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Autore: Justice Gundam    22/01/2017    2 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
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Capitolo 43 - Un momento per i caduti

 

"Sono venuto non appena ho potuto... comandante suprema Lin."

La figura femminile avvolta nell'oscurità che troneggiava minacciosa sullo schermo davanti a lui non ebbe alcuna reazione - o almeno, nulla che Lord Solaris potesse vedere da quella posizione. L'uomo attese nervosamente la reazione della misteriosa figura, già immaginando che fosse quantomeno contrariata per il fallimento della loro missione al Picco Apatite.

"Ho sentito che il Monastero Apofillide è ancora in piedi, Lord Solaris." affermò la donna di nome Lin. La sua voce fece venire i brividi a Solaris: non era certo la prima volta che la sentiva, ma quel tono distaccato e crudele, simile a quello di una bambina sadica che si diverte a giocare con una formica prima di calpestarla, era una cosa a cui era quasi impossibile abituarsi. "Perchè non lo avete distrutto? Il monastero rappresenta una spina nel fianco per noi del Team Meteora."

Solaris annuì lentamente. "Me ne rendo conto, comandante suprema." affermò. "Io e i miei collaboratori... non abbiamo risparmiato alcuno sforzo per distruggerlo, e pensavamo di essere riusciti nell'intento grazie al nostro PULSE-Camerupt. Tuttavia... un imprevisto tradimento, e l'intervento della leader del monastero hanno gettato scompiglio nel nostro piano. Tuttavia, stiamo già prendendo tutti i dovuti provvedimenti per ovviare a questo... inaspettato incidente."

"Ma davvero?" continuò Lin. "E dimmi, Solaris... come hai intenzione di fare? Hai già un altro piano per impossessarci delle Quattro Chiavi e oltrepassare la soglia che ci darà accesso al potere supremo?"

"Se il progetto dovesse riuscire, non ci sarà nemmeno bisogno delle Quattro Chiavi, comandante suprema." rispose l'uomo in impermeabile, sentendosi ora un po' più sicuro di sè. "Zel, il nostro miglior ricercatore... mi ha assicurato che il progetto PULSE-Abra ci permetterà di oltrepassare il sigillo ed accedere direttamente al nucleo vitale di Reborn. Si tratta soltanto di fare in modo che il Pokemon collabori."

La donna restò in silenzio ancora per un po'. Forse stava pensando, o forse si divertiva a tenere il suo sottoposto sulle spine. "Molto bene. Vi concedo un po' di tempo per mettere a punto il nuovo modello di PULSE." affermò Lin. "Tuttavia, mi aspetto risultati, e se non dovessi averne, la vostra punizione sarà esemplare. E per quanto riguarda quei fastidiosi allenatori di Hoenn che vi siete trascinati dietro? Mi sembra che quei fastidiosi insetti vi stiano dando più filo da torcere di quanto aveste previsto."

"Se si sta riferendo a Vera Maple e ai suoi compagni, effettivamente stiamo avendo più difficoltà di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi." ammise Lord Solaris. "Vera Maple, in particolare... si è rivelata essere un'allenatrice di talento, malgrado la sua specialità siano le gare. E' un'avversaria da non sottovalutare, per nessun motivo."

"Vera Maple non è nessuno!" tuonò ferocemente Lin. Solaris strinse i denti in un istante di paura, e avrebbe potuto giurare che aveva visto gli occhi della comandante suprema illuminarsi di rosso nell'oscurità. "Vera Maple è soltanto un patetico insetto che io potrei schiacciare sotto un piede come la miserabile nullità che è! Bada, Solaris! Mi aspetto che voi eliminiate quegli insolenti che osano opporsi alla mia volontà quanto prima! Quindi, questi sono gli ordini! Completate il PULSE-Abra, e  distruggete una volta per tutte la resistenza e quei ficcanaso di Hoenn! Fallite, e la mia collera non conoscerà limiti! Eseguite e basta!"

Prima che Lord Solaris potesse dire la sua, Lin interruppe la comunicazione, e lo schermo sul quale era apparsa si spense, lasciando quello che fino a poco prima era sembrato il leader del Team Meteora da solo in una stanza buia e fredda. Con riluttanza, Solaris si rimise in piedi e si sgranchì le ginocchia, asciugandosi un po' di sudore che non si era quasi neanche accorto di avere sulla fronte, e ringraziando tra sè di essersela cavata con così poco. Se non altro, adesso avevano un po' di tempo per perfezionare il PULSE-Abra... ma quella era la loro occasione d'oro, e dovevano sfruttarla al meglio per recuperare tutto lo svantaggio.

E pensare che fino a poco tempo fa, le cose andavano così bene... la loro missione di riportare Reborn al luogo sacro che era una volta stava procedendo senza intoppi, e il Team Meteora non era stato costretto ad usare quei metodi violenti e coercitivi. Era ancora difficile pensare che la situazione fosse degenerata così, e in così breve tempo, e che il Team Meteora fosse caduto così in basso...
Ma non importava. La loro missione era sempre la stessa, e Solaris non aveva scordato quale fosse l'obiettivo finale. I metodi forse erano cambiati, e di questo lui si rammaricava... ma alla fine, sarebbe valsa la pena. Tutto sarebbe andato a posto... tutto stava nel recuperare le Quattro Chiavi o, meglio ancora, far funzionare a dovere il PULSE-Abra. Poi, sarebbe toccato a lui fare in modo che tutto tornasse al suo posto... certo, non la cosa più semplice del mondo, ma del resto, lui non sarebbe stato una volta al vertice del Team Meteora se avesse avuto paura delle complicazioni. Ed era convinto che, con un pizzico di abilità e di fortuna, sarebbe riuscito a togliersi anche da questo intralcio, come aveva sempre fatto.

Solaris lasciò la stanza, chiudendo la porta dietro di sè e tirando un sospiro di sollievo, sentendo che lo spettro nefasto di Lin non incombeva più su di lui come una spada di Damocle. Un Cavaliere Meteora che stava passando di lì per caso notò l'espressione corrucciata del suo capo, e si avvicinò a lui con evidente preoccupazione.

"Lord Solaris, mio signore? Che... che succede, è sicuro di stare bene?" chiese il giovane vestito di nero, attirando l'attenzione del comandante Meteora che rispose con un cenno della testa.

