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Autore: Voglioungufo    22/01/2017    4 recensioni
“Volevo dare a te il filtro di Armontentia” ripeté suo malgrado molto lentamente affinché entrasse ogni parola in quella zucca vuota.
|SASUNARU!HP!AU
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Adoro la magia!
**
 
 
“Non riesco a capire perché tu lo abbia fatto”
“Non occorre che tu lo capisca” ribatté piccato.
 
Il bagno guasto del terzo piano aveva un odore nauseante e Sasuke non aveva nessuna intenzione di stare lì un secondo di più, però era altrettanto deciso a non andarsene fintantoché l’idiota Grifondoro non gli avrebbe risposto.
Che a undici anni Sasuke Uchiha, nobile purosangue convinto di essere superiore a chiunque, fosse stato smistato a Serpeverde non era stata una grande sorpresa, nemmeno ci si era dovuti stupire se si era mostrato immediatamente un eccellente e diligente studente. Maghi come lui nascevano solo una volta ogni cento anni, asserivano commossi i professori dalla sua genialità. Lo stesso non potevano dire di Naruto Uzumaki, scapestrato Grifondoro con le dita perennemente sporche di inchiostro e una disastrosa media che faceva sempre vergognare gli insegnanti.
Non c’era da stupirsi, quindi, se fra i due non scorreva buon sangue. Già il fatto che fossero l’uno Serpeverde e l’altro Grifondoro li portava a lanciarsi incantesimi addosso o, ancora più spesso, a picchiarsi direttamente.
La povera Madama Chips aveva perso il conto delle innumerevoli volte che se li era trovati in infermeria ammaccati e con qualche osso rotto. E dovevano stare necessariamente con cinque lettini di distanza altrimenti chi li sopportava più?
Nessuno, l’unica che pareva sopportare entrambi nella stessa stanza era Sakura Haruno, paziente quanto violenta Corvonero, che dal primo anno era costretta a far da ambasciatrice fra i due litiganti.
Il fatto è, quindi, stringendo, che i due non ci azzeccavano nulla con l’altro ed era fin troppo ovvio che si trovassero insopportabili e si facessero i dispetti alla stregua di due infanti. Andiamo, l’abbiamo tutti quella persona che vorremmo pigliare a sberle senza nessun motivo apparente.
Comunque.
Le cose stanno così e non avrei altro da dire sulla faccenda se non ci fosse stato un singolo episodio al quinto anno che aveva avuto il potere di ribaltare l’intera situazione.
Naruto stava ai margini della Foresta Proibita in attesa del professor Hagrid e nel mentre ammirava e accarezzava con devozione dei Thestral che pascolavano poco distanti dal gruppetto di studenti. Solo lui, ovviamente, aveva fatto caso agli animali e si ara avvicinato. Come ogni qualvolta succedeva gli altri ragazzini si erano limitati ad alzare gli occhi al cielo e sorvolare sul fatto che un loro compagno si fosse messo ad accarezzare l’aria.
Però non l’Uchiha che dopo averlo squadrato da capo a piedi nella sua uniforme di terza –facciamo anche quarta—mano aveva chiesto con una certa bruschezza “Chi ti è morto?” lasciando di stucco Naruto, quasi gli avesse lanciato un pietrificus totalus, che lo aveva guardato con la bocca spalancata e la mano ferma a mezz’aria.
“Chi è morto a te, piuttosto!” aveva camuffato la risposta in una domanda.
