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Autore: fragolottina    30/05/2009    1 recensioni
In balia di una angelo nero, riuscirà Bill a riconoscere il vero amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo tu Bill rimase davanti alla finestra, mentre suo fratello si stava preparando, continuando a pensare a lei, la sua Alexis...perchè non gli aveva creduto? Perchè aveva preferito fidarsi di Max? E perchè lui non riusciva a perdonarla? La amava ne era sicuro, era tutto quello che cercava in una ragazza; eppure quando la guardava non poteva fare a meno di ricordare quel momento, ce l'aveva marchiato a fuoco nella testa: incancellabile! Si rivedeva sul suo balcone sbirciare dalla sua finestra; Max le teneva ferme le braccia e si avvicinava, mentre lei cercava in lacrime di liberarsi. E risentiva quella stessa rabbia e si rivedeva entrare, prenderlo e scaraventarlo lontano.
- Vattene subito!
Quel bastardo se n'era andato e Alexis aveva pianto tanto, si era scusata, ma dopo un mese da quella brutta esperienza non riusciva ancora a perdonarla.
Poi quella sera c'era una festa in maschera nell'hotel di Harmony, la fidanzata di suo fratello, Tom: tutti invitati. Bill sapeva che sarebbe stata stupenda e che l'avrebbe desiderata come nessun'altra prima, ma che sarebbe rimasto a guardarla. Per questo inizialmente aveva rifiutato, ma poi Tom e Harmony avevano così insistito che aveva dovuto accettare; niente costume, ovvio, solo una mascherina bianca sugli occhi.
Guidava Tom.
- L'albergo di Harmony non è per di qua!
- Voglio fermarmi a bere qualcosa...
Si strinse nelle spalle.
- Se ci tieni...
Si fermarono in un pub.
- Due bicchieri di vodka, grazie!
- Non puoi bere vodka, Tomi, devi guidare!
- Va beh, lo finirai tu, no?
Si, forse gli serviva andare a quella festa con la testa più leggera...
- Ok...
Il salone era immenso. Quando arrivarono Harmony, vestita da principessa, andò loro incontro.
- Benvenuti...
Poi guardò Bill.
- E il costume?
Non l'aveva nemmeno ascoltata.
- Alexis?
La ragazza si guardò intorno.
- Era da queste parti...venite, vi offro una birra!
Beh, non poteva mica dire di no ad una birra! Mentre bevevano lei lo guardò e sorrise.
- Ale dorme qui stanotte, ha la stanza 483...
Bill la guardò, sapeva bene perchè glielo aveva detto, sarebbe stato bello, una romantica notte in una camera d'albergo tutta per loro...ma...Max...che nervoso!
Per tutta la sera continuò a cercarla, ma niente...e come se non bastasse la vodka iniziava a confondere tutto quanto...cercava una fata. Non capiva perchè, ma si era convinto che fosse vestita da fata, forse perchè era bionda...era un ragionamento del cavolo! Evidentemente anche la birra iniziava a fare effetto. Ma mentre continuava a sbirciare tra le maschere trovò una sconosciuta; se ne stava davanti alla finestra con una mano appoggiata al vetro, fregandosene della festa alle sue spalle e continuando a guardare il cielo. Era mora ed aveva un vestito nero lungo fino al ginocchio con un'ampia gonna di velo; tra tutto quel nero spiccavano sulla sua schiena un paio di ali bianche e luminose: le ali di un angelo, ma un angelo nero. La raggiunse in fretta, ma quando fu a pochi passi da lei, ebbe quasi paura ad avvicinarsi, come se potesse sparire da un momento all'altro. Le sfiorò un'ala e lei lo guardò come se fosse stata davvero attaccata al suo corpo; lo guardò per un lungo istante, con due grandi occhi azzurri, aveva metà viso coperto da una mascherina nera, ma Bill sapeva che era semplicemente perfetta. Si voltò di nuovo verso la finestra, distante...NO! La voleva accanto a lui quella notte! Cercò tra la gonna di velo la sua mano e la strinse; la sconosciuta socchiuse gli occhi per un istante e la strinse a sua volta. Bill la tirò a se e le mise l'altra mano sul fianco; la avvicinò ancora e si perse tra i suoi capelli neri. La sentì sospirare, mentre lui ispirava il suo profumo; cercò di nuovo i suoi occhi e le parlò con una voce che nemmeno lui riuscì a riconoscere.
