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Autore: Rebecca_Daniels    24/01/2017    0 recensioni
*DISCLAIMER: i nomi sono cambiati, ma i personaggi sono chiaramente appartenenti ai One Direction"
E' il 20 Agosto 2013 quando Lexi Golder, ventiduenne londinese per adozione, quasi dottoressa in Storia e fan sfegatata dei The Rush, vede la sua vita cambiare radicalmente. Che cosa potrebbe accadere se una pazza decidesse di sparare al suo grande amore risalente alle scuole medie, nonché cantante della band di cui è innamorata, durante il red carpet per il loro docu-film? Che cosa potrebbe riservarle il destino se per una volta decidesse di fare davvero qualcosa della sua vita? - Un viaggio ironico e introspettivo nella vita di una ragazza più o meno normale che forse capirà come non basta respirare per vivere. Buona lettura & Grazie xx
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati tre giorni da quando lo sconosciuto era entrato nella camera di Lexi, lasciandola con una strana sensazione alla bocca dello stomaco e una canzone che non le usciva più dalla testa. Un piccolo sospetto su chi potesse essere le era sorto, ma in fin dei conti, per quanto riuscisse ad accettare la stravagante idea che i The Rush si fossero affezionati a lei o che, comunque, si sentissero in debito nei suoi confronti, non credeva che sarebbero andati tutti a trovarla. E poi lo sapevano tutti che Nate era un gran casinista e che niente gli impediva di ridere e parlare anche quando non era il caso, quindi quel silenzio le sembrava poco conciliabile con la sua personalità. Perciò Lexi aveva trascorso le seguenti tre giornate chiedendosi chi potesse essere seriamente quella persona che era entrata nel più completo silenzio della sua stanza, rompendolo finalmente con un po' di musica, anche se lei, nella sua situazione non proprio comune, avrebbe preferito lo facesse parlandole e mostrandole, così, chi fosse. Era sicura che fosse un uomo, anzi, un “giovanotto piuttosto attraente”, per citare le parole che Sarah aveva usato appena dopo che lo sconosciuto se ne era andato, e questa poteva diventare una buona prova a favore della sua tesi, assieme al fatto che la canzone che aveva scelto fosse proprio uno dei brani che, fin dai tempi di British's Got Talent, Nate aveva sempre detto di adorare.
In quel momento fece il suo ingresso nella stanza, come ogni mezzogiorno, Sarah, per controllare che la sua paziente preferita stesse bene. Erano nove giorni che quella ragazza era in coma e lei si era ritrovata ad affezionarsi come mai le era capitato prima, come se sentisse un legame particolare con Lexi. Indubbiamente anche lei era rimasta sconvolta ed impressionata, come tutte le altre infermiere del resto, dalla scelta coraggiosa che quella ragazza di quasi ventidue anni aveva deciso di fare, ma d'altra parte poteva capirla bene: quando era giovane lei, era stata una vera e propria goupies dei Duran Duran, che ripensandoci ora, forse il termine più azzeccato, era stalker. Sarah aveva fatto di tutto per poter entrare nelle grazie di Simon Le Bon, l'unico uomo che fosse mai riuscito a farle spuntare un sorriso sulle labbra anche quando le sembrava che il mondo stesse cadendo letteralmente a pezzi, tanto che alle volte, pure suo marito, quando erano più giovani, ci aveva rinunciato a tirarla su di morale, limitandosi ad abbracciarla mentre la voce del cantante preferito di sua moglie compiva il miracolo. Sarah sorrise involontariamente a quel ricordo, capendo che dopo quasi trentacinque anni, la sua passione per quella band non accennava minimamente ad affievolirsi. Il fatto, poi, che Lexi conoscesse così bene uno di loro (a meno secondo quanto le aveva spifferato Mia), rendeva tutto ancora più speciale, perché, in fin dei conti, era come se tutto fosse stato scritto nel destino, come se le linee delle vite di quella ragazza e di quel gruppo di cantanti fossero inspiegabilmente predestinate ad incontrarsi. Scosse la testa, rendendosi conto che fare quel tipo di pensieri da adolescente innamorata dei sogni non fosse proprio la cosa più indicata per una signora di cinquantacinque anni come lei, eppure, in certi momenti, soprattutto da quando Lexi era arrivata, a Sarah sembrava che non fosse passato neanche un giorno da quando stava decidendo come vestirsi per andare al primo concerto della sua band preferita.