"Sì... tutto a posto, recluta, ho solo bisogno di un po' di tempo per pensare." rispose Lord Solaris, apprezzando tra sè e sè la premura del suo sottoposto. Se non altro, avere la conferma che era riuscito a procurarsi la devozione dei suoi uomini oltre che la loro obbedienza gli faceva capire che qualcosa di giusto doveva pur averlo fatto. "Qual è la situazione con Sirius e i nostri uomini e Reborn City?"

"Il comandante Sirius ci ha contattati poco fa. Lui e i nostri uomini stanno tornando alla base, anche se purtroppo non sono riusciti nei loro obiettivi neanche loro." affermò il Cavaliere Meteora. "Saranno qui tra mezz'ora."

"Ottimo. Non appena sono qui, fai loro sapere che ho bisogno di parlare urgentemente con loro per definire la prossima parte del nostro piano." continuò Solaris. "La resistenza si sta facendo davvero pericolosa, come gli ultimi eventi dimostrano. La nostra reazione deve essere decisa e sicura."

"Certamente, mio signore!" affermò il suo sottoposto, facendo un saluto militare. "Sarà mia premura avvisare il comandante Sirius il prima possibile. Suo figlio... volevo dire, il comandante Taka... e gli altri comandanto sono già stati allertati?"

"Sono già pronti a presenziare, mio signore." fu la pronta risposta. "Non appena il comandante Sirius sarà qui, potrete cominciare."

Solaris annuì, pensando che se non altro, nella sfortuna, qualcosa stava ancora girando a loro favore. C'era ancora la possibilità di recuperare quella sconfitta.

"Ottimo. Il Team Meteora non può perdere... la nostra missione è troppo importante." affermò, parlando più a sè stesso che al suo sottoposto. "Questa volta, dimostreremo a tutta Reborn che non ci si può opporre alla volontà divina..."

 

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L'atmosfera di gioia e sollievo che si era diffusa nel Monastero Apofillide nel sapere che il pericolo di essere sommersi dalla lava del vulcano era stato stornato venne rapidamente sostituita da una di dolore e perdita quando a Vera e ai suoi compagni toccò il triste compito di annunciare che la sensei Kiki aveva dato la vita per salvare il Monastero e tutti loro dai Pokemon di Solaris e Blake, e per distruggere la macchina PULSE che minacciava tutti. Per un giorno intero, le attività del monastero si erano interrotte, in modo da dare a tutti il tempo di piangere la loro maestra ed elaborare il lutto... e una volta che tutto fu preparato, il corpo di Kiki venne cremato secondo l'usanza. In quel momento, tutti gli allievi dell'Accademia e i loro Pokemon erano raccolti attorno ad una pira ardente, osservando in silenzio le fiamme che circondavano il corpo della loro maestra, avvolto in un lenzuolo bianco.

Vittoria era in prima fila, le mani congiunte e il volto rigato di lacrime dignitose mentre rendeva i suoi ultimi saluti alla donna che per così tanto tempo era stata come una madre per lei. Cal, Vera e il resto del gruppo della resistenza erano con lei... e poco distante si trovavano i Pokemon della sensei. Hitmonlee, Machamp, Mienshao, il suo campione Medicham... e altri due che Vera non aveva avuto modo di vedere in precedenza - un Breloom, un Pokemon simile ad un buffo incrocio tra un grosso fungo ed un canguro, con un cappello verde semisferico sulla testa, ed una lunga coda terminante in quattro sfere verdi; e un Sawk, che invece ricordava molto uno snello umanoide dalla pelle blu  che indossava una divisa da karate con tanto di cintura nera. Tutti e sei erano inginocchiati accanto alla pira, giusto alla distanza minima per non essere scottati dalle fiamme, e osservavano tristemente lo spettacolo delle fiamme che consumavano sia la catasta di legna che il corpo di Kiki.

In silenzio rispettoso, gli allievi dell'Accademia restarono in piedi finchè anche le ultime fiammelle non si furono spente, lasciando dietro di sè solo un cumulo di ceneri che Cal provvide a raccogliere e a mettere in un'urna, secondo la tradizione che vigeva nel Monastero. Il ragazzo dai capelli rossi provvide a mettere l'urna in una stanza sotterranea del Monastero, là dove già riposavano altre persone che avevano dedicato la loro vita alle arti marziali, alla meditazione e al miglioramento di sè stessi e degli altri.

"Ecco fatto." disse infine con tono esausto, non appena l'urna contenente le ceneri di Kiki fu posta assieme alle altre. "Qui, almeno, la nostra sensei potrà riposare in pace, sapendo che il suo sacrificio ha salvato le vite di tutti i suoi studenti."

"Ci dispiace di non essere stati in grado di fare granchè..." affermò Vera, chiaramente delusa da come fosse andata la sua battaglia con Lord Solaris. "Se solo fossimo stati più forti, forse saremmo riusciti a fermare Lord Solaris e distruggere la macchina PULSE senza che la sensei dovesse sacrificarsi. So che alla fine la sensei non sarebbe vissuta molto più a lungo, ma... almeno così avrebbe avuto più tempo per fare i suoi ultimi saluti..."

"Non è colpa tua, Vera." affermò Drew. "Il tempo che abbiamo avuto a disposizione è stato limitato, per dire poco, e quel Lord Solaris è un allenatore a tutt'altro livello rispetto a quelli a cui siamo abituati. Almeno adesso abbiamo visto che non è un avversario insormontabile. Dobbiamo darci da fare per fare sì che i nostri Pokemon diventino abbastanza forti da affrontarlo  e sconfiggerlo."

"Lo so, e questo vale soprattutto per Blaziken e Blastoise." rispose Vera. I suoi occhi si mossero verso il Mega Bracciale di cui Kiki le aveva fatto dono prima di morire, in quel momento infilato sul suo polso destro. "Blastoise era evoluto da poco, e sperava di affrontare il Garchomp di Solaris in parità, ma... anche con Geloraggio, non c'è stato molto da fare. E ora... credo che soprattutto per Blastoise sia un momento difficile. Non oso pensare a quanto possa essere demoralizzante... un Pokemon che evolve e diventa più forte per difendere il suo allenatore, e invece si rende conto che anche se è diventato più forte, non serve a nulla. Immagino che anche lo Emboar di Vittoria si sia sentito così quando io e Drew lo abbiamo sconfitto."

