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Autore: nikita82roma    22/01/2017    2 recensioni
Rick ha detto a Kate che non sarebbe stato a guardarla mentre buttava via la sua vita. È tornato a casa dopo la consegna del diploma di Alexis quando sente bussare alla porta del loft. Ma non è Kate, è Esposito che lo avvisa che Beckett è in ospedale gravemente ferita. Si parte da "Always" ma il percorso poi è completamente diverso.
FF nata da un'idea cristalskies e con il suo contributo.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Rick Castle, William Bracken | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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- Wow Castle! Eri proprio tirato a lucido per la festa di ieri sera, nemmeno sembra che ti avessero sparato il giorno prima! - Kevin fece sbattere sul petto di Castle il Ledger aperto a pagina sei con le foto del party del giorno prima, in cui Rick appariva in forma smagliante e sorridente vicino ad una giovanissima bionda. Lo scrittore guardò velocemente la pagina poi lo richiuse sotto lo sguardo divertito dei due detective, molto meno di Beckett. Era andato da lei come tutte le mattine ed aveva anche ricominciato a portarle il caffè, assicurandosi sempre che non ne bevesse troppo. Quella mattina poi aveva le aveva portato anche una fetta di marble cake, una delle poche cose che i suoi medici gli avevano concesso di portarle. L’aveva sentita molto demoralizzata la sera precedente quando si erano sentiti. Lo aveva chiamato un paio di volte, senza mai volergli dire cosa la turbasse, tanto che si era preoccupato di un peggioramento della sua salute. Gli confessò che era solamente un po’ giù di morale e che quella degenza la stava sfinendo mentalmente. Avrebbe voluto lasciare la festa ed andare da lei, ma Kate lo sapeva e prima ancora che lui glielo proponesse lei lo bloccò, dicendogli che in ogni caso se fosse andato lì, non lo avrebbe fatto entrare. Così quella mattina era andato prima del solito proponendole di fare colazione insieme. Aveva anche cominciato con i suoi racconti ed i suoi voli pindarici su quello che sarebbe stato una volta usciti da lì, dicendole che avrebbe dovuto assaggiare tutte le sue colazioni speciali, soffermandosi in particolare su una, quella fatta dei suoi specialissimi pancakes riservati ai risvegli dopo una notte particolarmente appassionata e fu felice di vederla arrossire ed abbassare lo sguardo imbarazzata, rifugiandosi in quel caffè che beveva avidamente e lui avrebbe desiderato essere quella tazza solo per poter essere accarezzato così dalle sue labbra.

Kate gli strappò il giornale dalle mani e volle vedere di persona quelle foto, lasciandosi sfuggire un’espressione di disgusto nel vedere quella giovane ragazza bionda dalle curve eccessivamente strizzate in un tubino blu che faceva pendant con la cravatta di Rick.

- Complimenti Castle, quanti anni ha, venti? - Sputò fuori acida Kate

- Non lo so Beckett, non mi sono informato. - Rispose lui innocentemente

- Fai vedere - Disse Esposito prendendo il giornale che Beckett aveva lasciato sul letto ed esclamando stupito - Wow Castle! Mia Eriksen? Quella Mia Eriksen?

Rick annuì e Esposito gli diede una decisa pacca sulla spalla congratulandosi con lui.

- Fratello tu hai tutta la mia stima! Mia Eriksen! Il fondoschiena più bello dell’anno! - Disse mimando con le mani le curve della ragazza

- Javier, da quando in qua sei così esperto di gossip? - Chiese Beckett infastidita

- Andiamo Beckett, Mia Eriksen, possibile che non l’hai mai vista, il suo fondoschiena è su tutti i cartelloni pubblicitari, è la modella di intimo più famosa al momento! - Si beccò un’occhiataccia da Kate e poi si rivolse allo scrittore - Castle, complimenti, una conquista di tutto rispetto!

- Ehm… - Rick cercò Kate con lo sguardo che evitò di guardarlo - è stato un incontro casuale.

