e di visite non ne avevano ricevute. Per questo si concesse il lusso di osservare per una frazione di secondo l'amica che, in risposta, scrollò le spalle e s'inumidì le labbra prima di lasciarsi scappare un «Avanti racconta» con aria entusiasta ed euforica ma non facendo trapelare nulla.
Ovviamente voleva che rimanesse un mistero ed ovviamente Irene, invece, voleva sapere di più.
Irene, con ancora le guance arrossate, spostò anche gli occhi su Niall che, imperturbabile come al solito, si passò una mano tra i capelli e le sorrise per incoraggiarla e poi su Harry che in quel momento era concentrato sul cibo che aveva nel piatto ma pur sempre pronto ad intervenire quando ce ne sarebbe stato di bisogno.
Poi si schiarì al gola.
«Io non lo chiamerei appuntamento», disse poi e successivamente aggiunse un «Siamo usciti insieme solo per bere qualcosa», calcando particolarmente sulla parola "solo" che le fece guadagnare parecchie lamentele.
A quell'affermazione Allie, allora, prese a scuotere la testa con tanta energia da far svolazzare i suoi capelli corti, quel giorno un poco arruffati, e si concesse anche di arricciare il naso in una smorfia di puro disappunto e disaccordo. Inoltre, dopo un'alzata di occhi «È stato un appuntamento», disse con decisione, portandosi successivamente le mani sui fianchi nonostante fosse seduta.
Le sopracciglia scure e leggermente truccate si aggrottarono dopo quella mossa, nel vano tentativo di dare a sé stessa un'aria da ragazza corrucciata, apparendo, però, più buffa che mai.
I suoi occhi perfettamente truccati si puntarono sulla figura dell'amica.
Irene che, apparentemente, quel giorno ci teneva che le sue parole venissero ascoltate e rispettate, incrociò le braccia al petto e con espressione severa pronunciò un «No» deciso.
Niall ed Harry che osservavano ogni cosa con particolare attenzione e una punta di divertimento non avevano intenzione di intervenire. Se avevano imparato qualcosa da quando avevano conosciuto la turbolente e loquace Allie e la timida e molto più silenziosa Irene era di rimanere al loro posto e di parlare solamente quando venivano interpellati.
Tuttavia, il loro parere venne presto richiesto da Allie stessa che, poggiando gli avambracci sul tavolo ai lati del vassoio che aveva davanti, si sporse quanto era necessario per essere sentita senza il bisogno di alzare la voce.
«Siete d'accordo con me se dico che se un ragazzo bacia una ragazza quello diventa in automatico un appuntamento, vero?» Chiese poi, alternando l'attenzione tra i due.
Harry le osservò, le ragazze, entrambe così diverse all'apparenza ma così unite da avere la certezza che ognuna si sarebbe sacrificata per l'altra senza nessuna esitazione.
Irene, che se ne stava con la schiena appoggiata alla sedia, osservava Allie di soppiatto con i suoi occhi chiari ed un po' stanchi, rassegnati e consapevoli dell'idea di essere argomento di discussione ancora per molto tempo.
Il ragazzo, nel frattempo, che comprese l'effettivo significato di quel giro di parole che Allie, come d'abitudine, gli aveva presentato davanti in modo così veloce da capire poco, valutò i rischi del non rispondere correttamente alla domanda ma, in fin dei conti e se ci si penava bene, entrambe esigevano una risposta diversa e, quindi, qualsiasi cosa avrebbe detto non sarebbe andata in ogni caso bene.
Niall, invece, che il rischio non lo temeva affatto assentì con il capo prima di convenire con Allie, più che contenta di essere spalleggiata da lui.
Gli occhi della ragazza si illuminarono quando lui la indicò velocemente con il capo prima di rivolgersi ad Irene stessa.
«Quando esco con qualche ragazza, a fine serata, la bacio sempre», si lasciò sfuggire poi.
Irene trattenne il fiato a quell'intervento all'apparenza innocente. Raddrizzando la schiena ed, abbandonando così la comoda posizione a cui si era ormai abituata, si morse l'interno guancia mentre lanciava uno sguardo carico di dubbio ad un Harry anche lui in apnea.
Lo aveva detto che lei che sarebbe stato meglio parlare di altro.