- Da dove sei uscita?
Lei sorrise, era bella, tanto bella...
- Dai tuoi sogni...
E tra quel nero, tra quelle maschere, intrigato dal suo incantesimo, dimenticò lei, dimenticò Alexis...
Sorrise con le labbra vicine alle sue.
- Hai una stanza?
Lei annuì bagnandosi le labbra con la lingua.
- Andiamo via di qui...
La seguiva veloce, ad ogni passo il desiderio aumentava, ad ogni passo il cuore batteva un pochino più forte; si fermò davanti ad una porta e lui ce la spinse contro baciandola, abbracciandola, iniziando a farla sua. Riuscì ad aprire la porta e a quel "clack" si fermarono e si guardarono entrambi con il respiro affannato.
Entrò dopo di lei e si chiuse la porta alle spalle; le tolse le ali: non le avrebbe mai permesso di volare via! Trovò una zip e la abbassò; il vestito le scivolò via lasciandola in un intimo nero appena visibile grazie alla luce di un lampione fuori dalla finestra. Si fermò a guardarla tenendole le mani.
- Sei bellissima...
Lei abbassò gli occhi da dietro la mascherina un po' imbarazzata; Bill le accarezzò il viso e la baciò di nuovo. La sconosciuta gli sfilò la maglia e mentre continuava a baciarlo, scese verso la sua cintura; spingendola piano raggiunsero il letto. Ci si sdraiò e lui sopra di lei. Si infilarono sotto le coperte e Bill si fece spazio prima tra le sue gambe, poi dentro di lei; e si stupì di quel piacere come se si fosse dimenticato che fare l'amore con una ragazza fosse così bello: ad ogni movimento, ad ogni respiro, quella ragazza riusciva a fargli perdere di più la testa. Si addormentò soddisfatto ed appagato come forse non era mai stato, senza pensieri...
I pensieri raggiunsero Bill la mattina dopo: aprì gli occhi e si rese conto di quello che aveva fatto. Se Alexis lo aveva visto doveva essere stata malissimo, come aveva potuto comportarsi così? Colpa di suo fratello e della sua dannata vodka; ci pensò: ad Ale non sarebbe bastata quella scusa! L'aveva tradita, aveva tradito la storia della sua vita e per cosa? Una notte di fuoco con una mora? A lui nemmeno piacevano le more! Si vestì in fretta e in silenzio, doveva andare da lei: stanza 483. Uscendo inciampò in qualcosa, una parrucca...cazzo, non era nemmeno mora!
Tom era in piedi davanti alla porta.
- Dove vai, Bill?
Aveva un'espressione strana, quasi divertita.
- Come facevi a sapere che ero qui?
Rise.
- Guarda la porta...
Fece come diceva e rimase senza parole.
- Bill, torna dentro!
Tornò dentro. Era sconvolto, non riusciva a crederci! Ma infondo c'era soltanto una ragazza che poteva farlo stare così bene.
Si svestì e si rimise a letto sorridendo; abbracciò la sua compagna che si stava svegliando.
- Buongiorno, Bill...
Le baciò la testa perso tra i suoi capelli biondi.
- Buongiorno, Alexis...

Sto scrivendo un'altra storia, ma improvvisamente mi è venuta una crisi d'astinenza da Bill...così eccomi qui! Fanfiction semplice e senza grandi pretese...spero che però vi piaccia! Baci&abbracci...  
   
 
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