"Visto che sei tu la sua allenatrice, immagino che tu sia la persona che più di tutte, in questo momento, possa dare fiducia a Blastoise e a Blaziken." affermò Cal, tirando un sospiro. "Posso solo consigliarti di stare quanto più vicino possibile ai tuoi Pokemon e ai tuoi compagni, in questo momento. Per quanto riguarda me... non me la sento di restare qui all'Accademia. Devo riprendere i miei allenamenti, diventare più forte, e soprattutto dare una mano alla resistenza... sarà un modo per rimediare a tutto il male che ho fatto quando facevo parte del Team Meteora."

"A questo proposito..." disse Hitomi, che era rimasta in un cupo mutismo fin da quando il gruppo era tornato all'Accademia. "Vorremmo sapere qualcosa da te. Io ancora non mi fido al cento per cento, quindi preferirei che tu fossi chiaro, a questo proposito."

"Ma... Hitomi, non mi sembra il caso di essere così acide nei suoi confronti!" rispose Max. "Dopotutto, Cal si è pentito di quello che ha fatto, no?"

Tuttavia, Cal si disse d'accordo con la bambina più piccola. "No, la tua amica ha ragione, Max. Posso capire che non si fidi di me, non ho esattamente fatto molto per meritarlo. Quindi... vorrei dire tutto chiaro e netto, in modo che voi sappiate con cosa state avendo a che fare. E vorrei dirlo a tutti quanti... Vittoria, non è che possiamo parlare in qualche sala un po' isolata? Non è il caso di rivelare certe cose agli altri studenti adesso, in questo momento."

Nonostante fosse ancora sconvolta dagli eventi recenti, Vittoria mantenne la compostezza. "Sì... capisco cosa vuoi dire, Cal. Va bene, vorrà dire che tra un'oretta circa ci incontreremo nella mia camera, e se vorrai, ci dirai tutto su quello di cui c'è bisogno sul Team Meteora." affermò.

"Va bene, Vittoria... credo proprio che ci sarà bisogno che voi sappiate un po' di cose su di loro... e soprattutto sui loro capi." rispose Cal, con un'espressione che faceva subito capire che quello che aveva da dire era della massima importanza.

 

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I Pokemon di Vera e dei suoi compagni, per quanto fossero contenti che il Monastero fosse salvo e che il Team Meteora fosse stato respinto, non potevano sentirsi particolarmente fieri di come fosse andato lo scontro con Lord Solaris e Blake. Ancora una volta, Garchomp si era dimostrato un avversario ampiamente superiore a loro, e quello che più di tutti stava accusando la sconfitta era, indubbiamente, Blastoise.

La testuggine gigante stava camminando in circolo attorno ad una statua di un kami, emettendo di tanto qualche grugnito di rabbia, disappunto e delusione. Non era difficile per gli altri Pokemon immaginare cosa stesse passando per la sua testa. Era deluso dal fatto di non aver potuto fare nulla contro quel terribile Garchomp, e per non essere riuscito a proteggere la sua allenatrice. Sentiva che i suoi allenamenti non erano serviti a niente, e che il Team Meteora era ancora due passi avanti a loro... non era davvero una situazione facile, e lui sentiva di non essersi dimostrato all'altezza. Perchè non poteva essere come Blaziken o Venusaur? O anche Glaceon? Loro sì che si erano dimostrati in gamba e competenti... lui invece, forse non era cambiato poi tanto dallo Squirtle piagnucolone che era quando aveva incontrato Vera per la prima volta.

"Saur?" si sentì chiamare, e si voltò con un grugnito esasperato per vedere Venusaur che si stava avvicinando a lui con espressione preoccupata. La cosa non sorprese per nulla Blastoise - anche quando era una Bulbasaur, Venusaur era sempre stata molto protettiva e gentile, e anche adesso, cercava di fargli da supporto.

"Blastoise..." disse il Pokemon Crostaceo alzando le spalle, come per dire che a quel punto era evidente cosa ci fosse che non andava.

Venusaur annuì, riuscendo benissimo ad immaginare il problema che affliggeva il suo compagno di squadra. Con un cenno, la Pokemon Erba/Veleno aprì un po' i petali del fiore che cresceva sulla sua schiena, e usò una versione ridotta del suo attacco Profumino per diffondere nell'aria attorno a loro un delizioso aroma di fiori freschi e miele. Blastoise prese un bel respiro, sentendosi un po' rincuorato, e fece a Venusaur un cenno di ringraziamento mentre la Pokemon Seme si accucciava vicino a lui, come se volesse dirgli che era disposta ad ascoltare tutto quello che voleva dire.

La testuggine gigante sospirò, mettendosi seduta dov'era per cominciare a dire tutto alla sua compagna di squadra, amica e protettrice. "Blastoise blast... blast blast, toise. Blastoise..." affermò, lo sguardo che puntava verso le alte rupi tra le quali avevano combattuto. "Blastoise..." continuò scuotendo la testa.

Venusaur fece un cenno di assenso, immaginando quanto potesse essere frustrante tutto questo per Blastoise. "Venus venusaur." affermò, cercando di mettere a suo agio il compagno di squadra appena evoluto. "Venusaur?"

"Blastoise..." mormorò Blastoise. Non sembrava del tutto sicuro di aver capito cosa volesse dire la Pokemon Erba/Veleno. Quest'ultima fece un cenno con la testa, indicando gli altri Pokemon di Vera, oltre che degli altri allenatori, che stavano tentando, nonostante l'atmosfera non proprio serena, di riprendere i loro allenamenti. Blaziken e Glaceon stavano facendo un po' di pratica assieme, e il galletto-kickboxer si esercitava a sferrare raffiche di calci sempre più veloci, che Glaceon cercava di evitare. Lo Scraggy di Ortilla e lo Absol di Drew stavano spaccando qualche tronchetto di legno con le loro mosse, e alcuni dei Pokemon volanti - la Beautifly di Vera, il Masqueran di Drew, la Dustox di Hitomi e la stessa Alty - si esercitavano negli attacchi in volo, impegnandosi ancora di più per migliorare la loro potenza, velocità e precisione.

Nonostante anche loro avessero accusato la perdita di Kiki e l'umiliante sconfitta per mano del Garchomp di Solaris, ognuno di loro era di nuovo al lavoro, impegnandosi al massimo per superare i loro limiti.

"Blast..." cominciò a dire Blastoise, non del tutto sicuro se anche lui avrebbe avuto la forza d'animo di riprendere gli allenamenti.