Si mosse attorno al letto di Lexi, controllando i tracciati e poi cambiando l'ennesima flebo, accorgendosi che l'I-pod appoggiato al tavolino era completamente scarico. Lo prese e lo mise in carica.
- Allora, Lexi... Come stai oggi?? Lo sai che non ho mai visto così tanti personaggi famosi come in questi nove giorni? Ebbene sì, oggi è il 29 di Agosto... Ormai ci sto facendo l'abitudine a venire a trovarti, anche se vorrei tanto un giorno entrare da quella porta e trovarti seduta che mi saluti, mentre magari osservi sconvolta tutti i fiori e regali che hai ricevuto... So che succederà Lexi, spero solo avvenga presto, anche perché vorrei farti qualche domanda...
“Buongiorno anche a te Sarah... Che giorno hai detto essere oggi? Il 29, eh?... Il 29 Agosto... Perché mi sembra che questa data debba ricordarmi qualcosa?? Avanti Lexi... Pensa, tanto è l'unica cosa che puoi fare...”.
- Insomma, non so per quale motivazione, ma mi ricordi tanto me da giovane... Sai, anche io sono stata fan di un gruppo... Anzi, aspetta, dire che fossi una fan è decisamente riduttivo... Mio marito ancora mi prende in giro ricordandomi la volta in cui mi scrissi su tutto il corpo, con un pennarello indelebile, i versi delle canzoni di Notorious... Chissà se sai chi sono i Duran Duran...
Riuscì finalmente a sistemare il dosaggio della flebo e decise di prendersi un attimo per sé stessa e per quella ragazza, dato che il Signor Gross non aveva di certo fretta di vedersi cambiato il catetere. Si mise comoda sulla poltrona alla sinistra del letto e cominciò a lisciare il lenzuolo che copriva il corpo di Lexi.
“Ehi, Sarah, ma per chi mi hai preso?? Certo che so chi sono i Duran Duran!! Pure io ho la mia cultura musicale... Ma sul serio ti sei scritta tutti i testi di un loro album sul corpo?! Il mio massimo è stato tappezzare una parete di camera mia con tre quarti dei versi delle loro canzoni... Sarah: ti sei ufficialmente conquistata il primo posto della mia personale classifica delle infermiere più simpatiche...”.
- Sai che ti dico? Che rimango un po' qui con te... Oggi non è ancora passato nessuno a trovarti e penso che tu ti stia annoiando... Posso dirti una cosa Lexi? Tutti quei ragazzi che ti vengono a fare visita sono veramente belli... Ma non belli in maniera banale, ma affascinanti... Come se avessero sul serio una luce dentro a farli risplendere. Hai decisamente dei buoni gusti, cara mia...
“Grazie Sarah: sapevo che prima o poi avrei incontrato qualcuno capace di capire perché mi piacciano tanto quei cinque ragazzi... Ma dimmi di te... Lexi, sveglia, lei non ti sente...”.
- Come avrai capito, io, alla tua età, ero pazza per i Duran Duran...
“Oh, vedi: abbiamo pure la tipica connessione da fan... Guadagni sempre più punti cara la mia Sarah.”.
- Devo dire che sembrano anche parecchio ben assortiti... Insomma, ai miei tempi i gruppi erano tutti piuttosto omogenei, stesse magliette, stesso taglio di capelli che di solito stava veramente bene solo ad uno di loro, stesso atteggiamento che doveva diventare una sorta di “biglietto da visita”... Invece quei cinque sembrano tutti diversi, con delle personalità ben sviluppate e che non fanno nulla per nascondere. Quando li ho visti arrivare con il cameraman, il microfonista e tutto il resto della troupe, ho subito pensato “Ecco qua un gruppetto di avvoltoi che cerca di aumentare la propria fama speculando sulle disgrazie di una povera ragazza”...
“Ehi: piano con le parole, stiamo sempre parlando dei miei The Rush...”.  