Esposito poi lesse l’articolo a corredo delle foto.

- “… Lo scrittore di best seller e scapolo d’oro Richard Castle arrivato solo all’evento ed andato via insieme alla super modella Mia Eriksen. I due sono stati visti chiacchierare per gran parte dell’evento, fino a quando lo scrittore non si è aggiudicato all’asta una cena con sfilata personale della modella. I due poi sono usciti insieme dall’hotel non facendo nulla per evitare fotografi e curiosi. Per la cronaca, la cena con lo scrittore è stata vinta dall’attrice Vanessa Parker, la protagonista della serie ormai di culto Queen of Fire…” 

- Hai già riscosso la tua vincita Castle? Cena e sfilata? - Chiese Ryan malizioso

- No, ma non so nemmeno… - Rick era visibilmente imbarazzato

- Ed il dopo party come è andato? Divertente? Stancante? - Lo incalzò Esposito

- Dai ragazzi, vi sembro il tipo di persona che appena conosciuta una ragazza la porta a letto? 

- Sì, Castle! - Risposero i due in coro

- Vabbè, ammetto che l’ho fatto ma… L’ho solo riaccompagnata a casa, voleva fare un giro sulla Ferrari! - Disse innocentemente

- Sì, Castle, un giro sulla Ferrari, certo! Dai fratello, non fare il modesto con noi! - Lo incalzò ancora Javier

- Sì, Castle, non fare il modesto sulle tue giovanissime e bellissime conquiste! - Si intromise Kate lasciando Rick senza parole. I due si scambiarono uno sguardo e quello di Kate trapassò Castle come una lama di ghiaccio da parte a parte.

- Ragazzi su, sono un galantuomo, lo sapete! - Si smarcò con un gran sorriso e ammiccando con gli occhi.

- Dimmi una sola cosa, il suo lato b è come nelle foto o sono ritoccate? - Chiese Esposito visibilmente interessato all’argomento

- E’ un bel lato b, Javier, notevole… - sghignazzò Rick evitando di incrociare ancora lo sguardo di Kate.




I due detective erano arrivati poco dopo che Rick e Kate avevano finito la colazione. Avevano aggiornato Beckett sull’interrogatorio alla madre ed alla sorella di Flynn che non aveva dato nessun elemento aggiuntivo alle indagini. Non avevano rapporti con lui da tempo, non sapevano cosa facesse nè dove si trovasse. Avevano anche cominciato a parlare dell’idea della Gates del piano di protezione per Kate una volta uscita da lì e di quello per Castle, incontrando molte riserve da parte di entrambi per il proprio. Poi erano finiti ad alleggerire il discorso parlando del party al quale aveva partecipato Rick, senza sapere che stavano buttando un mozzicone di sigaretta accesa in una polveriera. Quando se ne andarono e li lasciarono soli nella stanza l’aria era così tesa che poteva tagliarsi con un coltello.

Castle era rimasto in piedi appoggiato al muro a girarsi letteralmente i pollici in attesa che la bomba Beckett esplodesse e sapeva che era solo questione di tempo prima che sarebbe accaduto. Stava mentalmente preparando la risposta per ogni sua possibile accusa. Kate però non gli parlava e quei minuti di attesa lo stavano snervando. Gli sembrava di essere nella stanza degli interrogatori e lui il suo sospettato che doveva far crollare. Cominciava a capire come si dovevano sentire a disagio i sospettati quando se la trovavano difronte minacciosa.

- Non è successo niente. L’ho solo accompagnata a prendere un taxi un paio di isolati dopo. - Si giustificò infine Castle logorato da quel silenzio

- Non mi pare di averti chiesto spiegazioni, o no? - Rispose piccata

- Kate, per favore… È stata un’idea di Paula, per pubblicità, un favore che si è scambiata con l’agente di Mia. Lei è single, io sono single, cioè per Paula e per il resto del mondo sono single… Andiamo Kate! Ho passato un’ora almeno al telefono con te finito il party! Di certo se fossi stato con una donna non avrei passato tutto quel tempo telefonando alla mia ragazza, non credi?

