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Autore: Malinorne    26/01/2017    2 recensioni
“Greg” Gli dico, e stavolta il tono assertivo mi riesce proprio bene. “Devo vendere questa casa. Quindi, o te ne vai, o chiamo il prete. A te la scelta.”
Genere: Commedia, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Te ne devi andare.” Gli dico, mentre anche l’ultimo briciolo di pazienza che ancora possiedo se ne va a farsi benedire. “Sul serio, Greg. Subito.
“No.”
“Sì, invece.”
“Ho detto di no: non mi va!” Risponde lui, incrociando le braccia e arricciando le labbra in un atteggiamento infantile che cozza terribilmente con le rughe profonde che gli solcano il volto.
Mi domando, senza azzardarmi a fiatare, quanti anni avesse prima che accadesse il fattaccio. Non sono mica delle rughe, quelle. Sono delle fottutissime dighe.
“Greg, senti…”
“No, con te non ci parlo più!” Mi interrompe lui.
Poi si alza dal divano (quello verde che fa pendant con il quadro appeso al muro; l’ho fatto arrivare qui appositamente dall’Italia una decina di giorni fa) e comincia a fluttuare con nonchalance in giro per il salotto.
Sì, sì, avete capito bene: fluttuare.
“Non mi lasci altra scelta, allora.” Gli dico, cercando di suonare come una persona calma, ponderata, perfettamente in controllo della situazione. “Povero Padre Robert, è così impegnato. Però, data la situazione, credo proprio che un pomeriggio libero riuscirà a ritagliarselo. Tu che ne pensi?”
In realtà, mi sento sull’orlo dell’esaurimento nervoso: non dico che non mi sia mai capitata una situazione del genere, ma devo ammettere che da quando lavoro come agente immobiliare non ne ho mai incontrato uno ostinato quanto lui. Di solito basta una bella chiacchierata o, nei casi più difficili, un paio di minacce ben assestate. Ma Greg, diamine, lui è proprio un osso duro…
“Cos’è, pensi che quel tizio mi spaventi?” Mi sbeffeggia.
“Dal modo in cui hai cominciato a tremolare, sì. Facciamola finita, Greg, così eviti di renderti ridicolo. Sembri un budino.”
“Come osi darmi del budino? Lo sai, che non ho il controllo di questa cosa. Non l’ho mica scelto io, di morire!”
Greg” Gli dico, e stavolta il tono assertivo mi riesce proprio bene. “Devo vendere questa casa. Quindi, o te ne vai, o chiamo il prete. A te la scelta.”
“Ma questa è casa mia!” Urla Greg, e poi si fionda contro la parete attraversandola proprio nel punto in cui è appeso il quadro (che, ovviamente, cade a terra frantumandosi in mille pezzi).
Perfetto. Davvero perfetto.
Dovrebbe esserci un manuale, per i poveri sfigati come me. Quelli ai quali la nonna, sul punto di morte, si è dimenticata di spiegare loro che avrebbero ereditato la vista: quella spiacevole abilità che salta una generazione e che, in sintesi, ti trasforma in una calamita umana per spiriti, fantasmi o come diavolo volete chiamarli.
E sulla prima pagina, a caratteri cubitali, dovrebbe esserci scritto “non ti azzardare mai, per nessun motivo al mondo, ad accettare un lavoro come agente immobiliare”.
   
 
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