- Ma mi sono immediatamente dovuta ricredere! Appena giunti di fronte alla porta della tua stanza, quello che penso abbia origini indiane, che l'altro giorno ho scoperto chiamarsi Zach ed essere veramente un ragazzo a modo, si è voltato verso tutto l'entourage che li seguiva e ha detto “Dovete entrare tutti per forza?”, come se la cosa lo infastidisse parecchio... Così, quello con capelli corti a spazzola, il ragazzo che è arrivato con quella che sembrava una fotomodella a braccetto, ha risposto subito “Direi anche di no... Mi sembra il minimo che possiamo fare, lasciarle un po' di tranquillità...”.
“Che carino che è Zach... Devo ammettere che l'ho sempre un po' sottovalutato, invece mi sto ricredendo... E' molto più attento e premuroso di quanto ci si possa mai aspettare ed ora capisco perché dicano sempre che sia un po' come il papà di Nate: lo consiglierà su tutto... E poi Lucas... Cavolo, fa strano pensare che si sia preoccupato per me e non poterci vedere niente di più, non avere più ragioni per fantasticarci sopra... Ci teneva che la persona che ha salvato la vita alla ragazza di cui è pazzamente innamorato, ricevesse almeno un po' di rispetto in cambio... Grazie Lucas per il pensiero... Cazzo!! Ecco che cosa mi ricordava il 29 di Agosto!! E' il compleanno di Lucas oggi!! Come diavolo ho fatto a non pensarci prima?! Da quando in qua il mio primo pensiero non è per lui?! Okay, stare qui distesa come una lucertola al sole non mi fa bene... Mi sembra quasi impossibile che, dopo aver passato gli ultimi undici anni a cercare di fargli il regalo perfetto, sperando in vano di poterglielo consegnare, ora mi ritrovi a non ricordarmi nemmeno che oggi sia nato il ragazzo di cui sono stata innamorata per così tanto tempo...”.
- Sono veramente dei ragazzi simpatici... Uno di loro mi ha anche fatto un complimento per la collana che porto al collo... Mi ha detto che gli ricordava casa... E' quello con i capelli ricci, pieno di tatuaggi strani, che credo abbia una spiccata simpatia per la tua amica dai capelli blu... Mia, giusto? Ah, ecco come si chiama: Hugh!! Un caro ragazzo, sul serio... Ha un sorriso spettacolare... Per non parlare degli occhi!
“A chi lo dici... La prima volta che li ho visti cantare, la telecamera è rimasta qualcosa come dieci secondi ferma immobile sui suoi occhi, per poi scendere sulle due fossette che compaiono ogni volta che sta facendo qualcosa che adora ed è felice... Per poco non morivo per asfissia, dato che mi ero dimenticata di respirare per tutto il tempo dell'inquadratura... Ero rossa come un peperone, tanto che David mi chiese se avessi bisogno di una bomboletta d'ossigeno...”.
- Ma a dire il vero sono tutti molto gentili e vedere che si interessano tanto a te, penso possa solo farti piacere... Certo, è nulla rispetto a quello che tu hai fatto per loro, ma è già qualcosa.
L'infermiera rimase un attimo in silenzio, contemplando il volto forzatamente sereno della ragazza distesa sul letto di fronte a lei, soppesando la possibilità di porle quella domanda a cui Lexi non avrebbe potuto rispondere a voce, ma che le avrebbe potuto provocare comunque una qualche reazione. Sarah decise di provare a dar voce ai suoi dubbi, rischiando anche di mettere a soqquadro la tranquillità apparente che regnava in quella stanza, perché si vedeva lontano un miglio che quella ragazza era un contenitore di energia pronto ad esplodere.
- E qui sorge spontanea la domanda: perché? Perché l'hai fatto Lexi?
Si sarebbe aspettata di veder balzare alle stelle i valori vitali della sua paziente preferita, ma nulla, nel tracciato delle macchine, sembrò subire una qualche variazione.
- Quante volte ti hanno fatto questa domanda, eh? Penso almeno un migliaio o comunque tutti quelli che sono venuti a trovarti...
