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Autore: Mitsunari    24/01/2017    0 recensioni
"Siamo sempre stati compagni ed io ti ho sempre osservato. Da lontano. Perché sapevo che tu non avresti mai ricambiato i miei sguardi.
Eppure ad un certo punto pensavo che tu provassi davvero qualcosa per me, ma mi sbagliavo, evidentemente."
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Mitsu: Ed eccomi qui con una nuova storia, la storia del mio piccolo e tenero alter ego, Nari. Vero che mi aiuterai anche tu?
Nari: Si, si certo. Per favore abbiate pietà di me, è difficile condividere lo stesso corpo con una tizia come lei. Comunque, vi auguro che la mia storia vi piaccia.
Mitsu: Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Due settimane dopo sono fuori dall’ospedale. In quei giorni avevo sentito spesso Yuki per telefono, quasi ogni momento, tranquillizzandolo e dicendogli che appena sarei uscito avremmo dovuto vederci perché dovevo parlargli.

Oggi, infatti, sono al parco, sull’altalena dove avevo detto a Yuki d’incontrarci e sono esageratamente agitato.

Dondolo un po’ mentre fumo una delle mie amate sigarette e i miei pensieri si concentrarno su Yuki. I suoi occhi color nocciola, i capelli castani, le sue labbra carnose e la pelle ambrata. E’ un ragazzo bellissimo ed è tutto quello che un ragazzo o una ragazza potrebbe desiderare, per non parlare poi del suo carattere. E’ dolce e premuroso, farebbe di tutto per la persona che ama. Insomma lui ha tutte quelle cose che io non merito, è l’esatto contrario di Kyoya... ma adesso forse è meglio non pensare a quese cose.

Cerco di mandare via questi pensieri, soprattutto gli apprezzamenti che la mia mente fa sull’aspetto fisico di Yuki che mi fanno arrossire terribilmente, quando sento qualcuno che mi chiama.

“Nari?” Mi accorgo che è la voce di Yuki e arrossisco di nuovo ma riesco a nascondergli il mio imbarazzo girandomi per buttare via la sigaretta.

Mi avvicino a lui e lo abbraccio “Ciao” sussurro sorridendo.

Mi stringe a se “Mi sei mancato? Come stai? Kyoya che fine ha fatto? Non ti farà più del male, vero?”

Rido dolcemente a sentirlo fare tutte quelle domande e sciolgo l’abbraccio allontanandomi di pochi centimetri da lui “Sto bene e Kyoya ora è in riformatorio per i prossimi tre anni” chiudo gli occhi mentre lo dico e nel pronunciare le ultime parole faccio una smorfia mista tra tristezza e disgusto.

Mi abbraccia di nuovo “Mi sento in colpa... Avrei voluto proteggerti... Avrei dovuto capire cosa voleva fare e portarti via da lui” quasi piange e lo bacio sulla fronte. E’ davvero troppo premuroso, non lo merito, ma questo ora non importa.

“Va tutto bene, non devi sentirti in colpa. In un certo senso mi sei stato vicino lo stesso” nel ricordare arrossisco “Ogni giorno aspettavo con ansia che mi chiamassi o che arrivasse un tuo messaggio” abbasso lo sguardo troppo imbarazzato e lui mi guarda sorpreso.

“N-Nari... tu...” incredulo.

Sorrido, ancora imbarazzato e lo bacio a fior di labbra. Un gesto piccolo ma che per me significa tanto “Credo di essermi innamorato di te Yuki...”

Lui mi guarda a bocca aperta e un attimo dopo inizia a piangere.

“P-Perché piangi? Ho detto qualcosa di male?” Lo abbraccio cercando di calmarlo.

Scuote la testa in segno di negazione “No, è solo che... sono felice... anzi felicissimo!” Detto questo mi bacia e ricambio volentieri. E’ così diverso dal bacio che mi ha dato Kyoya, è dolce e mi piace tantissimo, non ci trovo nulla di male o di disgustoso. Cavolo, temo che svilupperò una dipendenza dai baci di Yuki, è davvero un mago a baciare.

Sorride quando ci stacchiamo e allaccio le braccia attorno al suo collo in modo da far aderire ancora di più i nostri corpi.

“Scusami se ci ho messo così tanto... Ero talmente confuso da non capire cosa volevo davvero, ti avrò fatto soffrire parecchio...” sussurro in colpa e il mio sorriso scompare.

Mi accarezza la guancia “Non importa, ti avrei aspettato anche per anni” mi bacia sulla punta del naso e io arrossisco per l’ennesima volta.

“Questa sembra più una frase pronunciata da uno stalker e in quel ruolo non ci stai bene, mi dispiace” rido prendendolo dolcemente in giro.

“Posso provarci però” sta allo scherzo poi torna serio “Ma tu meriti tutte le cose belle di questo mondo e se ti facessi del male non me lo perdonerei mai” sussurra sorridendomi.

Arrossisco vistosamente e nascondo il viso poggiandolo sul suo petto mentre lui mi accarezza i capelli.

“Quindi ora cosa siamo?” Chiedo un po’ timoroso.

“Ora... beh penso di potertelo chiedere...”

“Chiedermi cosa?” Lo guardo sempre più confuso.

Si schiarisce la voce e tira fuori una scatolina con una fedina d’argento poi mi guarda negli occhi porgendomi l’anello “Nari, vuoi essere il mio fidanzato?”

Sgranai gli occhi sorpreso “I-io... Si, Yuki, si!” Infilo l’anello al dito poi bacio Yuki felice e quando mi stacco resto stretto tra le sue forti braccia.

Lui ricambia e mi bacia sulla fronte, poi si guarda intorno “Su, si è fatto tardi, ti riaccompagno a casa” si offre. L’ho già detto che è troppo premuroso e che questo mi fa sciogliere letteralmente?

“Sicuro? E’ lontano da casa tua poi” lo guardo preoccupato.

“Tranquillo, ho lo scooter, quindi non sarà un problema” sorride e mi bacia a stampo.

“Va bene” gli stringo la mano e lo seguo.

Mi fa salire sullo scooter facendomi mettere dietro di lui e mi porge il casco aiutandomi ad indossarlo.

“Tieniti forte, cucciolo” mi raccomanda dolce.

Annuisco e arrossisco sotto il casco all’udire quel nomignolo. Mi stringo a lui cingendogli i fianchi con le braccia e poggio la testa sulla sua schiena. La gente ci guarda passare e per una volta ringrazio il mio aspetto femminile, non vorrei anche dovermela vedere con gli omofobi. Anche se forse sono poi troppo paranoico, come possono vederci se entrambi indossiamo il casco? Si, ho decisamente la mente contorta.

Arrivati a casa mia scendo e gli porgo il casco “Grazie mille” gli sorrido

“Tutto per te” sorride smagliante “Allora.. ci vediamo. Anzi facciamo che domani ti chiamo” si toglie il casco.

Rido dolce alla sua indecisione e lo bacio sulla guancia “Puoi anche mandarmi un messaggio quando vuoi. Grazie ancora per il passaggio, a domani”

“A domani, piccolo” mi bacia “Ciao”

Arrossisco e ricambio il bacio “Ciao ciao” lo saluto e lo guardo andare via, poi quando è già lontano entro in casa e filo in camera mia, sono troppo felice e non voglio che parlare con Masashi o qualcun altro mi rovini tutto.

Appena dopo cena sento il telefono squillare e vedo un messaggio di Yuki. Gli rispondo sorridendo, è davvero impaziente, ma non mi lamento e continuo a scambiare messaggi con lui per tutta la notte.

  
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