Per fortuna, qualcuno intervenne in quel momento, aiutando Venusaur a far uscire Blastoise dalla sua situazione. "Ciao, Blastoise... spero di non essere venuta in un brutto momento." affermò Vera, arrivando nel campo di allenamento. I suoi Pokemon - Blaziken, Glaceon, Beautifly e Munchlax - interruppero per un po' l'allenamento, raccogliendosi attorno alla loro allenatrice che li accolse gentilmente uno ad uno. Tuttavia, Vera sapeva che era Blastoise quello che più di tutti aveva bisogno del suo supporto, e dopo aver ringraziato tutti loro per la premura, si avvicinò al suo Pokemon Crostaceo, accarezzandolo sulla testa. "Certo, non si può dire che siamo riusciti a fare molto, questa volta... temo che Lord Solaris sia ancora un bel po' al di sopra del nostro livello, e dovremo fare ancora un po' di strada per poterlo affrontare."

"Blastoise..." affermò Blastoise, incrociando le braccia sul petto ed annuendo seriamente.

Blaziken prese in una mano artigliata la Blazikenite che portava al collo, guardandola per qualche secondo prima di stringerla nuovamente nel pugno... e Vera disse di sì al suo starter prima di continuare il discorso.

"Ma non devi sentirti in colpa, Blastoise. Purtroppo... mi rendo conto che, in effetti, siamo in una posizione molto delicata, e posso comprendere la tua delusione." affermò Vera. "Tuttavia... non voglio costringerti a combattere nè a continuare ad allenarti se non te la senti. So bene come ci si sente, in questi casi... magari si ha bisogno di un po' di tempo per fermarsi... riflettere... o anche soltanto distogliere la mente dai pensieri più cupi. Credimi, Blastoise, io... capisco cosa si prova. Ci sto passando anch'io, in questo momento."

"Toise?" esclamò il Pokemon d'Acqua simile ad una testuggine.

Il Blaziken di Vera appoggiò una mano sulla schiena della sua allenatrice, in modo da farle coraggio... mentre Venusaur fece un cenno con la testa. "La sensei Kiki se n'è andata... di colpo, senza che noi potessimo fare nulla per salvarla." continuò Vera, guardando pensierosa il Mega Bracciale sul suo polso. "Anch'io sono triste, e provo una grande rabbia... mi sento impotente di fronte a questa terribile realtà che è Reborn, dove le persone lottano per sopravvivere, e i Pokemon stentano in un ambiente ostile... e dove il Team Meteora fa tutto quello che vuole senza che nessuno possa fermarli. Tuttavia..."

"Glaceon eon eon!" continuò Glaceon con la sua voce cristallina. "Glaceon..."

"Fly! Fly!" disse Beautifly, annuendo con energia mentre sbatteva le ali elegantemente. Munchlax si piazzò a fianco di Glaceon ed annuì serenamente, per dire che anche lui avrebbe supportato Blastoise, in ogni caso.

"Quello che vuole dire Glaceon... è che grazie a Kiki abbiamo cominciato a diventare abbastanza forti da fare una differenza, e adesso che non c'è più... ci sentiamo tutti confusi e persi." continuò Vera, chinandosi per accarezzare l'elegante Eevolution glaciale. "Abbiamo perso una guida, un'insegnante e una persona di grande valore. E adesso, abbiamo tutti bisogno di un po' di tempo per superare questo shock..."

Vera si mise una mano davanti alla bocca, e dai suoi occhi scesero delle lacrime al ricordo del coraggio e dell'abnegazione con cui Kiki aveva affrontato la sua ultima battaglia... e Blaziken abbassò la testa in segno di lutto e rispetto per una guerriera come lui. Blastoise strinse una mano a pugno, provando una grande rabbia - voleva anche lui farla pagare al Team Meteora per tutte le sofferenze che avevano provocato, ma in quel momento si sentiva così svuotato che non era sicuro di poter continuare il suo allenamento per quella giornata.

"Ma non dimenticare mai una cosa, Blastoise... non importa cosa accadrà, noi saremo con te, e saremo sempre lì per aiutarti. Noi, e anche i nostri compagni." affermò Vera. "Siamo una squadra, giusto? E allora... dobbiamo sostenerci a vicenda, a prescindere da quali possano essere le nostre scelte. Prenditi il tempo che ti serve, Blastoise. Nessuno di noi ti biasimerà per questo... e se hai bisogno di aiuto, basta che tu ce lo chieda."

"Blaz, blaziken!" confermò Blaziken. Ognuno dei Pokemon di Vera fece un cenno e sorrise a Blastoise, per dire che non aveva perso nulla del loro rispetto, e che erano dalla sua parte. Per qualche istante, la testuggine gigante restò ferma dov'era, sgranando gli occhi in segno di meraviglia... poi, un po' timidamente, fece un sorriso a sua volta, ringraziando tutti per la fiducia e la comprensione che stavano dimostrando nei suoi confronti.

"Blast, blast..." mormorò infine, facendo poi un cenno di ringraziamento in particolare a Venusaur, che per prima aveva cercato di venirgli incontro. La Pokemon Erba/Veleno strizzò un occhio tranquillamente, come per dire che per lei non era certo un problema, e Vera guardò verso gli altri Pokemon, sentendosi più rincuorata.

"Grazie, sensei Kiki..." disse tra sè la ragazzina, incontrando le espressioni comprensive dello Sceptile di Hitomi, dello Swampert di Max, di Alty, del Nidoking di Cain e dello Absol di Drew. "Grazie per tutto quello che lei ha fatto per noi. Adesso... tocca a noi continuare sulla strada che lei ci ha indicato. Salveremo Reborn, e sconfiggeremo il Team Meteora... e io farò tutto quello che posso per comprendere il segreto della Mega Evoluzione e usarla per aiutare la gente di Reborn a ritrovare la felicità... Grazie di tutto, sensei!"

"Blaziken!" esclamò Blaziken, facendo un solenne voto che il sacrificio di Kiki non sarebbe stato inutile. In una zampa artigliata, il Pokemon Fuoco/Lotta tenne la sua Blazikenite e la sollevò verso il sole che tramontava, i cui raggi crearono delle colorate rifrazioni sulla superficie.

Avevano perso qualcosa, senza dubbio. Ma la speranza ardeva ancora, e il Team Meteora non l'avrebbe spenta così facilmente.