“Esatto... Ogni singola persona che abbia varcato quella soglia negli ultimi nove giorni mi ha posto sempre la stessa domanda... Che fosse un mio parente, un semplice conoscente, uno dei ragazzi della band o la mia migliore amica... La domanda è sempre quella: perché? E la vuoi sapere una cosa, Sarah? Non lo so più...”
- Sai, anche io ero persa per la mia band preferita, ma fare una cosa del genere è quasi fuori da ogni concezione di affetto per delle persone che non conosci... Io capisco dire “Sono tutto per me... Mi hanno salvata... Darei la vita per loro...”, pure io lo urlavo a squarcia gola ogni volta che mi trovavo con il fanclub che avevo creato con alcune ragazze della mia città, ma tu hai fatto molto di più... Tu hai messo a repentaglio la tua vita per loro! Scusa, ma non riesco proprio a capire se sia un atto di estremo coraggio o di preoccupante noncuranza per ciò che ti è stato donato...
“Credo che questa sia una delle affermazioni più intelligenti che io abbia sentito nell'ultima settimana. Sai Sarah: non so se hai figli o meno, ma sono convinta che saresti o sei una meravigliosa mamma... Comunque ci ho pensato parecchio negli ultimi giorni e credo che la risposta corretta sia la seconda... Una preoccupante noncuranza per quello che mi è stato donato... Che siano le persone che mi stanno affianco e mi sopportano o la mia passione inspiegabile per la storia o, a quanto pare, la mia stessa vita... E ti assicuro che la cosa mi spaventa non poco... Perché la domanda successiva non può essere che: per che cosa hai vissuto fino ad adesso, se eri pronta a buttare tutto in meno di cinque secondi??...”.
L'ultima volta che le era capitato era stato quando lo sconosciuto era entrato nella sua stanza e aveva messo una delle sue canzoni preferite, ma in quel momento quella lacrima che era caduta, aveva tutt'altro significato rispetto a quello che stava assumendo ora. Quella melodia l'aveva fatta sentire serena per il tempo di un battito di ciglia, mentre la consapevolezza che le parole di Sarah avevano portato a galla, la stava facendo cadere sempre di più in quel baratro profondo che erano diventati i suoi pensieri. Così non lasciò uscire solo una piccola goccia di quel mare in tempesta che aveva dentro, bensì un'intera cascata di piccoli frammenti di sofferenza che ormai la stavano lacerando da quando si era accorta che cosa avesse fatto. Sarah si accorse della reazione che aveva suscitato in Lexi e le parve praticamente impossibile che una paziente nelle sue condizioni potesse essere a tal punto presente da non solo comprendere le parole che le venivano rivolte, ma anche rispondere secondo le emozioni del momento.
Prese un fazzoletto dalla tasca della divisa rosa e tamponò delicatamente le guance di Lexi, come quando sua figlia era piccola e le passava il balsamo alla menta sul petto per farla addormentare: con una dolcezza ed una lentezza studiate apposta per rassicurare.
- Tranquilla Lexi... Vedrai che andrà tutto bene... Qualsiasi la motivazione per cui l'hai fatto ora sei qui e devi continuare a lottare per tornare dalle persone che ti vogliono bene... Puoi ricominciare da capo... Hai una seconda possibilità...
Non sapeva perché, ma stava sussurrando quelle parole come se dovesse tranquillizzare una bimba piccola dopo un terribile incubo, come se quella ragazza distesa sulle candide lenzuola bianche non fosse una semplice paziente, ma sua figlia Gemma. Lexi sentì una mano morbida carezzarle i capelli, come se la volesse consolare per tutti i mali della terra e, per un momento, si sentì stranamente a casa, poi, la voce acuta di un'infermiera, proveniente dal corridoio, ruppe quell'istante di pace.
-Sarah: il Signor Gross ti sta chiamando da dieci minuti ininterrottamente! Ho provato a dirgli che il catetere glielo cambiavo io, ma non ha voluto sentir ragioni...
- Tranquilla... Digli che arrivo subito...
L'infermiera si avviò per l'ennesima volta verso la camera del Signor Gross, mentre Sarah risistemava le lenzuola di Lexi, che quando si era appoggiata per rincuorarla, si erano leggermente sgualcite.