Una rapida occhiata al profilo di Allie fu sufficiente alla ragazza per apprendere che Niall avrebbe fatto meglio a non dire nulla, a tenere quella benedetta bocca chiusa al posto di esagerare sempre.
Per questo, senza dare troppo nell'occhio e senza essere vista dal biondo, posò una mano sulla gamba della sua amica, ritrovandosi a pregare che lei si mordesse la lingua e non intervenisse con una frase fuori luogo: cosa tipica di Allie e che sarebbe stata anche piuttosto imbarazzante.
Per fortuna ci pensò Harry a tentare di riportare la situazione alla normalità e mentre pronunciava un «Scusami Re, ma Allie ha ragione», con voce profonda e roca, la luce misteriosa che si era accesa negli occhi della seconda si spense poco a poco, rimanendo pur sempre chiusa nel suo momentaneo mutismo.
Irene, di fronte alle parole del ragazzo apparì, in ogni caso, sconfitta su tutti i fronti.
Niall, che apparentemente sembrava non essersi accorto di quello che stava succedendo al suo tavolo, poggiò anche lui gli avambracci sulla superficie del tavolo prima di posare i suoi occhi per un breve istante su Allie.
Poi continuò imperterrito con i suoi discorsi, incurante ed ignorando che ci fosse qualcuno che prendeva alla lettera ogni cosa che dicesse.
«E quindi...bacia bene?»
A quel punto Irene rise, gettando il capo all'indietro, facendo divertire anche tutti gli altri presenti a quel tavolo e attirando forse qualche sguardo in più su di sé.
Allie, dopo il silenzio temporaneo, pareva essere tornata la stessa di sempre.
Harry, invece, che aveva terminato il suo pranzo, si avvicinò anche lui alla sua amica e con un sorriso sul viso di chi la sapeva lunga e «Vogliamo i dettagli», disse, facendo scontrare le loro gambe per spronarla.
Gli stivaletti marroni e costosissimi del ragazzo avevano senz'altro lasciato un alone bianco sui jeans neri di Irene che aveva già alzato gli occhi ed imprecato silenziosamente.
Irene che, per giunta, imbarazzata e divertita allo stesso tempo si portò le mani a coprirle il viso e scosse anche la testa, in parte scontenta che ancora si stesse parlando di lei.
Naturalmente, la ragazza, non si fece sfuggire nessun dettaglio e se ne guardò bene da cosa dire e cosa tenersi per sé, guadagnandosi così brontolii di disapprovazione da parte di Harry e Niall che volevano decisamente più dettagli piccanti e diverse alzate di occhi da parte di Allie che, però, segretamente gongolava nel sapere di avere il privilegio di conoscere molte più cose dei ragazzi che sedevano quel giorno con loro.
«Coraggio ragazzi, non fate quelle facce», disse allora la mora, sistemandosi i capelli.
Il suo braccialetto tintinnò a quel movimento ed un sorriso si aprì sulle sue labbra rese lucide per il burrocacao appena messo. La piccola tempesta sembrava essere stata solamente passeggera.
Harry, con finta indignazione, incrociò le braccia al petto, rendendo ancora più larghe le sue spalle già enormi, e mettendo in mostra un cipiglio ben formato. Poi, puntando un dito in direzione di Irene si sporse sulla superficie per «Lo terrò a mente», esordire con una vaga punta di divertimento a macchiare il suo tono.
La bionda, divertita ed ormai abituata, annuì, premendo le labbra fra loro per sopprimere l'ennesimo sorriso che stava per sputarle sul viso: non si sarebbe di certo arresa così velocemente e soprattutto così facilmente.
Niall, anche lui piuttosto scontento, con le labbra arricciate in una smorfia e gli occhi che vagavano da Irene ad Allie, si concesse qualche istante di silenzio prima di imitare la posizione del suo amico e di abbassare il tono di voce.
«Ma non ho capito», soffiò in un sussurro appena udibile e mostrando tutta la sua perplessità. «Lo avete fatto?»
Ed a quel punto le reazioni furono diverse.
Harry, che fu il primo a recepire il messaggio, sgranò gli occhi mentre la sorpresa invadeva il suo volto. Poi, con più impeto di quello che solitamente utilizzava, lasciò una gomitata nel costato di Niall che, di riflesso, si scostò con un'espressione sofferente a marchiargli i tratti del viso all'apparenza innocente.
