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Autore: Butterfly8    23/01/2017    1 recensioni
Questa storia inizia quando Betty scopre la carta di Calderon. Tuttavia dopo un primo momento di sconforto, tale e quale a quello della storia originale, Betty decide di cambiare. Insomma dal giorno dopo, quando torna in ufficio qualcosa sarà diverso...
Sarà breve!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non era stato facile convincere Betty a non andare al commissariato nelle sue condizioni, ma ci erano riusciti. Adesso si trovavano tutti a casa sua, tranne Yousef, che aveva accompagnato don Roberto e Armando. Lei era certa che Armando non avrebbe capito il perché non fosse andata e si era disperata per ore e ore.

“Allora don Roberto” chiede al suocero che è di ritorno dal commissariato “come sta Armando? Di cosa lo accusano?”

“Betty, figliola”  le dice lui abbracciandola “la situazione è più grave del previsto. Credono che lui abbia sottratto dei fondi al Fashion Group per mettere su un traffico di droga.”

In quel momento suonano alla porta. Julia va ad aprire ed entrano Yousef e un signore che nessuno conosce.

“Betty” la chiama Yousef “ti presento Alexandre Delacroix, è di origini canadesi, ma viv in Colombia da più di vent’anni. E’ un ottimo penalista.”

“Grazie Yousef” risponde Betty.

“Benvenuto Alexandre” interviene don Roberto “credo che anni fa io abbia conosciuto tu padre, tu eri molto piccolo”.

“Si, signor Mendoza, è così, solo che poi noi ci siamo trasferiti a Medellin.”

“Mi scusi Alexandre” interviene Betty “come sta Armando? E’ riuscito a parlare con lui e a capirci qualcosa?”

“Stia tranquilla Betty, posso chiamarla così no? Armando sta bene. Sono riuscito a vederlo con Yousef, ma solo per pochissimi minuti. Lui si dichiara innocente. La situazione non è delle più semplici…”

“Si Betty” interviene Yousef. “Le accuse che gli rivolgono sono piuttosto pesanti. A quanto pare, da quello che abbiamo potuto capire, lo accusano di essere coinvolto in una associazione a delinquere formata da lui, un dipendente del Banco Atlantico e un dipendente del Fashion Group. Il signor Stevenson a New York ha dato il via alle indagini perché non riceveva i profitti derivanti dal vostro accordo. Ha fatto una denuncia all’FBI e questa è la cosa più grave! Dobbiamo sbrigarci a dimostrare la sua innocenza perché potrebbero estradarlo.”

“Ma tutto ciò è assurdo!” esclama Betty. “Sono io che gestisco i conti correnti dell’Ecomoda. Non Armando! Allora avrebbero dovuto arrestare me! E non c’ nulla che non vada! I versamenti sono stati sempre regolari!”

“Bene Betty” interviene l’avvocato “questo è un ottimo punto di partenza. Dobbiamo metterci a studiare una strategia che possa liberare Armando il prima possibile!”

“Avvocato, scusi” interviene Margherita “non c’è la possibilità di liberare Armando su cauzione? Io e Roberto saremmo disposti a pagare qualsiasi cifra!”

“No signora”. Alexandre scuote la testa. Il giudice ha deciso che stando così le cose non accetterà nessuna cauzione, perché teme che l’imputato possa fuggire, lasciare il paese, e a lui non interessa se Armando è un Mendoza. Per lui, l’unica cosa da fare è chiarezza.

La casa di Betty e Armando era piena di gente. Si erano ritrovati lì, Roberto e Margherita, Hermes e Julia, Nicolas, Mario, Yousef e sua moglie, Cata e Michel. E un manipolo di giornalisti davanti la hall dell’edificio, perché chi si avrebbe perso l’occasione di speculare su una così succulenta notizia??

“Betty” interviene timidamente Niala “non pensi che dovresti riposare un po’ nelle tue condizioni? A stento siamo riusciti a farti cambiare…”

“Ha ragione la tua amica figlia mia” interviene Hermes.

Nessuno di loro riusciva a darsi pace, per quanto stava accadendo.