 

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Circa un'ora dopo, Vittoria, Cal, Cain e il gruppo di Hoenn, compresa Alty, si erano riuniti nella stanza della ragazza dai capelli neri, che in quel momento era seduta a gambe incrociate su una stuoia ricoperta di paglia e coperta da un paio di lenzuola, che evidentemente faceva da letto improvvisato per la giovane esperta di aikido. Accanto a lei sedeva il suo muscoloso Emboar, la cui barba infuocata diffondeva un piacevole calore nella stanza, e poco più in là c'era anche il Medicham di Kiki, che stava reagendo con lodevole forza d'animo alla morte della sua allenatrice e cercava di essere forte per sè stesso e per i suoi compagni. Sia Vittoria che il suo Emboar apparivano molto seri, e Vera immaginò subito che, qualunque cosa volessero annunciare, sarebbe stato molto probabilmente qualcosa di grosso.

"Vi ringrazio per esservi presentati così rapidamente. Effettivamente, il Monastero Apofillide è in una situazione piuttosto difficile, ora che la sensei Kiki non c'è più." affermò Vittoria, mantenendo un'espressione neutrale e dignitosa. Il momento delle lacrime era passato, almeno per il momento. "Grazie alle azioni della sensei Kiki, siamo sopravvissuti e abbiamo anche inflitto un colpo significativo al Team Meteora. Ma ora... il monastero avrà bisogno di un successore, ed è per questo che vi ho chiamato qui."

"Non... non vorrà certo dire che il successore sarà uno di noi, vero?" esclamò Ortilla, improvvisamente allarmata. "Voglio dire... noi non sappiamo assolutamente nulla di come si fa a mandare avanti un'accademia di studenti di arti marziali!"

Vittoria riuscì a fare una breve risata. "Heheheee... no, no, tranquilla, hai ragione, con tutto il rispetto per le vostre capacità, voi non sareste in grado!" affermò la giovane dai capelli neri. Alty sorrise e alzò gli occhi al cielo. "Ehm... comunque, la sensei Kiki dove per forza aver stilato un testamento, o cose del genere. Immagino che lì ci sarà scritto chi sarà il prossimo sensei di questo monastero."

"Emboar!" grugnì lo Emboar di Vittoria. Tirò fuori da dietro la schiena una busta di cartone giallo e la consegnò alla sua allenatrice, che la ricevette con un po' di esitazione per poi aprirla con attenzione e tirare fuori il foglio di carta un po' logoro che era contenuto al suo interno.

"E'... è questo, Emboar?" chiese la giovane esperta di arti marziali iniziando a leggerlo. In effetti, la calligrafia era proprio quella di Kiki, inutile negarlo... e cominciando a leggerlo con attenzione, la giovane esperta di arti marziali si rese conto che in effetti era il suo testamento. "Sì... sì, in effetti è proprio questo... il suo testamento." affermò infine. "La sensei... aveva già scelto il suo successore. Immagino che... era perfettamente consapevole del fatto che il suo tempo fosse limitato, e volesse che il monastero a cui lei aveva dedicato tutta la sua vita restasse in buone mani..."

"E che cosa dice... ehm... il testamento?" chiese Cain, cercando di essere delicato.

Vittoria volse nuovamente lo sguardo al documento un po' logoro che teneva in mano, e anche il Medicham che era stato il più forte dei Pokemon di Kiki si sporse per leggere cosa diceva. "Beh... Kiki dice che... lei, Kiki Mikail Argall, in pieno possesso delle sue facoltà mentali... nomina come sua erede... Vittoria Marlow... cioè io... e mi prega di continuare sul cammino che lei mi ha indicato, ed esortare il resto degli allievi di questa Accademia ad essere migliori. Migliori di questo mondo alla deriva... migliori di coloro che vorrebbero trascinarci in fondo all'abisso... migliori di coloro che non vogliono fare più nulla, convinti come sono che ormai la speranza sia perduta, e si sono ridotti a vivere alla giornata. Lei... lei dice inoltre che la speranza non è ancora perduta per Reborn... che noi ragazzi abbiamo la possibilità di fare ciò che lei non è riuscita a fare... ma che finchè il Team Meteora non sarà stato annientato, il sorriso non potrà mai tornare sul volto degli abitanti di Reborn."

"Quindi, questo significa che sarai tu la prossima sensei di questo monastero, giusto, Vittoria?" chiese Cal, raggiungendo la sua migliore amica e mettendole una mano sulla spalla. "Sono convinto che la sensei Kiki non avrebbe potuto scegliere un'erede migliore."

Vittoria sorrise con modestia. "Grazie, Cal... io... non so se posso sentirmi degna di queste lodi, ma farò tutto quello che è in mio potere per onorare l'ultimo desiderio della nostra sensei." rispose. "Purtroppo... questo significa che non potrò tornare con voi a Reborn City. Adesso questa Accademia, e tutti gli allievi che ci vivono sono mia responsabilità. Continuerò a combattere contro il Team Meteora, questo è certo... ma dovrò farlo da qui, facendo in modo che voi abbiate vita più facile... questo vorrà dire dandovi informazioni sulle prossime mosse del Team Meteora, mandandovi degli aiuti non appena possibile... ma non potrò essere lì a combattere al vostro fianco. Mi dispiace."

"Dispiace anche a noi, Vittoria. Sei una grande amica e un'allenatrice molto brava." affermò Vera. "Ci mancherai, ma ci rendiamo conto che hai una responsabilità nei confronti degli allievi di questa accademia. E immagino che sia anche la tua volontà restare qui e proteggere ciò che la sensei Kiki ha costruito."

"Non preoccuparti per noi, Vittoria... è giusto che tu faccia quello che ritieni giusto, e se pensi che restare qui e badare all'accademia sia la cosa migliore, non saremo certo noi a cercaredi farti cambiare idea." affermò Drew. Vittoria si guardò attorno, incrociando gli sguardi incoraggianti di Vera, Drew, Max, Hitomi, Ortilla, Cain, Cal e di tutti i Pokemon che partecipavano a quella "riunione" d'emergenza... e dopo qualche attimo di contemplazione, la giovane sorrise rincuorata ed appoggiò il testamento di Kiki davanti a sè.

"Grazie, amici. Non abbiate paura, questo non è certo un addio." affermò infine. "Ci incontreremo ancora, se ne avremo la possibilità. E comunque, vi assisteremo al meglio delle nostre possibilità... il Team Meteora ha appena cominciato a sperimentare quello che sappiamo fare, ve lo garantisco! Vera... mi raccomando, fai del tuo meglio per impadronirti della Mega Evoluzione. Al momento, abbiamo visto che è la nostra migliore speranza contro il Team Meteora..."