«Ma che ti prende?» Trovò anche la forza ed il coraggio di gemere.
Quando poi emise una serie di grugniti che esprimevano dolore e strofinandosi il punto colpito, il riccio sorrise con una punta d'orgoglio.
Poi, poco dopo, toccò finalmente ad Allie ed Irene comprendere l'effettivo significato della domanda di Niall e se nei primi istanti non fecero nulla, a parte che rimanere a fissarlo con tanto di occhi e senza parole, passarono successivamente all'azione.
La seconda, chiaramente sentitasi chiamata in causa, s'impegnò affinché la mira del calcio che stava preparando avrebbe beccato giusto lo stinco di Niall per poi alzare la mano e farla atterrare sul braccio dell'amico in uno schiaffo non potente e che non dava nell'occhio ma che le risultò quasi naturale dare.
Il ragazzo si piegò per massaggiare la gamba e mugugnare con gli occhi puntati sul braccio, fortunatamente coperto da una maglia bianca.
«Ben ti sta», aggiunse poi Allie, immancabile alleata di Irene, che premette l'indice contro il petto del ragazzo che nel giro di pochi minuti era stato preso di mira da ben tre persone diverse.
Tutti suoi amici, per giunta.
A quel punto Niall alzò le mani in segno di resa prima di arricciare le labbra in una smorfia e riprendere a mangiare senza alcun tipo di interruzioni.
Questa volta se ne sarebbe stato in silenzio fino a quando non avrebbero implorato la sua parola.
«Fai l'offeso, ora?» Chiese quindi Harry, cercando di nascondere quanto più possibile la risata che rischiava di lasciarsi scappare.
Il biondo esausto e con un cipiglio ben marcato tra le sopracciglia si decise ad alzare il volto quello che bastava per guardare negli occhi il suo amico mentre si dilettava nel mostrargli il dito medio: gesto in cui aveva acquisito una certa abilità data dai tanti anni di esperienza.
Harry, sempre più divertito, rise appena prima di scuotere la testa e stare a sentire quello che Niall aveva già sulla punta della lingua.
Perché lo sapeva che aveva una risposta pronta.
Niall, dal canto suo, masticò un paio di imprecazioni in tono così basso che a malapena il suo amico riuscì a comprenderle e mandò completamente a farsi fottere il silenzioso patto fatto tra sé e sé solamente un paio di minuti prima.
«Veramente Styles...» Esordì il biondo e se lo chiamava per cognome voleva dire che la situazione era grave. Harry rivolse poi una rapida occhiata al suo piatto, ormai vuoto, prima di voltarsi ancora nella direzione dell'altro, poggiando anche la guancia sul palmo della mano e lasciando un sorriso sarcastico ad aleggiargli sulle labbra.
Non riusciva a farne a meno.
Tuttavia, la continuazione di quella frase non arrivò perché la bocca di Niall si aprì ma si richiuse immediatamente quando qualcosa, alle spalle delle due ragazze, attirò al sua attenzione.
I suoi occhi azzurri come il mare ed il cielo in estate si allargarono e posò perfino la forchetta nel piatto prima di incrociare lo sguardo con Irene che, perplessa, aggrottò le sopracciglia e spostò i capelli oltre le spalle prima di voltarsi a sufficienza per tentare di vedere tale fonte di distrazione.
Harry stesso non resistette e dopo aver visto con la coda dell'occhio anche Allie voltarsi, rimase perplesso oltre che sorpreso.
Irene, dal canto suo, percepì immediatamente un cambiamento nell'aria della mensa affollata e chiassosa.
Il vociferare abituale diminuì appena, così poco da non essere udito da nessuno tranne che dalla ragazza che non aveva perso di vista un solo istante l'oggetto del suo interesse.
Zayn perfetto nel suo abbigliamento casual, da stonare quasi con il contesto che lo circondava, avanzava tra la folla con le mani nelle tasche, le spalle appena ricurve e gli occhi che vagavano per tutta la stanza per poi finire, come sempre, in quelli chiari e sgranati di Irene che, al momento, era più che occupata a tenere a bada il respiro e cercare di arrossire il meno possibile.