Sasuke non aveva risposto, si era limitato a sistemare meglio il mantello sulle spalle. “Tze, allora non sei così stupido” aveva ribattuto prima di andarsene
Da allora il loro rapporto era diventato più stretto—oddio, forse non è la parola esatta—soprattutto da quando, con orrore, il professor Lumacorno estrasse dal calderone i nomi di Uchiha e Uzumaki.
Da lì alla fine del quadrimestre i due sarebbero stati compagni a pozioni. Già prevedeva morte e distruzione e non mancava a presentarsi in classe con un elmetto babbano; non si sa mai, diceva.
In realtà il loro rapporto si limitò a un ribeccarsi in  continuazione. Passami le code di rospo. Ma per chi mi hai preso, il tuo servo? Taci Dobe. Non chiamarmi così, Teme. Sei chiassoso. E tu hai la puzza sotto il naso. Allora hai fatto la tua parte? Ci sto lavorando. Merlino, quanto sei lento. Eh, non tutti sono come te, Principino. Cosa intendi dire? Niente! Oi, ma senti: chi ti è morto?
Solo una volta Sasuke fece quella domanda e solo quella volta Naruto fece esplodere il calderone riempiendo il sotterraneo di fanghiglia. Finirono in punizione insieme, ovviamente, ma gli studenti li acclamarono come eroi perché per le prossime settimane la classe non era agibile. Traduzione: niente pozioni.
In punizione, ancora più ovviamente, finirono per litigare per ogni più futile motivo e il tutto culminò con una brillante uscita dell’Uzumaki.
“Ma vai a piangere dalla tua mammina!”
Appena aveva detto quella frase il volto di Sasuke era diventato dapprima impassibile, poi una rabbia feroce che non gli aveva visto mai negli occhi lo aveva abbandonato lì andandosene e facendogli finire da solo la punizione.
Dopo l’Incidente del Calderone furono divisi e messi in coppie differenti e anche i battibecchi tra i due scemarono diventando pacati botta e risposta di pochi secondi.
“Dobe”
“Teme”
E la cosa finiva lì. I professori speravano festeggiando e brindando con la burrobirra che i due fossero finalmente maturati ma Naruto non era stupido e gli era bastato fare due più due per capire sia l’improvvisa freddezza dell’Uchiha e sia perché potesse vedere i Thestral.
Il vero problema è che Naruto è un logorroico di natura e non riesce a restare arrabbiato con qualcuno nemmeno per un giorno, questo lo portava a trovare insopportabile la tensione che si era creata con il suo rivale. Gli mancava litigare con lui e lo infastidiva enormemente l’essere ignorato.
Così, decise che si sarebbe impegnato con lo studio per diventare migliore di lui. Sakura quando lo sentì si strozzò quasi dal ridere ma poi, molto caritatevolmente, si impegnò per aiutarlo dove aveva difficoltà.
La prima verifiche che fece dopo quella decisione fu chiamato dall’insegnante perché “Tu hai copiato! Ammettilo! Non ha mai preso una O in tutta la tua vita, ammettilo che hai copiato!”
Ad Summam, il suo piano dovette funzionare perché Sasuke cominciò a sentirsi minacciato e tra i due nacque un nuovo tipo di rivalità meno infantile e più incentrata su chi fosse il migliore. Era un nuovo equilibrio e l’Incidente del Calderone venne messo in secondo piano anche se nessuno dei due lo dimenticò.
Tutto pareva essersi sistemato, loro si facevano ancora la guerra e tutti potevano sentire sbraitare i loro improperi.
Però. Eh, c’è il però. Ovvero il però che ci porta all’inizio di questa storia.
 