- Che hai detto Castle?

- Ho detto che non sarei stato un’ora al telefono con te se fossi stato con un altra donna! Dai Kate ti prego!

- No… no… hai detto che non avresti passato tutto quel tempo telefonando a chi?

- A te! Eravamo al telefono insieme, ricordi? Tu eri demoralizzata perché non avevi più voglia di stare qui ed io ero il buffone che ti parlava di progetti assurdi per farti ridere.

- Castle, lo so che mi hai telefonato. Come mi hai chiamata prima?

Rick la guardava perplesso, non capendo cosa volesse da lui. Cosa altro aveva fatto di sbagliato?

- Come ti ho chiamata prima? - Ripetè scandendo lentamente le parole dando una forte enfasi interrogativa al suo discorso.

- La tua… - Kate gli dava indizi, sembrava stessero giocando ma Castle non capiva che gioco era, nè se era arrabbiata con lui veramente oppure no. Forse lo era veramente tanto a giudicare dallo sguardo.

- La mia… La mia ragazza? - Gli balenò nella mente era questo che l’aveva turbata ancora? - Sì, scusa… Io… Non so come definire questa cosa… Scusami, mi è venuto spontaneo. 

Rick si sedette sul bordo del letto, le prese le mani con la testa bassa, senza guardarla e senza accorgersi che lei in realtà stava sorridendo.

- Kate, devi credermi, non c’è stato nulla tra me e quella modella. Mi sono aggiudicato l’asta per la cena con lei, ma le ho già detto che non ci andrò, era solo beneficenza non mi interessa. Se è così interessato posso dire ad Esposito di andare al posto mio, io l’unica persona con la quale voglio uscire sei tu.

- Mi piace che mi chiami così. - Kate gli accarezzò con il pollice il dorso della mano e Rick alzò lo sguardo verso di lei, potendo finalmente vedere il suo sorriso.

- Non sei arrabbiata? - Chiese ancora preoccupato.

- Solo un po’… 

- Non so bene come si fa a fare finta di essere single e non esserlo… Insomma, se devo essere credibile come single devo dire cose che non ti fanno piacere ed io non voglio farti del male… Kate, se ti da fastidio, chiamo il giornale e faccio fare una smentita per domani. Al diavolo Paula e l’altro suo amico agente.

- Lo faresti sul serio?

- Certo. - Castle aveva già preso in mano il telefono sfogliando la rubrica, ma Beckett lo fermò.

- Non c’è bisogno. Senti Castle… Ma invece chi è quella che ha vinto l’asta della cena con te? - Chiese Beckett con il suo solito tono da interrogatorio

- Vanessa Parker, Queen of Fire! È una serie fantasy culto da qualche stagione! Dai Beckett come fai a non sapere chi sia la conoscono tutti!

- Evidentemente non sono informata sulle donne che possono girarti intorno, approfitterò di questi giorni per approfondire l’argomento!

- Sei gelosa? - Gli chiese gongolante

- Dello scapolo d’oro? Lo sono, ma non gonfiare troppo il tuo ego che già è difficile contenerlo in questa stanza!

- Non ho bisogno nè di attrici nè di modelle. Sei tu l’unica donna che voglio. - Rick pronunciò quelle parole con un tono basso e profondo che fece venire un nodo allo stomaco a Kate. Poi riprese il suo solito tono scanzonato - Anzi, sei l’unica ragazza che voglio!

- Castle, lo sai che tu sei un po’ oltre come età per poterti considerare il mio ragazzo?

- Beh, posso sempre essere l’uomo della tua vita, che ne pensi?

- Che come al solito ti stai allargando troppo! Contieni il tuo ego, Castle!

Rick le diede un bacio come al solito sfiorando appena quelle labbra che avrebbe voluto divorare e baciare per ore.

- Ti prometto che non accadrà più. Se tu vorrai, d’ora in poi, ad ogni party al quale sarò invitato potrai venire con me.