Poteva benissimo sentire la colonia di Zayn: quel profumo dolce e leggermente aspro che doveva darsi tutte le mattine e di cui, probabilmente, era invasa tutta la sua casa e, mentre la fragranza si diffondeva anche tra quelle mura che avevano visto ufficialmente tempi migliori, Irene capì e percepì di essere l'obbiettivo del ragazzo oltre che essere consapevole di tutti gli occhi puntati sul suo viso.
L'affascinante assistente del professore che parlava con un'alunna doveva essere un'esperienza mistica, ad occhi di molti.
Irene trattenne il fiato quando la figura di Zayn si fermò a pochi passi da lei, troppo pochi perché non si potessero notare le sue guance arrossate ed i denti affondati nel labbro inferiore in un chiaro segno di nervosismo. Con i suoi occhi scuri, il ragazzo, la osservò con vago divertimento prima di estrarre le mani dalle tasche e salutare con un sorriso gli amici della ragazza che assistevano alla scena in assoluto silenzio ma senza perdersi nulla.
Lei si rese conto solo vagamente che, effettivamente, era la prima vera volta che Zayn li vedeva ed, in ogni modo, si schiarì la voce troppo tardi perché quando dischiuse le labbra, Zayn si stava già presentando con un sorriso e la sua solita voce roca e sensuale che la faceva impazzire.
«È un piacere», disse anche, appoggiando poi la mano su una spalla di Irene.
La ragazza trasalì al tocco ed inumidendosi le labbra lanciò uno sguardo torvo ad Harry le le sorrideva fin troppo maliziosamente.
Santo cielo, dov'erano finiti? All'asilo?
Avrebbe imprecato se questo non l'avrebbe resa priva di quella finezza che, solitamente la caratterizzava.
Ma i suoi pensieri si spostarono in fretta su tutt'altro quando Zayn, schiarendosi la gola e puntando i suoi occhi scuri su di lei esordì con un «Posso portarvela via?» che le fece aggrottare le sopracciglia.
Irene, tuttavia, decise che non avrebbe aspettato una risposta dai suoi amici e mentre Allie pareva incapace di distogliere gli occhi dalla figura del ragazzo dalla pelle olivastra ed i capelli corvini, e annuiva senza rendersi conto che non ce n'era veramente bisogno, lei si infilò il giubbino, recuperando la pesante sciarpa dalla borsa che aveva abbandonato pigramente sotto il tavolo in modo che non desse fastidio.
Zayn ghignò, infilò nuovamente una mano nella tasca anteriore dei pantaloni che indossava quel giorno e con quella libera salutò velocemente gli altri occupanti del tavolo prima di poggiarla alla base della schiena di Irene per guidarla fuori da quella stanza caotica e troppo affollata per i suoi gusti. La ragazza, ben felice di quel gesto si voltò appena in tempo verso i suoi amici per far loro un occhiolino veloce ed una faccia buffa prima di ringraziare Zayn per averle tenuto la porta aperta.
Il freddo di Febbraio le sferzò in viso non appena varcò la porta dell'edificio e sebbene dentro si respirasse un'aria un poco viziata sarebbe tornata indietro per godersi ancora quel piacevole tepore che si era formato. Nonostante gli indumenti pesanti il clima tipicamente invernale non avrebbe lasciato scampo a nessuno.
Ma, tuttavia, ebbe appena il tempo di metabolizzare di essere all'esterno, nel grande giardino e dove tutto sembrava essersi fermato nell'attesa della tiepida stagione primaverile, prima di percepire il calore delle labbra di Zayn sulle sue e le mani del ragazzo posarsi sui suoi fianchi in una mossa seducente e decisa che provocò una serie di piacevoli brividi a Irene.
I primi istanti di stupore e, come la scorsa volta, di innaturale rigidità vennero presto rimpiazzati e sostituiti dalla ragazza che, seppur con le gambe tremanti ed il cuore che premeva contro la gabbia toracica ad una velocità mai provata prima di quel momento, lasciò che un respiro profondo si infrangesse proprio sulla bocca di Zayn che, a sua volta, sorrise soddisfatto e separatosi da Irene appena qualche secondo per recuperare quel tanto di aria necessario per continuare.
La ragazza posò le mani, fredde ed arrossate per il freddo pungente di quella giornata nebbiosa, sulla giacca di Zayn che provò a tirarla ulteriormente a sé e diminuendo ancora di più la loro distanza già inesistente e quando la porta della mensa sbatté alle loro spalle, poco importava se qualcuno avesse fatto loro caso.