“Allora, puoi dirmi perché lo hai fatto!” sbottò ancora una volta il Serpeverde pestando il piede a terra.
“Fatto cosa? Ma cosa vuoi, Uchiha?” ricambiò Naruto immergendo lo strofinaccio nel secchio pieno d’acqua.
“Tu mi hai coperto e adesso ti stai beccando la punizione al posto mio” precisò incrociando le braccia al petto e stropicciando la cravatta “Ma perché?”
“Io non ho coperto proprio nessuno, ti pare che io faccia un favore proprio a te?” ribatté sarcasticamente.
“Eppure l’hai fatto”
“No ti sbagli” e si costrinse a un serrato silenzio e a quel punto sperò che il ragazzo avesse finalmente lasciato perdere la sua indagine e se ne fosse tornato nel proprio lugubre dormitorio, invece se lo ritrovò accanto intento a prendere una scopa.
“Cos-cosa stai facendo?” protestò.
“Sono in punizone” rispose con fin troppa calma. Ovvio, perché lui è Sasuke Uchiha e deve essere composto anche quando pulisce il vomito dal cesso.
“No, no. Tu non sei in punizione” precisò Naruto “Io sono in punizione”
“No, io sono in punizione”
Ovviamente dovevano mettersi a litigare anche su quello.
“Senti” prese un grosso respiro “Io ho fatto esplodere il bagno. Io, non tu”
“Tu hai fatto esplodere il bagno perché la McGranitt non beccasse me” rimbeccò.
Naruto si passò una mano sulla zazzera bionda spettinandola ancor di più. Quella diatriba lo porterà alla finimento, anzi no: è già sfinito e vuole sbattere la testa dell’Uchiha sulla tavoletta del cesso.
“Ehi, perché stavi preparando un Amortentia? Hai metà Hogwarts ai tuoi piedi” obiettò decidendo di cambiare argomento. Si era accorte del filtro non appena era passato davanti al bagno. Dentifricio, menta, libri nuovi. Un odore buonissimo, lo stesso che sapeva il ragazzo vicino a lui –ma questo non glielo avrebbe mai detto. Subito dopo si era anche accorto della professoressa (che sicuramente avrebbe beccato l’Uchiha nella su malefatta) e il bagno aveva ben deciso di esplodere. Si era costituito immediatamente come colpevole.
Sasuke storse il naso.  “Ma non chi interessa a me” replicò piccato con le guance leggermente rosse “E non cambiare argomento. Allora, perché ti sei preso la colpa? Per cavalleria? Per farti sentire bravo? Perché fossi in debito con te? Cosa?”
“E chi ti interessa?” lo ignorò salvo poi aggiungere “Fatti gli affari tuoi”
“Potrei rispondere la stessa cosa, dobe”
Rimasero brevemente a fissarsi in cagnesco.
“Bene” esplose alla fine Naruto “Tu mi dici per chi era il filtro e io ti dico perché l’ho fatto”
Sasuke fece una faccia indignata. “Scordatelo, usuratonkachi”
Gonfiò le guance. “Perfetto” e si ostinò a continuare quella punizione di merda.
L’Uchiha lo guardò insoddisfatto per alcuni minuti prima di esplodere stizzito:
“Volevo darlo a te, ecco”
“Guarda che ero serio, io”
“Anch’io lo sono”
Rimasero a fissarsi entrambi rossi come pomodori in volto. Sasuke sentiva impellente il desiderio di nascondersi da qualche parte od obliviare il biondo. Stupido istinto Serpeverde.
“Volevo dare a te il filtro di Armontentia” ripeté suo malgrado molto lentamente affinché entrasse ogni parola in quella zucca vuota.
La faccia di Naruto era sempre più rossa e fu costretto a distogliere lo sguardo.
“Tocca a te, dobe” gli ricordò pregando di essersi scavato la fossa da solo per un buon motivo “Perché mi hai coperto?”
“Non volevo finissi in punizione” bofonchiò con lo sguardo fisso a terra.
“E perché?” lo stuzzicò trovando deliziosa quella espressione imbarazzata. Era idiota a sperare così tanto? Forse sì, ma agli Inferi! Aveva diciassette anni e aveva tutto il diritto di farsi speranze idiote.
“Perché...Perché.... oh, togliti quel sorrisetto idiota!” protestò, gli occhi blu che risaltavano nell’imbarazzo “Perché mi piaci, pallone gonfiato di un Serpeverde!”
  Per Sasuke quella fu una risposta più che sufficiente e decise che poteva baciarlo sena subire una cocente delusione per il proprio orgoglio. Non riuscì a trattenersi dal gongolare quando il Grifondoro rispose al suo bacio con impaccio ed esuberanza.
Tipico del dobe.
Quando smisero di divorarsi con le lebbra Sasuke gli tirò leggermente il colletto della camicia. “Che ne dici se andiamo in un posto più comodo, tipo la Stanza delle Necessità?”
Naruto si imbronciò. “Devo finire la punizione”
Sasuke alzò gli occhi al cielo, tirò fuori la bacchetta e sussurrò un rapido Gratta e Netta.
“Allora, sei contento?” sbuffò sistemandosi la cravatta mentre Naruto faceva un enorme sorriso spontaneo.
“Oh sì” poi aggiunse “Adoro la magia!”
 
 
Aww
Rileggendo la storia di Ahyrinspammiamo senza pietà—mi è tornato in mente che anche nella mia famosa cartella “OS incomplete” ci stava una HarryPotter!AU, così sono andata a rispolverarla.
Ora, io sono sicurissima che l’idea iniziale doveva essere più articolata di questa ma lo ammetto: non ricordavo più nulla se non che Naruto si faceva mettere in punizione al posto di Sasuke. Infatti capire perché avessi messo quel titolo è stato impossibile, ho dovuto improvvisare ewe Anche stare dietro allo stile di scrittura con cui avevo iniziato è stato difficile ò_ò infatti penso di averci toppato appieno e che si senta lo stacco xD
Comunque, sicuramente non doveva venire fuori così demenziale. Ma tant’è, spero vi sia piaciuta <3 amo il potterverse, io ci sono cresciuta in quel modo *^* mi ha anche fatto scoprire EFP –nostalgia mode:on.
Dai, non vi ammorbo più con le mie crisi di mezz’età anticipate v.v
Spero di leggere qualche vostro commentino <3
 
A presto,
Hatta
   
 
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