Vera annuì con decisione. "Hai ragione, Vittoria. Vedrai, da questo momento in poi raddoppieremo i nostri sforzi." affermò, per poi stringere un pugno con decisione accanto a sè. "La prossima volta che incontreremo Lord Solaris, non andrà come ieri. Riusciremo a sconfiggerlo, e metteremo fine per sempre al dominio del Team Meteora."

"A questo proposito... c'è qualcosa che è il caso che voi sappiate." intervenne Cal dopo un attimo di esitazione. Quando il resto del gruppo guardò incuriosito verso di lui, chiedendosi cosa volesse dire, il giovane esperto di Pokemon Fuoco fece un cenno con la testa e proseguì. "Riguarda quello di cui vi volevo parlare... il motivo per cui sono entrato a far parte del Team Meteora e il motivo per cui ho fatto, o meglio ho finto di fare, la spia per loro."

"In effetti, è una cosa che ci siamo chiesti, Cal..." rispose Cain, sfregandosi il mento. "Dicci, dunque... qual è la storia dietro questa tua decisione? C'entra per caso il rapporto... diciamo così, conflittuale... che hai con tuo fratello Blake?"

Il ragazzo dai capelli vermigli annuì lentamente. "Sì, se vogliamo essere onesti... ma è il caso che vi racconti la storia fin dall'inizio." rispose. "Allora... tutto è cominciato un po' di tempo fa, quando il Team Meteora ha cominciato ad usare metodi molto più violenti e pericolosi per far sgombrare Reborn City. All'epoca... io ero un ragazzo rancoroso e pieno di rabbia, che si era rassegnato a vivere all'ombra di suo fratello maggiore Blake. Lui era sempre stato più bravo di me in tutto, era il preferito dei nostri genitori e non pago di tutto questo si divertiva a rinfacciarmi tutti i miei fallimenti e le mie mancanze. Ero cresciuto nella convinzione che non sarei mai riuscito a dimostrarmi pari a lui... eppure ero disposto ad accettare tutte le opportunità che mi venivano date per far vedere a tutti che anch'io avevo le mie doti."

"E poi... cos'è successo?" chiese Ortilla.

Cal si fermò un attimo per riorganizzare i pensieri. "Dicevo, quando il Team Meteora ha cominciato ad essere più attivo, Blake si è unito a loro, con l'intenzione di diventare un comandante e conquistarsi un posto d'onore nel nuovo mondo che il Team Meteora diceva di voler creare. Sulle prime, io non volevo avere nulla a che fare con il Team Meteora, ma a quel punto ero completamente succube di mio fratello... e tutto quello che Blake dovette fare per convincermi a seguirlo fu chiamarmi un codardo e dire che non sarei mai riuscito a superarlo in nulla..."

"Aspetta un momento, Cal!" esclamò sorpresa Vittoria. "Come sarebbe a dire? Pensavo che ti fossi avvicinato al Team Meteora... dopo essere entrato a far parte della nostra accademia!"

"E qui giungiamo al punto della situazione, Vittoria... ascoltatemi bene tutti quanti, perchè è una questione della massima importanza." affermò il giovane esperto di Pokemon Fuoco. "No, in realtà no... il fatto è, che Lord Solaris non sapeva nulla della mia appartenenza al Team Meteora."

"E com'è possibile? Lui è il capo del Team Meteora... e non sapeva nulla di te?" chiese Hitomi corrugando la fronte.

Cal tirò un sospiro. Adesso veniva il momento di svelare la verità... "Non è così, piccola Hitomi. Lord Solaris... non è il capo del Team Meteora. C'è qualcuno al di sopra di lui." rivelò. Si guardò intorno, e come si aspettava, vide le espressioni sorprese e sgomente di un po' tutti. "Io e Blake... siamo stati fatti entrare nel Team Meteora proprio da questa persona. Una donna di nome Lin."

"Lin? Accidenti, questa mi giunge proprio nuova! Scommetto che nemmeno Saphira lo sa..." affermò Max. "Cavolo... se già Lord Solaris è un allenatore così temibile, e questa Lin è ancora più forte di lui... non oso pensare a cosa sia capace di fare!"

"Ma se questa Lin è così potente... perchè non si è ancora fatta vedere?" chiese Drew, sospettoso. "Voglio dire, perchè lasciare tutto a Solaris e far credere che sia lui il capo?"

"Questo non lo so... ma fatto sta che Lin fece entrare sia me che Blake nel Team Meteora, ma... con mansioni diverse." continuò Cal. "Blake divenne una recluta e riuscì in breve tempo, grazie alla sua abilità con i Pokemon, a salire di grado, diventando prima un Cavaliere, poi un Asso ed infine uno dei più stretti collaboratori di Lord Solaris. In effetti, ho sempre avuto il sospetto che questo fosse il piano di Lin - mettere qualcuno a lei fedele accanto a Lord Solaris in modo da controllare le sue mosse."

"Quindi, Lin ha uno scopo del tutto diverso da quello di Solaris..." concluse Vittoria. "Accidenti... questo significa che il Team Meteora non è unito come cerca di far credere. Potrebbe essere questo il loro punto debole... e il fattore che ci permetterà di distruggere la loro organizzazione!"

"Potrebbe essere..." riprese Drew. "Ma andiamo avanti... quindi tu, Cal, eri un membro del Team Meteora, ma Solaris non sapeva nulla di te, giusto?"

"Esatto." rispose Cal. "Io avevo lo scopo di agire come spia, in luoghi che il Team Meteora aveva interesse di sovvertire o distruggere. Ed è qui che entra in scena il monastero Apofillide... per ordine di mio fratello, mi sarei dovuto infiltrare nell'accademia e raccogliere quante più informazioni possibili, in modo che il Team Meteora potesse poi distruggere una delle più grandi minacce alla loro supremazia, a colpo sicuro. Perciò, avrei dovuto presentarmi lì, dicendo di essere un aspirante allievo della sensei Kiki... e una volta terminato il periodo di qualche mese a me assegnato, avrei passato tutte le informazioni di cui fossi a parte al Team Meteora, spacciandomi per un allievo traditore."

"Tutto questo per mantenere una copertura?" si chiese Vera. "Non capisco che senso abbia tutto questo..."

Cal alzò le spalle, lui stesso non troppo sicuro del perchè quelli fossero gli ordini. "Hai ragione, Vera, ma non sono mai riuscito a farmi spiegare molto da mio fratello." affermò.

