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Autore: girlmoon    25/01/2017    0 recensioni
E' il diciottesimo compleanno di Clary. Simon e Renèe, i suoi migliori amici, le organizzano una festa a sorpresa nel locale Pandemonium in città, ma tutto quella notte cambierà per le due amiche. Verità nascoste, un mondo nascosto ed invisibile agli umani. Sarà solo grazie all'aiuto di Jace, che Clary riuscirà a ritrovare sua madre; e solo grazie a Renèe, se Alec riuscirà a capire il vero valore dei sentimenti umani.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Clary Fairchild, Isabelle Lightwood, Jace Wayland, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Renèe Forbes… oh cavolo sei stata ammessa!”- urla Simon, tutto contento, aprendo la busta d’ammissione alla Brooklyn Academy of Art.
-“Sul serio? No, non ci credo, fa vedere!”- gli dico, strappandogli il foglio dalle mani. –“Oh cazzo, si! Finalmente!”- urlo a mia volta, dopo aver confermato ciò che il mio amico aveva detto poco prima.
-“Te l’avevo detto.”- mi risponde con aria ovvia.
-“Adesso tocca a te Clary, apri la busta.”- invito la rossa difronte a me ad eseguire lo stesso procedimento.
-“Spero solo sia qualcosa di positivo, non vorrei rovinare il giorno del mio diciottesimo compleanno.”- dice leggermente sconsolata, con la sua solita voce delicata.
-“Facciamo così allora. Questa la prendo io, l’apriremo stasera quando avremmo troppo alcool nel corpo per ragionare, d’accordo? Ora goditi questi momenti da neo diciottenne piccola Clarissa Fray.”- le circondo il busto con un braccio, e conservo la sua lettera nella tasca interna del giubbino di pelle.
-“Hai rovinato il momento di gloria Renèe, sappi che non te lo perdonerò.”- mi rimprovera Simon.
-“Anche se sono del tutto sicura che non sarà così, metti che qui sopra ci sia scritto un non ammessa? Le rovinerebbe la giornata e considerando che sono solo le tre del pomeriggio, non conviene, dato che oggi.. si festeggia!”-
-“Ragazzi smettetela, prima o poi dovrò comunque aprirla, si tratta solo di aspettare altre poche ore.”- mi sostiene la mia amica, facendo calmare le acque tra me e Simon.
-“E da quando non sostieni il tuo migliore amico Clary? Diventi maggiorenne e vuoi abbandonare il nido tutto d’un tratto?”- le chiede ironicamente Simon, aggiustandosi meglio gli occhiali.
-“Assolutamente no, Lewis, magari vuole semplicemente godersi il suo compleanno senza intoppi. E poi non dovresti lamentarti, da sempre ragione a te, sono io quella che ogni volta si deve accontentare dei suoi secchi no.”- mi oppongo, sciogliendo l’abbraccio tra me e la mia amica, continuando  a discutere con il ragazzo che ho accanto.
-“Non mi sto lamentando… d’accordo lasciamo stare, pensiamo meglio a come festeggiare questo fantastico compleanno per la nostra migliore amica.. signorina Forbes ‘le mie idee vengono sempre scartate’.”- imita la mia voce, il ragazzo, grattandosi la nuca.
-“Ah ah ah divertente Simon, ma per una volta ti do pienamente ragione. E’ meglio pensare a lei oggi.”-
-“Finalmente! Ma già solo il fatto di vederla così conciata e silenziosa, non promette nulla di buono.”- Simon ha ragione, Clary è stata fin troppo in silenzio fino ad ora.
-“Clary tutto ok?”- le chiedo, mentre io e Simon ci fermiamo di botto.
-“Si, è solo che, non so se ho voglia di festeggiare quest’anno. Vi chiedo scusa ragazzi.”- a queste sue parole sento il mondo cadermi addosso.
-“Ma come Clary? E’ il tuo diciottesimo compleanno, non puoi non festeggiarlo.”- sembro quasi più triste io di lei.
-“Esatto piccolo cucciolo di Fray, i diciott’anni arrivano una volta sola e anche se non vorrai festeggiare, io e Renèe organizzeremo qualcosa per te, non possiamo rimanere con le mani in mano.”- continua Simon, una volta arrivati difronte casa di Clary.
