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Autore: JeremyGender    26/01/2017    2 recensioni
Se state leggendo queste parole vuol dire che state per entrare a far parte di un progetto più grande di voi.
Dopo anni d’osservazione e vari approcci per tastare il terreno (Vedi la semi-biografia di Harry Potter) il Ministero della Magia Italiano ha deciso di provare a introdurre anche in Italia un progetto simile, perché si; la magia esiste, i maghi sono tra voi, gli animali fantastici sono, con molta fatica dei maghi, nascosti ai vostri occhi.
Questo è il primo passo di un grande progetto che vuole Maghi e Babbani uniti, come i vecchi tempi, senza barriere ne distinzioni e, per iniziare a farvi conoscere il nostro mondo, hanno affidato a me il compito di introdurvi nella mia vita per testarne le reazioni.
Eccovi quindi le pagine del mio diario e delle mie ultime, frenetiche, avventure.
Buona lettura amici Amalì.
Jeremiah
La vita è una combinazione di magia e pasta
Federico Fellini
Genere: Commedia, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Jeremiah'
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Passammo il pranzo e il resto della giornata a ridere e scherzare, anche zia Melissa era allegra; aveva da sempre una simpatia speciale per Merlino talmente grande da avergli promesso una cesta di bucio, materiale legnoso che cresce sulle rive dei fiumi, intrecciata con le sue mani; inutile dire che a me non aveva promesso mai niente del genere.
Un po’ di leggerezza era quello che Villa Flora aveva bisogno in questo periodo.
Prima di andare a dormire decido di salire all’ultimo piano della villa, la terrazza.
Mi piace perdermi nei miei pensieri circondato dall’immensità del cielo.
Quando salgo l’ultimo gradino della scala a chiocciola e apro la porta vedo una figura, infagottata in una coperta di lana, su una panca che si affaccia sul mare.
Mi siedo accanto a lei e la cingo con un braccio. Stiamo in silenzio per un po’.
‘Mi manca tanto’
Non avevo bisogno di chiedere niente. Mancava anche a me.
‘Lo sai, non è mai stata una storia facile la nostra. Quello che è successo a tuo nonno l’ha cambiato profondamente e poco dopo l’amore è finito ma l’ho sempre voluto bene anche quando è partito e ci ha lasciati soli, anche quando per tre anni ha deciso di non farsi più sentire e vi ho dovuto fare sia da madre che da padre, anche se è stato con un’altra donna’
Faccio un sussulto.
Lei se ne accorge e mi guarda. Ha lo sguardo spento e il viso segnato dal dolore degli ultimi tempi, mi abbozza un sorriso triste e mi accarezza il viso.
‘Ho trovato delle lettere tra i suoi documenti anche se, in cuor mio l’ho sempre saputo. Ma non fa niente, non ho mai esitato a riaccoglierlo quando è tornato malato ed emaciato, gioia mia. Lui è stato il mio grande amore, ha accolto Vanessa nella sua vita come una principessa, l’ha amata come una principessa e poi mi ha dato te che sei la mia forza.’ mi fa un sorriso e mi stringe la mano.
‘Anche se litigavamo, anche se a volte era proprio un rompiscatole gli volevo un bene immenso e ora sento che con lui se n’è andata anche una parte di me.’
Le lacrime, che ormai sono abituate, trovano strada spianata e cadono copiose.
Ho sempre visto mia madre come una super donna, come una strega forte che, schiacciata dalle difficoltà della vita, riusciva sempre ad alzarsi e lo faceva sempre sola. Invece adesso la mia super mamma era piccola e fragile, era triste e disperata.
La sua vita non era mai stata facile: trasferita in Germania dopo gli studi a Kairawan inizia a lavorare in una fabbrica di mantelli. Dopo alcuni anni riesce ad aprire una piccola sartoria e a lavorare nel quartiere magico di Monaco.
Nel 1982 conosce un mago greco di cui si innamora ma dopo sette mesi di relazione scopre che il mago è sposato e con una famiglia. Ferita e col cuore spezzato torna in Italia. Pochi mesi dopo scopre però di non essere sola. Dopo solo 5 mesi di gravidanza nasce Vanessa Deti.
Nonostante sia una ragazza madre non si abbatte ma anzi si dedica molto al sociale; lavora in un orfanotrofio, organizza rappresentazioni teatrali e mercatini e feste sociali per raccogliere fondi da dare in beneficienza.
Nel 1986 durante uno di questi eventi conosce Jeremiah Pule, ricco mago con la passione per le donne e la bellezza, che rimane folgorato dalla bellezza e dal carattere solare di Mimosa tanto da insistere per presentarla alla famiglia sperando di sistemarla con uno dei suoi sei figli. Ed effettivamente, durante una cena a casa Pule, Mimosa conosce Crio, smilzo figlio di Jeremiah con gli occhi vivi. Nasce un grande amore. Insieme viaggeranno per l’Egitto, il Messico, gli Stati Uniti e l’Australia.
Nel 1987 si sposano e Crio adotta legalmente Vanessa amandola e crescendola come se fosse sua figlia. Dopo 5 anni di matrimonio felice, durante il momento di massima felicità per l’attesa del secondo figlio l’omicidio del padre da parte della madre devasta psicologicamente Crio che si chiuse sempre più in se stesso fino a diventare l’ombra dell’uomo che Mimosa e Vanessa avevano conosciuto e amato. Senza più l’appoggio del marito che decise di rinunciare alla magia per aprire un negozio babbano, Mimosa cerca altre strade per aiutare la famiglia. Dopo 18 anni di sofferta convivenza Crio decide di abbandonare la famiglia e partire, senza farsi più sentire. Nonostante il dolore, all’età di 56 anni, Mimosa inizia a lavorare alla Clinica Emmaus per Maghi Anziani. Tre anni dopo, al ritorno del marito distrutto dalla malattia, lascia il lavoro per occuparsi di lui prendendosene cura fino ad novembre 2016, quando Crio, vinto dalla malattia, la lascia definitivamente.
 
Il mio non è stato un gran padre ad essere sinceri; freddo e schivo per buona parte della sua vita ci aveva lasciato quando avevo 18 anni probabilmente schiacciato ancora dal dolore vivo per la perdita dei genitori, a cui era legatissimo, e dal senso di colpa di non essere un bravo marito e un bravo padre. Rivederlo dopo tre anni fu un trauma. Era magrissimo, pallido, senza più forze, mi disse che, convinto che stesse morendo, era tornato per andarsene vicino a noi.
Nonostante le terapie la sua salute peggiorò sempre di più, a migliorare fu invece il nostro rapporto. A 21 anni mi ritrovai finalmente ad avere un padre.
Accerchiato da questo rinnovato affetto mio padre tornò ad essere di nuovo il ragazzo scapestrato che cavalcava i draghi e che fece innamorare la sua Mimosa.
Vederlo spegnere piano piano fu per tutti una grande sofferenza.
Adesso eravamo rimasti soli. Io avevo mia madre e lei aveva me.
Stretti in un grande abbraccio guardai verso il cielo sicuro che, da qualche parte lassù, anche Papà ci stava guardando sorridendo.


Nota di Jeremiah
Questo capitolo capita giusto a tre mesi da quel tristissimo giono. Sarai sempre nel mio cuore.

   
 
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