Monologo dell’imputato in un caso complicato

Vostra Maestà, capisco perfettamente il motivo per cui avete deciso di sottopormi a questo processo: macchiarsi le mani di sangue non è mai una buona cosa, e le azioni che uno compie possono definire se i suoi scopi sono buoni o malvagi. So che pensate che mi meriti la forca e che siete altamente delusa nei miei confronti, ma forse non immaginate che l’unico motivo che mi ha spinto a compiere questa terribile azione che mi ha portato in questo tribunale non è stato altro che il desiderio di proteggervi. Se non avessi agito, sarebbe stata una questione di tempo perché il Signor Viceré fosse riuscito a spodestarvi, forse senza infrangere nessuna legge, forse non attraverso una guerra che avrebbe portato a decine, se non centinaia di morti, ma nella completa legalità avrebbe trovato un pretesto per prendere il vostro posto: avrebbe spostato la giustizia dalla sua parte. Conoscevate il Signor Viceré meglio di me: sapete che amava il potere e che odiava essere nel torto. Se oggi voi e la giuria deciderete di condannarmi, il Signor Viceré avrà vinto e passerà alla storia come un uomo innocente e leale inutilmente ucciso dal figlio illegittimo della giusta regina, reso folle dall’idea di non poter mai salire al trono di sua madre. Se voi deciderete di assolvermi, questa diventerà una tirannide morta prima di nascere. Certo, per i posteri non sarà altrettanto interessante, ma noi vivremo con maggior serenità e io potrò continuare a servire voi e il vostro popolo, pur avendo l’anima macchiata di questa gravissima colpa. A voi la decisione: qualunque sia la soluzione che sceglierete, sarà quella giusta. Se deciderete di offrirmi il cappio come medaglia per aver salvato il vostro regno, lo indosserò con orgoglio.