25/01/2017
2 recensioniQuesti personaggi non mi appartengono e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
For eternity
Simon è tornato da ormai una settimana al DuMort e da una settimana è chiuso dentro le quattro mura della sua stanza, fra le lenzuola del letto troppo grande o rannicchiato in un angolo che piange.Raphael lo immagina, lo immagina perché ogni notte cerca il coraggio di bussare alla sua porta e chiedergli di dimenticare tutto, che lo ha perdonato già da un po’, che anche se lo ha tradito non importa; non importa se aveva creduto finalmente di aver trovato una luce da seguire in quell’immenso inferno che era la sua vita.
Raphael ha bisogno di lui ed è disposto a tutto.
Così il suo cuore morto ogni sera lo trascina dietro quella maledetta porta per farlo soffrire ancora e il coraggio che si riproponeva di avere svanisce in un lampo quando sente i gemiti soffocati dell’altro.
Simon si sentiva in colpa? Forse gli concesse la testa.
Aveva bisogno di lui? Certo che no si rispose da solo.
Lascia ai piedi della porta un bicchiere di sangue che Raphael sa di ritrovare vuoto la sera dopo.
Infine un’ennesima volta si ritrova ad abbandonare quel corridoio con un peso ancora più grande nel suo cuore, perché riesce a percepirla quella torre sempre più alta, fatta di macigni disposti giornalmente uno sopra l’altro, pronti a rotolare giù con un semplice soffio di vento.
Da quando è tornato al DuMort non ha fatto altro che rimuginare sui suoi pensieri e piangere, piangere come mai in vita sua.
Cosa ha combinato?
Simon dà uno sguardo alla sua camera, sembra esser passato un uragano, ma forse l’uragano è quello che lui ha dentro.
Le scarpe sparse qua e là ai piedi del letto, le magliette troppo larghe le quali vestiranno un ragazzo che non crescerà più.
Cercava di elaborare un discorso sensato.
Lui si era dovuto comportare in quel modo perché non c’erano scappatoie o vie d’uscita.
Ma a chi la dava a bere?
Clary si fida di me, si ripetè...
Ma anche Raphael si fidava di lui, si fidava.
Calde lacrime ricominciano a scendere silenziosamente.
La verità è che aveva tutte le scappatoie di questo mondo e lui non se n’era accorto in tempo o forse non le aveva volute accettare.
Perché accettare il fatto che la cotta per la sua migliore amica stia scemando piano piano è difficile...soprattutto quando la sgargiante chioma arancione è sostituita da un taglio di capelli neri.
Simon sa che Raphael passa ogni sera davanti la porta della sua stanza, riesce a sentirlo; sta lì a rigirarsi qualche minuto, il tempo di capire che non ne vale la pena bussare per guardarlo in faccia dopo tutto quello che ha fatto.
Si limita a lasciargli davanti la porta un bicchiere di sangue, premurandosi di farglielo bere.
Simon quella sera si tira su e attende di sentire piccoli scricchiolii provenienti dall’esterno.
Sembra non accada nulla, pensa che forse il vecchio vampiro si sia stancato di quella situazione.
Poi finalmente avverte qualcosa muoversi.
Apre la porta trovandosi davanti quello splendore di occhi in cui lui riesce a perdersi.
L’altro lo guarda e mentre lo fa alza la sua mano, pronta ad immergersi nei suoi capelli, poi scendere ad accarezzare una guancia e arrivare fino al mento.
Raphael lo avvicina a sè e gli dona un dolce bacio sulle labbra.
Ora Raphael lo sa...non potrà mai più fare a meno di Simon.
Per l’eternità.
Angolo Autrice
Salve! Mi chiamo Angela e questa è la mia prima storia in questo fandom e spero che possa sapere un po' la vostra opinione su quanto ho scritto. Sappiate inoltre che passerò le prossime ore ad aggiornare questa pagina forse fino a consumarla, se una pagina web si può consumare, per trovare qualcosina di scritto. E poi non ci vuole mica molto a scrivere due cosucce, eh?Grazie mille per essere arrivati fin qui.
Bacii.