- Scusami Lexi, ma devo andare da quel piccolo ometto pieno di vita per essere vecchio come le fondamenta di Buckingham Palace, ma è stato un vero piacere stare qui con te... Ci vediamo domani cara... E non mollare mai...
 Lexi sentì la porta richiudersi alle spalle della sua nuova persona preferita in quell'ospedale, lasciando finalmente campo libero alla sua mente: se voleva formulare le ipotesi più disparate, quello era il momento.
“E va bene... Arriviamo ad una conclusione di tutta questa storia, dato che sono nove infiniti giorni che sono qui dentro... Chiunque sia venuto a farmi visita, mi ha posto sempre la stessa domanda che ormai non voglio nemmeno più pensare, perché mi fa venire il voltastomaco... All'inizio pensavo di averlo fatto per salvare la vita a Sophia, anche se ad essere completamente sinceri, era solo per salvare Lucas, alias il ragazzo di cui sono perdutamente innamorata... O forse dovrei dire: ero perdutamente innamorata, dato che non mi ricordavo nemmeno che oggi fosse il suo compleanno... Comunque, dopo aver capito che non l'ho fatto solamente per salvare loro due, ma che c'erano delle motivazioni più profonde, è stato il turno di papà, del Signor Finnigan,di Zach ed ora, di Sarah... Ed ecco che qui il castello di carte crolla ed io mi ritrovo con una certezza che farei volentieri a meno di avere... L'ho fatto perché sostanzialmente della mia vita non me ne importa granché... Ma, allora, la domanda me la pongo io: avevo un sacco di cose di cui mi importava, perché gettare via tutto?? Ho dei genitori che farebbero di tutto per me, certo, alle volte non si ricordano sempre di avere un'altra figlia oltre a David, ma quando lo fanno sanno essere decisamente carini; ho un'amica a cui voglio un bene dell'anima e che, anche se non azzecca mai  il giorno del mio compleanno, mi sta comunque accanto in ogni situazione; mi sto per laureare, presumibilmente a pieni voti, nella materia che più amo al mondo e, se tutto andrà secondo i piani, potrei avere anche un dottorato di ricerca nella mia università; ho un lavoretto part-time che mi permette di sentire tutte le strabilianti storie di quell'adorabile vecchietto... Ero persino innamorata di un ragazzo! Dove diamine stava il problema?! Certo, lui non sapeva nemmeno della mia esistenza, ma questo cosa centra?... E' vero anche che ho passato gli ultimi undici anni ad aspettare che un fantomatico qualcosa accadesse, ma insomma: chi non ha mai aspettato l'occasione giusta che avrebbe dato la svolta alla propria vita?!... Ma quanto cretina sei Lexi?? Non te ne rendi conto da sola che ti sei appena risposta?... Oddio, ora parlo anche con me stessa... Però ho ragione: era questo il problema. Ho passato gli ultimi undici anni ad aspettare... Aspettare che mamma e papà si rendessero conto che anche io avevo qualche merito per cui potessero essere orgogliosi... Aspettare che Mia si ricordasse di come alle volte anche io avessi bisogno di parlare con lei e non solo di fare da orecchie ambulanti per tutte le vicissitudini che le capitavano... Aspettare che fosse l'università a darmi una possibilità di lavoro che mi meriterei a pieno titolo... Aspettare che una di quelle straordinarie storie del Signor Finnigan capitasse anche a me... Ed infine, ad aspettare che Lucas si accorgesse di me... Non ho fatto altro che attendere... Ecco perché la mia vita non mi sembrava abbastanza per pensarci due volte prima di gettarmi verso una pallottola volante: perché non l'ho mai vissuta... L'ho sempre vista scivolare via mentre restavo in attesa di qualcosa... Ecco perché... Wow... Fa strano pensare una cosa del genere... Non ci credo... Ho buttato all'aria ventidue anni aspettando qualcosa e stavo per gettare via definitivamente la mia vita in meno di cinque secondi...”.
