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Autore: luky    30/05/2009    1 recensioni
ciao a tutti ragazzi voglio essere sincera con voi io non mi ritengo bravissima ma a me piace scrivere e dal momento che una volta una persona mi disse di non abbandonare mai i propri sogni ora non voglio arrendermi. Questa storia tratta di una ragazza che all'inizio aveva tutto ciò che poteva desiderare poi all'improvviso come per magia perde tutto e questo la fa soffrire ma alla fine capirà che anche l'impossibile pùò diventare possibile. buona lettura a tutti . ciaooooooo!!!!!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate più di due settimane da quella infernale gita a Triora e della maledizione nessuna traccia, in fondo sapevo benissimo che erano tutte cavolate,le streghe, i medaglioni, i caproni era tutto così ridicolo non poteva essere la verità.
-ne sei realmente sicura?e se quell’uomo avesse ragione ora tu saresti la ragazza più sfortunata sulla faccia della terra te lo immagini; mi converrebbe starti lontana-
- ma Caterina ti sei bevuta il cervello, bell’amica che ho-
- dai scherzavo...non te la prendere subito-
-si certo come no. invece di consolarmi non fai altro che dire stronzate-
-ok scusa non volevo.-
- d’accordo ti perdono ma solo per questa volta-
- grazie non lo faccio più, promesso.-
- ODDIO!! è tardissimo perderemo l’autobus, corri-
- arrivo! arrivo!-
-----------
- meno male,per un momento ho pensato che la maledizione aveva incominciato il suo giro,ma fortunatamente non è così-
-non cantar vittoria dolcezza, tutto può succedere, quando meno te lo aspetti-
-smettila, non portarmi sfiga-


(A scuola)



-quindi ragazzi la filosofia di Platone nasce proprio dall'esigenza di conciliare le conclusioni di Parmenide, che predicava la necessaria eternità e immutabilità di ogni cosa, con l'evidenza del divenire che si riscontra nella realtà sensibile,poiché...-
-fantastico Cat. la  prof è andata-
-già è da un pezzo che lo notato;hai visto Jonathan oggi? È così carino,in questo momento vorrei essere quella matita che sta tenendo in mano con grande sensualità. aah!-
- la matita? Ma ci sei con la testa-
- Signorina Olivieri, vuole che le metta una nota per la sua inappropriata condotta?-
- hee... ecco io...hee..io-
-io cosa? Che stava facendo?me lo dica subito-
Odio quando mi chiamano per cognome,è vero mi chiamo Luciana Olivieri ma ho sempre preferito che mi chiamassero Lulù,almeno così mi chiama sempre il mio ragazzo. A parte questo, la situazione si stava facendo complicata, la Ceccarelli era la prof. più severa dell’istituto mi avrebbe sicuramente espulso per non essere stata attenta alla sua lezione di filosofia. Dovevo inventarmi qualcosa, ma cosa?
-allora io sto aspettando mi dica subito cosa stava facendo,ORAAAAAAAAAAAAA!!!!!-
Ero nervosa,agitata e come sempre stavo sudando,non sarei riuscita a resistere ancora un po’,quando a un tratto come se niente fosse li risposi velocemente:
-ero intenta ad ascoltare Caterina che mi stava dicendo come fosse carino Jonathan oggi-
Mi guardai un po’intorno e immaginate che scena si presentava d’avanti hai miei occhi?la stessa del museo di Triora dopo aver gettato un urlo, solo che questa volta le loro bocche erano leggermente più aperte persino quella della Ceccarelli. Ma la persona che mi spaventò di più fu Caterina,la sua espressione cambiava continuamente:prima stupita poi imbarazzata poi incazzata e in fine delusa e triste.        
-bhe... non c’era bisogno di dirmi tutti i particolari signorina Olivieri,ma ammiro la sua sincerità. Ora non si distragga più continuiamo la lezione,allora stavo dicendo che Platone...-
Non sopportavo il fatto che tutti dovessero guardarmi, in fondo non avevo fatto niente di male. oppure si?                      Non l’avevo fatto apposta le parole mi erano uscite così come se niente fosse, perché nessuno mi crede, io sono innocente.                    Caterina era uscita correndo dalla classe, e insieme a lei anche Jonathan era corso a consolarla, che galantuomo!                  La maledizione aveva colpito per la prima volta e speravo l’ultima,ma sapevo benissimo che non era così. Anche se non voglio ammetterlo il cappellone aveva ragione:”devo accettare le conseguenze delle mie azioni”.
È questa era una di quelle, avevo perso la mia migliore amica...                                                




  
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