-“Grazie ragazzi, davvero. Non saprei cosa fare senza di voi. Ci vediamo stasera allora.”- facendo un gesto della mano, si chiude la porta di casa alle spalle, lasciandoci si stucco.
-“Non credevo non volesse festeggiare, tu ne sapevi qualcosa?”- chiedo leggermente indignata a Simon.
-“Non guardare me, non ne so niente.”- alza le mani in segno di resa e sbuffo rumorosamente.
-“Ok, organizzo io, ho capito. E guai se qualcuno si lamenta.”- gli punto il dito in faccia e lui mi guarda meschinamente.
-“Con quel qualcuno intendi me per caso? E poi geniaccio, cos’hai in mente?”-
-“Niente di che Simon, qualcosa di intimo, solo noi tre, ci sarà da divertirsi, tranquillo.”- mi sfrego le mani e sorrido fiera della mia idea.
-“Non combinare guai Renèe, mi sto fidando.”- mi fa l’occhiolino, prima di darmi una pacca sulla spalla e andare via.
 
 
-“Che cosa hai fatto?”- mi urla la voce metallica di Simon, dall’altra parte del telefono.
-“Avevi un’ idea migliore Simon? Partendo dal fatto che è un compleanno e che siamo solo in tre. Non ci sarebbe stata alternativa, se non chiudersi in casa!”- gli rispondo nervosa, mentre mi sollevo dal letto e metto a posto qualche peluches rotolato giù.
-“Ok, forse hai ragione, ma il pandemonium!? Proprio quel locale, c’è un sacco di gente strana il fine settimana ed oggi è venerdì.”-
-“Perché tra tutto il bordello di gente che ci sarà, devono dare per forza retta a noi? Tranquillo Simon, sarà una bella serata. E poi ho prenotato il tavolino nell’angolo accanto al bar, così possiamo ordinare da bere senza aspettare molto, che te ne pare?”-
-“Maledizione.. ok va bene, è ancora da vedere, ma se qualcosa va storta, giurami che e ne andremo subito.”-
-“Lo giuro, ora fammi chiudere che devo prepararmi.”-
-“Ci vediamo all’entrata?”-
-“Al fruttivendolo, è una sorpresa.”-
-“D’accordo, a dopo.”-
Aggancio la telefonata e lentamente mi dirigo verso l’armadio.
Prendo i vestiti che più mi piacciono, ma alla fine, dopo mezz’ora di prove, vado sul sicuro e metto i jeans grigi, un top nero, il giubbino di pelle e degli anfibi col tacco.
Mi trucco leggermente, solo un po’ di mascara e un rossetto bordeaux.
Lascio i miei lunghi capelli scuri, sciolti, in modo da coprire il mio corpo quando leverò la giacca.
Perché si, io sono fissata e penso anche a quello quando scelgo i miei vestiti.
 
Sono le nove e Clary mi sta aspettando di sotto.
Prendo la benda che ho comprato apposta per la serata e mi assicuro che la lettera di ammissione di Clary sia nella giacca.
Scendo velocemente le scale e mi fermo a salutare Jocelyn e Dot.
Dot mi ha cresciuta ed è come una madre per me. I miei genitori sono morti in un incidente proprio difronte casa sua molti anni fa e lei mi ha presa con se ed in un certo senso; allevata.
-“Jocelyn, buona sera, come mai qui?”- le chiedo, non appena metto piede in cucina.
-“Renèe, so che Clary è qui sotto, vorremmo parlarvi di alcune cose molto importanti.”- mi dice Dorothea.
-“Sul serio Dot? Proprio adesso? Ho organizzato una festa per Clary, devo andare.”- le dico leggermente arrabbiata.
-“Ti prego Renèe, chiama Clary.”- mi scongiura Jocelyn.
Invio un messaggio veloce alla mia amica, che sale su in pochi secondi.
-“Di che si tratta?”- chiede dolcemente, spostando i suoi lunghi capelli rossi, dietro l’orecchio.
-“Clary, vorrei parlarti, ho bisogno che tu sappia delle cose.”- fa per dire Jo, ma Clary la interrompe, afferrandomi la mano.