Le le loro labbra, così vogliose le une delle altre, sembravano rincorrersi, quasi come se giocassero e sembravano combaciare alla perfezione, quasi fossero state due pezzi puzzle essenziali tra loro. Un qualcosa di complementare ed insostituibile che si impiega tanto tempo a trovare ed altrettanto a lasciarlo andare.
Un qualcosa di particolare, a modo suo.
Irene passò una mano tra i capelli del ragazzo che, momentaneamente, aveva spostato una mano su una guancia di lei, giusto per assicurarsi di averla vicina e la certezza di approfondire meglio il bacio, e lasciò che rimanesse poi dietro al collo.
Era una scena così intima, vista da fuori, che chiunque li avrebbe scambiati per due innamorati: due persone smarrite in una storia d'amore così bella da non sapere quando e come fosse iniziata e da non riuscire a vederne una fine, nemmeno tra mille anni.
Si separarono solamente quando, entrambi, ebbero esaurito la scorta di ossigeno che avevano gelosamente custodito nella speranza di poter continuare il più a lungo possibile.
Zayn accostò le loro fronti, chiudendo gli occhi per qualche secondo e godendosi la pace e la tranquillità di quel momento. La sua mano sulla guancia di Irene scivolò fino al fianco per proseguire il suo tragitto dietro la schiena, dove si soffermò.
La ragazza, con il cuore martellante, il respiro accelerato e le guance rosse, se per l'imbarazzo o per il freddo pungente questo sarebbe stato sempre un mistero, si godette quegli attimi di silenzio per metabolizzare quello che realmente era appena accaduto: il ragazzo affascinante che l'attraeva aveva baciata e lei quasi reagiva come una ragazzina inesperta.
Con un ultimo sospiro profondo e Zayn che la osservava da sotto le sue lunghe ciglia si lasciò andare in una piccola risata, giocando distrattamente con i capelli del ragazzo e no, non riusciva a fare a meno di essere allegra e felice.
Poi, con una leggerezza tale da stupire perfino sé stessa si lasciò scappare un «Beh, ciao anche a te» che le fece ottenere una risata dal ragazzo che non si era ancora mosso.
«Ciao», rispose allora Zayn, con un piccolo ghigno sulle labbra rosee ed i suoi occhi fissi in quelli di Irene.
Solamente quando sentirono la porta della mensa sbattere dopo un po' di tempo si decisero a separarsi, mettendo un po' di distanza tra i loro corpi e costringendosi a fare qualcosa, qualsiasi cosa, che non fosse osservarsi con occhi di chi vorrebbe tornare a baciare l'altro.
Irene percepiva ancora sulle labbra, arrossate per le attenzioni ricevute, il vago sapore di Zayn: così maschile e così buono da domandarsi come facesse a risultare sempre perfetto sotto ogni aspetto.
In quel momento, con le mani affondate nelle tasche dei pantaloni, aveva più le sembianze di un modello pronto per sfilare su una passerella di alta moda piuttosto che un ragazzo qualunque.
«Allora, ragazzina, me lo vuoi dire come mai sei arrivata in ritardo?»
Ed anche con un sorriso puramente sarcastico sulle labbra, che in qualunque altro caso l'avrebbe fatta arrabbiare, la testa appena inclinata, gesto che non aveva mai trovato affascinante in nessun altro ragazzo, ed il naso arrossato per il freddo, lei, non riusciva a distogliergli gli occhi di dosso.
Si concesse anche Irene, a quel punto, una breve risata, sistemandosi la borsa sulla spalla ed infilando le mani nelle tasche nell'esatto instante in cui affondò maggiormente il viso nella sciarpa. I capelli, sebbene fossero un poco in disordine, li avrebbe lasciati stare.
«Non ho caricato la sveglia ieri sera e questa mattina ne ho pagate le conseguenze», spiegò semplicemente, spostando il peso da una gamba all'altra.
La risata che, a quel punto, si liberò dalle labbra di Zayn fece voltare i pochi studenti che erano all'esterno. La ragazza scosse la testa di fronte al suo divertimento e stringendosi nelle spalle per il freddo dovette ammettere a sé stessa che perfino la sua risata la affascinava. Con quel suono tanto melodioso sarebbe riuscito a catturare l'attenzione di tutti quelli che gli stavano attorno.