Lexi era sconvolta dal risultato a cui quei pensieri l'avevano condotta, incapace di assimilare un'informazione che sembrava un segnale evidente di come tutto, nella sua breve esistenza su questo pianeta, fosse stato solo un pallido riflesso di come realmente sarebbe potuto essere. Ora, l'unica cosa che le interessava veramente era capire quale fosse la soluzione a tutto quel caos che si era creato nella sua vita dopo la premieré del film. Forse avrebbe dovuto andare allegramente verso quella lucetta sempre più accogliente che vedeva alla fine del tunnel e salutare tutto e tutti, il più in fretta possibile... Ma questo avrebbe significato non aver mai nemmeno tentato di vivere...
“Che cazzo dovrei fare?! Avanti: si accettano suggerimenti anche dall'alto dei cieli... O dal profondo di questo fottuttissimo tunnel!! Ma datemi un dannato consiglio!!... Fantastico, sto pure diventando più volgare di Mia... Chissà che fine avrà fatto quella pazza...”.
E come se qualcuno avesse deciso di dare risposta alla sua domanda, David fece irruzione nella stanza. Peccato la domanda non fosse quella giusta.
- Adesso tu mi devi spiegare che cosa cazzo passa per la testa di quell'idiota della tua amica!!!
Si diresse immediatamente verso la poltrona in pelle, gettandovisi letteralmente sopra: quella mattina non si era nemmeno fatto la barba, figurarsi se poi si fosse pensato di mettere qualcosa di diverso da un pantalone della tuta grigio e una maglietta nera, informe. Aveva ancora quel dannato giornale di gossip in mano e non riusciva a togliere gli occhi da quella foto. Non era niente di ché, ma c'era comunque qualcosa che gli dava fastidio.
“Oh... Grazie... Fai pure... Tanto qui siamo in un porto di mare... La gente entra, fa domande, sputa sentenze, mi sommerge con i suoi problemi... Ed io cosa faccio?! Eh?! Io cosa dovrei fare?!”.
David si passò una mano in mezzo ai capelli scompigliati e poi tra la barba incolta che stava prendendo il sopravvento sul suo viso: non sapeva che cosa gli stesse succedendo, ma di certo non gli piaceva. Appoggiò il giornale sulle sue gambe e mise i gomiti sul letto di Lexi, lasciando che la sua testa, sempre più pesante, venisse sorretta dalle mani. Guardò la sorella ancora per qualche secondo cercando di capire se avesse qualche senso sfogarsi con un corpo che con ogni probabilità non lo poteva nemmeno sentire, ma lui stava per esplodere ed aveva un estremo bisogno di sua sorella, in qualsiasi forma potesse prestargli aiuto.
- Sono pienamente cosciente del fatto che l'altra ti avrà raccontato la sua versione di quanto è successo l'altra sera, ma ti assicuro che non è affatto andata così... Ed ora pure questo! La tua cara amichetta dai capelli blu ha deciso di farsi fotografare assieme al suo nuovo “fidanzatino” super milionario, che si sposta su jet privati tutti i giorni per andare da una parte all'altra del globo, mentre fanno shopping per le strade di Londra!!!
“Ho capito: i miei problemi possono aspettare... Che cavolo stai dicendo David?? Mia su un giornale? Con Hugh?! Caspita lo sapevo io che erano fatti l'uno per l'altra!! Chissà che cosa staranno dicendo di lei le fan... Speriamo che non ci vadano giù troppo pesante! Ma leggimi l'articolo  no?! Che aspetti?!”.  
- Deve essersi fumata quel poco di cervello che le era rimasto!! L'altra sera, dovevi vederla al ristorante... Sembrava una bambina al parco giochi tanto le luccicavano gli occhi... E solo perché quel coglioncello la aveva detto chissà quale commento sdolcinato!! Non si accorgeva minimamente di come lui la stesse sbranando con gli occhi!!
“Va bene... Ho capito che tu sei abbastanza perso per Mia, benché mi sia ancora oscuro il momento in cui sia scoccata la fatidica scintilla, ma non capisco perché serbi così tanto odio nei confronti di Hugh... E' un ragazzo apposto, sa come comportarsi con una donna, è bello da far schifo e, senza ombra di dubbio, è un amante invidiabile... Quindi: perché non essere semplicemente felici per la sfacciata fortuna che ha avuto Mia e convivere pacificamente con questa consapevolezza??”.
