Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Vavi_14    23/01/2017    5 recensioni
Piccole scene rubate dalla vita di sette giovani trainee che aspirano a diventare idol.
◊È un torneo di sopravvivenza dove solo i vincitori vanno avanti◊
______________
Dal cap VIII. #pizza
[…]Oltre gli schiamazzi degli attori, si sente solo il respiro pesante di Taehyung e quello di Yoongi, assieme agli sbuffi intermittenti di Jungkook, che ogni tanto lascia ciondolare la testa per poi risvegliarsi all’improvviso, guadagnandosi un’occhiata divertita e intenerita da parte di Jimin.
«Ragazzi, io ho fame».
In quel momento, le teste di tutti – tranne quella di Yoongi – si voltano contemporaneamente verso il criminale che ha osato pronunciare una frase tanto sconsiderata. Sono le undici e mezza di notte, hanno già consumato i loro panini qualche ora prima, perché mai uscirsene con un’affermazione che ha dell’utopico?
A parlare è stato Taehyung e Jimin ancora non si capacita di come abbia fatto a svegliarsi, mettere in moto i neuroni, captare gli stimoli del proprio stomaco e convertirli in parole nel giro di un secondo.
[…]
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I. Tempo
 









 
Un tiepido raggio di sole illumina il volto assonnato di Namjoon, che arriccia il naso e nasconde i segni della stanchezza nel morbido guanciale. Il ticchettio di passi fuori dalla finestra e il rumore sommesso dei motori accompagnano il lieve fruscio dei respiri che riempie l’aria, suggerendo un’atmosfera pacata, ancora pienamente immersa nel mondo onirico.
Ha sonno, Namjoon, le palpebre impastate non gli permettono di aprirsi uno spiraglio per guardare l’orologio. A giudicare dalla luce che filtra dalla finestra, mancherà forse mezz’ora, un’ora al massimo al suono della sveglia. Il leader del gruppo si volta a pancia sopra, e pensa che rimarrà lì ancora per qualche minuto, dopodiché si alzerà come tutte le mattine prima che il suo cellulare trilli e gli ricordi in modo fastidioso che l’idillio è finito.
Un sobbalzo improvviso gli fa credere d’essersi addormentato di nuovo e stavolta è il terrore a prendere il sopravvento; acchiappa il cellulare malamente abbandonato a terra ed osserva i numeri sullo schermo come se potessero esplodergli davanti alla faccia da un momento all’altro. Tra due minuti devono essere in sala prove. Due. Minuti.
«Merda!» La testata alle molle del letto che segue l’imprecazione di Namjoon fa spalancare gli occhi a Jin, Jimin e Jungkook nello stesso momento. Come mossi da fili invisibili, i tre si alzano immediatamente a sedere e senza dire una parola si liberano dalle coperte, pronti a scendere dai loro letti.
«Ragazzi, svegliatevi, è tardi!» Il leader ripete il concetto per chi ancora non ha realizzato, nel frattempo Jin è schizzato in bagno e Jimin sta frugando alla ricerca delle sue ciabatte.
«Hyung, la sveglia non è suonata?»
Jungkook sistema con movimenti nervosi alcune ciocche nere che hanno sfidato la gravità, mentre scuote per una spalla Hoseok e cerca contemporaneamente di mettere in moto i neuroni.
«Non lo so che cavolo è successo».
Namjoon afferra Taehyung per un braccio e lo fa scivolare direttamente sulla moquette, tanto è inutile perdersi in chiacchiere con lui. Nel frattempo anche Hoseok ha stiracchiato braccia e gambe nel tentativo di trovare la forza necessaria ad alzarsi.
Di solito la sveglia che tengono in camera suona sempre puntuale, assieme al cellulare di Namjoon e a quello di Jimin, nel caso in cui si verificasse qualche imprevisto. Namjoon è convinto di aver impostato tutto correttamente, è un’operazione che ormai svolge quasi in automatico e con estrema precisione. Eppure, ripensando all’orario disumano della sera precedente, forse non ne è così sicuro; d’altronde nemmeno Jimin si è svegliato, perciò potrebbe anche essere colpa della troppa stanchezza, più che della sua disattenzione. Fatto sta che non gli è rimasto nemmeno il tempo per ragionarci, visto che, per la prima volta dopo tanto tempo, hanno segnato cinque minuti di ritardo sulla tabella di marcia.
Jungkook si infila velocemente i pantaloni della tuta e chiama Taehyung scuotendolo con più vigore, ottenendo in risposta solo un altro grugnito scontroso. Jimin allora prende in mano le redini della situazione e comincia a tirarlo per un braccio, finché non lo costringe a poggiare la schiena contro le gelide inferriate del letto.
«Che-»
«Alzati Tae, sbrigati!»
Taehyung accoglie l’esclamazione di Jimin aggrottando le sopracciglia in un broncio contrariato. Jungkook penserebbe che ha un’espressione davvero buffa, visto che tiene ancora gli occhi chiusi, se solo non fosse dannatamente tardi e anche pensare potrebbe rubargli dei secondi preziosi.
Hoseok, Jin e Namjoon, nel frattempo, si spazzolano i denti nello stesso lavandino, ignorando gli sputacchi che ogni tanto arrivano dalle bocche degli altri. Un asciugamano vola poi dalle mani del leader a quelle di Yoongi, il quale ha appena finito di lavarsi la faccia e in quel panno morbido vorrebbe tanto annegarci e non svegliarsi fino all’estate successiva. Taehyung fa il suo ingresso poggiandosi con nonchalance sulle schiene di Jin e Hoseok, che gli lanciano contro qualche improperio, ma senza fare troppe storie.
«Hoseok hyung, stai usando il mio spazzolino!».
Il tono di Jimin, apparso sulla porta, fa bloccare la mano di Hoseok a mezz’aria e qualche goccia d’acqua e saliva mista a dentifricio cade dalla bocca semiaperta in un’espressione di puro sconcerto. Il più grande rimane qualche secondo pietrificato, in attesa di capire quale sia la decisione più giusta da prendere in quel momento: è l’orologio alla parete a suggerirgli la risposta. Dà un’ultima spazzolata e indica a Jimin il bicchiere in plastica al lato del lavandino: prendi il mio, biascica distrattamente, e a Jimin non va affatto a genio l’idea di condividere i propri effetti personali, ma non c’è tempo di preoccuparsi nemmeno per quello, quindi sbuffa e obbedisce.
Gli ultimi a lavarsi sono dunque i più piccoli del gruppo e Taehyung non perde occasione per fare la doccia sia a Jimin che a Jungkook, scusandosi però subito dopo e cercando di tamponare alla bell’e meglio i capelli bagnati del maknae.
Dopo qualche spinta non voluta e qualche porta sbattuta una volta di troppo, finalmente sono tutti pronti davanti all'uscita. Namjoon controlla dove ha messo le chiavi del dormitorio, Yoongi, dal canto suo, ha deciso che nel frattempo schiaccerà un pisolino restando in piedi, Jungkook sta rassicurando Taehyung che ha i capelli asciutti e che non si deve preoccupare, mentre Jimin sonnecchia poggiando il capo sulla spalla di Hoseok. Il più grande invece osserva Namjoon rovistare in modo frenetico nelle proprie tasche e sta pensando che forse è il caso di dargli una mano, quando il leader solleva festoso il mazzetto in metallo, sventolandolo in aria neanche fosse un trofeo.
Non fa in tempo a mettere un piede fuori casa, che Jimin stronca tutto il suo entusiasmo sul nascere.
«Namjoon hyung» dice, un po’ titubante, «hai ancora le pantofole».
Gli occhi di tutti si abbassano per constatare la dimenticanza del loro leader ed è a quel punto che Taehyung scoppia in una risata isterica che lo fa crollare a terra con tutta la borsa del cambio.
«Taehyung-ah, la vuoi smettere?» Jimin lo rimprovera, esasperato. In situazioni del genere entra facilmente in ansia e non comprende come Taehyung riesca a lasciarsi andare senza alcuna riserva. La risposta di Hoseok sembra più un singhiozzo incerto, che però segue presto la scia di Taehyung al solo ricordo degli orsetti Ryan che scaldavano le dita del leader. Jungkook abbassa il capo e cerca di rimanere serio, ma presto la comparsa di due fossette ai lati delle guance tradisce un sorriso trattenuto. Seokjin si passa una mano sul volto e cerca di ristabilire l’ordine invitando Taehyung a ricomporsi, visto che Namjoon è appena tornato con le scarpe da ginnastica ai piedi.