“Voglio vedere Armando” chiede Betty. “Avvocato, quando potrò vederlo?”

“Spero domani Betty. Intanto dovete indicarmi qualcuno di vostra assoluta fiducia che possa accompagnarmi in Ecomoda, perché le autorità sequestreranno i vostri computer e paralizzeranno l’attività amministrativa del’impresa. La cosa positiva è che anche noi avremo accesso a quegli atti.”
“Don Roberto, se per lei non è un problema” interviene Betty “ vorrei che ci andassero Nicolas e Mario. Sono le persone che meglio conoscono l’impresa e sono di mia assoluta fiducia.”

“Si certo Betty. Andrò anche io con loro. Sebbene non seguo più l’azienda come prima, Ecomoda è ancora la MIA azienda. E chiunque voglia provare a danneggiarla, a danneggiarci è mio nemico!”

“Don Roberto, glielo giuro” gli dice Betty “ a meno che non ci sia una talpa, glielo giuro, nessun traffico illecito sta passando per i conti di Ecomoda. è tutto in ordine. Io, Armando e Mario non abbiamo fatto assolutamente niente di illegale. E nemmeno gli altri. Sa benissimo che ogni decisione che viene presa deve avere il mio benestare economico e non c’è assolutamente niente che non va nei nostri conti a parte l’ordinaria amministrazione. Glielo giuro sul mio bambino.”

“Ci credo Betty” le dice Roberto baciandola sulla fronte. Lei lo abbraccia forte e inizia nuovamente a piangere.

“Mi dispiace interrompervi” dice l’avvocato “ma sono certo che la polizia sia in Ecomoda. Meglio andare!”

“Si andiamo” interviene Mario, dirigendosi verso la porta di uscita.

 

*****

Betty aveva ascoltato il consiglio di Niala e aveva deciso di sdraiarsi e riposare per un po’. Riposare però era una parola grossa e non riusciva a fare a meno di pensare ad Armando e piangere.

Amore mio, non dubitare di me, ti prego. Non ci sono io dietro questa storia. Lo so che tutto lascia intendere che sia io che voglia farti male perché il settore finanziario è il mio, ma ti giuro che io non ho fatto mai nulla contro di te. Lo so che pensi che io possa averlo fatto perché non ho voluto dirti che rapporti ci sono tra Daniel e Tomas, cielo, dovranno indagare anche su questo, ma io non ho nulla a che fare con loro .

Spero che tu sia in grado di credermi. Di credere nel fatto che ti amo più della mia vita. Non sono riuscita a dirti che aspettiamo un bambino, il nostro bambino e non so nemmeno se tu  mi crederai di nuovo. Se ti fiderai di me. Sono stata una stupida. Ho sbagliato tutto. Non mi sarei mai e poi mai dovuta allontanare da te…

 

*****

Armando era stato trasferito in cella. Durante la sua sosta al commissariato aveva avuto la possibilità di parlare con il suo avvocato, che gli era stato procurato da Yousef, ma sapeva benissimo che non poteva evitare ciò che sarebbe successo. Cioè la sua carcerazione e probabilmente un processo. Voleva vedere Betty, ma sapeva che non sarebbe stato possibile quel giorno. Non avrebbero potuto farla andare in commissariato con l’abito da sposa.

Adesso era nella sua cella, in carcere, solo. L’avevano messo in una cella singola perché temevano ritorsioni da parte degli altri detenuti.

Perché mi sta succedendo tutto questo? Per quanto dovrò ancora pagare tutto il male che ho fatto?

Betty, tu cosa c’entri con questo stramaledetto imbroglio? Non posso credere che tu c’entri qualcosa! Ho visto l’amore per me nei tuoi occhi innumerevoli volte. L’ultima oggi. Allora perché non ti fidi di me? Perché non mi hai voluto dire che rapporti ci sono tra Daniel, te e Tomas? E’ opera del mio acerrimo nemico Daniel tutto questo? tu sei d’accordo con loro? Non posso e non voglio crederci! Perché, perché sta succedendo tutto questo? E chi c’è dietro dannazione!

 

   
 
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