- Quel deficiente se la vuole solo portare a letto e lei lo guarda con gli occhi a cuoricino!! Per non parlare di quello che stanno dicendo su di lei tutte le invasate che seguono quella cavolo di band!! Dicono che è una poco di buono, che non deve toccare il loro “Hugh”, o come cazzo si chiama, che non è quella giusta per lui... Io mi sto pure preoccupando per la sua incolumità!!! E tutto questo per un coglione con i capelli da donna e il corpo pieno di sgorbi!!!
“Io capisco che ti piaccia Mia, che le Rushers alle volte possano essere un pochino, come dire, irruente ed inquietanti, che le loro reazioni non siano state delle migliori... Ma tu non stai un po' esagerando?? Da dove viene tutta la tua incontenibile cattiveria e, oserei direi, invidia nei confronti di Hugh???”.
- Che almeno capissi che cosa ci trova in uno come lui?!
“Dimmi David, vuoi che te lo dica in ordine alfabetico, d'importanza o casuale?? Però dovresti avere quelle due giornate e mezze di tempo, perché sai, la lista è piuttosto lunga... Ma dico: sei scemo?! Ora, sarai anche mio fratello e per qualche strano motivo siamo legati da un rapporto di sangue ma questo non mi impedisce di ricordarti che stiamo parlando di Hugh Stime, alias uno degli scapoli d'oro d'Inghilterra e Universo conosciuto... Per quanta autostima tu possa avere, con lui non esiste paragone...”.
Dopo essersi appoggiato allo schienale della poltrona, David cominciò a considerare seriamente per quale motivazione una come Mia potesse essere interessata ad un personaggio come quello.
- Insomma, dubito che sia per la fama o per i soldi, per altro assolutamente immeritati perché io devo ancora capire che cosa facciano quelli nella vita... Comunque, Mia non mi sembra il genere di ragazza che presta attenzione a questo tipo di cose... Non penso nemmeno sia per gentilezza che ci esca assieme, dato che l'ho vista rifiutare così tanti ragazzi da far invidia ad un ufficio di collocamento... Quindi che cosa lo rende così tanto speciale da aver attirato la sua attenzione??
“Non ci posso credere: da quando in qua il mio fratello perfetto e con tutte le verità in mano non trova risposta ad una sua domanda, ma soprattutto, si fa tutte queste paranoie per Mia?? Ho come la netta impressione che tu non ti sia preso solo una grande cotta per lei, ma che stia cominciando a provare qualcosa di più profondo... Fermi tutti: io non ho mai dato consigli di cuore a mio fratello!! Io e lui non ci parliamo praticamente da anni!! Tutta questa situazione sta scombinando i miei equilibri esistenziali...”.
- Che poi: per quale cavolo di motivazione mi sto facendo tutti questi problemi?? A me nemmeno interessa Mia!
“Certo ed io sono un flauto magico capace di attirare modelli di Abercrombie ai miei piedi al primo fischio...”.
David guardò la sorella e gli sembrò di vedere la sua solita espressione sarcastica stamparsi su quel volto immobile da ormai troppo tempo, ma subito scosse la testa, dandosi dello stupido: quello era un chiaro segno che stava uscendo di testa, a riprova del fatto che a lui non interessasse sul serio che Mia uscisse con quel tipo.
- La sai una cosa: ora non devo nemmeno preoccuparmi di sta cosa, perché da quanto ho letto su questa spazzatura di giornale, il tipo domani se ne va con tutto il suo gruppo in America per un po'... Quindi, niente spilungoni che si aggirano con aria da Cavalier Servente attorno a ragazze troppo ingenue per accorgersi della realtà...
“Qualcuno mi dica perché quando hanno distribuito i cervelli lui era al bagno ed io ero in prima fila... Vi giuro che farei volentieri a meno del mio centodieci alla laurea purché lui ci arrivasse a capire che è perso per Mia, altrimenti potete sempre farmi svegliare ora e far sì che gli illumini la via... Mi sembra una proposta valida, no?”.
- Magari vado pure a parlarci, ora che quello lì se ne va oltre oceano... Ma perché dovrei farlo, poi? Mica è mia sorella!!