Dopotutto dieci minuti di ritardo potrebbero essere passabili; a Namjoon basterà scusarsi e prendersene tutta la responsabilità, così che i suoi compagni non ne debbano rispondere agli insegnanti di canto e di danza.

 
E invece, due ore di allenamenti extra per tutti. Senza pausa pranzo.























______

Ma buonaseraaa!
Eccomi tornata per scocciare ancora un po’ le scatole sul fandom. Questa raccolta nasce con lo scopo – forse un po’ ambizioso – di ricostruire brevemente la vita dei Bangtan in quegli anni che hanno preceduto il debutto sul grande palco. Ho letto alcune informazioni riguardo le caratteristiche dei training e a quanto ho capito possono essere anche molto diversi a seconda del gruppo (per esempio ho letto che i Bangtan hanno avuto un training leggermente più “morbido” e “permissivo”, rispetto ad altri prima di loro). Ovviamente mi baserò su supposizioni personali e un bel po’ d’inventiva, ma non solo, perché vorrei scrivere ogni capitolo ispirandomi ad un prompt, ovvero una parola-chiave (in questo caso tempo) attorno alla quale creare una determinata situazione. In questo modo vorrei cercare di affrontare più “aspetti” della vita da trainee, non focalizzandomi su un membro in particolare, ma spostando l’attenzione su tutti a seconda del contenuto.
Ho già alcune idee per la testa che vorrei sviluppare, ma se per caso avete voglia di suggerire qualcosa, ovviamente sarà ben accetto! ^^ (Anche se non sono per niente pratica con le “richieste”, quindi abbiate pietà XD…).

Ps. Taehyung non voleva essere inopportuno. Era semplicemente stanco, tutto qui... perdonatelo XDD

Niente, detto questo, vi ringrazio per aver letto fin qui! Qualora vi faccia piacere, sarò più che felice di sapere cosa ne pensate. :)
Nel frattempo vi mando un salutone, alla prossima,
 


Vavi


 
  
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