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Autore: Mrs_Fandomiana    21/01/2017    3 recensioni
La storia è ambientata a Konoa in Naruto Shippuden, dopo il ritorno di Sasuke.
È un pomerggio invernale e scende la neve facendo venire in mente a Naruto e a Sasuke dei ricordi lontani: la loro prima nevicata.
Proprio sotto la stessa neve, i ragazzi toveranno il coraggio di amarsi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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La neve scendeva lieve per le strade di Konoa.
Dopo il ritorno definitivo di Sasuke, Naruto non aveva potuto far altro che essere felice per il ritorno* del suo migliore amico.

La relazione che era tornata tra i due era senpre di amore-odio, come a richiamare i tempi passati.

Al ragazzo era mancata la sensazione di sfida che c'era tra di loro.

Sospirando alzò gli occhi verso le nuvole e si lasciò cadere qualche fiocco di neve sul viso.

-Hey, Dobe, che vuoi fare? Congelare?- lo chiamò una voce.

Senza distogliere lo sguardo dal cielo Naruto rispose -È un piacere anche per me vederti, Teme.

Sasuke sbuffò e si avvicinò a Naruto con estrema naturalezza.

Il biondo sentì la pelle del viso che andava in fiamme e sperò che i fiocchi di neve bastassero per alleviare il rossore che si sentiva pervadere il viso.

Il cuore aveva cominciato a battere furiosamente, e Naruto temette che a breve gli sarebbe uscito dal petto.

-Cosa guardi?- gli chiese Sasuke mettendosi accanto a lui e volgendo, come il biondo, lo sguardo verso il cielo, ricoperto da nuvole biancastre.

-Non guardo nulla. Sto pensando- rispose l'altro.   
-A che cosa, se posso chiedere? 

A Nauto venne istintivo dirgli "no, non puoi chiedere", ma con uno sbuffo rispose -Alla prima volta che ho visto la neve.

BUGIA.

A Naruto non piaceva mentire al suo migliore amico, ma non poteva rivelargli cosa gli passava realmente per la testa.

-E cosa ricordi?- chiese ancora Sasuke.

A Naruto tremarono le labbra per il freddo, ma restò imperterrito a osservare i fiocchi. -Quasi nulla in realtà- cominciò. -Ricordo Konoa, totalmente bianca, come se ci avessero steso sopra un lenzuolo e esso avesse preso la forma delle casa e delle strade. Avevo circa cinque anni. Ricordo  che anche le persone sembravano bianche, ma poi qualcosa di nero...- Naruto si morse la lingua.

Oh, no. Stava davvero per dirlo.

Maledizione.

-E...?- chiese Sasuke.

-Eri tu. Quella è stata la prima volta che ti ho visto.- Naruto chiuse gli occhi e si aspettò un commento sarcastico dall'amico, che non arrivò.

Allora abbassò lo sguardo su di lui, con il collo che scricchiolava per essere stato troppo fermo a guardare in su.

Sasuke aveva gli occhi bassi e le mani strette a pugno lungo i fianchi.

-Anche io me la ricordo- affermò dopo poco il moro. - E ricordo perfettamente di averti visto. Avevi una maglietta gialla sbiadita e dei pantaloni marroni. Non avevi il cappotto, stupido Dobe, e continuavi a starnutire. Ti si sentiva da chilometri.  

Naruto non riusciva a comprendere quel cambio di atteggiamento nei suoi confronti da parte di Sasuke. Sembrava quasi sorridere, mentre ripensava a quell'avvenimento.

Poi continuò. -Non credo che lo dimenticherò facilmente.

Alzò lo sguardo su Naruto, che notò quanto le guance gli si fossero arrossate. Sasuke lo guardò negli occhi e poi sorrise, chiudendoli. Un grande sorriso a labbra serrate.

Naruto lo osservava rapito senza riuscire a distogliere lo sguardo. Quando Sasuke riaprì gli occhi,il biondo si perse nelle immense tenebre che vi trovò. Mai i suoi occhi erano apparsi tanto tristi e sconsolati. Sembrava quasi rassegnato.

Naruto rabbrividì e Sasuke lo guardò preoccupato. -Stai gelando, Dobe. È meglio andare a casa mia e cercare di  scaldarti prima che tu muoia per assiderazione.

Lo afferrò per un braccio e una scarica di elettricità passò tra i due.

Sasuke lo lasciò subito andare. -Com'è possibile una scossa... eppure...

"Non è elettricità statica, stupido Teme" pensò Naruto, "siamo noi due a essere elettrizzati. Io sono il polo positivo, tu quello negativo. Ci attraiamo a vicenda". Dopo aver pensato quelle cose Naruto avvampò nonostante il freddo pungente.

Naruto gli sfiorò consapevolmente un dito della mano e un'altra scarica partì tra i due, ma stavolta non si staccarono.

-Siamo noi, Teme- disse talmente a bassa voce che neanche si sentì.    

Peccato che Sasuke aveva udito benissimo quelle tre parole.

Distogliendo a fatica gli occhi dalle dita di Naruto intrecciate alle sue incontrò gli occhi azzurri dell'altro.

Poi capì.

Naruto non aveva mai avuto più ragione che in quell'istante.

Aumentando la presa sulle dita di Naruto si sporse in avanti senza distoglire gli occhi dai suoi.

Naruto restò fermo immobile, come glaciato osservando il suo Teme avvicinarsi pericolosamente al suo viso.

Solo quando le labbra di Sasuke si poggiarono su quelle di Naruto, la circolazione del sangue all'interno delle vene del biondo tornò regolare.

Il cuore di entrambi pareva esplodere dall'emozione.

La neve li avvolgeva come un mantello.

-Ti amo, Teme- gli sussurrò Naruto all'orecchio.

-Sta zitto- rispose Sasuke con il  fiato corto. -Sei solo un Dobe, ma ti amo lo stesso.

*scusate la ripetizione, ma non ho trovato un sinonimo di ritornare. :)

   
 
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