"Conoscendo tuo fratello... la cosa non mi sorprende per nulla." fu il commento di Vittoria. "Lui ti ha sempre trattato come un inferiore... evidentemente pensava, e pensa ancora, che tu sia uno stupido che lui ha il diritto di comandare a bacchetta senza spiegare nulla."

"E fino a poco tempo fa, ne ero convinto anch'io." disse Cal. "Ma... frequentare le lezioni della sensei Kiki ha cominciato a cambiare le cose. Da lei ho cominciato ad imparare a controllare la mia rabbia, ad accettare le mie debolezze e a lavorare per migliorarmi... che la forza non è tutto, a questo mondo, e che da soli possiamo arrivare soltanto fino ad un certo punto. Ad avere un centro nella mia vita, ad avere fiducia in me stesso... insomma... avrete capito che gli insegnamenti della sensei Kiki mi hanno fatto capire che stavo gettando via la mia vita per un meschino desiderio di essere riconosciuto, e per il rancore che provavo verso mio fratello. E così... ho cominciato a riflettere, e ho capito che era qui il mio posto. Ma... sfortunatamente, ero ugualmente un membro del Team Meteora, e sarebbe giunto presto il momento in cui i miei superiori sarebbero venuti a presentare il conto... così ho pensato di mettere in atto un piano... un piano folle, disperato... ma che se avesse avuto successo, avrebbe attirato in trappola Lord Solaris. Certo... non sarebbe stato il colpo decisivo per il Team Meteora, ma se avessero perso Lord Solaris, sarebbe stato molto difficile, se non impossibile, sostituirlo."

"Certo, questo posso immaginarlo." affermò Ortilla. "Non solo Lord Solaris è un ottimo allenatore, ma anche un ottimo pianificatore. Se fosse stato arrestato o rimosso, sarebbe stato un danno molto grave per loro."

"Quello che non avevi immaginato era che Lord Solaris fosse così forte... e che saremmo venuti noi a complicare le cose." continuò Cain rivolto a Cal, che sorrise ironicamente e fece un cenno con la testa.

"E' vero... è stato solo grazie all'intervento della sensei Kiki se siamo riusciti a distruggere quella macchina PULSE che hanno cercato di attivare." affermò Max. "Anzi... dobbiamo ringraziarti ancora, Cal, per aver sabotato quella macchina infernale. Se non fosse stato per te, forse il monastero non ci sarebbe più, a questo punto."

"Non ho fatto delle azioni tanto lodevoli..." affermò Cal, provando ancora vergogna per aver fatto da talpa, anche se era per opporsi al Team Meteora. "Ad ogni modo, adesso sapete com'è la situazione e perchè ho finito per unirmi a loro. Ho fatto delle cose di cui non vado per niente fiero, e come diceva Solaris... è vero, solo perchè vi ho aiutato a fermarlo, questo non è sufficiente a rimediare a tutto quello che ho fatto. Quindi... cercherò di fare quello che posso, nel mio piccolo. Cercherò di scoprire per conto mio quello che il Team Meteora sta tramando, e vi farò sapere in anticipo dove si trovano, e quali potrebbero essere i loro progetti. Al momento... vi posso dire che ho sentito, vagamente purtroppo, parlare di qualcosa chiamato PULSE-Abra. Non so perchè vogliano sperimentare la loro tecnologia infernale su un Pokemon ancora non evoluto, ma con i poteri psichici che ha... sicuramente sarebbero in grado di fare qualcosa di grosso."

"Allora staremo in guardia, e terremo d'occhio la situazione. Grazie per l'informazione, Cal." disse Cain. "Immagino... che tra non molto dovremo avviarci verso l'imbarcadero per tornare a Reborn City... e speriamo che Saphira e gli altri abbiano avuto successo."

"D'accordo. Allora cominciamo a preparare." affermò Vera. "Grazie di tutto, Vittoria... e spero che ci rivedremo presto. Non è certo stato un periodo rilassante... ma sicuramente ci è stato molto utile."

Vittoria e il suo Emboar sorrisero lievemente e fecero un cenno di assenso. "Se non altro, adesso il Team Meteora non sembra più invincibile. E sappiamo che se continuiamo così, forse abbiamo una possibilità di sconfiggere Lord Solaris e quella misteriosa donna di nome Lin. Okay... comunque, il mio nuovo posto di sensei non vuol dire che non posso prendermi un po' di tempo per accompagnarvi all'imbarcadero. Anzi, con tutto quello che state facendo per noi, sarebbe davvero il minimo."

"Apprezziamo molto, Vittoria. Questi giorni mi hanno dato una mano a guardare dentro me stessa... e capire un po' di cose che mi stavano sfuggendo." disse Hitomi. "Certo, è stata un'esperienza dolorosa, ma mi ha in un certo senso aiutato a tirare fuori quello che da tanto tempo mi tenevo dentro."

"Stai tranquilla, Vittoria. Quando ritroveremo il Team Meteora, quei criminali non sapranno neanche cosa li ha colpiti!" affermò Max. "Lo faremo anche per la sensei Kiki... e per tutti quelli che hanno sofferto per colpa del Team Meteora!"

"Grazie, amici... lo apprezzo molto, e sono sicura che anche la sensei Kiki sarebbe fiera di voi." affermò Vittoria. Il suo Emboar le mise una mano sulla spalla, in segno di supporto, e il Medicham di Kiki fece un cenno con la testa in direzione di Vera e dei suoi compagni, augurando loro buona fortuna...

Avevano perso una cosa molto preziosa... ma in compenso, ne avevano trovate altre, e ora avevano la speranza che per Reborn ci fosse un futuro migliore.

 

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Poche ore dopo...

"Bene, allora è qui che le nostre strade si dividono, almeno per adesso." disse Vera, in piedi sul pontile mentre la nave per Reborn City iniziava a caricare i passeggeri... che certo non erano molti nè tantomeno troppo rumorosi. "Ti auguro buona fortuna, Vittoria... e anche a te, Cal... abbiate cura del monastero, e prendetevi cura anche di voi stessi."

"Grazie, amici. Mi raccomando, datele sode al Team Meteora anche per me." disse Vittoria. "Io... farò tutto quello che posso, e cercherò di dimostrarmi degna della mia sensei. E Cal... tu, Cal, hai deciso quindi di riprendere il tuo viaggio e ad allenarti, vero?"