Poi, proprio lui, appoggiò un braccio attorno alle spalle di Irene che avvertì il contatto immediatamente. Se solo fosse stato possibile le sue guance avrebbero raggiunto sfumature color evidenziatore ma, dato che il freddo aveva già fatto la sua buona parte, ciò non avvenne.
«Hai altre lezioni nel pomeriggio?» Le chiese poi, prendendo a camminare lentamente e stringendola appena contro il suo corpo, come per ripararla dal freddo.
Irene che, in un angolo della sua mente registrò l'informazione di essere della giusta altezza per poggiare la testa sulla spalla del ragazzo senza troppi problemi, si schiarì la voce, colpevole per essersi distratta l'ennesima volta con pensieri che forse non l'avrebbero dovuta sfiorare, voltò il viso nella direzione di Zayn prima di scuotere la testa per negare.
In quel momento non era sicura di avere voce a sufficienza. A stento riusciva a respirare.
«Bene. Noto con piacere che non ti piace proprio il freddo.»
Lei sorrise, a quel punto, dischiudendo appena le labbra e successivamente s'inumidì le labbra con il cuore martellante e la vaga sensazione di trovarsi nel posto giusto.
Poi, la porta della caffetteria venne aperta, il piacevole tepore che Irene aveva abbandonato da troppo tempo la avvolse nuovamente e la mano di Zayn abbracciò perfettamente la sua quando le due si unirono.
Le loro pelli, fredde all'apparenza, generavano quel calore difficile da ignorare ed ancor più difficile da non adorare.
Ed in fila, dietro ad una coppia di innamorati, Irene, si sentì parte di quella sfera fatta di cuori e tutte cose belle, dove un pensiero negativo non riusciva ad intrufolarsi nemmeno se ci avesse messo tutto l'impegno possibile.
Quello che provava per Zayn non era amore, certo che no, ma era consapevole che da quando lo aveva rivisto era cambiato qualcosa. E quello che era successo mercoledì e qualche minuto prima ne erano una conferma.
Zayn, con il capo inclinato ed un profilo degno di qualche divinità stava facendo breccia nel suo animo e, forse, anche nel suo cuore.
Irene non riuscì a trovare un solo aspetto negativo in ciò.




Note autore:
Buon pomeriggio mie adorate principesse! È relativamente poco che non aggiorno ma, visto che ci sono state le vacanze natalizie in mezzo e che non potevo non postare questa parte alla svelta mi sono decisa a darmi una mossa.
Volevo già aggiornare un paio di settimane fa ma sono andata a Roma verso la fine delle vacanze e sono davvero stata rapita dal fascino della città. Mi sono divertita e rilassata (freddo a parte) e spero un giorno di ritornarci per poterla ammirare ancora in ogni angolo. Quando dicono che l'Italia possiede il 60% del patrimonio culturale non è mica uno scherzo.
Purtroppo, però, la settimana scorsa è ripresa la scuola e a parte il ritmo frenetico a cui siamo sottoposti continuamente non posso fare a meno di pensare che si avvicinano sempre di più gli esami. Sono completamente terrorizzata all'idea. Complessivamente, però, questo 2017 è iniziato abbastanza bene e sono assolutamente pronta per vedere quello che mi porterà. Spero che lo stesso sia per voi.
Oggi, in quanto sabato, ho in programma una bella dose di shopping e di godermi il dolce far nulla del weekend. È stato il momento che ho agognato per tutta la settimana e voglio godermelo come si deve.
Spero che voi stiate bene e che vi siate ricaricate per affrontare il resto dell'anno scolastico. Per quello che a Giugno avranno gli esami come me lasciatemi dire che vi auguro che tutto vada per il meglio e che vi godiate questo ultimo anno come si deve. La scuola è impegnativa e richiede molta attenzione ma un pizzico di divertimento non può assolutamente mancare. Ci sono tante cose che non vedo l'ora di lasciarmi alle spalle, e voi sicuramente mi capirete, ma me ne mancheranno altrettante.
È un capitolo della nostra vita che si chiude e spero che voi, proprio come me, riusciate a concluderlo come si deve. Metteteci impegno e passione e tutto verrà naturale.