-“Mamma, ti prego, è il mio compleanno. Ti prometto che parleremo, ma ora questa ragazza qui accanto a me, mi ha preparato una sorpresa e sinceramente, non vedo l’ora di vedere cos’è. Domattina ne riparliamo.”- le stampa un bacio veloce e poi mi tira via con se, fino all’uscita.
-“Coraggiosa Fray, da quando sei diventata ribelle?”- le chiedo ironicamente.
-“Da mai, Renèe, è solo che voglio godermi la serata, ricordi? Non voglio preoccupazioni, le parlerò domani mattina.”- mi spiega dolcemente, sistemandomi il ciuffo.
-“Ok, ora tocca a me. Chiudi gli occhi e non sbirciare, intesi?”- lei annuisce alle mie parole e la bendo.
Dall’altro lato della strada, Simon mi fa segno di andare verso di lui e così faccio, accompagnando passo dopo passo la mia amica.
-“Clary non ti spaventare, sono Simon, pronta per la sorpresa?”- le chiede e lei annuisce contenta.
-“Non ci resta che entrare, allora!”- esclamo, mentre inizio a trascinare Clary verso il club.
-“Ti piacerà un sacco.”- le dice Simon.
-“Non le dire altro, le rovini la sorpre…”- sbatto contro qualcuno e istintivamente mi volto indietro, lasciando la presa dal braccio della mia amica. –“Ti chiedo scusa, non ti avevo visto.”- dico a voce bassa al ragazzo sul quale sono finita.
-“Che cosa?”- mi chiede accigliandosi e noto un non so chè di strano nella sua voce.
-“Ti ho chiesto scusa, ti ho urtato mentre camminavo, non ti avevo visto.”- ripeto a voce più alta per farmi sentire.
-“Alec che succede?”- chiede una voce alle sue spalle.
Un ragazzo biondo seguito da una falsa bionda ossigenata  fa la sua comparsa, avvicinandosi.
-“Credo ci sia un problema.”- dice la ragazza, stretta in un top ed una gonna bianchi super aderenti.
-“Ehi calma, cos’è una gang di teppisti?”- chiedo agitata.
-“Renèe, che diamine stai facendo, parli da sola?”- mi chiede Simon, distraendomi.
-“Ma sei scemo? Non li vedi? Vieni ad aiutarmi anzi, mi fanno.. un po’… paura.”- ritorno a guardare i tre ragazzi difronte a me.
-“Di lei ce ne occupiamo dopo, ora è meglio entrare Alec.”- riprende il discorso il biondino.
-“Cosa? Io non ho fatto niente, che vi prende?”- chiedo nervosa e impaurita, prendendo la lettera di Clary che era caduta a terra.
-“Sei un problema ora, non dovresti vederci.”- mi risponde quello che ho capito essere Alec. Un ragazzo alto, occhi grandi e verdi e capelli neri.
Rido alle sue parole, ma la smetto subito, notando lo sguardo incazzato della ragazza.
-“Ok scusa, una domanda sola… ti fai di qualche droga per caso?”-chiedo al moro e noto un sorriso compiaciuto stampato sulle labbra della ragazza e un ghigno di rabbia dal biondo, che solo ora ho guardato attentamente: ha un occhio azzurro e l’altro è in parte marrone.
-“Chiedigli scusa, non avresti dovuto.”-
-“Jace calmati, abbiamo altro a cui pensare.”- la ragazza lo strattona via e lo porta verso il locale.
-“Cavolo che strani..”- dico a voce bassa, ritornando dai miei amici.
-“Si può sapere che stavi facendo?”- mi chiede Simon stizzito.
-“Stavo parlando con quei tipi vestiti di nero, cos’è non ci vedi Simon?”- gli chiedo, mentre prendo sottobraccio Clary e la accompagno fino all’entrata del Pandemonium.
-“Renèe non c’era nessuno vestito di nero vicino a te, ma che… hai bevuto qualcosa per caso?”- mi chiede spaventato.
-“Lascia stare, entriamo.”- dico stufa di quella situazione strana, levando la benda a Clary.
   
 
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