Il ragazzo dai capelli rossi annuì. "Sì... già troppo a lungo ho cercato di sfuggire a ciò che non mi piaceva di me stesso, e non ho fatto la cosa giusta quando avrei potuto e dovuto." rispose. "E anche l'allenamento dei miei Pokemon ne ha sofferto. Ora farò in modo che anche i miei Pokemon tornino al massimo della forma. Non mi farò più trattenere dal mio complesso di inferiorità nei confronti di mio fratello."

"Medicha?" chiese una voce ben conosciuta, appartenente al Pokemon che si era messo accanto a Cal. Il Medicham di Kiki si avvicinò ancora un po' a Cal e lo chiamò, guardandolo come per chiedergli un favore... "Medi medicham!"

"Medicham?" chiese sorpreso il ragazzo, incrociando lo sguardo del Pokemon Psico/Lotta. "Dimmi... c'è qualcosa che volevi chiedermi?"

"Io... credo che ti stia chiedendo se può unirsi a te, Cal." rispose Drew, immaginando cosa passasse per la testa del Pokemon di Kiki. "Non posso dire di comprendere il linguaggio dei Pokemon, ma credo sia abbastanza semplice da comprendere."

"Emboar!" confermò il Pokemon di Vittoria.

Cal tirò un breve sospiro, pensando di non essere esattamente degno della devozione che Medicham stava dimostrando in quel momento... ma non se la sentiva di deludere quel Pokemon che probabilmente si stava ancora riprendendo dallo shock della morte della sua allenatrice. "Se ne sei davvero convinto, Medicham... allora va bene, puoi venire anche tu. Non sarai un Pokemon di tipo Fuoco, ma non importa, saremo comunque una bella squadra!"

"Medicham!" esclamò rincuorato Medicham. Si mise su un ginocchio e fece un saluto da arti marziali, per dire che ora avrebbe messo la sua forza al servizio del nuovo allenatore.

"Mi fa piacere che Medicham abbia trovato qualcun altro disposto a prendersi cura di lui." affermò Max, pensando che anche nella tragedia della morte di Kiki era successo qualcosa di buono. "E spero che Medicham e Cal riescano presto a fare una bella squadra."

"Grazie ancora di tutto..." affermò Ortilla, inchinandosi assieme alla sua Alty. "Sapremo mettere a frutto tutti gli insegnamenti che abbiamo ricevuto... e ci vediamo presto, okay?"

"Abbiate cura di voi." affermò Hitomi con un sorriso appena accennato.

"E mi raccomando, voi due..." concluse Cain, indicando Vittoria e Cal con un sorrisetto un po' malizioso. "Quando siete assieme, voi due da soli... pensate alla sicurezza, okay?"

"Non credo di volerla capire, questa battuta..." affermò Vittoria, arrossendo visibilmente in volto. Cal si voltò dall'altra parte, imbarazzato... e Medicham ed Emboar si nascosero la faccia con una mano e scossero la testa. "Ma... apprezzo il tentativo di sdrammatizzare. Sei sempre stato un grande amico, Cain!"

"E io apprezzo i complimenti, Vittoria." rispose il giovanotto dai capelli viola. "Adesso... immagino che dobbiamo andare, gente. La nave partirà tra pochi minuti."

"E' vero..." rispose Vera. "Grazie di tutto, Vittoria e Cal... e a presto!"

Ognuno dei ragazzi del gruppo di Vera salutò Vittoria, Cal, Emboar e Medicham prima di salire a bordo del battello per Reborn City, che lasciò il molo pochi minuti dopo con un fischio assordante, e riprese a muoversi attraverso le acque inquinate, di ritorno alla labirintica metropoli. I due giovani esperti di arti marziali e i loro Pokemon restarono lì a guardare, ricambiando i saluti che Vera, Drew e i loro compagni mandavano dal pontile della nave finchè quest'ultima non fu troppo lontana per poter distinguere i loro amici.

Vittoria sospirò e si voltò verso Cal e Medicham. "Beh, adesso abbiamo finito, direi..." affermò malinconicamente. "Quindi... anche per noi è un arrivederci, vero, Cal? Mi ha fatto piacere rivederti... e mi dispiace per quello che ti ho detto durante la lotta con Solaris e Blake."

"Era nel tuo diritto, Vittoria... me lo meritavo, dopotutto." rispose l'allenatore di Pokemon Fuoco, una mano appoggiata sulla spalla di Medicham. "Come ho detto, d'ora in poi farò tutto quello che è in mio potere per rimediare al male che ho fatto quando facevo parte del Team Meteora. Questo vuol dire che riprenderò a viaggiare... ad allenare i miei Pokemon e a mettere i bastoni tra le ruote ai miei ex-superiori."

"D'accordo... mi sarebbe piaciuto poter passare un po' più di tempo con te, ma capisco che sia necessario che tu riparta. E so che ti prenderai cura di Medicham." disse Vittoria, annuendo in direzione del Pokemon Psico/Lotta.

"Allora... non credo di avere altro da dire. Buona fortuna, Cal... e mi raccomando, fatti sentire."

"Non ne dubitare, Vittoria. Tornerò... e per allora, immagino che avremo un bel po' di cose da dirci." affermò il ragazzo. I due si presero le mani, guardandosi intensamente negli occhi, ed Emboar e Medicham si diedero la mano, in un sincero augurio di buona fortuna.

A quanto sembrava, il loro contrattacco contro il Team Meteora era appena iniziato...
    

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CONTINUA...

Note dell'autore: E con questo, si conclude la saga di Apofillide, teatro di uno degli eventi più tragici del gioco Pokemon Reborn, ma che almeno nella mia storia è diventato terreno fertile perchè nascesse una nuova speranza. Ora che Vera ha il Mega Bracciale, dovrà fare in modo di impadronirsi della Mega Evoluzione...
 

E abbiamo visto qualcosa del vero capo del Team Meteora, la misteriosa e spietata Lin. E' una donna feroce e diabolica che riserverà non poche sorprese, e speriamo che Vera e i suoi compagni riescano a sfuggirle abbastanza a lungo da diventare forti abbastanza... e sperabilmente, far finire il regno di terrore del Team Meteora!
 

Nel prossimo capitolo, si ritorna a Reborn City, ma il Team Meteora non lascerà ai nostri eroi molto tempo per prendere fiato. Tenetevi pronti, perchè la lotta per la libertà di Reborn riprenderà presto, e sarà più spietata che mai!
 

A presto, e se potete, lasciatemi una recensione, okay?
                   
 
     

  
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