“Cazzo quanto sei idiota David!! Lui sarà pure Hugh Stime, ovvero uno dei ragazzi più belli, affascinanti e dolci che ci siano sulla faccia della terra, ma tu sfortunatamente sei mio fratello e quindi hai la precedenza... Indi per cui vai da lei e dille che ti interessa!!”.
- Secondo te dovrei andare, Lex?? Intendo a parlare con Mia... Solo per metterla in guardia, dato che non mi ha dato retta quella sera al ristorante...
“Ora concentrati Lexi... Esatto... Pensa a qualcosa che faccia aumentare il tuo battito cardiaco... Forza, ci sarà qualcosa... Oddio....”.
La frequenza cardiaca di Lexi aumentò di qualche battito, cosa che per poco non fece balzare giù dalla sedia David che non si aspettava minimamente di ricevere una risposta, tanto da prenderle la mano sinistra e cominciare a stringerla a più non posso.
- Cazzo, Lex!!! Tu mi senti sul serio!! Tu ci sei!!! Oh cazzo!! Devo dirlo a mamma, a papà... A tutti... A Mia!! Comunque okay... Ho recepito il messaggio: domani vado da lei e le parlo... Bene, ora vado a riferire a mamma la lieta novella... Cazzo, mi senti Lex!!! Ti voglio bene!
Dopo averle dato un bacio sulla fronte, si diresse di corsa fuori dalla stanza, troppo euforico per rendersi conto che quella reazione era più che normale per una paziente nello stato di Lexi. Intanto lei era persa in quel qualcosa di nuovo che era appena successo. Per la prima volta, da quando aveva capito di poter comunicare in quella maniera con le persone che la venivano a trovare, Lexi non aveva pensato a Lucas, alle sue parole, alle sue mani calde che accarezzavano le sue congelate. Non aveva pensato al ragazzo di cui era stata innamorata e probabilmente ancora lo era, negli ultimi undici anni. Un'altra sensazione si era fatta largo nella sua mente ed aveva fatto galoppare il suo cuore in maniera diversa, quasi nuova. Il tepore di una mano grande e con qualche asprezza dovuta probabilmente ad alcuni piccoli calli, si era magicamente impresso sulla guancia di Lexi, come se fosse stata lì a raccogliere quella lacrima di gratitudine, ancora una volta. Non sapeva come spiegarselo, ma quello sconosciuto le aveva regalato un'emozione che non provava ormai più da tempo, come se avesse risvegliato in lei un brivido ormai assopito dallo scorrere incessante della sua vita. E se quel visitatore misterioso era realmente chi pensava fosse, Lexi sentì un'altra ondata di malinconia sommergerla da capo a piedi.
“David ha detto che sarebbero partiti per l'America domani... Io avevo letto che stavano via una settimana per promuovere il film anche lì... E questo vuol dire solo una cosa: che nessuno di loro verrà a trovarmi qui... E se la mia intuizione è giusta, nemmeno Nate verrà a trovarmi per sette lunghissimi giorni... Poi, sarà passato abbastanza tempo perché ognuno di loro possa trovare una scusa plausibile per tornare alla propria vita, senza più pensare a quanto è accaduto... Ed io tornerò nel mio angolo buio dove, a quanto pare, ho vissuto per gli ultimi ventidue anni... Chi volete si ricordi della piccola pazza di Wolverhampoton che si è gettata in mezzo ad una sparatoria per salvare una persona di cui pensava di essere innamorata e di cui, invece, non sapeva nulla?? Nessuno, vi rispondo io... Non se ne ricorderà nessuno... E forse, dovrei dimenticarmi anche io...”.



Hi sweethearts **
Sono mancata per troppo tempo e così cerco di farmi perdonare pubblicando già un nuovo capitolo. Insomma: diciamo che un po' di nodi personali della vita di Lexi vengono al pettine e che pure le cose tra David e Mia cominciano a complicarsi più del dovuto. Chissà dove finirà sta cosa con Nate/Niall... Ma soprattutto: chissà se Lexi riuscirà a resistere abbastanza per scoprirlo. Fatemi sapere che ne pensate e cosa vi aspettate, se avete voglia... E grazie per aver letto **
Lots of Love xx
  
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