- Castle, non mi sembra il caso…

- Nessuna fretta Kate, nessuna pressione. Quando vorrai tu, quando ti sentirai pronta. Il mio braccio sarà felicissimo di accoglierti ed accompagnarti a qualsiasi festa, su qualsiasi red carpet e sono sicuro che mi invidieranno tutti, già mi immagino i titoli sui giornali “Lo scrittore e la sua musa partner nella vita e sul lavoro” - Mimò con le mani il titolo a nove colonne sul giornale - Poi ci saranno le interviste, dove io dirò che la mia ragazza è la persona più incredibile, esasperante, intrigante e snervante ed aggiungerò anche sexy e bellissima del mondo, mentre tu dirai che non hai saputo resistere al mio fascino rude e ti sei innamorata di me dalla prima volta che mi hai visto. Ci faranno tantissime foto ed io ti bacerò davanti a tutti. 

- Nei tuoi sogni Castle! - 

- Beckett, in realtà nei miei sogni succede molto altro! Vuoi che ti faccia qualche esempio?

- Evitiamo, Castle, evitiamo…

- Ok… - Rick si mise seduto sulla poltroncina sempre tenendo una della mani di Kate e giochicchiando con le sue dita. Era una cosa che gli piaceva e lo rilassava e sembrava non dispiacesse nemmeno a lei. In più la verità era che aveva bisogno di un contatto con Beckett. Doveva toccarla, tenerla per mano, abbracciarla, qualsiasi cosa che però la tenesse legata a lui perché in realtà aveva sempre paura che gli sfuggisse, anche quando non poteva alzarsi da quel letto ed era lì immobile, lui aveva paura che lei gli scivolasse via.

- Dovresti riflettere su quello che hanno detto Esposito e Ryan  e su quello che vuole la Gates - Gli disse Kate diventata improvvisamente molto seria.

- Stai tranquilla Kate.

- Hanno provato ad ucciderti Castle! Come posso stare tranquilla! Sei tu che fai finta di nulla! - Lo riprese alterata

- Lo hanno fatto anche con te e ci sono andati molto più vicini, altrimenti non saremmo qui. Tu cosa pensi di fare? - Rispose secco

- Non stiamo parlando di me, stiamo parlando di te. Forse dovresti prendere in considerazione l’idea di andare via da qui, fino a quando non troveremo chi c’è dietro a tutto questo.

- Sì, potrei farlo. Ma solo se tu verrai con me.

- Non scherzare Rick…

- Non sto scherzando. Come puoi pensare che me ne possa andare in qualsiasi parte del mondo e lasciarti qui, da sola?

- Vorrei saperti al sicuro. Per te, ma anche per Martha e per Alexis… Non posso essere egoista, Castle!

- Io sì, voglio essere egoista. Voglio pensare a me, anzi voglio pensare a noi. Io voglio credere in noi Kate, ma tu devi darci una possibilità. Come pensi che potrei vivere, al sicuro, se tu non ci sei, se tu sei in pericolo?

Le aveva stretto istintivamente la mano, perché la sentiva scivolare via, la vedeva allontanarsi, lo leggeva nei suoi occhi preoccupati, nelle parole distanti e la voleva tenere vicino, la voleva tenere con se.

- Non ti posso più chiedere di rinunciare a scoprire la verità, però ti prego Kate, non rinunciare nemmeno a noi, a scoprire come potrebbe essere.

- Non voglio rinunciare a te, Babe, veramente non voglio. - Anche lei strinse la sua mano. Si tenevano in equilibrio su quel filo sottile che era la loro vita in quel momento. - Ho solo paura che ti accada qualcosa e non me lo perdonerei mai.

- Benvenuta nel mio mondo, amore mio… - Sorrise Rick amaramente, da quanti anni lui aveva paura che le accadesse qualcosa?

- Vorrei uscire da qui e vivere la nostra storia come una persona normale - sospirò Kate.

- Farò tutto il possibile perché accada. Tutto.
   
 
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