Ed ora, dopo il mio momento di saggezza, penso sia meglio passare al capitolo.
Lasciatemi dire che la parte della mensa è stata davvero un parto. Non avevo la più pallida idea di come far entrare in scena Zayn in maniera naturale ed, infatti, ci ho lavorato sopra per giorni interi. Alla fine la prima parte in cui Irene, Allie, Harry e Niall parlano è definitivamente entrata a far parte della mia top ten di momenti preferiti di questa storia. Mi piace un sacco il loro rapporto e trovo che sia una cosa splendida.
I ragazzi mi mancano tanto in questo periodo e non posso che colmare questa assenza nello scrivere di loro. Sono stati presenti nella mia vita per cinque anni e passarne uno intero senza di loro è stato un po' difficile. È complicato definire il rapporto che ho con loro ma so per certo che se non si decidono ad annunciare un tour a breve andrò a casa di ognuno per bussare alla porta e trascinarli a forza su un palcoscenico. Parola di scout (non sono uno scout ma possiamo sorvolare su questo).
Lo stesso vale per Zayn, eh.
Eh sì, nel caso ve lo stiate chiudendo, sono pienamente consapevole di aver scritte delle cose simili nelle note autore dello scorso capitolo ma, sinceramente, sarcazzo.
Penso che inoltre sia anche evidente la sbandata che Allie si è presa per Niall e sono ancora indecisa se farla diventare una cosa concreta o meno. Vedremo dove la mia fantasia mi porterà.
È proprio per questa cotta che io dico che Niall dovrebbe moderare la sua lingua. La mia povera ragazza rimane indubbiamente scottata dalle parole che usa e fortuna che esistono Irene ed Harry che sono in grado di rimettere in sesto gli animi infranti. Questa accoppiata è pura gioia per i miei occhi ed il mio cuore.
Ma poi, alla fine di tutto, arriva lui. Lui che con la sua camminata da modello, lo sguardo puntato su Irene e che attira l'attenzione di tutta la mensa.
Che Zayn sia un ragazzo indubbiamente affasciante lo si sa ed io non manco mai di ricordarlo. È davvero un bel ragazzo, ed io sarò pure di parte, ma non penso ci siano termini di paragone per lui. È affascinante, enigmatico, adorabile e sexy: un miscuglio che è fatale per me. Nel vero e proprio senso della parola. Ricordo ancora bene di aver subito posato gli occhi su di lui quando alcune mie amiche mi hanno fatto vedere per la prima volta questa band tanto acclamata.
Povera me, allora non sapevo in cosa sarei andata a immischiarmi. Sette anni dopo lui rimane il mio preferito ed addirittura la mia persona preferita su questa intera terra. Nel caso non lo aveste capito dalle mie numerose storie su lui ve lo ribadisco nuovamente.
Irene è attratta pressoché tanto quanto me. So bene cosa voglia dire non riuscire a distogliere gli occhi da qualcuno che ti attrae e la ragazza si trova decisamente in questa situazione. Vorrei poter dire che non mi sono immaginata la scena anche nei miei sogni ma mentirei. Mi ha letteralmente stregata questa parte e non posso fare a meno di sorridere tutte le volte che la leggo.
Ma quello che viene dopo, se è possibile, è ancora meglio. Il bacio che si danno appena fuori dalla mensa è frutto del mio animo da inguaribile romantica. Non importa quanto banali e talvolta stupidi siano i romanzi rosa: le storie d'amore saranno sempre alla base della mia esistenza.
Poi, as usual, c'è il solito ragazzina che mi fa sciogliere il cuore.
Davvero io li amo.
E dopo aver scritto solo mezza pagine di note autore penso sia arrivato il momento di dileguarmi. Devo riposarmi un po' prima di dedicarmi ad alleggerire il mio portafoglio per una giusta causa.
Prima, però, che cliccando
qui potrete leggere tutto quello che ho pubblicato negli anni passati e ci terrei a ricordarvi che oggi è il compleanno di quella piccola scimmietta di Freddie. Quel bambino assomiglia a Louis ogni giorno di più. So, Happy Bday little Freddie.
Vi auguro, infine, un buon fine settima e spero vi riposiate. Nel frattempo, vi prego di scusarmi per eventuali errori grammaticali ed alla prossima. All the love. xx
-Micol :)

  
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